INTRO
Perché le gomme di F1 sono lisce, mentre quelle stradali sono intagliate? Ma soprattutto, perché le monoposto del passato correvano anche loro con gomme erano intagliate, in particolar modo dal 1998 al 2009?
Vi racconterò la fisica che c’è dietro e anche una leggenda assurda sul come hanno inventato le gomme slick.
Per definizione le gomme lisce si chiamano slick, e le usano la maggior parte delle auto da corsa; mentre quelle intagliate si chiamano… intagliate, e le utilizzano i mezzi più disparati, dalle auto ai camion alle biciclette.
Perché questa differenza?
LA FISICA
L’auto rimane attaccata alla strada grazie alle gomme. Può avere il motore più potente del mondo, il telaio migliore del mondo, ma se le gomme non… gommano, la macchina si schianta. Come diceva Markku Alen, “Se gommo tiene, io vince gara. Se gommo no tiene, io come bomba dentro montagna.”
Tecnicamente si parla di “grip” che in italiano significa aderenza.
Come fa la gomma ad aggrapparsi all’asfalto?
E’ una scienza estremamente complessa da studiare, ma la gomma riesce ad aggrapparsi all’asfalto per due fenomeni, che in realtà sono strettamente connessi. La chimica e la fisica.
Partiamo dalla chimica.
Avete mai sentito parlare di mescola? Ecco, la mescola della gomma è la composizione chimica del battistrada. In base alla mescola, cambierà la capacità della gomma di aggrapparsi all’asfalto.
Possiamo pensare il tipo di mescola come il tipo di colla che mi incollerà al terreno.
Più è soffice la mescola, quindi la gomma è morbida anche al tatto, più la gomma tiene, ma si consuma più velocemente.
Passiamo poi alla fisica.
Perchè se è vero che la mescola fa attaccare la gomma all’asfalto, quella gomma poi deve anche deformarsi, muoversi, piegarsi, per seguire l’asfalto.
Il grip, quindi, dipende dalla combinazione della mescola (la chimica) e il modo in cui la gomma si adatta all’asfalto (la fisica).
Ora, se noi prendiamo una gomma per cancellare, possiamo fare un piccolo esperimento. Se strisciamo la gomma sul tavolo, questa scivola. Ma se la schiacciamo, si aggrappa. Con le gomme delle auto succede lo stesso. Più schiaccio la gomma, maggiore sarà l’impronta a terra, maggiore sarà la superficie di interazione tra gomma e asfalto. E quindi cosa aumenterà? Aumenterà il grip, perché ci sarà più gomma ad aggrapparsi all’asfalto.
Il carico aerodinamico, in F1, serve proprio a questo. Aumenta la forza che schiaccia la gomma a terra, e quindi aumenta il grip.
Ci siete?
A questo punto si può rispondere alla domanda del perché le Formula 1 usano gomme slick.
Perchè se a una gomma non fai gli intagli, cos’è che aumenta? Aumenta la superficie di contatto.
Quindi una gomma slick mi darà naturalmente più grip, per il semplice motivo che a parità di tutte le altre condizioni, avrò più gomma che tocca l’asfalto. Quasi banale, no?
Questo vale solo per le condizioni di asciutto! Perchè sul bagnato che succede? Succede che tra gomma e asfalto c’è acqua! La gomma non aggrappa l’asfalto e scivola. Per questo sul bagnato si usano gli intagli, per far drenare l’acqua.
Ok, ma allora, perchè in passato non usavano le gomme slick in Formula 1?
LA STORIA
Negli anni ’50 gli pneumatici di F1 erano pieni di intagli.
Una ragione è facile da intuire: ai tempi era tutto meno sofisticato. Non c’erano gomme da asciutto o da bagnato, ma una sola tipologia che doveva andare bene per tutte le condizioni.
Negli anni ’60, con un po’ di progresso, le F1 avevano delle gomme da bagnato, con intagli profondi e disegni pensati per disperdere più acqua possibile. Ma le gomme da asciutto continuavano ad avere intagli ben visibili e non erano slick.
Perché? Non conoscevano la fisica gli ingegneri del tempo? Certo che no.
Semplicemente, era colpa delle mescole e delle strutture di quelle gomme. Le gomme, con la tecnologia dell’epoca, erano troppo dure; se la gomma fosse stata slick, avrebbe avuto più contatto con l’asfalto, ma si sarebbe deformata talmente poco che avrebbe innescato lo scivolamento. Gli intagli permettevano alle gomme di deformarsi più facilmente e migliorare l’aderenza
E allora, quando arrivarono in F1 le gomme slick?
Arrivarono nel 1971, al Gran Premio di Spagna. Le introdusse la Firestone, azienda americana che ancora oggi fornisce le gomme alla Indycar.
C’è anche una leggenda a riguardo: si dice che le gomme slick nacquero per sbaglio. A quanto pare, la Ferrari stava facendo dei test ad inizio anni ’70. Assieme alle gomme, doveva arrivare anche l’operaio della Firestone specializzato nel disegnare gli intagli. Già, perché quelle gomme le intagliava un operaio. Peccato che fosse in ritardo e la Ferrari aveva già prenotato la pista, e pur di sfruttare la pista prenotata, in Ferrari decisero di montare la gomma che era una slick in tutto tranne che nel nome.
Eureka!
Andavano fortissimo in curva. Basta, non facciamo più intagli. In effetti in Spagna, al volante della Ferrari 312B, Jacky Ickx arrivò 2°. L’era delle gomme slick era iniziata.
Questa diciamo è la leggenda… come sempre la realtà è un po’ meno romantica, dato che la Dunlop sperimentava gomme slick già dalla seconda metà degli anni ’60, quindi non erano una novità in senso assoluto.
Era solo questione di tempo e ricerca dei giusti materiali.
Quindi, dato che erano tanto migliori, la Formula 1 utilizzò sempre per tutta la storia le gomme slick! Giusto?!? Non proprio. Dal 1998 tornarono a utilizzare gomme intagliate. Le auto erano diventate talmente veloci, potenti e quindi pericolose per gli standard di sicurezza, che decisero di limitarne le prestazioni. Come? Intagliando le gomme.
Prima tre intagli, poi quattro. Semplici e rettilinei, ma pur sempre intagli.
In fondo sembrava una mossa logica: si limitava quanta gomma toccava terra e quindi il massimo livello di aderenza in curva.
Peccato che questa regola entrò in vigore quando il fornitore di gomme non era solo uno, come ora, ma erano diversi. E cosa succede quando non c’è un monopolio, ma ci sono vari competitor? Succede che il livello cresce di più! Durante i primi anni 2000, le gomme di Michelin e Bridgestone erano ultratecnologiche e fornivano un grip micidiale. Anche se erano scanalate.
Non a caso, nel 2004 la Ferrari segnò record sul giro che durarono quasi vent’anni. Pensate che, addirittura, gli intagli rallentavano le auto in curva ma le rendevano ancora più veloci sul dritto, perché meno gomma a terra significa meno attrito (sotto forma di resistenza al rotolamento), e meno attrito significa maggiore velocità.
Quindi, l’idea era buona ma l’effetto fu lontano da quello sperato, perché le monoposto rimanevano dei proiettili.
Nel 2009, poi, tornarono le gomme slick che vengono ancora usate.
Perché si decise per un ritorno alle slick? SIcuramente quelle auto erano più sicure, ma la motivazione principale era che le monoposto del 2009 avevano l’obiettivo di aumentare i duelli e i sorpassi in pista.
Non vi è nuova questa speranza, vero?!?
Dicevo, l’imperativo delle vetture 2009 era la semplificazione aerodinamica. Niente più alette, deviatori di flusso o simili. E se riduci l’aerodinamica, l’auto va più piano. Quindi come recuperi la prestazione persa? Sfruttando le gomme e non l’aerodinamica, anche per facilitare gli inseguimenti ravvicinati. E quindi hanno rimesso le slick.
Ha funzionato?
Mica tanto. Perché gomme slick o meno, quando una F1 segue da vicino un’altra vettura perde carico. E se perde carico inizia a scivolare, dato che le gomme sono meno schiacciate a terra. Le gomme però si surriscaldano, e quindi anche la chimica funziona meno bene: il grip diminuisce ancora di più e via con il circolo vizioso…
CONCLUSIONE
Insomma, le gomme. Quattro tondi neri che sembrano una cosa semplice.
In realtà, dietro, c’è una tecnologia incredibile. Anche nelle gomme slick di F1.
Ancora interessati al tema gomme? Allora è imperdibile la puntata del Naska-Tech Show con Mario Isola di Pirelli!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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