Cos’è questo suono lo sentite?? Aspetta aspetta…è l’ALLARME PAPAYA!!!

Max Verstappen ci sta regalando un sogno. La rimonta più incredibile della storia della F1.

Grazie alle due vittorie di Austin, nella Sprint e nella gara lunga, e grazie a un weekend da incubo per la McLaren, ora Max è davvero in gioco. La tensione è alle stelle, abbiamo tre piloti che si giocano un Mondiale e altre cinque gare da vivere con il cuore in gola.

E c’è tantissimo da raccontarvi! Vi parlerò anche di una chicca incredibile sui giochetti tra Red Bull e McLaren, e poi parleremo della Ferrari che ritorna sul podio, di Piastri in difficoltà, curiosità, voti, analisi…

Insomma, sedetevi comodi e godetevi il PostGP del Gran Premio degli Stati Uniti d’America.

NASK-ASSUNTO

Partiamo come al solito dal Nask-assunto ma, a differenza delle altre volte, l’argomento più caldo del giovedì lo lasciamo da parte. Parleremo delle dichiarazioni dei piloti McLaren nella Nask-arrellata. Qui dobbiamo accontentarci, si fa per dire, del rinnovo di Russell e Antonelli in Mercedes.

Era scontato, per carità, ma l’annuncio e le successive dichiarazioni dei piloti hanno chiarato un aspetto chiave. Entrambi avranno contratti pluriennali, ma nel paddock c’è la quasi-certezza che almeno Russell abbia un contratto 1+1. Quindi, il 2026 sicuro in Mercedes, per il 2027 ci sono diverse opzioni. Sia per la squadra che per George, sarà facile liberarsi. Nessuno si vuole tenere le mani legate perché il mercato piloti della prossima stagione sarà apertissimo.

Venerdì si parte subito con l’unica sessione di libere del weekend. Come al solito, sono 60 minuti molto difficili da leggere, perché le squadre devono provare gli assetti, studiare il giro secco e il passo gara… inoltre, la pista di Austin si rivela ancora più sconnessa del previsto. E questo mette in crisi diversi team, che si ritrovano con un assetto da modificare prima delle qualifiche Sprint.

Verstappen, ad esempio, è molto veloce ma si lamenta di una Red Bull che spancia troppo nel veloce, rendendo molto difficile controllare gli snap improvvisi. Norris parte subito alla grande, mentre Piastri fatica a legare con la sua McLaren. Le due Ferrari non iniziano troppo male e Hamilton è a livello delle Mercedes quando prova la qualifica nel finale con le gomme Medie. Leclerc, invece, deve tornare ai box con un guasto al cambio. Tra gli altri, sorprende la Sauber di Hülkenberg e promettono bene le Williams.

La Qualifica Sprint è molto caotica. Colpa di una tempesta perfetta che si scatena su Austin. Non parlo di meteo, c’è un bellissimo sole, ma del timing di uscita dai box. Dato che il primo settore ha un sacco di curvoni veloci, nessun pilota vuole seguire da vicino un avversario durante la qualifica.

Perciò, si cerca di lasciare ancora più spazio del solito quando si esce dalla pit-lane. Questo perché, durante il giro di uscita, è vietato rallentare troppo. La conseguenza è che la coda in pit-lane è infinita, con i piloti che stanno fermi diversi minuti, e nel Q1 della Qualifica Sprint, che dura 6 minuti in meno rispetto al Q1 standard, alcuni fan casino.

Bortoleto, le due Haas, Tsunoda e Lawson non riescono a lanciarsi per l’ultimo giro, e alcuni sono eliminati. In Q2 le due Ferrari iniziano a faticare e passano la tagliola per un soffio. Fuori di poco Antonelli, mentre Lawson paga la cancellazione del suo tempo per track-limits.

Nel Q3, sempre della Sprint, quando si montano gomme Soft dopo i due primi segmenti sulle Medie, la sfida è tra Norris e Verstappen. Norris fa un gran tempo, battuto per 71 millesimi da Max, che piazza la zampata con un terzo settore da urlo. L’eroeb di giornata è Hülkenberg, 4° davanti a Russell, mentre deludono le due Rosse. Hamilton è 8°, a 9 decimi dalla Pole Position, e Leclerc è addirittura 10°.

La gara Sprint si decide tutta nei primi metri. Verstappen parte benissimo dalla Pole, mentre Norris fatica di più. Piastri, che partiva 3°, lo passa nella salita verso curva 1. Lando non ci sta, affonda la staccata all’interno, ma Oscar se ne accorge e prepara l’incrocio perfetto per uscire forte dal tornantino e prendersi il secondo posto.

Peccato che Piastri esegua la manovra dimenticandosi che dietro ci sono altre 17 macchine. Non è una manovra pericolosa, ma è una manovra stupida, un po’ come accadde a Sainz nel 2022 che partì dalla Pole Position e fu colpito da Russell.

Succede lo stesso a Piastri. Mentre tenta l’incrocio, viene colpito da Hülkenberg che non può stringere all’interno perché Alonso sta provando a sua volta l’affondo sulla Sauber. Patatrac, la McLaren prende il volo e si schianta sull’altra McLaren.

Hülkenberg si gira e questo crea il caos a centro gruppo. Leclerc, che aveva tirato una mega staccato su Hamilton, prima inchioda, poi sfrutta un piccolo varco nel caos per ripassare il compagno di squadra. Antonell i perde molte posizioni, mentre ne guadagnano tante Russell e Sainz, che si piazzano in coda a Verstappen. Partenza clamorosa di Tsunoda che dall’ultima fila passa metà griglia in staccata.

Lunga Safety Car per ripulire la pista, si riparte e Russell prova ad attaccare Max. La Red Bull si difende, Verstappen stava solo gestendo le gomme, e tempo qualche curva scappa via. Dietro succede poco, c’è un lungo trenino con le posizioni determinate dal caos della prima curva.

Quindi abbiamo Max, poi Russell, poi Sainz che viene attaccato da Leclerc ma resiste bene, fino a quando Charles la perde nello snake, sporca le gomme e viene passato da Hamilton. Dietro di loro ci sono Albon, Tsunoda e Kimi Antonelli, che battaglia con Bearman fino a quando la Haas non viene penalizzata per aver resistito a un sorpasso fuori pista.

La Sprint finisce sotto Safety Car dopo che Stroll centra in pieno Ocon mentre tenta di passarlo in curva 1.

La qualifica del sabato è più lunga e i team hanno avuto modo di studiare i timing di uscita, quindi la sessione è più tranquilla. Inoltre, i cambi di set-up hanno riportato i valori in campo verso un ordine più normale, non fosse per il vento di coda nello snake che rende molto lenta la pista e manda in crisi la guida dei piloti.

Il primo a pagarne le conseguenze è Hadjar che la tira nel muro in Q1 proprio nello snake. Eliminato anche Albon per track limit.

In Q2 finisce fuori Tsunoda, arrabbiatissimo con Lawson che a suo dire lo ostacola, e anche Hülkenberg, che non ha più una Sauber super bassa che si poteva usare solo nella sprint.

Molto bene il passaggio in Q3 di Bearman, che chiude 8° e primo tra i piloti di centro gruppo, davanti a Sainz e Alonso.

Nelle prime file, sorprendono le Ferrari e Max Verstappen.

Hamilton e Leclerc guidano una SF-25 completamente diversa dal venerdì, molto più bilanciata e prevedibile. Max, invece, fa il fenomeno e stacca tutti nel primo tentativo in Q3. Una vera magia che taglia le gambe agli avversari. Leclerc, che si era girato nel primo tentativo, attacca la prima fila negli ultimi secondi ma trova il traffico di Max, che è uscito tardi dai box e addirittura non riuscirà a rilanciarsi.

Questo costa qualche centesimo alla Ferrari, con Charles che finisce 6 millesimi dietro a Norris. Le due McLaren sono in crisi rispetto al solito, addirittura Piastri è un anonimo 6° dietro a Russell e Hamilton. 7° Antonelli, anche lui poco distante da Oscar.

Questa la griglia di partenza di una gara che si annuncia molto strategica. (Un sinonimo per dire NOIOSA). La Pirelli ha portato gomme Hard di mescola C1, due step più dure delle Medie. Gli strateghi delle squadre hanno molti dubbi: una gara sulla sosta singola con Medie e Hard sarà meno veloce di un doppio pit-stop usando le Soft e le Medie? O ci saranno sorprese?

Le sorprese ci sono, eccome. Leclerc è l’unico tra i primi 15 che parte con le Soft. Tutti gli altri sulle Medie. Charles sfrutta benissimo le gomme soffici per passare Norris in partenza, con Russell che rimane imbottigliato e viene sfilato da Hamilton, che si piazza 4° dietro a Norris, e Piastri, che è 5°. Max davanti controlla senza problemi, mentre dietro fanno i bravi dopo il caos della domenica.

Nei primi giri Sainz passa Bearman, ha un gran ritmo, ma poi purtroppo calcola male l’affondo su Antonelli, lo colpisce e lo manda in testacoda. Kimi riesce a ripartire, ma ultimo, Carlos no.

È uno dei pochi duelli di una gara intensa, sì, ma noiosa. Ad Austin fa molto caldo e a seguire da vicino si soffre. E così il gruppo si sgrana presto.

Il vero focus della gara è davanti. Leclerc gestisce benissimo le Soft, scaldandole piano nonostante gli attacchi di Norris in zona DRS. Lo fa talmente bene che riesce anche a staccare Lando. Solo verso il giro 20, quando ormai le Soft della Ferrari sono cotte, Norris riesce a passare.

Un giro dopo Hamilton, che è rimasto alle spalle dei due in attesa, prova ad approfittarne e ad attaccare Charles. Bella lotta, durissima, ma interrotta perchè Leclerc viene subito chiamato ai box dalla squadra, che gli monta gomme Medie e ordina un’introduzione molto lenta della mescola.

L’obiettivo è chiaro: dopo una ventina di giri con gomme Soft e serbatoio carico, Leclerc userà le Medie per gli altri 35. La mossa del muretto Ferrari mostra a tutte le altre squadre come la singola sosta sia possibile, anche per chi è partito con le Medie. 

È esattamente quello che succede. Davanti Max gestisce, mentre Norris stacca Hamilton, un po’ in crisi con le Medie. Piastri e Russell sono ancora più distanti.

La giostra dei pit-stop procede senza intoppi, ma Norris esce dai box alle spalle di Leclerc, che ha fatto un bell’undercut. Lando attacca la Ferrari una prima volta, non riesce a passare; quindi, fa raffreddare le gomme e ci riprova a cinque giri dalla fine. Stavolta Lando è più furbo. Dato che Leclerc sfrutta il primo settore con i curvoni per guadagnare su Lando, Norris prova la staccatona esagerata in curva 1. Sa che Leclerc incrocerà, ma il tentativo fa perdere abbastanza tempo alla Ferrari. La McLaren rimane vicina nello snake e Norris passa facile nel lungo rettilineo del secondo settore.

Davanti Verstappen controlla facilmente il secondo stint e si prende una grande vittoria. Abbiamo detto Norris 2° e Leclerc 3°, 13’’ davanti a Hamilton che non ha un gran ritmo con le Soft. Dietro a Lewis abbiamo Piastri e Russell. Tsunoda è un ottimo 7° dopo una gara di rimonta, segnata però da un duello con Bearman nel quale Yuki chiude la porta in maniera un po’ sporca. Ollie si gira e perde la posizione su Hülkenberg, che chiude 8° davanti alla Haas. L’ultima posizione in zona punti è per Alonso, un po’ deluso dal ritmo della sua Aston Martin.

NASKA-PODIO

Dato che della McLaren parleremo tra poco, nel Naska-Podio voglio concentrarmi sugli altri due piloti che sono saliti sul podio di Austin. Quello dell a gara lunga, non della Sprint che è stata decisa dalla partenza caotica.

Partiamo dalla parte meno divertente e assurda, poi tra poco arriva una chicca… clamorosa.

Quindi, partiamo dalla Ferrari. Sappiamo che le ultime gare sono state molto difficili. Il clima intorno a Maranello non era dei migliori, addirittura sabato da Washington John Elkann ha ribadito la fiducia in Vasseur e nella squadra. Singapore e Baku devono aver caricato l’ambiente di tanta negatività, e lo abbiamo notato anche in conferenza stampa giovedì, quando Leclerc e Hamilton si sono lamentati delle voci sul mercato, su Horner, sulle tensioni..

Fatto sta che inizia la qualifica Sprint e gli incubi peggiori si confermano realtà. Austin è troppo sconnessa, la Ferrari deve girare come tutti alta, ma perde prestazione e sono ultimi del Q3, addirittura sono la 7° macchina più veloce su 10. Poi però arriva la Sprint che mostra un buon degrado gomma ma, soprattutto, dà l’opportunità a Leclerc di fare tante prove sul volante.

Cosa intendo? Lo ha raccontato proprio Charles: nella Sprint, una volta persa la posizione su Hamilton, Leclerc ha provato a giocare con le regolazioni sul volante. Molto probabilmente, ha trovato qualcosa sul differenziale che gli ha dato una buona idea per l’assetto. Una volta aperto il parco chiuso dopo la Sprint, gli ingegneri hanno ottimizzato la meccanica delle SF-25, riportando la Ferrari ai soliti 3-4 decimi di distacco dalla Pole Position.

Il lato box di Leclerc, però, ha anche implementato le idee di Charles. E questo ha portato la SF-25 a ridare a Leclerc le sensazioni che aveva prima dell’introduzione della nuova sospensione. Sì perchè aveva reso l’auto più facile, ma Charles aveva perso la capacità di portarla al limite.

Ad Austin sembra averlo ritrovato e questo lo ha portato a sfiorare la prima fila, senza traffico di Max avrebbe chiuso a due decimi dalla Pole. E poi in gara la squadra ha letto bene le condizioni, scommettendo sull’unica sosta tra Soft e Media, e Leclerc ha gestito alla grande la gomma.

Significa che la Ferrari è migliorata? Non direi. Come vi raccontavo nel PreGP, Austin aveva un disegno positivo per la Ferrari, bisognava solo centrare l’assetto meccanico. Ce l’hanno fatta, e questo a cascata ti porta una marea di vantaggi: accendi le gomme in qualifica, le tratti bene in gara, i piloti possono spingere.

Il ritmo, però, rimane meno veloce di McLaren e Red Bull.

Ed ecco che arriviamo a Red Bull. In realtà, l’analisi potrebbe andare velocissima. Verstappen è un fenomeno, ho finito gli aggettivi, ed è incredibile come da Monza in poi, quando ha iniziato ad annusare la rimonta, sia diventato impossibile da fermare. Veramente, apprezzate quanto vedete alla tv, perché è un’opera d’arte come guida questo ragazzo.

Ma, parliamo di due curiosità legate al weekend della Red Bull. La prima riguarda la Qualifica Sprint, nella quale Max ha fatto la Pole… con l’assetto di Tsunoda! Eh già, nelle libere la Red Bull #1 spanciava troppo, e così Verstappen ha copiato l’assetto di Yuki che la squadra aveva pensato più conservativo. E ci ha fatto le Pole! Non credo serva commentare…

Ma la vera assurdità è un’altra. Dopo la gara, la Red Bull è stata convocata dagli stewards per il comportamento di un suo meccanico durante il Formation Lap. Per capirci, nel momento in cui i meccanici rientrano in pit-lane dalla griglia di partenza.

Vittoria in dubbio? No, solo 50k$ di multa, di cui la metà sospesi. Ma cosa avrebbe combinato questo meccanico?

Sentite qui. Lo ha ricostruito Scott Mitchell-Malm di The Race con un ottimo scoop. Sono molte gare che Norris e Hamilton usano un trick per posizionare la macchina al limite della casella di partenza. In pratica, durante il pre-griglia, i meccanici e il pilota sistemano un nastro adesivo sul muretto di cemento a lato della monoposto. Non è nulla di più che un segnale visivo per capire bene dove fermarsi nella casella della griglia di partenza.

Questo trucchetto non è vietato dal regolamento. Ma non è nemmeno regolamentato. Cosa vuol dire che non è “regolamentato”? Vuol dire che non è “protetto”. Quindi chiunque può fare ciò che gli pare. Quindi, sapete che abitudine hanno preso i meccanici Red Bull da qualche gara, da quando Max si gioca il Mondiale?!? Zitti zitti quatti quatti, mentre tornano in pit-lane, qualche meccanico allunga la mano e…. ZAC, nastro adesivo staccato!

Il meccanico Red Bull, a Austin, stava tentando proprio questa mossa. Ma se non è regolamentato perché l’hanno multato? Perchè per farlo, però, non ha seguito le indicazioni dei commissari ed è stato punito!

Questi sono i piccoli giochetti che dimostrano tutta la tensione di questo Mondiale Piloti.

NAS-KURIOSITA’

Tre curiosità per un attimo di pausa prima di parlare della McLaren.

1)      Avete notato quante livree speciali c’erano ad Austin? Avevamo la VCARB maculata, la McLaren mezza cromata, l’Alpine con il posteriore giallo per lo sponsor di Colapinto, la Haas tutta americana, poi la Aston Martin con le formule alla base della fisica della monoposto e la Williams che celebrava la mitica livrea dei primi anni 2000. Mi sembrava l’Alpha Tauri!

2)     Venerdì mattina il povero Antonelli si è trovato con la cooling vest che funzionava al contrario. Al posto di raffreddare, scaldava! Nooo kimi! Che sensazione orrenda guidare con l’acqua calda che ti circola addosso, povero Kimi!

3)     La F1 ha annunciato che dall’anno prossimo, le sue gare negli Stati Uniti saranno trasmesse da Apple TV. È una rivoluzione. Niente più tv tradizionale, solo servizio streaming: chi non è abbonato potrà vedere le libere e 4/5 gare, mentre gli abbonati ad Apple TV, senza maggiorazioni o roba varia, avranno tutta la F1 e anche l’abbonamento a F1TV Pro incluso.

NAS-KARRELLATA

La carrellata di pensieri è dedicata alla McLaren. Cosa sta succedendo al team Papaya? Rischiano davvero di perdere il Mondiale Piloti?!?

Partiamo da qualche considerazione tecnica. Ad Austin la McLaren aveva un ottimo potenziale. Secondo me, forse un pelo migliore di Red Bull in gara, ma non abbastanza per compensare le difficoltà in qualifica. E se parti davanti, gestisci meglio le gomme. Globalmente era seconda forza.

La missione si è complicata con il botto nella Sprint, che ha tolto al team tanti dati per migliorare l’assetto in vista di domenica. Ma già ve lo avevo anticipato nel PostGP: le tante frenate sconnesse spaventavano McLaren. Ci sta che siano finiti dietro a Verstappen. Figurarsi che, nella qualifica lunga, il vento di coda nel serpentone ha messo un po’ in crisi la loro aerodinamica. Proprio come era successo nel Q3 dell’Ungheria.

Ma, ma… Austin, per la McLaren è stata molto di più che una corsa un po’ difficile.

Norris è stata la conferma migliore. È l’unico della truppa che ha retto il colpo sia in qualifica che in gara, e ha anche gestito bene il lungo duello con Leclerc.

Piastri, dall’altro lato del box, mi sembra quasi pietrificato. Ve l’avevo già detto nel PreGP: la tensione del Mondiale Piloti gioca bruttissimi scherzi. E Oscar la sta pagando tanto.

Eppure, non è finita qui. La McLaren mostra una confusione incredibile nella gestione del momento. È assurdo dirlo, ma è così.

Giovedì Norris si presenta in conferenza e dice: avrò ripercussioni perché l’incidente a Singapore era colpa mia. EH? Ma che senso ha questa frase? A parte che era un episodio da nulla, e “è colpa mia” mi sembra un po’ esagerato…ma quali ripercussioni? Non lo spiega. Nessuno lo spiega. Quello che è emerso è che a quanto pare, fino ad Abu Dhabi Piastri avrà priorità nell’ordine di uscita in qualifica.

Mi sembra una punizione inutile e anche esagerata per un contatto involontario che non ha causato nessun danno. E poi Norris si sta giocando un Mondiale anche lui. Onestamente credo che le papaya rules siano regole inutili e troppo cervellotiche. Ora le devono applicare sempre, e dando il vantaggio a Piastri non gli hanno tolto tensione. Anzi, l’hanno aumentata! Perché dico così?

Perché, se la squadra ti dà un vantaggio che può essere decisivo in qualifica, da qui ad Abu Dhabi, poi devi sfruttarlo. E invece nella qualifica Sprint rimane tre decimi dietro, quindi neanche col vantaggio hai battuto Norris e questo ti pesa ancora di più. E allora cosa sei portato a fare? A strafare in partenza per recuperare.. Ed ecco il patatrack e 8 punti regalati a Max.

Piccola analisi dell’incidente: questo è un normalissimo incidente di gara, nato però da una manovra folle di piastri. In partenza, con 17 macchine dietro, non puoi fare quei cambi di direzione così repentini alla cieca in mezzo alla curva, dopo che hai lasciato un portone dentro. Perchè chi ha deciso di infilarsi, vedendo la porta aperta, non può far nulla per evitarti.

Ebbene? Nonostante la  colpa di Piastri, Zak Brown a caldo nell’intervista ha detto che era colpa di Hulkenberg, che guida come un amatore e che quella non era neanche la posizione in cui doveva stare. Terribile. Dichiarazioni di un’arroganza misera, primo perchè la colpa era di piastri e secondo perchè Hulk si meritava eccome di stare lì perchè se l’è guadagnata. Tutto ciò, però, cosa dimostra? Che in McLaren la situazione è veramente veramente tesa.

Poi per fortuna Zak si è calmato, ha capito di aver sbagliato e si è scusato. Bravo, comportamento veramente esemplare, tutti sbagliamo. Però… Questa arroganza stride molto con una squadra che invece professa sempre le regole papaya e vive di correttezza ed eticità.

NASKA-VOTI

Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!

Sauber: 8 / 7

Gran bella gestione del weekend da parte della Sauber. Prima scommettono su un assetto estremo per la Sprint, con altezza da terra mega ridotta per volare in qualifica e recuperare qualche punto. L’incidente tra Piastri e Hulk rovina i piani, ma nella gara lunga arriva comunque un 8° posto grazie a ritmo e gestione. TOP.

Gabriel Bortoleto: 5 / 5

Rarissimo FLOP per Bortoleto, uno dei rookie migliori di questa stagione. Tra Gabriel e Austin non scatta mai il giusto feeling. Qualifica Sprint difficile, complici i track limits, poi l’uscita in Q1, la strategia e il traffico lo lasciano in fondo.

Nico Hülkenberg: 8.5 / 8

Hulk vola ad Austin, come capita grosso modo tutti gli anni. Trova il ritmo sin dalle libere, è brillante in qualifica, molto sfortunato al via della Sprint ma, poi, gestisce benissimo la gara stando lontano dai guai e finendo a punti. TOP.

Williams: 5.5 / 7

Domenica di grandi sprechi in casa Williams. Ottimo anche se fortunato il podio di Sainz nella Sprint, con Albon poco dietro. Peccato per la gara lunga perché, tra qualifica e gara, i tanti errori dei piloti sprecano il potenziale.

Alexander Albon: 5.5 / 5

Weekend in salita per Albon. Un buon risultato nella Sprint, anche se è meno brillante di Sainz, poi si perde in Q1 trovandosi con il tempo cancellato per track limits e da quel momento è condannato alle retrovie. Peccato.

Carlos Sainz: 5.5 / 5

Eccellenti, per Carlos Sainz, solo il venerdì e il sabato. Dopo un guasto nelle libere, Carlos vola in qualifica Sprint, sfrutta il caos della garetta per finire a podio e di nuovo raggiunge il Q3 nella qualifica del sabato. Il tamponamento ai danni di Antonelli rovina tutto. Errore grave.

VCARB: 5 / 6

Mezzo punto in meno rispetto alla Williams perché, nonostante un weekend di sprechi anche per la VCARB, i punti nella Sprint non ci sono. Risultato: squadra del tutto a bocca asciutta. E anche il passo era meno veloce del previsto.

Isack Hadjar: 5 / 5

La Sprint è promettente, dato che solo il traffico e la sfortuna in partenza tengono Hadjar lontano dai punti. Poi, però, si fa ingannare dal vento in Q1, sbatte nelle Esse veloci e deve dare addio ai punti. FLOP.

Liam Lawson: 6 / 6

Che siano le due qualifiche, la Sprint o la gara, a Lawson manca sempre un pizzico per arrivare a punti. Qualche errore qua e là, qualche difficoltà a chiudere i sorpassi… tuttavia, è più veloce di Hadjar.

Haas: 7 / 7

Il voto è positivo perché la Haas porta ad Austin un pacchetto di evoluzioni aerodinamiche e il pacchetto funziona. Talmente bene che Bearman può vincere la gara del centro gruppo, e addirittura attaccare Tsunoda. Di riffa o di raffa, però, continuano a perdere occasioni di guadagnare tanti punti.

Oliver Bearman: 8.5 / 8

Bearman non prova le novità nelle libere, le monta in qualifica Sprint e va subito molto forte. Nella Sprint paga carissima la penalità per il duello con Antonelli, ma non si perde d’animo ed è velocissimo sia in qualifica che in gara. Peccato per il testacoda nel duello con Tsunoda. TOP.

Esteban Ocon: 5 / 5

Ocon non riesce mai a trovare il giusto feeling con la sua Haas. È meno veloce di Bearman, e paga le due qualifiche difficili con gare nel traffico. Talmente tanto nel traffico che Stroll lo travolge nella Sprint.

Alpine: 5.5 / 5

Qualche piccolo segnale di ripresa grazie al primo settore dove serve rigidità. Ma la velocità è troppo poca per sognare i punti e in gara il ritmo è il peggiore, colpa anche della tanta gestione necessaria.

Franco Colapinto: 6 / 6

È meno veloce di Gasly per tutto il weekend ma si prende la sufficienza per la grinta mostrata domenica. Non si gioca nulla ma fa di tutto per raggiungere Gasly e attaccarlo. Buon segnale.

Pierre Gasly: 6 / 5

Raggiungere il Q2 con l’Alpine ormai è un’impresa, e Pierre ci riesce grazie a una serie di giri al termine dei quali lascia Colapinto a mezzo secondo. In gara, però, è impossibile rimanere con gli altri.

Aston Martin: 6.5 / 6

Il passo non è il migliore a centro gruppo, ma grazie a una buona gestione di tutti i momenti Alonso è sempre in lotta per i punti. Rispetto a inizio anno o al disastro di Spa, sono cresciuti tantissimo.

Lance Stroll: 5 / 5

Ormai accade sempre: Stroll fatica in Q1, e nelle gare ha un buon passo ma gli è del tutto impossibile sfruttarlo, dato che deve rimontare e non ha certo una Red Bull. Aggiungeteci il botto con Ocon, per il quale prende 5 posizioni in griglia, e avete un weekend complesso. Troppo complesso.

Fernando Alonso: 7.5 / 7

Stranamente, il peggior momento del weekend di Nando è la domenica. Forse per colpa della sua Aston Martin, che consuma le gomme più di altri. Ottime le qualifiche, sfortunata la partenza della Sprint, poi difende con le unghie un punticino; forse si aspettava di più.

Mercedes: 6.5 / 7

Davvero anonima la Mercedes ad Austin, non fosse per i due giri nella Sprint durante i quali Russell prova ad attaccare Max. Il ritmo non è terribile ma i curvoni e il caldo sottolineano quanto ancora manchi nella gestione gomme.

Andrea Kimi Antonelli: 6.5 / 6

Buono il confronto con Russell, almeno per quanto riguarda il ritmo in qualifica. Purtroppo, però, gli manca quel decimino che lo lascia nel pieno delle lotte a centro gruppo. E ne esce sempre male: sia nella Sprint che nella gara, quando il tamponamento di Sainz lo allontana dai punti.

George Russell: 7.5 / 7

Dopo l’attacco a Verstappen nei primi giri della Sprint deve aver capito che questo weekend sarebbe stato molto diverso da Singapore. In qualifica quasi gli riesce il colpaccio, in gara è sempre nell’ombra di Piastri ma appena prova ad avvicinarsi, scivola e il sorpasso rimane un sogno.

Red Bull: 10 / 9

La macchina è migliorata tantissimo, e il metro lo dà Tsunoda. Nessuno pensava potessero rientrare nel Mondiale, e ce l’hanno fatta grazie a degli sviluppi perfetti e a una gestione in pista che ci ricorda perché hanno vinto Mondiali a ripetizione. TOP.

Yuki Tsunoda: 7 / 7

Gran parte del voto sufficiente arriva grazie alla gara, nella quale Yuki sistema il focus e recupera molto bene dalla 13° posizione, dritto fino alla coda dei Top Team. Stupenda anche la partenza della sprint dove ne passa 6 in curva 1. Certo, Max vince e lui è a una ventina di secondi da Russell, ma qualche miglioramento c’è dopo due qualifiche piene di errorini e di scuse davanti ai microfoni.

Max Verstappen: 10 e lode / 10

Verstappen è in piena modalità 2023, ormai. Sembra Thanos, è ineluttabile. Anche se nelle libere si lamenta del set-up, sai già che uscirà fuori in qualifica, partirà davanti e addio speranze per gli avversari. Il primo giro in Q3 nel quale dà tre decimi a tutti è lo schiaffo che riapre definitivamente il Mondiale. Mega TOP.

Ferrari: 8 / 8

Pessimo il venerdì, con una qualifica Sprint che è tra i punti più bassi della stagione. Poi, finalmente, arriva una reazione dopo tanti momenti difficili. Buon ritmo nella Sprint, correzioni d’assetto indovinate per la qualifica, e una delle combo Q3+ritmo gara migliori della gestione. Molto bene la scelta della strategia per Leclerc.

Lewis Hamilton: 7 / 8

Hamilton parte bene, gestendo meglio di Leclerc le tante difficoltà del venerdì e chiudendo la Sprint senza errori. Poi in qualifica si perde a furia di rincorrere le regolazioni all’ala anteriore. Ciò che preoccupa di più è il ritmo gara: lui che è il mago nella gestione delle gomme, finisce a 13’’ da Leclerc nonostante la strategia ottimale.

Charles Leclerc: 9 / 9

Un guasto al cambio nelle libere, poi una qualifica Sprint non proprio brillante. Ottima la partenza nella Sprint, molto cattiva, di nuovo un errorino nel provare ad attaccare Sainz. A quel punto, Charles passa il resto della garetta a studiare le regolazioni al volante, trova la quadra, la trasla nell’assetto per la qualifica e torna il Leclerc di questa estate. Perfetto in Q3, perfetto nella gestione gomme, e notevole nelle difese su Norris. Peccato sia tutto per un terzo posto. TOP.

McLaren: 6 / 7

Il ritmo è l’ultimo dei problemi di McLaren, dato che la MCL39 non sarà veloce quanto la Red Bull ad Austin, soprattutto in qualifica, ma è nettamente seconda forza. Le magagne arrivano dalla tensione infinita nella quale si trova il team. E gli errori si accumulano, siano i piloti, gli assetti o le dichiarazioni. Occhio.

Oscar Piastri: 4 / 5

FLOP per Piastri. Zero feeling sul giro secco, decisione pessima alla partenza della Sprint e uno spaesamento generale che preoccupa. Può capitare un weekend storto…ma la sensazione è che Oscar sia pietrificato dalla pressione.

Lando Norris: 8.5 / 8

Non ha colpe nell’incidente della Sprint, innescato tra l’altro dalla reazione di Piastri a una sua staccata aggressiva. Sembra che finalmente abbia trovato continuità, la velocità c’è sempre stata, e anche la gestione della lotta con Leclerc è stata paziente il giusto. Bello il sorpasso finale, preparato con il tuffo in curva 1 che toglie a Charles la sua arma migliore, ossia il primo settore.

Vi riassumo i TOP, che sono Sauber, Hülkenberg, Bearman, Red Bull, Verstappen e Leclerc. FLOP per Piastri, Hadjar, Bortoleto e Sainz.

NASKA-QUIZ

Ecco a voi le domande per il PreGP di Città del Messico.

Soft: nel 2017 due grandi piloti si presero dentro alla terza curva, subito dopo la partenza. Chi erano?

Media: in che posizione partiva Alain Prost quando vinse con la Ferrari nel 1990?

Hard: chi vinse la corsa nel 1986? Fu la prima vittoria per tre protagonisti della F1. Quali?

Non perdete il PreGP del Messico, e tutti gli altri articoli!

Alberto Naska e Luca Ruocco