Clamoroso a Las Vegas!

Le due McLaren squalificate e improvvisamente…

Tre piloti in 24 punti a due gare dalla fine, con SuperMax che ha vinto un’altra volta e Norris che aveva il titolo in tasca… ma rischia di avere le tasche bucate! Il peggior incubo papaya, il più impensabile e impossibile dei finali si sta lentamente trasformando in realtà.

C’è tanto di cui parlare dopo il weekend di Las Vegas.

La Ferrari ha risposto in pista al suo Presidente John Elkann, e la risposta non è stata per nulla esaltante. Antonelli ha di nuovo incantato il paddock con una gara mostruosa, la qualifica bagnata ha regalato una sorpresa dopo l’altra, due piloti insospettabili bisticciano…

Insomma, non ci resta che partire, come al solito, dal Nask-assunto!

NASK-ASSUNTO

Nel mercoledì di Las Vegas l’attenzione del mondo della F1 è tutta concentrata su due argomenti.

Nessuno parla della lotta Mondiale, anche perché, dopo Interlagos, Lando Norris sembra aver messo in cassaforte il titolo Piloti.

Vogliono tutti sapere cosa pensano i piloti Ferrari delle parole di John Elkann. Io vi ho detto la mia nel PreGP, se non l’avete visto andate a vederlo. Ma i piloti ferrari? Che cosa volete che rispondano…avranno il loro copione già scritto, perchè tanto nessuno può dire ciò che pensa davvero.

Hamilton ha scelto il copione della calma, per cui lui si trova bene con Elkann e tutti devono migliorare; ma, sotto sotto, ha fatto capire di ritenersi più che soddisfatto del proprio impegno in questa deludente stagione alla Ferrari. 

Leclerc, al contrario, ha inserito il pilota automatico in una maniera quasi comica; se ascoltate le sue parole in italiano e in inglese, sembra proprio il copione imparato a memoria, messo su chatgpt, tradotto e ripetuto pari pari. In buona sostanza il copione diceva che Elkann lo ha chiamato per spiegarsi, voleva solo spronare la squadra, a Charles non interessano i modi e comunque erano un sintomo di grande onestà.

Insomma, Charles e Lewis non solo devono cercare di tenere viva la squadra in pista, ma pure ai microfoni. 

Sempre a proposito di piloti, devo raccontarvi dell’incredibile lite tra Stroll e Colapinto. Dopo la gara di Interlagos, Franco aveva criticato la condotta di Stroll, dicendo che chiude sempre la porta nei duelli, non lascia spazio e per quello si era preso dentro con Bortoleto in Brasile. Stroll deve aver ascoltato queste parole e a Las Vegas, in conferenza stampa, ha passato il tempo a ripetere: Colapinto dovrebbe concentrarsi sul prendere almeno un punto, visto che è ancora zero.

Ascoltando la replica di Franco, che comunque non ha alimentato le polemiche, è facile intuire che i due non si stiano molto simpatici, probabilmente dai tempi delle formule minori.

Un’altra dichiarazione interessante è quella di Sainz, tra i direttori della GPDA, l’associazione dei piloti. Carlos si è espresso con decisione contro la penalità di Piastri a Interlagos, perchè in effetti, secondo le guidelines era da penalità, ma secondo chiunque abbia un briciolo di competenza motoristica, è chiaro che lì la colpa non era di Piastri. E Sainz auspica che nella riunione annuale tra piloti e FIA le guidelines possano cambiare.

Andando verso l’attività di pista, molti piloti, ancor prima di iniziare a girare, sono preoccupati per la possibilità di pioggia, per la visibilità. Alcune zone del circuito di Las Vegas sono talmente illuminate all’esterno della pista, tipo nel passaggio vicino alla sfera, che i piloti hanno difficoltà a percepire correttamente le zone d’ombra. Da qui un po’ di timore per la possibile acqua.

Infine, rimanendo alle notizie extra-pista, fa scalpore un repost su Instagram di Oscar Piastri, subito cancellato dal pilota McLaren, nel quale venivano riportate le parole di Ecclestone, che ipotizzava una McLaren decisa a favorire Lando Norris nella corsa al titolo Piloti per ragioni commerciali.

Giovedì le FP1 iniziano con ancora un pelino di luce del tramonto e la pista è davvero sporchissima. I piloti fanno fatica a gestire le vetture e, appena provano un po’ il passo gara, in tanti soffrono un graining molto aggressivo. Norris e Piastri sono tra i più colpiti. Verso il finale della sessione, Leclerc si prende la prima posizione mostrando una Ferrari pimpante.

Le FP2 iniziano con la pista umida per qualche goccia di pioggia caduta tra le due sessioni. Le McLaren utilizzano un assetto più carico per ritrovare equilibrio e correggere il graining, e la mossa funziona. Norris è molto veloce, mentre Piastri fatica ancora un po’. In Ferrari scelgono di tentare il percorso inverso: viene montata l’ala di Monza, più scarica della versione di Baku utilizzata nelle FP1. Leclerc è il più veloce di tutti con le Medie.

La seconda metà delle libere dimostra quanto sia difficile sfruttare la gomma Soft, tra il freddo e lo scarso grip della pista. Solo Antonelli e Norris riescono a mettere assieme un tempo, e Lando è di poco 1°. Leclerc finisce 3° grazie al tempo fatto segnare con le Medie, ma quasi sbatte nell’outlap con le Soft mentre tenta di scaldarle. E nel finale della sessione si ferma per un problema al cambio.

Proprio gli ultimi minuti sono spezzettati da due bandiere rosse per un tombino che sembra voler cedere, e richiedere l’intervento dei manutentori. Il lupo perde il pelo ma non il vizio ehhh

Tra giovedì e venerdì un fronte di pioggia raggiunge Las Vegas e decide di far compagnia alla città per tutta la giornata. Le FP3 iniziano con l’asfalto molto umido, tanto che i piloti montano le Intermedie. Pian piano si passa alle Soft, con Russell e Verstappen che mostrano un ottimo feeling e i due piloti Ferrari a seguirli poco distanti, ancora una volta impegnati a studiare l’accensione difficile delle Soft nell’outlap.

Purtroppo per il Cavallino Rampante, si tratta di un lavoro inutile. Prima delle qualifiche si mette a piovere, e la pista è zuppa.

Le due Aston Martin indovinano subito l’utilizzo delle Full Wet: nonostante non ci sia tantissima acqua, l’asfalto è scivolosissimo e la temperatura è talmente bassa che solamente la gomma da bagnato estremo può accendersi.

Un po’ tutti faticano a mettere insieme il giro, ci sono tanti errori, e alla fine vengono eliminati tre nomi pesanti: Tsunoda, rallentato anche da uno sbaglio della Red Bull nella definizione delle pressioni, Antonelli, che paga un lungo alla fine della Strip, e Lewis Hamilton.

Il suo Q1 è una lunga serie di sfortunati eventi. Prima incontra le bandiere gialle, poi colpisce un paletto che rimane incastrato sotto la sua Ferrari e infine, quando potrebbe fare l’ultimo giro Lewis alza il piede perchè ha visto i semafori rossi e sembrava che la sessione fosse finita e invece aveva ancora un tentativo, perchè il traguardo è posizionato 80metri prima dei semafori! Un episodio alquanto bizzarro che si sposa benissimo con la stagione difficile di Hamilton.

Tutti i big passano in Q3, dove non ci sarà Lance Stroll che stava andando fortissimo sul bagnato ma ha provato le intermedie in Q2 sbagliando..

La pista, comunque, si sta asciugando per davvero e in Q3 usano tutti le Intermedie. Lando Norris vola, se non fosse per un errore avrebbe rifilato 1s a verstappen, ma comunque prende la pole di 3 decimi. Secondo troviamo proprio Max, con Carlos Sainz 3° dopo che la Williams aveva volato con le Full Wet.

Quarto e un po’ deluso Russell, rallentato da un problema al servosterzo, con Piastri 5° che perde il giro buono per una bandiera gialla provocata da Leclerc, in grande difficoltà con le Intermedie. Charles chiude 9°, dietro a Lawson, Alonso e Hadjar, anche lui bloccato come Piastri durante un giro che, secondo il rookie della VCARB, poteva valere almeno la seconda fila.

10°, affianco a Leclerc, un ottimo Pierre Gasly. 

La gara è sabato sera. La pista è asciutta e in ottime condizioni, perché fa anche più caldo del previsto. Tutto ciò limita il temuto graining e induce tutti i piloti alla sosta singola, con una gara molto veloce e con pochissimo degrado. Tutti possono spingere.

Al via Norris parte un filo meno bene di Verstappen, così lo chiude con forza, in una manovra alla Max, ma calcola male lo spazio di frenata e va lungo. Non accade solo a lui: dietro, Lawson colpisce Piastri che fortunatamente non riporta danni. Liam, invece, si troverà dopo pochi km con l’ala anteriore rotta e la corsa rovinata. Incomprensibile la mancanza di una penalità per lui: va bene che è la partenza, va bene che non ha subito danni Piastri, ma le penalità dovrebbero arrivare per le manovre e non solo per le conseguenze. Uniformità di giudizio in F1 inesistente…

Alonso, scartando per evitare la VCARB, colpisce Leclerc, ma entrambi possono continuare. Non vale lo stesso per Bortoleto, Stroll e Gasly. Gabriel cicca completamente la frenata e come un treno capitombola su Stroll: entrambi ritirati, con Gasly anche lui coinvolto nella carambola e anche lui con dei danni importanti alla vettura.

Davanti, Verstappen prende la testa della corsa e anche Russell passa Norris.. Leclerc è 10° dopo la partenza ma passa subito Alonso e inizia la rimonta con le Medie. Poco dietro di lui c’è Hamilton, che è 13° e ha sfruttato perfettamente il caos al via, e punta ad allungare il primo stint con gomme Hard.

Davanti la gara è tranquilla, tranne per un piccolo spavento al secondo giro, quando i marshall tardano a pulire la pista e si trovano a correre con le auto che arrivano.

Il primo stint è tutto giocato sull’evitare il graining e ritardare il più possibile la prima sosta. Verstappen scappa via dopo che Russell l’ha pressato per un po’, con Norris che invece ritorna sulla Mercedes. Dietro, Leclerc è tra i pochi a spingere come una furia. Passa Bearman, poi raggiunge Piastri e lo induce all’errore. Passa anche la McLaren, poi è il turno di Hadjar e infine di mettersi in coda a Sainz.

Proprio quando è arrivato a meno di 2’’ dalla Williams, Leclerc deve rallentare per una Virtual Safety Car. L’altra Williams ha tamponato l’altra Ferrari di Hamilton alla fine della Strip.

Quando si riparte, Leclerc ha perso 7 decimi e riesce ad avvicinarsi a Carlos solo quando è tempo dei pit-stop.

Davanti si ferma per primo Russell, mentre va più lungo di tutti Verstappen che rientra solo quando serve coprire la posizione su George.

Dietro, Piastri fa undercut su Sainz e Leclerc. Charles passa la Williams con un overcut ma si ritrova dietro alla McLaren.

I due, però, sono bloccati da un fantastico Antonelli, che è partito con le Soft e si è fermato dopo una manciata di giri per montare le Hard. Kimi, che ha anche una penalità di 5’’ per essersi mosso prima della partenza, si difende alla grande da Piastri e coccola le Hard come forse solo Verstappen.

Davvero, Antonelli è grandioso e riesce a chiudere davanti a Piastri, ma poi finisce dietro di lui per la penalità, ma riesce comunque a stare davanti a Leclerc! Che ha spinto davvero troppo e nel finale paga un po’ di graining. Lo stesso che è accaduto a Russell, quasi raggiunto da Kimi verso la fine e superato da Norris con molta facilità.

Davanti, Verstappen vince con un vantaggio enorme su Norris. Lando negli ultimi giri ha fatto un Lift and Coast clamoroso. Dai messaggi radio della McLaren sembra che si tratti di un problema legato ai consumi di benzina.

Dopo la gara, si scoprirà che non è così.

Intanto, per ricapitolare, al traguardo i primi 10 sono Verstappen, Norris, Russell, Piastri, Antonelli, Leclerc, un super Sainz, Hadjar che fatica un po’ con il passo, Hülkenberg che fa una grande strategia e Hamilton, 10° dopo un ultimo stint sulle Medie da incubo.

Dopo la gara, però, cambia tutto. La FIA fa chiudere i garage delle McLaren con le due monoposto lì dentro, e iniziano le speculazioni. All’inizio si parla di problemi con il carburante.

Passano le ore e alla fine si scopre qual è il vero motivo di quella che, a tutti gli effetti, è diventata un’investigazione. Le due McLaren hanno problemi con il plank, come le Ferrari in Cina.

Sia Piastri che Norris hanno gli skid, i pattini posteriori troppo consumati. Dopo una serie di misurazioni che danno tutte esito negativo, arriva la notizia bomba: Norris e Piastri sono entrambi squalificati.

Verstappen raggiunge Oscar in classifica piloti, con tutti e due a 24 punti da Lando a due gare una Sprint dalla fine.

Il Mondiale è riaperto, stavolta per davvero.

NAS-KURIOSITA’

  • Sapete che nella settimana precedente a Las Vegas è emerso che Toto Wolff ha venduto a George Kurtz, fondatore e CEO dell’azienda di cybersicurezza Crowdstrike, il 15% del suo terzo del team Mercedes di F1? L’ha venduto per 300 milioni di dollari, il che, facendo le debite proporzioni, significa che Mercedes è valutata oltre i 6 miliardi di dollari! Un team di F1! Vi rendete conto?!?
  • La FIA ha da poco rivelato che, nei prossimi anni, i piloti potranno cambiare il proprio numero. Verstappen ha dichiarato di pensare al #3, qualora perdere il #1 del Campione del Mondo… ma anche raccontato che ad inizio carriera voleva il #69, poi suo papà Jos lo ha sconsigliato… brighella Max!

NASKA-MONDIALE

Naska-mondiale tutto dedicato all’incredibile doppia squalifica della McLaren. Anche perché, cosa vuoi dire a Max Verstappen? Ogni volta che ha la macchina per vincere, vince. Stavolta gli è bastato sfruttare l’errore di Lando e partenza e tac, gestione sublime del passo e vittoria senza nessun patema.

Quindi, perché la McLaren è stata squalificata? Per il consumo del plank, proprio com’era accaduto alla Ferrari di Hamilton in Cina.

Ora, vi ho parlato tante volte del plank. La tavola di resina che si trova sotto al fondo e che ha uno spessore di 10mm. Se alla fine della gara lo spessore è sotto ai 9mm, il pilota è squalificato. Questa regola serve ad evitare che le F1 girino troppo basse.

Sappiamo quanto fastidio abbia dato il plank alla Ferrari, che per andare forte deve girare bassa, ma se gira bassa viene squalificata come in Cina. Caspita, la McLaren ha già vinto il Mondiale Costruttori, quindi la macchina deve funzionare bene, e fin qui ha sempre passato le tante verifiche fatte sul plank.

E allora perché hanno consumato troppo il plank a Las Vegas? Semplice, hanno sbagliato le altezze da terra. Ci sono state poche prove libere, le tante bandiere rosse del giovedì hanno impedito di provare il passo gara… e tac, sbagli l’altezza da terra.

McLaren ha parlato anche di più porpoising del previsto sui rettilinei. Io vi invito a riflettere sul fatto che tutti pensavano a una gara piena di graining e con due soste; invece, la pista aveva tanto grip e hanno tirato dall’inizio alla fine. Una sosta sola, gomme usurate e, soprattutto, non puoi alzare la pressione sul terzo set per alzare la macchina. Vi dice niente la Ferrari in Ungheria?

Probabilmente, quando in McLaren si sono accorti che la gara era troppo veloce, che Norris rischiava nel secondo stint, gli hanno ordinato di fare un enorme LICO, ma non è bastato. Semplicemente, hanno deliberato un assetto troppo basso e ne hanno pagato le conseguenze. Un errore gravissimo per una squadra che si sta giocando i Mondiali Piloti.

Molti di voi avranno anche sentito parlare di alcune polemiche relative al plank dopo il GP del Brasile. Anche qui, ve l’ho detto tante volte: intorno ai fori dove viene misurato il consumo del plank, le squadre possono piazzare degli skid block, dei pattini in titanio che proteggono la resina del plank. È un aiuto che concede la FIA.

Ecco, dopo il Brasile è emersa la voce che alcune squadre avrebbero utilizzato dei pattini in un titanio speciale, con degli inserti e delle tecnologie termiche capaci di gestire le espansioni del pattino in modo tale da ridurre i consumi. Mmmmmmmm…che coincidenza, eh??? Salta fuori la voce…e McLaren squalificata! Quindi McLaren vinceva sempre per questo trucchetto?

Ecco, nel paddock di Las Vegas, la FIA ha smentito categoricamente la ricostruzione. E dato che non sono emerse delle Direttive Tecniche in merito, la smentita sembra essere vera. Ma per ora, se non ci sono direttive tecniche, le due cose non sono collegabili. La McLaren non ha barato tutto l’anno, insomma: rischia però che un errore di valutazione costi il titolo ai suoi piloti.

NAS-KARRELLATA

Voglio dedicare la Nas-karrellata a due argomenti che stanno a cuore a noi italiani, senza dilungarmi troppo.

  • Il primo argomento è Kimi Antonelli. Ok, ok, ha sbagliato la qualifica ma le condizioni erano difficilissime per tutti. Ma, in gara, ha mostrato un passo e una gestione delle Hard molto superiore a quella di Russell. Cosa è successo? Perché Kimi, diciamo dal Messico, ha iniziato ad andare forte? Nelle ultime settimane sta pian piano emergendo che, con il passare delle gare, la Mercedes ha deciso di lasciare più libertà ad Antonelli. Ora lui, Bono e il loro gruppo di ingegneri possono studiare assetti personalizzati che si discostano dalla base di Russell. E questo sta dando un grande vantaggio ad Antonelli, che se ci pensate è migliorato in gara, soprattutto nella gestione gomme. Spesso, quando i piloti si sentono bene con l’assetto, la gestione gomme di una F1, che è complicatissima e si gioca sui dettagli, migliora enormemente. Scivoli meno, hai più grip, non esci dalla finestra di temperatura, e via di nuovo con il circolo virtuoso. Perciò, Antonelli non è diventato più veloce: semplicemente, è cresciuto fino a poter impiegare i suoi assetti senza paure. E ora sì che vediamo il fenomeno che aveva stregato tutti nelle categorie minori!
  • Il secondo argomento è la Ferrari, che ha risposto in pista alle critiche di Elkann. E direi che ha risposto in linea con le prestazioni di questa stagione: un disastro. Però la Ferrari a Las Vegas era veloce. Il ritmo duro e puro, quello da qualifica o da gara senza degrado o senza graining, era uno dei migliori della stagione. Pista veloce, dove è facile trovare un buon assetto e dove, non ditelo alla McLaren, il consumo del plank non è un grande problema. Tipo Silverstone. Ma, come a Silverstone, è arrivata la pioggia a rovinare tutto. In Inghilterra era accaduto in gara, a Las Vegas è andata ancora peggio. Perché, con la pioggia in qualifica, la Ferrari è andata in bambola. Sono anni che la Rossa va piano con il bagnato, non riesce a sfruttare le Intermedie. Come hanno provato a risolvere la situazione? Leclerc ha scelto l’assetto più carico di Baku, quello delle FP1. È riuscito ad arrivare in Q3, ma poi si è piantato comunque con le Intermedie. In gara gestiva bene le gomme, era fortissimo nel settore centrale con le curve, ma sul dritto perdeva tanto. Hamilton, invece, ha mantenuto l’ala scarica di Monza ed è stato un disastro. In qualifica non aveva passo, non riusciva ad accendere le gomme, e in gara faticava comunque a superare gli avversari perché in curva non riusciva a rimanere vicino. In uno scenario perfetto con tutto il weekend asciutto, forse la Ferrari poteva fare bene. Ma appena c’è un imprevisto, come può essere la pioggia, le prestazioni della SF-25 sono talmente fragili che il castello di carte crolla del tutto. E la Ferrari, quindi, conferma ancora di più di essere la quarta forza in campo. Questo è il vero problema di Maranello. Non sono le strategie e non sono nemmeno le parole dei piloti, che sono fin troppo diplomatici…pensate se al posto di Leclerc ci fosse stato Alonso! Venerdì ho proprio fatto un video sulla storia di Alonso in Ferrari, andate a recuperarlo. Ecco, proprio Leclerc, che dà una paga clamorosa a Hamilton, si danna l’anima e tutto questo vale un 6° posto: se iniziasse a parlare davvero, lì sì che sarebbero cazzi amari.

NASKA-JR

Naska-Jr molto veloce, dedicato a Dorian Pin che ha vinto la F1 Academy! La giovane pilota del vivaio Mercedes era la più esperta del gruppo e ha gestito alla grande un campionato nel quale altre ragazze, dopo qualche gara, hanno mostrato forse un pizzico di velocità in più di lei. Un esempio è Chloe Chambers, della Red Bull, e un altro è Maya Weug, dell’accademia Ferrari.

La povera Maya è rimasta vittima di un incidente assurdo nel Formation Lap della Sprint, quando ha tamponato un avversaria che ha frenato all’improvviso, e già lì ha perso gran parte delle chance per il campionato, visto che Doriane Pin ha approfittato di una Sprint super caotica per il bagnato e ha vinto la corsa.

NASKA-VOTI

Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!

Sauber: 7 / 6

Pioggia o asciutto non importa, le due Sauber a Las Vegas sono monoposto da Q2. Per entrare in zona punti serviva una strategia perfetta e una gara senza la minima sbavatura. Missione compiuta con Hulk.

Gabriel Bortoleto: 4 / 4

FLOP totale per Bortoleto che, dopo una serie di gare stupende, è andato nel pallone a Interlagos e ci è rimasto a Las Vegas. Un po’ in difficoltà nelle libere, fatica tantissimo nel Q1 bagnato e in partenza fa un vero pasticcio. Errore grave ed ennesimi danni alla monoposto.

Nico Hülkenberg: 8 / 7

Hülkenberg parte subito forte al venerdì, dimostrando un buon feeling con il grip bassissimo di Las Vegas. In qualifica sfiora il Q3, cogliendo praticamente il massimo, e in gara corre con grande pazienza. Gomme coccolate, primo stint lunghissimo, e Hamilton seminato nel finale. Mica male.

Williams: 7 / 7

Una gara a due facce per la Williams che passa tutto il sabato, giorno di gara, a combattere contro degli strani problemi alla radio. Molto bene ritmo, assetto e gestione del weekend di Sainz, meno quello di Albon, ancora una volta spedito nel traffico in qualifica.

Alexander Albon: 4 / 5

È un periodo davvero difficile per Albon, che si prende un FLOP. Nelle difficilissime condizioni della qualifica è l’unico a toccare il muro. In gara parte bene ma tampona Hamilton. Problemi alla radio a parte, deve voltare pagina al più presto: Sainz lo sta un po’ ridimensionando.

Carlos Sainz: 9 / 8

La stagione di Sainz in Williams è stata piena di alti e bassi. Ma quando gira bene… caspita, se gira bene! Qualifica eccellente, con le Full Wet potrebbe sognare la Pole, deve poi accontentarsi – si fa per dire – del terzo posto in Q3. In gara gestisce alla grande entrambi gli stint e vince la gara di centro gruppo. Bravo Matador! TOP.

VCARB: 6.5 / 7

Ormai la VCARB è abbonata all’ingresso in Q3, alla zona punti… e ad avere sempre qualcuno davanti nella lotta a centro gruppo. Raccolgono meno punti del previsto per colpa di Lawson, ma continua a mancare sempre quel pizzico di performance.

Isack Hadjar: 8.5 / 8

Infuriato dopo il Q3 per aver dovuto abortire il giro migliore per le bandiere gialle, il gasatissimo Hadjar, ormai prossimo alla promozione in Red Bull, parte molto bene e fatica solamente verso il finale dello stint con le Medie.

Liam Lawson: 5 / 6

Qualifica eccellente, con una terza fila che sapeva tanto di conferma in VCARB per il 2026, Lawson esagera in partenza, tampona Piastri, poi perde un pezzo di ala e la sua gara finisce. Errore grave, che potrebbe rimpiangere tra qualche settimana. FLOP.

Haas: 6 / 6

I punti arrivano solamente grazie alla squalifica delle due McLaren. Quindi, missione compiuta ma solo a metà: dopo tante buone prestazioni, a Las Vegas la Haas era meno veloce di VCARB, Williams e Sauber. Troppo poco per puntare al 6° posto tra i Costruttori.

Oliver Bearman: 6 / 7

Riesce a passare il Q1 nonostante un errore nel finale, ma in Q2 la Haas non ha abbastanza ritmo per passare il taglio. In gara tenta la carta della sosta super-anticipata, dopo una grande partenza, e rimane fregato: forse si aspettava un passo migliore sulle Hard.

Esteban Ocon: 6.5 / 6

Ocon può essere contento di aver finalmente battuto Bearman in qualifica, di essergli stato davanti in gara con merito e di aver quasi ripreso Hamilton nel finale. Non sono i picchi di Ollie in Brasile, ma è un buon riscatto dopo settimane difficili.

Alpine: 5.5 / 5

L’unico raggio di sole per l’Alpine arriva sotto l’acqua delle qualifiche. In gara, il ritmo di Gasly e Colapinto è nettamente il peggiore, con una continua caduta verso le posizioni peggiori, anche se con un asterisco per quanto riguarda Pierre.

Franco Colapinto: 5.5 / 5

Disperso, tanto in qualifica, dove almeno raggiunge il Q3 ma rimane lontano da Gasly, quanto in gara, dove non ha le armi per difendersi e paga anche un danno in partenza.

Pierre Gasly: 7 / 6

In qualifica, raggiungendo il Q3, Pierre fa un piccolo miracolo. Potrebbe combattere per i punti in gara, magari in zona Sauber o Hamilton, ma viene colpito nel caos della partenza, perde una marea di punti di carico e per il resto della gara va molto piano.

Aston Martin: 5.5 / 6

Un continuo saliscendi per Aston Martin tra i muretti di Las Vegas. Nelle prove capiscono che sull’asciutto non ce n’è. Sfruttano il tanto carico inefficiente sul bagnato, interpretando bene il Q1 con l’utilizzo delle Full Wet, ma sbagliano la scelta delle Intermedie per Stroll in Q2 e in gara sono semplicemente lenti.

Lance Stroll: 6 / 5

Sufficienza meritata per Stroll perché in Q1 va fortissimo, come quasi sempre accade quando l’asfalto è bagnato. Poi, in Q2, paga la sua parte di responsabilità nella scelta delle Intermedie, e al via è incolpevole.

Fernando Alonso: 7 / 6

Ottima la qualifica di Nando, che è veloce in ogni segmento e in Q3 gestisce con grande esperienza le condizioni complicate, chiudendo 7°. In gara Alonso prova a rimanere con le Haas e la coda della zona punti, ma il passo della sua Aston non lo concede.

Mercedes: 8 / 9

Volevano vincere, dovevano vincere, e alla fine tornano a casa con un doppio podio che cementa la seconda piazza tra i Costruttori. Eppure, un po’ di amaro in bocca sarà rimasto: in alcune porzioni della qualifica, delle libere e della gara, sembravano poter ripetere il dominio dell’anno scorso. Erano solo flash, anche un po’ falsi. Terza forza in pista, bene l’esecuzione.

Andrea Kimi Antonelli: 9 / 10

TOP per Kimi Antonelli. La gara sarebbe da 10. Ma la qualifica pesa molto. E il voto dovrebbe essere 8. Certo, ricordiamo che è un rookie, quindi non bisogna essere troppo severi, e allora un bel 9 se lo merita.

George Russell: 7 / 8

Grande delusione per Russell che era il favorito della vigilia e che dopo Q1 e Q2 pensava di poter fare la Pole Position. Poi, in Q3, un problema al servosterzo lo costringe ad andarci piano e accontarsi del quarto posto. Il vero problema è la gara, dove tra l’altro il problema rimane. Nel primo stint Verstappen gli scappa via, e nel secondo spinge troppo sulle Hard, apre il graining e soffre per gli ultimi 100km.

Red Bull: 9 / 9

Un voto in meno per la lettura sbagliata delle pressioni di Tsunoda in Q1, anche se sul bagnato non è banale indovinare la pressione che ti permetterà di gestire tutta la qualifica senza surriscaldamenti. Per il resto, mettono in pista la monoposto più veloce e meritano la vittoria.

Yuki Tsunoda: 4 / 5

Ok, in Q1 paga l’errore del muretto nella definizione delle pressioni. Parte in fondo, con una Power Unit nuova… e non riesce a risalire. Passa solo Colapinto. Questo è il vero problema.

Max Verstappen: 10 / 10

Merita di essere rientrato all’ultimo nella corsa Mondiale perché è il migliore. Punto e basta. In Q3 ottiene il massimo o, almeno, quanto gli serve per attaccare al via: la prima fila. Parte tanto forte quanto basta a mandare in tilt Lando, lo sfila alla prima curva e controlla il passo per tutto il resto della corsa. Imbattibile. E TOP.

Ferrari: 5 / 6

FLOP per la Ferrari che, anche quando può giocarsela sulle piste favorevoli, trova il modo di tirarsi la zappa sui piedi. A questo giro, il problema numero 1 è la scarsa prestazione sul bagnato, che obbliga a compressi, rimonte e strategie perfette. Quando incominceranno a risolvere i problemi?

Lewis Hamilton: 4 / 5

FLOP anche per Hamilton che va bene, non ha ritmo, non riesce a passare Ocon, fatica con le Medie e in qualifica ha una SF-25 inguidabile. Ma vedere un sette volte Campione del Mondo di F1 che molla in qualifica mentre alla radio l’ingegnere gli dice di spingere…non si può.

Charles Leclerc: 8.5 / 8

Cosa può fare di più Leclerc? Poco, pochissimo. Forse in Q3 poteva avere la freddezza di spingere meno nell’ultimo giro e accontentarsi di un tempo mediocre ma almeno superiore alle VCARB. In gara però è un leone, rimonta con le Medie, spinge sorpassa e non respira mai, fino addirittura ad aprire il graining con le Hard nel tentativo di superare Piastri che ha il DRS di Antonelli. Se guida così, può parlare quanto vuole.

McLaren: 1 / 1

Inaccettabile. Semplicemente inaccettabile una doppia squalifica per una squadra che ha già vinto il Costruttori e che aveva il Mondiale Piloti in mano. Da qui alla fine dovevano solo portare a casa punti. Anche fuori dal podio, chissenefrega, sarebbe stato un mondiale facilissimo da chiudere. E invece ora rischiano di perdere tutto per un errore di valutazione. Inaccettabile. FLOP.

Oscar Piastri: 5 / 6

In qualifica è sfortunato a incontrare le bandiere gialle per l’uscita di Leclerc. Su questo non ci piove. Ma parte 5°, non 20°, e passa il tempo a battagliare lontanissimo dal podio, commettendo anche una sbavatura che poteva costargli la posizione su Leclerc. Crisi totale.

Lando Norris: 8.5 / 8

Il giro del Q3, fino all’ultima chicane, è una perla che solo la chiusura su Max in partenza poteva battere. Peccato però che poi è finito lungo. Una volta sorpassato da Russell, Lando imposta la corsa per chiudere 2° e, magari, attaccare Max. Alla fine, gestisce bene l’enorme LICO necessario a proteggere il plank e risparmiare benzina ma non basta: l’errore degli ingegneri McLaren rischia di costargli un Mondiale. In Qatar, però, il match point è già suo: se corre come gli riesce ultimamente, può sfruttarlo.

Vi riassumo i TOP, che sono Verstappen, Antonelli e Sainz e i FLOP, che sono McLaren, Hamilton, Ferrari, Lawson, Albon e Bortoleto.

NASKA-QUIZ

Passiamo alle domande per il Qatar, che a questo punto sarà un weekend frizzantissimo, si decide tutto a Losail!

Soft: la f1 corre in qatar nel 2021. perché saltò l’edizione 2022?

Media: nel 2023 la pirelli impose una lunghezza massima dello stint su ogni gomma pari a… quanti giri?

Hard: quanti piloti si ritrovarono con le gomme forate nella corsa del 2021?

Siete pronti al Qatar?!? Dai che il Mondiale è riaperto!

Alberto Naska e Luca Ruocco