Meno male che c’è la pista del Bahrain, che ci ha regalato una gara molto divertente e per nulla scontata. Le McLaren dovevano dominare, staccare tutti di due 2 minuti, chiudere il campionato…

E invece, dopo quattro gare, abbiamo quattro piloti in quattordici punti in cima alla classifica. Norris, Piastri, Verstappen e Russell.

Quindi il Mondiale è apertissimo!

E le Ferrari? Meglio del previsto, anche se Leclerc non è riuscito a difendere il primo podio stagionale! Perché scrivere così?!?

Scopritelo nel PostGP!

NASK-ASSUNTO

Il weekend del Bahrain inizia con un giovedì abbastanza calmo. Nel paddock si parla principalmente della riunione sui motori V10, che si terrà il venerdì e sulla quale torneremo più avanti.

Emerge comunque qualche spunto interessante: molti pensano che la McLaren dominerà in Bahrain, mostrando il vero potenziale rimasto nascosto nelle prime gare.

Dall’Alpine giunge notizia che la Power Unit Renault, a Suzuka, sarebbe costata tra i 3 e i 4 decimi al giro di svantaggio; perciò, il telaio deve essere davvero buono. Mostreranno qualcosa nel resto del weekend? Chi lo sa…

Finiamo il racconto del giovedì con Sainz. Carlos ha descritto così il motivo della multa di 10.000$ che ha dovuto pagare a Suzuka: ero in ritardo di 5 secondi al momento degli inni nazionali perché… shit happens. In tutti i sensi Carlos, in tutti i sensi.

Passiamo alla pista. Dopo tanti anni, si torna in Bahrain in aprile. Ci sono temperature bollenti e un vento forte e a raffiche. La pista perciò è lentissima, anche di sera i tempi sono 1.5’’ al giro più lenti dei test. Le FP1 sono piene di rookie, con 6 squadre che smarcano una delle quattro libere nelle quali i titolari devono cedere il volante a un esordiente. Così abbiamo in panchina piloti del calibro di Russell, Leclerc e Verstappen.

L’asfalto sfiora i 50°C nelle FP1 e le McLaren volano. Solo loro riescono a tenere vive le gomme.

Le FP2 si disputano con il buio e sono più rappresentative. Pensate che la Ferrari, con un fondo nuovo in Bahrain, sacrifica un treno di gomme delle libere 3 per provare più volte il giro secco con la pista fresca, quando conta davvero. Hamilton e Leclerc lottano con il bilanciamento, ma sembrano comunque più a posto di Verstappen e della Red Bull, davvero in crisi. Benino le Mercedes, con Russell che deve sistemare il guidato ma è promettente. Benissimo, come al mattino, le due McLaren.

Dietro succede l’incredibile: Fernando Alonso si ritrova con il volante in mano! Senza scherzare, si è letteralmente staccato il volante. A quanto pare, per un cedimento dell’attacco; un guasto gravissimo che sottolinea il pessimo momento dell’Aston Martin.

In FP3 Piastri rifila 8 decimi al primo degli inseguitori, Charles Leclerc. Tutti gridano ad una McLaren imprendibile, parlano del dominio Mercedes 2014, ma bisogna aver pazienza. In FP3 la pista è caldissima e le McLaren sono le più cariche di tutti, oltre ad aver una macchina che di per sé produce più carico aerodinamico. Normale che, con la pista bollente, il vantaggio si amplifichi.

Infatti, arrivano le qualifiche e, come vi avevo accennato nel PostGP, le McLaren diventano attaccabili.

In FP1 la sorpresa tra gli eliminati è Albon, che paga il traffico nell’outlap e una clamorosa svista della FIA. Il giro di Hülkenberg che ha portato la Sauber in 15° posizione, e ha escluso la Williams, viene cancellato per track limits durante il Q3, 45 minuti dopo l’infrazione, e solo dopo una segnalazione del muretto Aston Martin! Incredibile! Non a caso, in Williams sono furibondi…

Durante il Q2 accade un altro colpo di scena: Ocon va a muro e, durante la bandiera rossa, la Mercedes manda troppo presto le sue monoposto in fondo alla pit-lane. È un’infrazione seria, perché può essere un grande vantaggio, e infatti Russell e Antonelli verranno entrambi penalizzati di una posizione in griglia di partenza. Doohan sfiora il Q3 mentre Tsunoda, finalmente, piazza la seconda Red Bull tra i primi dieci.

In Q3 arrivano le vere sorprese. Piastri mantiene la calma e piazza la sua McLaren in Pole Position. Dietro di lui è 2° un super Russell, perfetto, che scala 3° per la penalità promuovendo Leclerc. Charles tira fuori tutto dalla Ferrari, sulla pista peggiore per una macchina con problemi al posteriore. Non male, quindi, il distacco di 3 decimi dalla Pole. Quarto Antonelli, bravissimo dopo un primo push difficile; Kimi lascerà la seconda fila a uno stratosferico… Gasly! Eh già, l’Alpine ha davvero un ottimo telaio, infatti Pierre nel guidato è secondo solo alle McLaren. Quarto, con un Alpine, ma ci credete?!?

Incredibile è anche il sesto posto di Norris, che va nel pallone e sbaglia tutto in Q3. Nelle interviste Lando è distrutto, addirittura dice: sembra che non abbia mai guidato una F1 in vita mia. Brutta roba la tensione Mondiale. Altro pilota triste è Verstappen, solo 7° con una Red Bull che ha problemi in frenata, e anche Hamilton è giù di morale, 9° a 6 decimi da Leclerc.

Ottavo Sainz, finalmente in palla con la Williams, e decimo Tsunoda.

La gara della domenica si rivela piena di emozioni. Al via tutti i big montano le Soft tranne le due Ferrari: Hamilton e Leclerc hanno le Medie. Al via Charles la paga, dato che viene superato sia da Russell che da… Norris! Ma come, Norris che partiva 6°? Eh già, Lando ha indovinato una super partenza e ha gestito alla grande la prima curva. Peccato che si sia posizionato troppo avanti nella casella di partenza: 5’’ di penalità.

Il primo stint è molto strategico: Piastri controlla, Russell, Norris e Leclerc lo seguono, con Charles che prova a coccolare le Medie ma non si trova benissimo con il bilanciamento. Più indietro ci sono belle lotte, con Hamilton, Verstappen e Antonelli che pian piano risalgono il gruppo.

Iniziano presto i pit-stop. Gasly riesce a rimanere davanti a Verstappen e Antonelli, che danno vita a una bellissima battaglia vinta da Kimi. Ocon si ritrova improvvisamente in Top10 con la Haas grazie a un pit-stop anticipato, mentre davanti le Ferrari entrano per ultime e montano di nuovo le Medie. Studieremo nel Naska-podio le varie strategie. Fatto sta che, quando Leclerc e Hamilton tornano in pista con le Medie più fresche di qualche giro rispetto agli avversari, volano.

Leclerc va a riprendere Norris e lo passa, poi raggiunge Russell ma fatica ad entrare in zona DRS. Piastri davanti controlla. Proprio quando Charles va sotto il secondo dalla Mercedes.. Safety Car! Ci sono troppi detriti in pista.

Tutti rientrano ai box e cambiano le gomme per l’ultima ventina di giri. Piastri ha le Medie nuove e scappa via. Russell con le Soft si difende bene e mantiene il 2° posto, nonostante un problema al sistema di cronometraggio mandi in pappa le centraline delle varie F1 e lui apra per sbaglio il DRS. Verrà graziato dai commissari. Norris, con le Medie nuove, attacca Leclerc che ha le Hard e alla fine lo passa. Charles chiude solo quarto, con Hamilton quinto e più distante dopo uno stint centrale molto promettente, nel quale Lewis volava e aveva superato tutto il centro gruppo.

Proprio nel finale Verstappen, in grande crisi, riesce a superare Gasly, che chiude 7°. In zona punti anche Ocon, Tsunoda con la Red Bull e Berman.

NASKA-PODIO

Bellissimo questo Naska-podio che ci regala il Bahrain perché possiamo davvero studiare nel dettaglio come è stata vinta questa gara.

Prima informazione, forse la più importante. La McLaren in Bahrain era nettamente la più forte. Gestiscono le gomme posteriori meglio di tutti. Aggiungeteci che sono anche i più veloci e, magia, vittoria facile per Piastri.

Però, dopo i test o le FP3, tutti pensavo che avrebbero inflitto distacchi nell’ordine del minuto. E invece Piastri volava solo nel finale, quando però aveva Medie nuove contro le Soft usate di Russell, che aveva problemi in frenata e doveva difendersi. Fino a metà gara, i primi quattro erano racchiusi in 7’’.

Quindi, cerchiamo di capire le varie strategie. McLaren era sulle due soste dall’inizio. Soft, Media, Media. È la combinazione migliore sulla carta, perché nel primo stint metti le gomme soffici che ti aiutano in partenza, le coccoli tanto devi andare piano che hai il pieno, e poi passi alle Medie. Che sono veloci, durano il giusto, puoi spingere.

Però, la strategia perfetta la puoi fare perché hai la macchina perfetta.

Prendiamo Mercedes. Loro erano messi male dal sabato: hanno privilegiato la qualifica, dove hanno potuto usare 5 set di Soft, e si sono trovati in gara con 1 set di Medie e 1 set di Hard. Perciò Russell durante la Safety poteva usare solo Hard nuove, che però erano gomme lente, o Soft usate. Hanno rischiato la Soft ed è andata bene.

Ma allora, perché Ferrari è partita con le Medie?!? Facilissimo. La risposta è tutta nella SF-25. Il fondo che è arrivato in Bahrain ha funzionato, ma non era un aggiornamento pensato per risolvere i problemi al posteriore e la gestione delle altezze da terra.

La Ferrari è rimasta difficile da guidare e da bilanciare. Solo, un po’ più veloce.

Perciò il muretto del Cavallino ha pensato: partiamo con le Medie, così abbiamo più opzioni aperte. Primo, non stracciamo la Soft con tanto carburante. Secondo, se c’è pochissimo degrado e la Hard funziona possiamo provare la sosta singola. Terzo, se andiamo lunghi, possiamo mettere la Soft nel finale, quando abbiamo il serbatoio scarico. E lì la Soft ci aiuta a bilanciare il fatto che, girando più alti, soffriamo di più con poca benzina, come in qualifica, quando si vede la vera prestazione più che la gestione gomma.

E il piano stava funzionando bene. Quando in Ferrari si sono resi conto che la Hard faticava con Verstappen, sono andati sulla doppia gomma Media all’inizio e, tirando lungo il primo stint, Leclerc aveva un passo ottimo nello stint centrale, tanto da passare Norris! Una McLaren! Nel finale sarebbero andati all’arrembaggio con la Soft?

Vasseur ha detto che quello era il piano. Non sapremo mai se Leclerc avrebbe potuto giocarsi il podio o non avrebbe comunque chiuso davanti a Norris e Piastri.

Ma allora perché la Ferrari, durante la SC, non ha scelto una gomma Soft? Probabilmente perché pensavano che non avrebbe retto tutti quei giri; nelle libere avevano un po’ faticato con il degrado di quella mescola. E a quel punto, hanno scommesso su una Hard più costante, sperando potesse degradare meno della Soft di Russell. Con il senno di poi, la Soft avrebbe forse retto, visto il passo di Leclerc nello stint centrale, ma non lo sapremo mai. E non scordate che a serbatoi scarichi, fino a quando non sistemano le altezze da terra, la Ferrari sarà sempre in difesa.

NASKA-JR

Nel Naska-Jr di oggi voglio parlarvi di due piloti per raccontare il weekend di F2 e F3.

Il primo è Freddie Slater. Vi avevo detto nello scorso PostGP di tenerlo d’occhio e Freddie non ha deluso. 10° in qualifica al debutto, è partito 3° nella Sprint Race sotto il sole cocente e si è giocato la vittoria per tutto il Gran Premio contro Tsolov, un pilota al secondo anno in F3. È stata una bellissima battaglia, nella quale Freddie ha mostrato un’abilità difensiva clamorosa ma alla fine ha ceduto all’avversario, anche per colpa di una Safety Car un po’ sfortunata. Benissimo Rafa Camara, brasiliano dell’accademia Ferrari, alla seconda vittoria nella Feature Race della domenica e alla seconda Pole Position: si candida a dominare questa F3 assieme al Team Trident.

In F2 invece prendo Luke Browning, dell’accademia Williams, che ha disputato le FP1 in F1 al posto di Sainz, mostrando un ottimo passo. In F2 è stato protagonista della Feature Race della domenica, dove ha rimontato grazie alla strategia alternativa, ossia prima gomme Hard, poi Soft. Si è fermato al secondo posto, alle spalle di Dunne, pilota dell’accademia McLaren, molto aggressivo ma molto veloce. Bene in F2 anche il nostro Fornaroli, che ha fatto la Pole e si è preso un ottimo podio alla domenica, con il terzo posto, mentre ha faticato di più nella Sprint Race.

Se avete tempo, dopo questa lettura, andate a riguardarvi gli highlights della Sprint di F2: è stata una gara folle, piena di sorpassi, ruotate, colpi di scena… davvero bellissima!

NAS-KARRELLATA

Dedichiamo tutta la Nas-karrellata alla riunione di venerdì sul futuro dei motori in F1.

La riunione è stata indetta dalla FIA e l’argomento sul banco era lo stesso che avevamo accennato nel PostGP della Cina.

Proviamo a capire cos’è successo e quali attori erano seduti al tavolo.

Iniziamo dalla FIA. La FIA vorrebbe tornare abbastanza presto ad un motore più semplice, quindi aspirato, V8 o V10 che sia, con magari un KERS associato che valga il 20% di potenza totale, per una ragione molto semplice. Anzi, due. La prima, quella ufficiale, sono i costi: la FIA vuole che le Power Unit di F1 costino di meno, e che siano più semplici, così da attrarre tanti Costruttori. Seconda ragione, il Presidente della FIA, Ben Sulayem, è in anno di elezioni, e non fa male avere nel proprio mazzo un’idea che piace tanto ai tifosi.

Secondo attore, la F1, che è interessata allo spettacolo: più semplice è il motore, meno differenze ci sono, più sono vicine le auto. Anche a loro va bene. 

Poi arrivano i Costruttori, che erano divisi in tre fazioni.

Al centro la Mercedes, che parte favorita nel 2026 con le nuove PU. Loro sono a posto, sanno che sono un passo avanti; perciò, vogliono che le PU 2026 restino qualche anno ma sono aperti a cambiamenti.

Poi abbiamo Honda e Audi, che sono colossi dell’automotive e, in tempi di incertezze economiche, vogliono che le PU 2026 durino tutto il ciclo previsto, fino al 2030, così da ammortizzare i costi. Indipendentemente da quanto saranno forti in pista.

E poi, dalla parte opposta del tavolo, abbiamo Ferrari, Red Bull-Ford e Cadillac. La Cadillac inizierà come cliente Ferrari e di certo, se arrivassero presto gli aspirati, non si metterebbe a progettare una PU sui regolamenti 2026. Red Bull e Ferrari, invece, per motivi diversi sembrano un po’ indietro sui nuovi regolamenti. E allora, vogliono gli aspirati il prima possibile.

Quale accordo è stato raggiunto? Questo: gli aspirati, V8 o V10 che siano, saranno sicuramente ibridi, con un KERS leggero, e useranno carburante 100% sostenibile. Arriveranno non prima del 2029. Nel frattempo, Ferrari e Red Bull hanno ottenuto delle concessioni importantissime: il regolamento PU 2026 verrà modificato per lasciare più libero lo sviluppo delle PU, così che chi parte indietro possa recuperare più facilmente. Come verrà modificato, però, è ancora da discutere.

NASKA-VOTI

Sauber: 6 / 5

Avevano lasciato il Bahrain dopo i test in crisi nera. Chiudere quasi in zona punti, o comunque giocarsela a fondo gruppo, è già un bel segnale. La macchina sta migliorando, peccato per la squalifica di Hülkenberg, pizzicato anche lui con il plank troppo consumato.

Gabriel Bortoleto: 5.5 / 5

Al sabato perde il bilanciamento e infatti rimane a quattro decimi dal tempo delle FP2. Ma sia sul giro secco che soprattutto sul passo gara, soffre un po’ una pista e delle condizioni molto complicate.

Nico Hülkenberg: 7 / 6

La squalifica cancella il buono dell’ultimo stint, dove usa tutta la sua esperienza per risalire 13°. In Q1 dovevano cancellargli il tempo ma, comunque, porta quasi sempre la Sauber fuori dalla palude del Q1.

Williams: 5.5 / 6

Il weekend peggiore di questo inizio anno per la Williams che purtroppo prende un FLOP. Il passo tutto sommato c’era, almeno con Sainz; ma tra le qualifiche, la strategia e la gara nel traffico di Albon, non sono riusciti ad estrarre quanto meritava la macchina.

Alexander Albon: 6 / 6

Paga la vicenda di Hülkenberg in qualifica ma comunque non aveva fatto un gran tempo, e perdere temperatura nella coda della pit-lane capita a tutti. Non era facile risalire in gara ed è stato sfortunato con la SC.

Carlos Sainz: 6.5 / 6

Ottima la qualifica, meno la gara. Non ha tanto ritmo, deve difendersi nel primo stint, e quando finisce nel traffico dopo gli stop inizia a darle e prenderle di qua e di là, fino a quando la sua Williams non finisce KO.

VCARB: 5.5 / 5

Secondo FLOP di giornata per la VCARB, molto deludente dopo i fuochi d’artificio di Suzuka. Il venerdì sembrava in palla, con la solita macchina bilanciata, ma dopo le qualifiche difficili forse pagano i due piloti poco esperti.

Isack Hadjar: 6 / 6

Alla fine, Hadjar non è lontano dalla zona punti o dal Q3. Ma fa più fatica del previsto in gara, complice anche una delle piste più difficili di tutte per la gestione gomme.

Liam Lawson: 5.5 / 5

Incomprensibile la penalità di 5’’ per il contatto con Hülkenberg: avrò una filosofia diversa dai commissari, ma per me quello è un contatto di gara. Per il resto, tanta fatica, meglio in gara che sul giro secco.

Haas: 8 / 8

Le qualifiche erano andate malissimo ma in Haas sono rimasti freddi e alla domenica hanno messo in piedi un vero capolavoro strategico, aiutando Bearman e Ocon a entrare in zona punti. E Ollie partiva ultimo! Bravi, meritano un TOP!

Oliver Bearman: 7 / 8

Maluccio la qualifica, dove litiga con i freni e si dispera di aver lasciato il sedile in FP1 a un rookie, pensando che non servisse fare km in Bahrain. Non poteva però sapere che ci sarebbe stato un caldo bestiale e in gara ha gestito alla grande il caos e le gomme.

Esteban Ocon: 7.5 / 8

Brutto incidente in Q2, e non scordiamo che questi botti pesano sul Budget Cap. Ma in gara Ocon si fa perdonare ottenendo il massimo: anche arrivando in Q3, difficilmente sarebbe andato oltre un eccellente 8° posto.

Alpine: 8 / 8

Ok, ci riescono con una sola macchina, ma fanno tutto perfetto, su una pista dove, comunque, la Power Unit conta tantissimo. Perciò, se pagano 3 decimi di cavalli, il telaio deve davvero essere speciale.

Jack Doohan: 6.5 / 6

Buonissima la qualifica, dove sfiora il Q3 e mostra che di velocità ne ha tanta. Peccato che poi si faccia sentire in gara la poca esperienza nella gestione gomme, anche se non è fortunato con le tempistiche della SC.

Pierre Gasly: 9.5 / 8

TOP gigantesco per Pierre Gasly. Non c’è neanche bisogno di spiegare il perché: ottenere di più era impossibile in qualifica e in gara cede solo nel finale a Verstappen. Ok, l’Alpine sarà buona, ma quando Gasly imbrocca il weekend, diventa un mostro.

Aston Martin: 5 / 5

Numeri alla mano, non solo l’Aston Martin è meno veloce dell’anno scorso, ma rischia di essere meno veloce di due anni fa, quando in Bahrain Alonso è sul podio. Inoltre in Bahrain, in gara, erano i meno veloci di tutti. Sauber compresa. FLOP.

Lance Stroll: 5.5 / 4

La qualifica non è colpa sua, dato che sbagliano le altezze da terra. Ma quando la situazione è dura, Stroll è sempre dietro Alonso.

Fernando Alonso: 6 / 6

Il volante che si stacca dal piantone dello sterzo è la fotografia dell’Aston Martin di oggi, non di Nando, che però è sempre sconsolato. Ma chi glielo fa fare?

Mercedes: 7.5 / 8

Avrebbero potuto ambire a un voto migliore, e la gestione del weekend di Russell è stata perfetta. Inoltre, la macchina è la seconda più veloce in pista. Però la strategia di Antonelli e la gestione dei set di gomme per la gara mi lascia perplesso. Male anche la disattenzione della penalità di sabato.

Andrea Kimi Antonelli: 7 / 7

Non era un weekend semplice per un rookie. Kimi sbaglia il primo push in Q3, poi si fa perdonare, e in gara è molto combattivo. Forse un po’ troppo, le gomme ne risentono e spingono gli strateghi Mercedes a metterlo su una strategia estrema, che viene punita dalla Safety Car.

George Russell: 9.5 / 9

Grande TOP per George Russell. Non so se la Mercedes continuerà a sviluppare la W16 o penserà presto al 2026. Ma zitto zitto, Russell è in piena corsa per il titolo Mondiale, e a Jeddah può puntare alla prima vittoria dell’anno. Bravissimo.

Red Bull: 6 / 5

Ottengono il massimo con Verstappen e anche Tsunoda a punti è una buona notizia. Molto meno il passo della macchina: su una pista ad alto degrado, la Red Bull manda le gomme in pappa.

Yuki Tsunoda: 7 / 6

Weekend incoraggiante di Tsunoda, nonostante qualche imperfezione qua e là e un feeling con la macchina che ancora manca. Però, arrivare a punti e in Q3, per il secondo pilota della Red Bull, è un successone…

Max Verstappen: 7 / 7

Anche lui ottiene il massimo, nonostante una corsa nella quale in certi momenti neanche sembra lui. Era davvero in difficoltà con l’assetto a metà corsa e un 6° posto sembrava un miraggio. Poi la gara gli è andata incontro ed è stato bravo a salvare più punti possibili.

Ferrari: 7 / 8

Il primo podio del 2025 non arriva ma pian piano le cose stanno migliorando per la Ferrari. Il Bahrain, per la SF-25 che ha problemi al retrotreno e deve girare alta, era un incubo, complici anche i tanti bump. Il nuovo fondo ha aiutato a contenere il distacco e finalmente abbiamo visto una Rossa che se l’è giocata. Jeddah sarà più favorevole.

Lewis Hamilton: 6 / 7

Si riscatta in gara con un buon passo, soprattutto nello stint centrale. Hamilton è ancora un mago della gestione gomma ma fa troppa fatica in qualifica, come succedeva in Mercedes. Non ha fiducia nella macchina e paga tantissimo nelle curve medio-veloci.

Charles Leclerc: 9 / 8

L’unica nota negativa, se la possiamo chiamare così, è la partenza, ma difficilmente poteva fare di più con le Medie. Per il resto lotta e tira fuori ogni goccia di prestazione dalla sua SF-25, sia in qualifica che in gara, dove paga una SC sfortunata, altrimenti poteva puntare al colpaccio del podio.

McLaren: 9 / 9 

Macchina perfetta, strategia perfetta, è davvero difficile trovare un difetto. Mi viene in mente solo questo: il Mondiale Piloti, con una MCL39 così veloce, forse è un po’ troppo aperto.

Oscar Piastri: 10 / 10

Nulla da dire per Piastri. Qualifica eccezionale, gestione della corsa eccezionale, vittoria mai in dubbio. Spinge quando serve, conserva quando deve, è un pezzo di ghiaccio nel deserto. Ecco, vi ricordate le Prediction 2024 dove lo vedevo davanti a Norris? Avevo in mente proprio questo pilota qui. TOP

Lando Norris: 6.5 / 7

Tanti, tantissimi errori, sia in qualifica che in gara. Ma combatte e risale fino al podio, senza mai mollare. Si dice tanto della sua tenuta mentale, come pilota non convince pienamente tante volte, e di sicuro è un privilegiato, tra lavoro che fa e possibilità che ha avuto. Ma ci vuole coraggio ad ammettere le sue difficoltà come fa lui, in un mondo spietato come la F1.

Vi riassumo i TOP, che sono Piastri, Russell, Gasly e la Haas. FLOP per Williams, VCARB e Aston Martin

NASKA-QUIZ

Naska-Quiz dedicato all’Arabia Saudita. Tre domande: facile, media e difficile.

1)  Perché Bearman l’anno scorso sostituì Sainz?

2) Chi ha vinto più gran premi dell’Arabia Saudita: perez o verstappen?

3) Quante volte si sorpassarono Hamilton e Verstappen nella celebre lotta del 2021?

Alberto Naska e Luca Ruocco