Ve l’avevo detto o no che avremmo avuto una gara imprevedibile? Era il titolo del pregp. “Naskadamus”. Chi si immaginava entrambe le McLaren giù dal podio? Ma soprattutto, la gara di Montreal è stata davvero la più equilibrata dell’anno!
5 piloti in 7 secondi negli ultimi dieci giri, tutti a giocarsi la vittoria! Che spettacolo la F1 in Canada!
Alla fine, ha vinto la Mercedes con Russell che aveva nel taschino quel decimino piccolo piccolo che serviva per controllare la gara. Fantastico Kimi Antonelli, al primo podio in carriera, malissimo Norris che prende dentro Piastri e…
E la Ferrari, ragazzi. La Ferrari… che disastro di situazione. Due facce della stessa medaglia. A Le Mans trionfa. Qui dispersa.
Parleremo di questi argomenti e tanti altri in questo PostGP che sarà davvero ricchissimo; perciò, non perdiamo tempo e iniziamo subito con il…
NASK-ASSUNTO
Nask-assunto, che parte dal giovedì. E di cosa parlano tutti, ma proprio tutti, nel paddock di Montreal? Di Vasseur e della Ferrari. E noi, che facciamo? Non ne parliamo. Eh, no, l’argomento Vasseur lo teniamo da parte, è perfetto per la Nas-karrellata.
Concentriamoci su qualche altra notizia interessante. Partiamo da Max Verstappen. Tutti gli chiedono se sente tensione per i weekend di Canada e Austria. Perché tensione? Perché basterebbe un punto di penalità sulla Superlicenza e Verstappen raggiungerebbe 12 punti su 12, la soglia della squalifica per una gara. Verstappen risponde… come risponde Max: risposte secche, precise, non curanti. In sostanza, non gliene frega nulla e correrà come sempre. Almeno, questo dice lui.
Chi prova a sfruttare la situazione? Ma ovvio, George Russell. I due si stanno simpatici come un mazzo di ortiche nelle mutande, e George coglie la palla al balzo per stuzzicare il rivale. Racconta che non si aspettava l’ammissione di colpa di Verstappen su Instagram il lunedì dopo Barcellona; poi dice che Max non fa così di solito, che vuole comportarsi da Boss ma solo suo padre è Jos The Boss. Bella viperetta Russell, eh?!?
A Montreal ci sono anche diverse novità tecniche interessanti. La Mercedes ripropone la sospensione posteriore modificata che aveva introdotto a Imola e accantonato a Monaco e in Spagna; evidentemente, hanno trovato il set-up giusto per farla funzionare. Portano anche un piccolo aggiornamento al bordo laterale del fondo.
Sorprende la McLaren, che porta una modifica molto importante, ma non per il cronometro. Vi spiego. Avevano una nuova ala anteriore, provata nelle FP1 ma poi scartata: la squadra dice che era solo un test, ma anche il diffusore dell’Arabia Saudita doveva essere un test e non si è più visto. Mi sa che hanno la macchina perfetta e faticano a migliorarla! Scherzi a parte, c’era anche un’ala posteriore nuova ispirata a quella della Ferrari ma, soprattutto, una sospensione anteriore modificata nel disegno dei bracci.
Questo aggiornamento è molto interessante perché non ha come obiettivo un miglioramento delle prestazioni. L’obiettivo è trasmettere più sensazioni al pilota, fargli percepire meglio i movimenti della macchina per aumentare la fiducia. L’hanno provata sia Piastri che Norris, e alla fine per qualifiche e gara l’ha tenuta solo Lando. Non è un caso, dato che già dai test in Bahrain Norris si è molto lamentato del feeling che la McLaren 2025 gli dà sul giro secco.
Venerdì è una bella giornata, molto fresca, e le FP1 iniziano con la pista super-sporca. Tempo pochi minuti e arriva la prima sorpresa del weekend. Leclerc, che si trova in cima alla classifica dei tempi, arriva lungo in frenata alla prima chicane. Al posto di prendere la via di fuga, prova a tagliare dritto sull’erba ma perde grip e tocca le barriere. Disastro. Il botto non sembra grave ma danneggia il telaio e, come da regolamento, se cambi il telaio dopo le FP1 o dopo le FP3 non puoi partecipare alla sessione del pomeriggio. Sia essa la FP2 o la qualifica del sabato. Devi aspettare il giorno dopo, insomma. Il motivo di questa regola? Evitare che i meccanici assemblino troppo veloce un nuovo telaio a discapito della sicurezza.
Le FP1 rimangono abbastanza movimentate. Tantissime difficoltà per i piloti McLaren che hanno un bilanciamento terribile e non riescono a frenare la vettura. Il più veloce è Max Verstappen. Buoni segnali anche da Williams e Mercedes, mentre Hamilton convince solo sul passo.
La pista di Montreal, ve l’ho raccontato nel PreGP, è molto liscia, e questo crea qualche grattacapo alle squadre già dal venerdì. La mescola C6, la Soft, funziona bene e permette di spingere per tanti giri, ma sembra meno veloce della C5, la Media, perché è talmente soffice da muoversi troppo sui cordoli. Il pilota ha più fiducia con la Media. Non è un caso che Mercedes prova le medie per simulazione qualifica.
Nelle FP2 Verstappen non è contento del set-up. Risalgono le McLaren. Hamilton fatica. Un po’ tutti soffrono Graining al posteriore, ma il più veloce come media dei tempi rimane Russell, seguito da Verstappen e Norris. Attenzione, però: come al solito, le FP2 si disputano alle 17.00 locali. Temperature diverse da quelle della gara.
Ancora bene le Williams che però perdono misteriosamente ritmo dalle FP3. Il motivo l’ha spiegato Albon: con la direzione del vento ruotata di 180°, l’aerodinamica ha smesso di funzionare in alcune curve chiave. Proprio nelle FP3 sorprende Leclerc, che non sembra aver patito i pochi giri del venerdì. Infine, Tsunoda viene penalizzato di 10 posizioni in griglia per aver superato Piastri in regime di bandiera rossa. Ci torneremo.
Si arriva alla qualifica e la sessione è una delle più belle dell’anno. In Q1 fuori Sainz, prima sorpresa, rallentato da Hadjar che pagherà tre posizioni in griglia per impeding. Male Gasly, 20° dopo aver pasticciato con la preparazione della gomma nuova, mentre si salva Albon nonostante gli esploda il cofano motore!
In Q2 il grande escluso è Tsunoda, 11° dietro ad Hadjar, mentre ottimo passo avanti per Colapinto 12°. Tanti usano la Media per verificare che sia più veloce della Soft. La risposta la darà il Q3.
Il primo tentativo lo fanno tutti con la Soft. Davanti abbiamo Verstappen e le McLaren, mentre delude Russell un po’ staccato e Leclerc, che non trova un giro pulito dopo un Q2 promettente.
Con il secondo set di Soft, invece, Charles esce molto presto dai box, azzecca il giro di preparazione e si scatena nel primo settore, facendo segnare un record che rimarrà imbattuto. Approcciando la seconda chicane, Leclerc vede davanti a sé Hadjar che è nel giro di preparazione. Si deconcentra, va un po’ lungo e prova a correggere facendo ruotare la macchina con un colpo di gas. Ora però non ha più grip per colpa dell’aria sporca di Hadjar e finisce in controsterzo. Giro abortito, solo 8° davanti a Hadjar e Albon, deludente con la Williams. Pasticcio Norris, solo 7°. Alonso 6° grazie all’utilizzo delle Medie, con Hamilton 5° appena davanti. Antonelli 4° anche lui su Medie, poi c’è Piastri 3° a due decimi dalla Pole Position. Incredibile, nessuna McLaren in prima fila.
Russell incanta Montreal: giro perfetto, 6 decimi guadagnati rispetto al primo push, uno spettacolo di Pole Position davanti a Verstappen.
E Russell è talmente gasato che nelle interviste dopo la qualifica dice: al via posso rischiare più di Max perché ho qualche punto in più sulla patente.
Forse Max lo sente perché in conferenza stampa è nervosissimo e chiede di non parlare più del suo rischio di squalifica, dato che l’argomento – citazione – lo fa incazzare. Con il morale sotto i piedi anche Leclerc, che per una volta sentiva di avere una Ferrari da Pole Position o almeno da prima fila.
Il tema della gara è l’asfalto molto caldo, circa 50°C grazie al sole battente e alla giornata bellissima. Cambieranno i valori? Il graining sarà ancora protagonista? Chi ha usato le medie in qualifica lo pagherà in gara?
Risposta: no, i valori in campo non cambiano. Ma proprio per niente.
Al via i primi 6 montano le Medie, mentre Norris e Leclerc provano la carta delle Hard dalla quarta fila. Russell mantiene il comando al via grazie a una partenza perfetta. Lo seguono Max e Kimi Antonelli, che infila Piastri grazie a una prima curva perfetta.
Verstappen prova ad attaccare Russell nei primi giri, ma George sta gestendo le gomme per evitare di innescare graining. Il sorpasso della Red Bull non riesce e Max inizia a staccarsi sempre di più, fino a quando non viene chiamato ai box per evitare il sorpasso da parte di Antonelli. Tutti i big sono sulle due soste, con Piastri che prova a ritardare il passaggio sulle Hard per avere gomma più fresca degli altri.
Hamilton è fuori dai giochi dopo che aveva tenuto abbastanza bene il passo della McLaren nel primo stint. Purtroppo per Lewis, l’investimento di una povera marmotta ha distrutto metà del fondo e gli ha fatto perdere una marea di carico aerodinamico.
Norris e Leclerc allungano la prima parte di gara grazie alle Hard. La Ferrari mantiene il passo della McLaren, ma quando Russell e Verstappen, già fermati, lo raggiungono, la squadra lo richiama ai box per le Hard. Strategia a due soste, ci torneremo. Dopo poco si ferma anche Norris che per lo stint centrale sceglie le Medie.
Davanti Russell controlla e si ripete il copione del primo stint: Verstappen si avvicina all’inizio, poi le sue gomme degradano peggio e la Mercedes si allontana. Di nuovo Antonelli arriva a portata di sorpasso sulla Red Bull e di nuovo il muretto richiama ai box SuperMax.
Iniziano le seconde soste e la situazione rimane identica. Leclerc si ferma per ultimo, montando le Medie a 13 giri dalla fine, ma quando torna in pista è a 12’’ dal gruppo di testa e il suo ritmo non è migliore di quello degli altri. Impossibile recuperare, e Charles molla il colpo.
Davanti invece se le danno di santa ragione. Russell controlla tutti, fa segnare dei giri velocissimi quando vuole e per il resto si tiene un po’ di gomma per ogni evenienza. Verstappen nel finale è più veloce e riesce a controllare gli attacchi di Antonelli, che invece deve difendersi dalle McLaren. Piastri e soprattutto Norris hanno gomme Hard molto più fresche. Possono attaccare la Mercedes ma Lando è talmente veloce che raggiunge il compagno di squadra e, dopo essere entrato in zona DRS, lo attacca al tornantino. I due rimangono appaiati per tutto il rettilineo successivo, Piastri tira la staccata alla chicane finale, Norris prova l’incrocio sul davanti al muretto box, e alla fine sceglie di buttarsi verso l’interno della prima curva. Peccato che Lando calcoli male i tempi e finisca per tamponare Piastri. Gara finita per Norris, che ammette l’errore subito, Safety Car in pista e posizioni congelate.
Vince Russell, con Verstappen 2°, Antonelli 3° al primo podio in carriera, poi Piastri, Leclerc, Hamilton, Alonso, Hülkenberg 8° ancora a punti e chiudono la Top Ten Ocon e Sainz, che hanno scelto la sosta singola per risalire il centro gruppo.
Dopo gara arrivano le ultime polemiche. La Red Bull protesta il risultato accusando Russell di aver frenato sotto Safety Car per farsi passare da Verstappen e indurlo alla penalità. Gli stewards rifiutano la protesta. Viene invece penalizzato di 5’’ Norris per il contatto con Piastri. Dato che Lando ha percorso più del 90% dei giri ed è stato classificato, può scontare la penalità sul tempo finale di gara e non portarsela in Austria.
Siamo andati lunghi col naska-ssunto, ma son successe davvero tante cose.
NASKA-PODIO
Naska-podio nel quale ci prendiamo qualche minuto per analizzare tre aspetti molto interessanti di questo Gran Premio del Canada.
1) Il passo Mercedes – Da dove salta fuori questo passo incredibile della Mercedes? Ok Russell che è fortissimo e ha corso da Dio, sia in qualifica che in gara. Ma anche Antonelli era lì, per due volte ha quasi sorpassato Verstappen. Cosa è successo a Montreal? Sicuramente gli aggiornamenti Mercedes hanno funzionato. Ma più di tutto ha contato la pista. Asfalto liscio, tanto grip in gara, zero curve veloci che surriscaldano le gomme, monoposto ottima nel longitudinale, ossia in trazione e frenata. Mettete assieme tutti questi fattori e avete una Mercedes dominante, come era accaduto a Las Vegas 2024 o Spa l’anno scorso, o addirittura a Silverstone quando faceva freddo. Sarà molto interessante vederli in Austria, dove invece le gomme si surriscaldano: se anche lì si giocassero la vittoria, allora forse il salto di qualità sarebbe da legare di più agli aggiornamenti. Per ora e per me, conta più la pista favorevole che ha tirato fuori il meglio da una Mercedes che, in alcune condizioni, è una monoposto fortissima.
2) Norris vs Piastri – Prima o poi, Piastri e Norris si sarebbero presi dentro. Lo ripetevano da inizio anno Andrea Stella e Zak Brown. A Montreal è accaduto il patatrac. Colpa di Norris: lo ha detto lo stesso Lando già alla radio, talmente era ovvio l’errore. Scelta molto rischiosa e manovra eseguita malissimo. L’aspetto curioso di questo contatto è che, dopo che Lando si è subito preso la colpa, la polemica è finita lì. Piastri esce da Montreal con più vantaggio di prima, Norris con più dubbi di prima sul suo rendimento quando la tensione sale, e la McLaren si è tolta un peso senza che l’ambiente del team sia rimasto avvelenato. Alla fine, se proprio un contatto doveva esserci, questo è sembrato molto indolore.
3) La strategia di Leclerc – Volete sapere qual era il vero problema della strategia di Leclerc? Lo volete sapere davvero? Ve lo rivelo qui, in esclusiva mondiale. Pronti? La SF-25 era LENTA. Ta-daann! Era la quarta forza in pista, 7° posto in condizioni normali, 6° perché Tsunoda è sempre dietro, 5° con Norris fuori dai giochi. L’analisi potrebbe finire qui. Vogliamo ampliarla? Facciamolo. Leclerc parte con le Hard. Gli chiedono subito LICO, Lift & Coast. Già dai primissimi giri. Forse vogliono preservare il plank? Probabile, dato che ordinano anche di evitare i bump in fondo al rettilineo. Vogliono risparmiare benzina? Probabile, dato che meno benzina carichi meno consumi il plank a inizio gara, perché sei più leggero. Vogliono preservare i freni? Probabile, perché le due Ferrari hanno problemi ai freni da inizio anno. Uno dei tanti problemi da risolvere. Ragazzi, dove vogliamo andare…
E qui arriva la richiesta di Charles. Vuole provare la sosta singola. Tantissimi giri sulle Hard, passare alle Medie nel finale e risparmiare uno stop. La squadra non è d’accordo e alla fine lo richiama ai box, montando ancora le Hard. Chi aveva ragione? La squadra. Leclerc aveva sbagliato la lettura della corsa. Probabilmente perché gli mancava qualche informazione. Punto. Se non vi fidate, vi aiuto io con un calcolo molto semplice.
Russell raggiunge Leclerc al giro 26. Dietro di lui ci sono Verstappen e poco distanti Antonelli e Piastri. Tutti sono già nel secondo stint. Leclerc stesso ha detto che Russell aveva quattro decimi di vantaggio sul passo. Ipotizziamo che li mantenga nonostante le gomme della Ferrari diventino sempre più vecchie. Ocon e Sainz, che hanno scelto la sosta singola, si sono fermati al giro 58. Noi scegliamo il giro 50 per Leclerc. Quindi la Ferrari deve fare 24 giri dopo il sorpasso prima di fermarsi. Sono 9.2s persi da Russell senza considerare il tempo perso quando Verstappen, Antonelli e Piastri avrebbero superato la Ferrari. Tutti questi, tra l’altro, avrebbero fatto un secondo stop prima del pit-stop di Leclerc, facendogli una sorta di undercut. Perciò Leclerc sarebbe tornato in pista dopo il suo unico pit-stop comunque 6°, con gomme Medie di qualche giro più nuove delle Hard di tutti gli altri che spingevano senza problemi nel finale. E come sarebbe finita? Nello stesso modo. La Ferrari a serbatoi scarichi ha poco passo, Leclerc avrebbe spinto per qualche giro, si sarebbe reso conto che non li riprendeva e avrebbe tirato i remi in barca.
Il problema della gara di Leclerc non è stata la strategia. È stato il passo. La Ferrari SF-25 è la quarta forza in pista. Fino a metà gara se la gioca, con la monoposto scarica fanno fatica come in qualifica. Se a questo ci aggiungete che Leclerc avrà perso almeno 5’’ di tempo gara per colpa del LICO, ma almeno, capite che in Ferrari non hanno le armi per lottare. Altrimenti perché Norris non ha provato la sosta singola, ve lo siete chiesti? I quattro davanti andavano troppo veloce, è il loro ritmo che ha reso perdente la sosta singola.
Chiudo il discorso con questa riflessione. Ad ogni singolo Gran Premio sentiamo Leclerc discutere delle strategie con il box. Questa cosa non va bene. Chiunque abbia ragione, se c’è un continuo discutere e bisticciare alla radio, vuol dire che le cose non stanno funzionando.
E comunque, non fatevi fregare: le strategie non compenseranno mai una macchina lenta. Perchè se davvero ci fosse una strategia che ti fa guadagnare 10s, secondo voi gli altri sono così stupidi da non capirlo e non farla anche loro?
NASKA-JR
Naska-Jr dedicato alle ragazze della F1 Academy che ci hanno fatto super divertire! Pensate che il moderatore dei commenti YouTube ha dovuto spiegare che il campionato è a livello F4 e l’esperienza è poca, per quello ci sono stati tanti incidenti… beh, questo fa capire che a Montreal deve essere accaduto il caos.
Il disegno della pista ha messo un po’ in crisi il gruppone della F1 Academy, soprattutto le ragazze meno esperte. Ci sono stati una marea di tamponamenti nelle due gare, contatti, manovre pazzerelle.
Sicuramente conta molto la poca esperienza. Sarebbe interessante capire quanto potrebbe aiutare avere delle pilote più esperte. Ma il discorso è sempre lo stesso:
- la F1 academy è solo e soltanto marketing, moda e la solita necessità di conformarsi al politically correct e al DEI, oppure davvero si vuole preparare queste ragazze per arrivare poi in F1? Perchè se si mette in piedi tutto sto cinema, ma poi queste non van da nessuna parte, capite che non serve a nulla.
- La F1 academy, comunque, dimostra come la DEI in realtà faccia più danni che altro. Per creare inclusione aiuti le ragazze a farsi strada nel motorsport, ma in realtà stai creando esclusione, perché i maschi che han talento ma non hanno soldi, verranno sempre discriminati.
Interessante anche provare a dare una chiave di lettura diversa agli errori. Leclerc ha spiegato che a Montreal l’aria sporca si sente tantissimo, per via dei muretti che racchiudono le turbolenze. Possibile che questo abbia mandato ancora più in crisi le ragazze meno esperte, portandole a giudicare male gli attacchi e a trovarsi sempre senza carico aerodinamico prima dei tamponamenti?
NAS-KARRELLATA
Nas-karrellata che… salta. Trovate un lungo approfondimento sulla vicenda Vasseur-Ferrari in un articolo dedicato!
NASKA-VOTI
Eccoci arrivati ai Naska-voti e abbiamo deciso che il link al sondaggio per dare i vostri voti verrà pubblicato SOLO su Telegram. Quindi, seguitemi lì, mi raccomando.
Sauber: 7.5 / 7
L’aggiornamento portato in Spagna funziona anche a Montreal e ha davvero trasformato la Sauber. Da macchina decente in qualifica ma pessima in gara a macchina sempre decente in qualifica ma che in gara permette addirittura di puntare alla Top10. Bravi.
Gabriel Bortoleto: 5.5 / 6
Weekend dove è mancato sempre qualcosa a Bortoleto. Sia in qualifica, dove è uscito in Q1, sia in gara, dove è rimasto bloccato nel traffico.
Nico Hülkenberg: 8.5 / 8
TOP ancora una volta per Hulk. Buona la qualifica, perché raggiunge il Q2 e batte le Haas. Partenza perfetta, si prende il secondo posto del centro gruppo dietro ad Alonso e lo tiene per il resto della gara con un buon ritmo.
Williams: 5 / 5
FLOP per la Williams, anche loro al secondo flop di fila. Al di là del motore cotto di Albon, in Canada dovevano attaccare la Ferrari come a Miami e invece piccolo disastro. Cambia il vento, perdono ritmo in qualifica e in gara faticano a risalire. Momento complicato.
Alexander Albon: 6 / 6
In qualifica salva il salvabile prendendosi il Q3. In gara litiga come spesso accade sulla strategia, che nel suo caso è davvero sbagliatissima, e poi si ritira con il motore cotto. Passo ingiudicabile.
Carlos Sainz: 7 / 6
Bene arrivare a punti grazie a una buona gestione della sosta singola. L’esclusione in Q1 non è colpa sua e il ritmo gara è flagellato da tanti problemi alla macchina.
VCARB: 5 / 6
FLOP sorprendente per la VCARB che in gara si perde all’improvviso. La macchina soffre molto la mancanza di passo e il graining. Lawson e Hadjar non hanno ritmo per recuperare e i punti sono una chimera.
Isack Hadjar: 6 / 6
In gara non c’è. In qualifica arriva in Q3 ma paga gli errori del muretto riguardo l’impeding a Sainz. Veloce, insomma, ma stavolta lontano dai punti.
Liam Lawson: 5 / 5
FLOP per Lawson. Brutto weekend, senza mai un lampo neanche in qualifica e con il ritiro per preservare la PU con tanto di scuse da parte della squadra. Voltare pagina in fretta.
Haas: 6.5 / 6
Buona la strategia che regala due punticini, ma più passano le gare e meno la Haas è tra i più veloci del centro gruppo.
Oliver Bearman: 5.5 / 6
Tanto potenziale sprecato. A Montreal Bearman è veloce ma commette troppi errori di foga, e raccoglie molto meno di quanto avrebbe potuto sia in gara che in qualifica.
Esteban Ocon: 7 / 7
La strategia a una sosta sola, almeno a centro gruppo, è vincente. Ocon la sfrutta alla grande grazie a tanta esperienza e sensibilità nella gestione gomme, e porta a casa il massimo dopo una qualifica difficile.
Alpine: 5 / 6
FLOP per Alpine. È vero che a Montreal servono cavalli, soprattutto durante le battaglie in gara, e la PU non aiuta. Ma l’esecuzione di una gara che comunque poteva portare qualche punto è stata sbagliata, e rimangono ultimi in classifica.
Franco Colapinto: 6.5 / 6
Gran qualifica, meglio di Gasly e con il Q3 neanche troppo lontano. Poi in gara manca un pelo di gestione delle Medie, la squadra lo richiama prestissimo ai box e rimane bloccato nel traffico. Peccato.
Pierre Gasly: 5 / 5
Anche lui rimane bloccato nel traffico ma paga una qualifica molto complicata. In Q1 si perde nel tentativo finale, pasticcia con la preparazione gomme e parte ultimo. Weekend da dimenticare.
Aston Martin: 6.5 / 7
Inutile nasconderlo: l’Aston Martin continua a deludere perché te l’aspetteresti davanti, a giocarsela con i Top Team. Eppure, l’aggiornamento di Imola ha funzionato e almeno sono spesso tra i primi del centro gruppo. Devono ancora migliorare in gara, però.
Lance Stroll: 5 / 5
FLOP per Stroll che riesce a rientrare dall’infortunio ma non ha molto ritmo. Un po’ sfortunata l’eliminazione in Q1, poi in gara fatica a risalire fino alla penalità per aver spinto fuori Gasly. Il confronto con Alonso è impietoso.
Fernando Alonso: 8.5 / 8
Il ritmo della Aston in gara è da centro gruppo. Quindi serve una gran qualifica per portarsi avanti. Nando lo capisce al volo e si prende una terza fila clamorosa. Il resto, per lui, è gestione. TOP.
Mercedes: 10 / 10
Quando le condizioni sono giuste, la Mercedes mostra di esserci e di avere una monoposto che può diventare imbattibile. Esecuzione e interpretazione del weekend perfetti. TOP.
Andrea Kimi Antonelli: 9 / 10
Montreal non è una pista facile e Antonelli l’ha affrontata con calma, trovando il massimo della prestazione in gara, quando serviva. Ottima qualifica, primi due stint eccezionali con gran sorpasso su Piastri in partenza, sono nel finale stressa un pelo troppo le gomme.
George Russell: 10 e lode / 10
Perfetto. Semplicemente perfetto. Giro di qualifica mostruoso e gara controllata alla grandissima, gestendo il passo e tenendosi sempre nel taschino qualcosa. Come fa a non rinnovarlo Toto Wolff? TOP.
Red Bull: 8 / 7
Secondo me in Red Bull si aspettavano qualcosa in più, soprattutto dopo la qualifica. Invece, considerando che la Mercedes era imbattibile, tenersi il secondo posto e portare a casa il massimo non è male.
Yuki Tsunoda: 5 / 5
Il ritmo per la zona punti ci sarebbe anche. Forse addirittura per giocarsela con Hamilton azzoppato dalla marmotta. Ma prendersi dieci posizioni di penalità nelle libere perché superi Piastri… ok che la McLaren aveva un danno, poteva perdere pezzi, ma lo sai che i commissari su queste cose sono inflessibili, prenditi 200m di distacco e vai sul sicuro…oppure stai sul lato opposto così non li prendi. alla fine, i punti non arrivano mai. FLOP.
Max Verstappen: 8 / 9
Russell ci ha provato a farlo innervosire e a fargli saltare una corsa. Max in pista ha mantenuto la calma e, appena ha annusato che la Mercedes era imprendibile, ha impostato la corsa per difendersi da Antonelli. Missione riuscita e piccolo recupero in campionato.
Ferrari: 5 / 6
Squadra che, pit-stop a parte, dà la sensazione di essere nervosissima, sull’orlo di una crisi di nervi, incapace di difendere le poche scelte giuste o ammettere le tante mancanze della SF-25. Incredibile pensando all’anno scorso, quando stavano per vincere il Costruttori proprio grazie alla perfezione della squadra. Che tristezza FLOP.
Lewis Hamilton: 6 / 6
Ne capita sempre una a Hamilton, anche in una gara nella quale era sulla giusta strategia e poteva puntare a rimanere con il gruppetto dei migliori. RIP marmotta.
Charles Leclerc: 5 / 7
Tanto potenziale, tanta velocità in più di Hamilton, ma due errori molto gravi. Sia nelle libere che in qualifica. Poi, visto il passo e il LICO, anche partendo 2° chissà se avrebbe retto gli attacchi di Mercedes, McLaren e Red Bull. Dubito alla grande, ma si è complicato la vita da solo. Peccato perché era veloce, nei limiti della SF-25, chiaro.
McLaren: 7 / 7
Weekend bruttino. Alla fine il ritmo è comunque buono ma quei 2-3 decimi di vantaggio che avevano anche nelle gare meno favorevoli sono spariti. L’Austria sarà una bella riprova. Che la TD sul plank abbia avuto un minimo effetto?
Oscar Piastri: 7.5 / 7
Tutto sommato un buon weekend. Non aveva il passo per il podio, al massimo poteva confermare il terzo gradino battendo Antonelli, e non ce l’ha fatta. Ma la difesa su Norris può valere il Mondiale.
Lando Norris: 5 / 5
FLOP per Norris. Weekend davvero da incubo, nel quale è nettamente più veloce di Piastri, ha un ritmo secondo solo a Russell ma si perde sia in Q3 che in gara, con quel black-out che può toglierli tanta fiducia nei suoi mezzi.
Vi riassumo i TOP, che sono, HÜLKENBERG, ALONSO, RUSSELL E LA MERCEDES. FLOP PER NORRIS, LA FERRARI, TSUNODA, STROLL, L’ALPINE, LAWSON E LA WILLIAMS.
NASKA-QUIZ
Ora le domande per l’Austria, tra due settimane.
Soft: come si chiama il pilota italiano che vinse nel 1975 sotto il diluvio?
Media: perché l’edizione 2002 viene spesso ricordata?
Hard: nomina almeno tre incidenti famosi alla curva remus, quella dove si presero norris e verstappen lo scorso anno.
Non dimenticate l’articolo dedicato a Vasseur!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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