Oscar Piastri ha messo le mani sul Mondiale Piloti?!? La classifica dice di no, eppure la vittoria di Spa-Francorchamps suggerisce di sì…
E vogliamo parlare della magia di Max Verstappen nella Sprint? Oppure della F1 che non riesce più a correre se cadono quattro gocce di pioggia?!?
O ancora, la Ferrari con la nuova sospensione posteriore?
Leclerc è arrivato a podio ma caspita, ha chiuso a 20’’ da Piastri, sono 4 decimi al giro… non è cambiato nulla… o forse, i calcoli vanno fatti un po’ meglio?
Parleremo di questi argomenti e moltissimi altri, a partire dal difficile weekend di Hamilton.
Prima partiamo come sempre con il Nask-assunto.
NASK-ASSUNTO
Il riassunto del weekend di Spa parte come al solito dal giovedì. E tutti pensiamo che il protagonista della giornata sarà Max Verstappen. Hanno fatto fuori Horner in Red Bull, lui è l’unico che parlerà in casa Red Bull… e invece, non dice nulla di interessante.
Max rimane abbottonato, fa capire che molto probabilmente rimarrà nel 2026 ma non dà certezze assolute. Il resto sono frasi di circostanza.
Il vero protagonista del giovedì, invece, è Lewis Hamilton. Il baronetto è scatenato in conferenza stampa, e le sue parole fanno abbastanza discutere sui giornali del venerdì.
Anzitutto Hamilton dice di non aver sentito grandi differenze provando la sospensione nuova nel Filming Day del Mugello, anche per colpa dei primi giri a disposizione. Sostiene di essere contento che arrivi un aggiornamento importante ma tira una stoccata alla Ferrari quando aggiunge: mi sarei aspettato un ritmo di aggiornamenti più veloce.
Ma come, la Ferrari ha cancellato il piano di aggiornamenti previsto a inizio anno, ha ripensato il fondo perché fosse meno dipendente dalle altezze da terra, ha modificato pesantemente la sospensione posteriore… e proprio quando arriva l’aggiornamento, Hamilton tira la frecciatina agli ingegneri? Dopo che in Canada aveva affermato di voler suggerire uno stop al lavoro sul 2025 per concentrarsi sul 2026?
C’è un po’ di confusione, insomma. Le dichiarazioni che colgono davvero l’attenzione sono altre, però: rispondendo a una domanda su come avesse affrontato la pausa di luglio, Hamilton rivela di aver mandato vari documenti con tutti i suggerimenti su cosa cambiare in Ferrari, sia a livello di auto che a livello di struttura interna. Per Hamilton, a Maranello c’è molto potenziale che però non viene sfruttato abbastanza. Che è un po’ quello che pensiamo tutti. Ben venga che suggerisca cambiamenti, dato che la Ferrari non vince da secoli. Eppure, il suo racconto diventa il pretesto per parlare degli Hamilton-Papers, i documenti di un Lewis insoddisfatto dalla Ferrari e impegnato in infinite riunioni per sistemare una situazione che solo lui sembra poter salvare.
La pista dirà altro, già dal venerdì.
Le libere, come sempre accade nei weekend Sprint, sono pienissime di lavoro. Nei primi giri con gomma Hard Leclerc mostra un ottimo passo. Verso fine sessione, però, quasi tutti montano le Soft e le McLaren fanno il vuoto. Piastri è 1° con mezzo secondo di vantaggio su Max Verstappen, che si infila appena davanti a Norris. Leclerc, invece, è la prima delle Ferrari e rimane staccato di ben 9 decimi. Grazie al fondo aggiornato e un assetto più carico della concorrenza, le MCL39 sono devastanti nel secondo settore, quello dei curvoni e delle chicane, eppure non perdono troppo nel primo e nel terzo settore, quelli più veloci.
Più è morbida la gomma, più si nota l’equilibrio perfetto delle monoposto di Piastri e Norris. Oscar e Lando possono spingere per tutto il giro, non devono pensare a null’altro.
Intanto, la pioggia rimane lontana dal tracciato e le qualifiche Sprint iniziano con due grandi sorprese. Antonelli finisce fuori pista a Stavelot e chiude 20°. La ghiaia sollevata colpisce la monoposto di Russell, rovina il fondo e fa perdere aderenza a George, che non riesce a passare la tagliola del Q2. Ad Hamilton va ancora peggio. Anche lui perde la monoposto a Stavelot, fa segnare un tempo lento e quando prova a migliorarsi finisce in testacoda alla Bus-Stop. 18°, fuori in Q1. Hamilton dirà che è la prima volta in carriera che si gira in quel modo. E la sospensione posteriore finisce subito sotto accusa.
In realtà, con il nuovo retrotreno Leclerc si trova bene. In Q2 Charles si ferma a due decimi dai tempi di Verstappen e Piastri. In Q3, con le Soft, chiude 4°, a 7 decimi dalla Pole Position. Sembrano tanti ma ricordate che Spa è lunga 7km! Pensate che in termini di distacco percentuale, era più vicino alla Pole dopo la qualifica Sprint di Spa che a Spielberg, in Austria, dove partì 2°!
Davanti a lui, Piastri in pole col nuovo record della pista: 1’40’’510. Sette decimi meglio della Mercedes W11, il mostro nero del 2020. Verstappen, grazie a una Red Bull molto scarica, piazza la zampata e soffia la prima fila a Norris. Più indietro, ottima qualifica Sprint per le Haas, con Ocon 5° e Bearman 7°, bellissima sessione per Sainz, 6° dopo aver saltato le libere per un guasto, e gran qualifica anche per Gasly, 8° con l’Alpine che paga molti cavalli rispetto alla concorrenza.
Questa la griglia per la Sprint di sabato. A mezzogiorno splende un bel sole e va in scena lo spettacolo di SuperMax.
La gara è molto semplice da raccontare. Le due McLaren scelgono di partire con gomme Medie nuove, a differenza di Verstappen e Leclerc, che montano i treni utilizzati nel giro della SQ2. Piastri e Norris dovrebbero devastare la concorrenza.
Nulla di più sbagliato, perché c’è SuperMax. Verstappen prende la scia di Piastri tra Eau-Rouge e Kemmel, lo svernicia e si piazza al primo posto. Leclerc, dietro di lui, gode di una tripla scia che lo spara a 340 km/h verso la staccata di Les Combes. Frenata all’esterno, sulla corsia gommata, e Norris fregato.
Peccato che la SF-25 non abbia ritmo e al giro 4 Lando ripassa la Ferrari. Davanti, la Red Bull è ultra-scarica. Max non fa un errore che sia uno, prepara benissimo l’uscita dal tornantino di La Source, e non lascia mai avvicinare l’avversario. Verstappen, anche se le Mclaren ne hanno di più, guida divinamente e vince la Sprint con grande merito. Dietro i primi quattro non succede nulla di nulla. Ocon guida un enorme treno DRS che si spinge fino alle ultime posizioni. Nessuno riesce a tentare un sorpasso che sia uno, tranne Hamilton che passa Albon alla Bus-Stop con una bella mossa.
Dietro i primi quattro, prendono punti le due Haas, Sainz e Hadjar: il povero Gasly non è partito per una perdita d’acqua.
Sabato pomeriggio è tempo di qualifiche e di scelte molto complicate per gli ingegneri. Le previsioni per domenica sono molto brutte: la gara sarà bagnata e ci vorrà fortuna perché la perturbazione passi velocemente e permetta una seconda metà di corsa asciutta. Bisogna scommettere: ali più cariche in vista della pioggia, che rallentano la macchina sul dritto e in qualifica, o set-up da asciutto sperando che piova poco?
Mercedes scarica più di tutti, puntando forte sul giro secco e la track position. McLaren e Ferrari lavorano sul set-up meccanico ma non cambiano l’aerodinamica: le Papaya sono più cariche, le Rosse più scariche. Red Bull, invece, sceglie di caricare tantissimo, puntando tutto sulla pioggia.
In Q1 di nuovo fuori Antonelli e Hamilton: Kimi è fuori dopo una sessione complicata mentre Hamilton prende un track limit inutile all’eau rouge. Malissimo le due Aston Martin, disperse in ultima fila. In Q2 delude Carlos Sainz, che non riesce a ripetere il tempo della prima sessione e viene escluso. Maluccio rispetto al venerdì anche le Haas, con Bearman velocissimo nel secondo settore ma autore di un errore a La Source che gli costa il Q3.
A proposito di errori a La Source, nel secondo tentativo del Q3 Verstappen paga una sbavatura in uscita dal tornantino iniziale, senza la quale avrebbe potuto chiudere il giro molto vicino alle McLaren. La configurazione più carica non soddisfa Max in termini di bilanciamento, tra l’altro, anche se la macchina rimane veloce. Davanti, anche Piastri sbaglia e viene fregato da Norris, che si prende la pole!.
Dietro la prima fila tutta McLaren, Leclerc dimostra che i cambi di set-up hanno aiutato la Ferrari e chiude 3°, battendo Verstappen per tre millesimi e restando a meno di 3 decimi dalle Papaya. A SPA sono pochissimi. Fantastica la qualifica di Albon, che batte Russell e si qualifica 5°. Il Q3 è completato da Tsunoda, finalmente in bolla, le due VCARB e un Bortoleto veloce ma un po’ falloso: anche il suo tempo del Q3 viene cancellato per track limits.Questa la griglia di partenza per la gara di domenica.
Al mattino piove talmente forte che i piloti di F3 vanno in aquaplaning dietro la Safety Car, e la gara viene cancellata. Gli scrosci di pioggia sono frequenti ma la F2 riesce a correre senza troppi problemi.
Quando è il momento della F1, si prova a partire ma c’è troppa acqua in pista. La visibilità è scarsa e, soprattutto, sta arrivando un acquazzone. La direzione gara espone bandiera rossa e dopo un’ora e un quarto, quando ormai è spuntato il sole e il rischio pioggia è zero, la gara può partire.
Quattro lunghissimi giri sotto Safety Car – TROPPI, ma ci torneremo – poi viene data bandiera verde. Partenza lanciata, niente schieramento in griglia.
Norris sbaglia in uscita da La Source, Piastri gli prende la scia e lo passa sul rettilineo del Kemmel. Le due McLaren con le Intermedie scappano via, mentre Leclerc riesce a tenere dietro Verstappen nonostante un duello intenso e un tentativo di sorpasso di Max all’esterno di Puhon. L’unico che dà spettacolo è Hamilton, che ha cambiato la Power Unit e montato un’ala posteriore più carica per andare più forte sul bagnato.
Lewis riesce a compiere diversi sorpassi ed è anche il primo a tentare la carta delle slick, al giro 12 su 44. La scelta è vincente gli permette di risalire fino al 7° posto. Un giro dopo rientrano Piastri, Leclerc e Verstappen. Tutti montano gomme Medie. Norris, che si ferma per ultimo tra i primi così da evitare alla McLaren il doppio pit-stop, sceglie di differenziare la strategia e montare le Hard.
Tutti proveranno ad arrivare fino in fondo senza più soste.
Una volta che tutti i piloti sono passati alle slick, si creano vari gruppetti. Davanti, Piastri ha 8’’ di vantaggio su Norris. Più staccati ci sono Leclerc e Verstappen, con Max che rimane fisso tra i 2’’ e i 2.5’’ dalla Ferrari. Russell prova a rimanere con loro ma perde sempre più terreno, tanto che Albon gli rimane agganciato tirandosi dietro Hamilton, che entra spesso in zona DRS della Williams ma, per colpa dell’ala posteriore più carica, non riesce mai ad affiancare Albon in rettilineo.
La scelta di Hamilton, così efficace sul bagnato, sull’asciutto non paga e addirittura lo fa consumare di più: nel finale Lewis deve fare Lift&Coast per risparmiare benzina, dato che con le ali più cariche si consuma di più.
Leclerc sembra poter controllare Verstappen senza problemi ma a una decina di giri dalla fine arriva lungo alla Bus-Stop. Perde 1’’2, Max si rifà sotto, per gli ultimi sette giri il gap oscilla tra 1.0’’ e 1.4’’, ma alla fine Leclerc riesce a resistere e a prendersi un gran podio.
Davanti Piastri resiste molto più facilmente. Le sue Medie degradano di più rispetto alle Hard di Norris, ma Lando mette in fila tre errori stupidi e perde più di 4’’ sul tempo di gara. Senza quelle sbavature, avrebbe potuto puntare a vincere.
Quindi il podio vede Piastri, Norris e Leclerc. Segue Verstappen, Russell staccatissimo con la Mercedes, Albon, Hamilton e a chiudere la zona punti Lawson, Bortoleto e un epico Gasly, che con un’ala posteriore ridicola per quanto è scarica riesce a tenersi dietro Tsunoda e Bearman per due terzi di gara. Brutto errore della Sauber che richiama Hülkenberg ai box e butta via il 10° posto.
Come al solito, i weekend Sprint richiedono un lunghissimo riassunto. Ora possiamo analizzare meglio alcuni spunti interessanti nel Naska-Podio.
NASKA-PODIO
Tre domande per il Naska-podio.
1) Perché la Red Bull non ha mantenuto la configurazione vincente della Sprint? Perché hanno sbagliato. Facile dirlo dopo la corsa, ma lo hanno ammesso dalla stessa Red Bull. La configurazione scarica della Sprint avrebbe permesso a Max di qualificarsi più avanti e di attaccare e difendere meglio in gara. In fondo, Leclerc ha dimostrato che con un buon equilibrio, l’assetto scarico non stracciava le gomme. Peccato che tutte le previsioni, ma proprio tutte, indicavano un pomeriggio di domenica pieno di pioggia: in Red Bull hanno voluto evitare lo stesso destino di Silverstone, con la macchina inguidabile e Max costretto a remare.
2) Norris poteva vincere? Caspita se poteva vincere! Lando aveva fatto un vero colpaccio prendendosi la Pole Position su una pista dove Piastri è scatenato sin dal 2023, il suo primo anno in F1. Peccato che Lando abbia sprecato tutto in partenza: entrambe le McLaren hanno sofferto di una batteria più scarica del previsto, ma Norris ha sbagliato l’uscita da La Source e si è fatto fregare. Piastri davanti. Gara finita? Per nulla. Perché Lando è stato quasi fortunato ad essere 2°. Nonostante un pit-stop lento, il muretto McLaren lo aveva messo sulle gomme perfette per il resto della gara. Le Hard. Veloci quel che basta ma molto consistenti. Norris, senza errori, avrebbe ripreso Piastri a 4-5 giri dalla fine, aveva un passo in media 4 decimi più veloce grazie alle Hard. Invece, Norris l’ha quasi persa a Puhon e per due volte è arrivato lungo a La Source. L’avevo detto nel PreGP: il campionato piloti si gioca sugli errori, e Lando ne commette troppi.
3) La nuova sospensione posteriore della Ferrari ha funzionato? Certo che sì! E non fatevi ingannare dal distacco finale di Leclerc o dal weekend difficile di Hamilton. Fidatevi dei dati, delle dichiarazioni e dei team-radio. Primo aspetto: non hanno mai chiesto LiCo o particolari gestioni a Leclerc. Finalmente. Niente incubo squalifica per il consumo del plank. Secondo aspetto: Charles ha dichiarato di sentirsi bene con la nuova sospensione e, soprattutto, di poter usare assetti meno estremi. Questo lo ha aiutato a ritrovare il guizzo in qualifica e a poter spingere di più sul bagnato, dove infatti è riuscito a tenere dietro Verstappen nonostante un assetto più scarico. Terzo aspetto: i numeri. 20.1s di distacco sul traguardo vi sembrano tanti? Lo sono. Ma studiamo meglio il distacco di Leclerc. Charles paga 10’’3 da Piastri in 9 giri sul bagnato. Distacco importante ma sappiamo che McLaren vola con le Intermedie, perché non le surriscaldano, e avevano un assetto più carico. Al giro 13 Charles si ferma per montare le Medie. Stesso giro e stesse mescole di Piastri. Oscar completa l’out-lap in 2’10’’. Leclerc in 2’16’’. 6 secondi di distacco nel giro di uscita dai box. Perchè così tanto? Perché Leclerc rimane bloccato dietro a Ocon nel secondo settore, che ha una sola linea asciutta, e dato che la Haas monta ancora le Intermedie, Charles impiega 56.0s per percorrere il secondo settore. E Piastri, con pista libera? 51.5s. A quel punto, Leclerc transita sul traguardo con 16.4s di distacco. Mancano 31 giri. Chiude a 20.1s. Significa che, di media, il passo della Ferrari è stato 0.119s peggiore rispetto alla McLaren, a parità di mescola. E Piastri gestiva e spingeva tanto quanto Charles. Ragazzi…1 decimo di passo da Mclaren. Era fantascienza fino a una gara fa. Giusto per curiosità, senza errore alla Bus-Stop il distacco medio scenderebbe a 8 centesimi al giro, meno di un decimo! Ma se non vi basta questa analisi, tenete d’occhio il PreGP di Budapest…
NAS-KURIOSITA’
Come abbiamo fatto per Silverstone, tre curiosità rapidissime sul weekend.
1) Avete notato durante le libere queste scritte ai lati e sopra le T-CAM, le telecamere sopra il Roll Bar che monta ogni vettura? Non so se lo sapete, ma già adesso sono dipinte di giallo per un pilota e nero per l’altro, per ogni squadra, così da aiutare a riconoscerli. Ecco, ai lati delle T-CAM sono state aggiunte le tre lettere identificative dei vari cognomi per aiutare ancora di più gli spettatori nel riconoscimento dei piloti. Ci vogliono gli occhiali per vederli…
2) E invece, questo tristissimo telo montato in cima alla collinetta che sovrasta Rivage, che ha impedito agli spettatori di godere del panorama su tutta la discesa verso Puhon e il resto del tracciato? Capisco difendere chi paga i biglietti in tribuna ma dai, F1, ma che fai…ridicolo
3) Bearman, nella pausa di luglio, è andato in vacanza in Svezia, dalla famiglia della sua ragazza. Fin qui, tutto ok. Peccato che il primo giorno lo portano alla pista di kart locale. Bearman attacca il miglior tempo, fatto segnare da uno sconosciuto, e non lo migliora. Orgoglio ferito di un pilota di F1. E cosa ha fatto Ollie? Ovvio, è ritornato altri due giorni di fila fino a quando non ha battuto il record. Povera fidanzata…
NASKA-JR
Naska-Jr che è un po’ un recap velocissimo della situazione in F3 e F2. Abbiamo già detto che la F3 non ha corso la domenica, mentre sabato ha vinto Stromsted con la Trident. Mancano solo due appuntamenti, Budapest e Monza, e complice la squalifica di Tsolov dopo l’Austria, ormai Camara ha il campionato in pugno.
In F2, invece, il solito Dunne ha dominato il weekend. Pole Position con 4 decimi di vantaggio in qualifica, gara sul bagnato vinta con grande classe. Peccato che abbia preso 10’’ di penalità pesantissimi, visto che la gara è terminata sotto SC, per un banale settaggio in partenza mal suggerito dal muretto. Questo però ha reso la classifica cortissima. Quattro piloti al vertice racchiusi in 11 punti. E sapete chi c’è al primo posto? Il nostro Leo Fornaroli, che sabato ha vinto la Sprint! Grande Leo!
NAS-KARRELLATA
Nas-karrellata nella quale voglio parlarvi di due argomenti legati alle gomme.
Il primo è la mescola C1, la Hard di due step più soffice della Media, la C3. Doveva rendere complicate le strategie a Spa. E invece, in gara ha funzionato benissimo ed era la mescola migliore. Come mai? Il motivo è da ricercare nel circuito. Dopo la riasfaltatura del 2024, il grip quest’anno era altissimo, lo ha raccontato Leclerc. Quindi i piloti non avevano grandi difficoltà a portare le Hard in temperatura. A quel punto, soprattutto se la devi usare per tanti giri e devi spingere molto, una mescola dura ti permette meno gestione di una mescola due step più soffice. Ecco spiegato perché, alla fine, l’esperimento di Pirelli non ha cambiato molto. Su altre piste, però, potrebbe funzionare benissimo!
L’altro grande tema è la pioggia. Perché la F1 non corre con l’acqua? È colpa delle gomme? Per rispondervi, ripesco nella memoria una chiacchierata con Mario Isola di Pirelli, riguardo il perché si corra così poco sul bagnato.
Il problema è solo e soltanto la visibilità. C’entrano poco le gomme o gli assetti o il parco chiuso. A Spa, poi, con il bosco, il freddo e l’umidità, lo spray rimane sospeso e non si vede nulla. Proprio a Spa sono morti 2 piloti negli ultimi 6 anni tra F2 e Formula Regional. La F1 moderna non rischia i mega incidenti e quindi, finché le auto alzeranno così tanta acqua, se diluvia non si corre. Soprattutto a Spa. Facile.
Hanno anche ragione Verstappen e Hamilton a lamentarsi. Perché con la pioggia la F1 non corre più. Ed è triste. Ma la realtà è legata ai problemi di visibilità.
Diverso il discorso sulla ripartenza quando ormai splendeva il sole. Perché quattro giri su Safety Car e non solo due? Perché la Direzione Gara stava capendo se si sarebbe potuto partire da fermi per dare più spettacolo, e volevano vedere se la griglia si sarebbe asciugata uniformemente tra i due lati. Ecco, questo è un errore per me: se ci sono le condizioni, meglio partire subito a costo di una partenza lanciata.
NASKA-VOTI
Eccoci arrivati ai Naska-voti. Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!
Sauber: 6 / 7
Buono il passo per tutto il weekend, in ogni condizione. Ormai la Sauber è una monoposto da zona punti. Meritavano un voto più alto, ma richiamare Hulk per la seconda sosta quando era decimo e non aveva bisogno di rischiare è stata una follia.
Gabriel Bortoleto: 8 / 7
Ottima gara in condizioni difficili e due ottime qualifiche. Peccato solo per la Sprint e il treno DRS, altrimenti avrebbe meritato di cogliere qualche punto anche al sabato. Gran ritmo. TOP.
Nico Hülkenberg: 6 / 6
Ancora in sbornia per i festeggiamenti da podio? Due qualifiche molto complicate, con il Q3 lontano, una gara migliore alla domenica ma senza il passo di Bortoleto e un po’ troppo consumo gomme.
Williams: 8 / 6
La Williams porta l’unico aggiornamento al fondo del 2025 a Spa. Un aggiornamento pensato in inverno prima dei test, pensate un po’. Le modifiche funzionano bene e, nonostante rendano più difficile la monoposto, la riportano al vertice del centro gruppo. E anche oltre. TOP.
Alexander Albon: 8.5 / 8
Nelle Qualifiche Sprint paga un guasto, poi è impossibile risalire. Fantastica la prestazione del Q3, molto attenta la gara nella quale segue Russell da vicino e tiene dietro Hamilton senza patemi. TOP.
Carlos Sainz: 7 / 6
Ottima la prima parte del weekend, con il Q3 nella Qualifica Sprint e i punti al sabato. Nonostante un guasto nelle libere, aggiungo. Poi si perde in Q2 e in gara non riesce a risalire. Sensazione agrodolce.
VCARB: 6.5 / 6
La VCARB ha un ottimo passo in Belgio, la macchina vale il Q3, ma alla fine raccolgono troppi pochi punti rispetto al potenziale. Colpa di…
Isack Hadjar: 7.5 / 6
Colpa di un guasto sulla monoposto di Hadjar che lo rallenta per tutta domenica. Altrimenti, il suo era stato il solito, eccellente weekend con tanta velocità e poche sbavature.
Liam Lawson: 7 / 7
La monoposto vale qualche punto e dopo aver fatto un pelino di fatica nella parte Sprint del weekend, Lawson porta a casa la pagnotta domenica con una gara attenta ed efficace. Bravo!
Haas: 7 / 7
Media tra il 9 della parte Sprint, con una qualifica e una gara eccellenti, e il risultato deludente della domenica, da 5. Strategia sbagliata per Ocon, configurazione troppo carica per Bearman… tanto potenziale sprecato.
Oliver Bearman: 6.5 / 6
Era più veloce di Ocon ma ha pasticcato nell’SQ3 e soprattutto nel Q2 del sabato. Senza l’errore a La Source, con il secondo settore migliore addirittura di quello di Leclerc, poteva sognare una terza fila con Albon. In gara paga un problemino alla PU.
Esteban Ocon: 7 / 6
Bellissima la parte Sprint del weekend, molto più in ombra la porzione classica, nonostante Ocon vada molto forte a Spa e di solito sul bagnato si esalti. Gran peccato.
Alpine: 6.5 / 6
Senza Gasly, l’Alpine sarebbe in un precipizio. Spa però è una pista che premia una vettura molto rigida e che va forte con configurazione scarica, proprio come l’Alpine, e alla fine qualche punto arriva. Buona l’esecuzione, meno i guasti.
Franco Colapinto: 4.5 / 5
FLOP per Colapinto. Pochi guizzi, rimane sempre in fondo alla classifica, e il passo gara è deficitario. Situazione per nulla facile.
Pierre Gasly: 8 / 7
TOP per Gasly, come a Silverstone. Solo un guasto lo mette fuori gioco nella Sprint, per il resto di riffa o di raffa lui si presenta in zona punti e alla domenica fa un piccolo show tenendosi dietro chiunque per due terzi di gara.
Aston Martin: 4 / 4
FLOP totale per Aston Martin. Sapete quante squadre sono arrivate a punti tra Sprint e gara? 9 su 10. L’unica a secco è Aston. Ok la pista che non si addice per il tanto Drag, ma quante difficoltà…
Lance Stroll: 5.5 / 4
La velocità non c’è ma a differenza di altre volte, almeno, Stroll è combattivo e prova a risalire e compiere qualche sorpasso.
Fernando Alonso: 5.5 / 5
Stesso voto del compagno di squadra, non è colpa di Nando, i limiti della monoposto sono netti ma neanche lui riesce a farci nulla.
Mercedes: 5 / 6
Secondo FLOP consecutivo per Mercedes. Stavolta non c’entra la strategia, il problema è stato il passo. Nonostante il fresco e i curvoni, a Spa la Mercedes è stata lenta in ogni condizione. Set-up scarico, carico, asciutto, pioggia… enorme delusione.
Andrea Kimi Antonelli: 4.5 / 5
Inutile girarci attorno, per Kimi è stato un weekend difficilissimo. L’ha detto lui stesso, manca fiducia nella monoposto da Imola, forse complice la nuova sospensione posteriore. Ma un giorno sarà campione. forza Kimi!
George Russell: 6.5 / 7
Di più era difficile tirare fuori dalla Mercedes e nei giri sul bagnato sembra addirittura potersi riprendere. Poi, tante, troppe difficoltà con il passo gara.
Red Bull: 8 / 7
Bella prova della Red Bull. Indovinato in toto il piano per la Sprint, con l’assetto scarico che favorisce Max nel primo giro. Meno illuminata la scelta per la domenica, ma è un buon inizio per Mekies.
Yuki Tsunoda: 6.5 / 6
Qualche segnale di incoraggiamento c’è. Finalmente, Red Bull gli monta il nuovo fondo e Yuki arriva subito in Q3 al sabato. Poi, rimane bloccato alla domenica in un treno DRS: colpa del troppo carico ma i punti potrebbero arrivare presto.
Max Verstappen: 9 / 8
Solo una sbavatura in Q3. Per il resto, magistrale al sabato, quando regala uno show per palati fini, e un mastino alla domenica. Non lascia un attimo di respiro a Leclerc. TOP.
Ferrari: 8.5 / 8
La sospensione posteriore nuova funziona. E deve ancora essere ottimizzata. Buona notizia come buona è stata l’esecuzione del weekend, sia negli assetti che nelle strategie. Fantastici i meccanici nella sfida al pit-stop con Red Bull: posizione di Leclerc protetta alla grandissima!
Lewis Hamilton: 6 / 6
Ma come? Ha fatto un rimontone! Beh, se a scuola vieni rimandato a settembre e poi ti salvi e vieni promosso, non si può dire che sei stato un bravo studente. Da un 7 volte campione del mondo non ci si aspetta due errori consecutivi in due qualifiche. Senza la rimonta della domenica, il voto sarebbe stato intorno al 4.
Charles Leclerc: 9.5 / 9
TOP per Leclerc. Fatica un pelino nella parte Sprint per colpa di un assetto non ancora perfetto, ma in qualifica e in gara, a parte una piccola sbavatura alla Bus-Stop, è rapido ed eccellente nella gestione gomme. Mica male i nervi saldi nel finale e bene sul bagnato: ci voleva!
McLaren: 10 / 10
TOP. Perché hanno costruito una macchina perfetta e fanno sembrare tutte le altre squadre dei pivelli. Fantastici.
Oscar Piastri: 9.5 / 10
L’errore in Q3 poteva rovinare un weekend nel quale ha mostrato un netto vantaggio di passo rispetto a Norris. Spa è la sua pista preferita, i curvoni veloci sono il suo forte e si è visto. Da campione spietato il sorpasso al primo giro. Un vero schiaffone. TOP.
Lando Norris: 6.5 / 8
La velocità non manca e alla fine i punti li porta a casa. Infatti, il campionato, per la matematica, è apertissimo. Ma Lando continua a commettere tanti, TROPPI, errori. Un candidato campione del mondo non può permetterselo.
Vi riassumo i TOP, che sono McLaren, Piastri, Leclerc, Verstappen, Gasly, Albon, Williams e Bortoleto. FLOP per Mercedes, Aston Martin e Colapinto.
NASKA-QUIZ
Finiamo il video con il Naska-Quiz e le domande per Budapest.
Soft: quanti piloti dell’attuale griglia hanno vinto la loro prima gara a Budapest?
Media: quale pilota arrivò a un passo da vincere l’edizione 1997?
Hard: perché nel 2010 Vettel ricevette una penalità durante la corsa?
Ci vediamo con il PreGP dell’Ungheria!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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