Che spettacolo in Messico!
Doveva essere una gara noiosissima, una gara di LiCo, di gestione, senza un sorpasso che fosse uno… e invece, è stato uno dei Gran Premi più divertenti di questa stagione!
Norris domina e si prende la testa del Mondiale. Max fatica, sembra KO, e alla fine si rialza. Piastri limita i danni, ma è in affanno.
E poi la Ferrari si prende un altro podio, Bearman incanta con una corsa stupenda, la partenza crea polemiche, Hamilton sogna il podio ma finisce ottavo… e la Mercedes fa un disastro.
Sarà un PostGP strapieno di analisi, vi racconterò tutto quello che è successo e ve lo prometto, ci capiremo molto di più!
Partiamo, come al solito, dal Nask-assunto.
NASK-ASSUNTO
Il nostro riassunto inizia come al solito dal giovedì. E nel paddock di Città del Messico un po’ tutti si chiedono se i due piloti McLaren potranno salvarsi dal ritorno di Max o se, ormai, Verstappen è destinato a completare la rimonta senza avversari.
Di sicuro, in McLaren hanno capito che il momento è delicato. Sfruttando l’incidente della Sprint di Austin, nella quale Piastri non è stato furbissimo in partenza… beh, hanno annullato la punizione di Norris, quella successiva al contatto di Singapore, per la quale Piastri aveva diritto di scegliere l’ordine di uscita dai box in Q3 fino ad Abu Dhabi.
“punizione…” Vabbè da ora possono correre alla pari.
Magari è anche perchè con il ritorno di Max, meglio non tarpare le ali a Norris che sembra quello più in forma.
L’altro tema del giovedì di Città del Messico è il Budget Cap. La FIA non ha ancora concluso il processo di revisione dei conti del 2024. A quanto pare, ci sono due squadre che stanno discutendo possibili infrazioni. Secondo Sky Italia, queste due squadre sono McLaren e Mercedes.
Aston Martin, invece, ha ammesso di aver avuto un problema con una firma del revisore dei conti, arrivata in ritardo perché questo povero signore era in ospedale. Per fortuna, la FIA ha evitato qualunque penalità per l’episodio.
Vedremo nelle prossime settimane come evolverà la vicenda. Passiamo a venerdì e all’attività di pista.
Quasi tutte le squadre portano a Città del Messico dei cofani motore speciali, con tante aperture per combattere il calore. Impressionante la McLaren, che corre con gli stessi sfoghi di Austin. Si rimane a bocca aperta se si confronta quanto è chiuso il cofano 2025 rispetto a quello dell’anno scorso.
Red Bull porta un nuovo fondo per Max Verstappen, dimostrando quanto credono nel Mondiale, anche a costo di sacrificare un pelino il budget per il modello 2026. Interessante una piccola novità in casa Ferrari, dove ci sono aggiornamenti nella zona dei freni posteriori, per gestire meglio le temperature ed evitare troppo LiCo in gara. Almeno, questo è l’obiettivo.
Si parte con le FP1 strapiene di rookies. Ve ne parlerò nel Naska-Jr. La pista è sporchissima, ma meno del solito, dato che ci sono tre categorie di contorno.
Il grip rimarrà grosso modo simile per tutto il weekend, con temperature alte, intorno ai 25°C, e l’asfalto oltre i 40°C per tutte le sessioni tranne le libere 2. E gli ultimi 5 minuti del Q3, nei quali la pista si accende.
Perché vi racconto così nel dettaglio del grip? Perché più che i tempi, le libere ci raccontano quale sarà la chiave del Gran Premio del Messico. Data la scarsa aderenza e le alte temperature, le gomme fanno molta fatica a scaldarsi nel cuore. Invece, la temperatura superficiale, quella del battistrada, schizza subito alle stelle. Normalmente, uno scenario del genere innesca il graining. Ma le Pirelli 2025 sono molto resistenti.
E allora, che succede? Che chi riesce ad avere una monoposto equilibrata, non surriscalda e tira fuori i tempi. Chi invece scivola anche di poco, si ritrova con la superficie della gomma troppo calda e inizia a percepire una mancanza di grip generale. E i tempi crollano, soprattutto nel passo gara.
Nelle libere 1 iniziano bene Leclerc e Antonelli, con Piastri un pelo più indietro ma con un ottimo ritmo sulla distanza. Mancano diversi piloti titolari, uno tra tutti George Russell, che si guarda parte della sessione dalla grande tribuna del Foro do Sol mascherato. Mitico.
Venerdì mattina si è anche rotto un cavo della FOM. Funzionano solo le telecamere esterne e il sistema di cronometraggio principale. Niente onboard, niente team radio, niente GPS per le squadre.
Nelle libere 2 si inizia a spingere. Altra sessione positiva per la Ferrari. Leclerc è veloce sul giro secco, Hamilton deve trovare la quadra, ma il passo gara – traffico a parte – non è tanto malvagio. Verstappen va molto bene sul giro secco, ma nella simulazione di gara si ritrova quasi subito senza grip; per Norris, vale il contrario. Fortissimo sul passo, con quasi 1’’ di vantaggio sugli altri – Piastri compreso –, ma in difficoltà nella simulazione di qualifica.
Libere 3, sabato mattina. Norris mette a posto l’assetto e vola, soprattutto con le Soft, mentre Piastri è ancora una volta in difficoltà. Hamilton trova un gran tempo nel secondo settore, l’unico “vicino” a Norris. Leclerc fatica a mettere assieme il crono sulle Soft. Veloci anche Antonelli e Russell con la Mercedes. Verstappen, invece, è preoccupato. Va forte con le Medie e ha un passo gara costante, ma è lontano con le Soft.
Si arriva alla qualifica. Partono forte Leclerc e Norris, tanto forte che passano Q1 e Q2 usando solo due set di soft. La conseguenza è che risparmiano un set di Soft nuove per la gara.
In Q1 la sorpresa è Albon, che finisce 17° senza mai mostrare un picco di velocità. Fuori anche Bortoleto, le due Alpine e Stroll, abbonato all’uscita in Q1.
In Q2 ci sono 12 piloti in tre decimi. Finiscono fuori di poco Tsunoda e Ocon, arrabbiatissimo perché la sua Haas volava e, secondo lui, era possibile arrivare in Top5. Traffico. Eliminati anche Lawson, con la squadra che pasticcia nell’utilizzo di Soft nuove e usate, Alonso e Hülkenberg.
Il Q3 è uno dei più divertenti della stagione. Norris riparte sugli stessi tempi del Q2, ma Leclerc piazza un giro stratosferico e scende sotto il minuto e 16. Quasi due decimi di vantaggio per la Ferrari e la Pole Position diventa una possibilità per il Cavallino.
Invece Norris fa un respiro, aggredisce le prime curve dell’ultimo tentativo come un leone e stampa un settore fucsia dopo l’altro. Pole Position con due decimi e mezzo su Leclerc. Mclaren imbattibile.
Solo la McLaren di Lando, in realtà. Perché Piastri è 8°! Solo 8°! 6 decimi dal compagno di squadra. Clamoroso. Molto bene Hamilton, terzo a un decimo da Leclerc con una grande zampata nel finale, quarto come vi dicevo Russell, poi un delusissimo Verstappen che si qualifica 5°. Seguono Antonelli e Sainz.
Carlos, con la Williams, fa un giro clamoroso, scavalca addirittura Piastri, ma partirà 12° per la penalità di Austin. Chiudono la Top Ten i due rookie terribili, Hadjar e Bearman.
Norris è il favorito per domenica, il giorno più caldo del weekend con l’asfalto che supera i 50°C. Se scappa via dopo il primo giro, lo rivedono con il binocolo.
La partenza sarà delicatissima. Rettilineo di 900m, giochi di scie, e la coppia di Ferrari che non ha nulla da perdere. Lo dice Hamilton in conferenza stampa: io non ho nulla da perdere, Lando sì.
Tutti partono con la Soft tra i primi, tranne le due Red Bull che optano per le Medie. Lando scatta benissimo dalla Pole Position e copre subito l’interno di curva 1. Leclerc parte male, addirittura fatica a prendere la scia di Norris, Hamilton lo affianca e da dietro arriva come una fionda SuperMax.
Si affiancano in quattro all’entrata di curva 1. Spettacolare. Le due Ferrari si sfiorano, Max è spinto all’esterno, e così sia Leclerc che la Red Bull passano dal prato. Verstappen si fa 200m sull’erba di traverso senza perderla. Una roba PAZZESCA, col piede giu e il volante così.
Charles ridà la posizione a Norris, e si infila 2° davanti a Hamilton, che però vorrebbe la ridesse anche a lui. Poi abbiamo Verstappen, Russell 5°, Bearman 6° dopo una gran lettura delle prime curve, Antonelli 7° e Tsunoda 8°. Solo 9° Piastri.
La direzione di gara decide di valutare i passaggi nell’erba di Leclerc e Verstappen come una dinamica da prima curva accettabile.
Max cambia la gara quando prova ad attaccare Hamilton al 6° giro. Bel duello nella prima chicane, i due se le danno di santa ragione, Max taglia sull’erba. Rallenta prima di curva 4, ma difende la posizione su Lewis che va lungo in staccata. Max rientra in pista, spinge fuori Russell e si infila all’interno di loro due Bearman. Gran sorpasso. Hamilton rimane 3° ma esce dalla via di fuga tagliando sull’erba, non rispettando la via imposta. 10’’ di penalità molto severi per Hamilton. Nessuna attenuante per la lotta con Max.
Davanti Norris e arriva ad accumulare 15’’ di vantaggio su Leclerc alla fine dello stint con le Soft. Anche Charles ha una decina di secondi su Hamilton, ma tutti dietro iniziano a rientrare ai box. E dato che c’è tanto degrado, tutti i piloti che passano sulle Medie fanno undercut su chi non si ferma.
Pensate, le gomme nuove sono così veloci che Bearman recupera 8’’ a Leclerc fermandosi qualche giro prima!
Intanto, Verstappen è andato lungo con le Medie ed è passato alle Soft, e pian piano risale il gruppo.
Proprio la Mercedes è protagonista di questa fase di gara. Russell chiede per venti minuti lo swap con Antonelli, piangendo alla radio e scassando la minchia per giri interi, promettendo di poter attaccare Bearman. Quando finalmente lo ottiene, la Haas gli scappa via. Antonelli rientra ai box con Piastri per coprirlo ma il pit-stop è lento, perde la posizione, e poi Piastri supera Russell nel finale. Avrebbero potuto tenere dietro piastri tutta la gara e invece si son fatti fottere entrambi. Un disastro.
Davanti, Norris e Leclerc sono gli unici a non fermarsi per il secondo stop, oltre a Max. Ma se la Red Bull nel finale ha le Soft, che funzionano benissimo, e Lando vola con qualunque gomma, Leclerc con le Medie fatica tanto. Max lo riprende pian piano, e a quattro giri dalla fine è quasi in zona DRS.
C’è una bandiera gialla per il ritiro di Sainz. Max guadagna tre decimi con le gialle esposte, si mette in zona DRS, attacca Leclerc quando mancano due giri ma Charles resiste. Virtual Safety Car per recuperare la Williams di Sainz, gara neutralizzata, an che Piastri non può attaccare Bearman come stava tentando di fare.
Finisce quindi con Norris 1° con 30’’ di vantaggio su Leclerc. Verstappen non riesce ad attaccare alla ripartenza, quindi si accontenta del 3° posto. Sontuoso Bearman che è 4° e meritava il podio, seguito da Piastri, Antonelli, Russell e Hamilton, che dopo la penalità non ha mai il passo delle Mercedes. Forse è lento, forse è solo demotivato dalle penalità. Chiudono la zona punti Ocon e Bortoleto.
NAS-KURIOSITA’
Stravolgiamo un filino la scaletta e partiamo subito con il Nas-kuriosità, perché vi devo troppo raccontare quello che è successo nella settimana tra Austin e il Messico. Storie di HACKER che scoprono una falla che gli consente di rubare il passaporto di Verstappen!!?!?!
Già! 3 hacker hanno violato il sito della FIA e ottenuto accesso ai documenti dei piloti! E sapete la cosa più assurda? Loro stessi lo hanno raccontato pubblicamente su X! WHat? Ma siamo seri? Ma rischiano l’arresto?! Aspeee mo vi spiego.
I 3 hacker, In sostanza, hanno finto di essere un pilota che voleva inviare una richiesta di classificazione FIA. Non so se lo sapete, ma i piloti con licenza internazionale sono divisi in quattro categorie: Platinum, Gold, Silver e Bronze. Io sono bronze e proprio da quel sito ho fatto la richiesta.
Ecco, giocando con il server del sito nel quale si effettua la richiesta per ottenere la classificazione… e hanno bucato TUTTE le difese del sito! E hanno ottenuto l’accesso come admin. Sapete qual è stata la conseguenza?
Gli hacker avevano accesso a TUTTI i profili dei driver categorizzati FIA. E con pochi click potevano ottenere il passaporto di tutti i piloti di F1, le loro licenze…ma allora perché l’hanno dichiarato pubblicamente? Perchè per fortuna, questi tre ragazzi sono hacker etici, lavorano per aziende che si occupano di cyber sicurezza, e hanno subito contattato la FIA per segnalare la vulnerabilità. In 24h la FIA ha sistemato le falle e solo dopo gli hacker hanno raccontato tutto.
Passiamo ad altre curiosità di Città del Messico.
Giovedì abbiamo avuto l’ultima puntata dello scotch gate. Vi ricordate, no, i meccanici Red Bull che provavano a togliere il nastro adesivo che serve come riferimento a Norris per le partenze? Ecco, Andrea Stella e Laurent Mekies si sono parlati, e la Red Bull ha promesso di smetterla con i giochetti.
Ma sapete cosa è emerso? Forse il dettaglio più simpatico di questa storia. A Singapore, i meccanici McLaren, che già si erano accorti delle malefatte dei colleghi Red Bull… hanno piazzato non uno, ma due nastri adesivi. E sul secondo, quello sotto, c’era scritto: Better Luck next time! Riprova e sarai più fortunato… geniali anche loro!
NASKA-MONDIALE
Mettiamo da parte la naska-rrellata perchè da qui alla fine dobbiamo parlare della lotta mondiale.
- LANDO NORRIS (357pt): non era scontato che la McLaren andasse così forte in Messico. Hanno un grande vantaggio con il raffreddamento della vettura, ma il forte caldo e la pista scivolosa gli hanno regalato le condizioni perfette. Macchina sui binari, tantissimo equilibrio, passo gara senza senso per quanto era devastante. E tutto questo, lo ha reso realtà solamente Lando Norris. È in un periodo magico, e lo dimostra un piccolo dettaglio. Da Monaco in poi, ha iniziato a oscurare il delta time durante i giri di qualifica. Lo facevo anche io 15 anni fa al simulatore. Ora invece non mi dà più pressioni. Non guarda quanto si sta migliorando. Evidentemente, Lando si conosce e ha capito che deve togliersi pressioni, guidare e basta. Gli sta riuscendo benissimo da Monza in poi, e in Messico è stato nettamente il più veloce. Rimarrà così tranquillo ora che non insegue più?
- OSCAR PIASTRI (356pt): senza il disastro di gestione del muretto Mercedes, la sua rimonta sarebbe stata così buona? Ne dubito. E allora, avremmo un Oscar 7°, al traguardo nella stessa posizione di partenza. Molto male con una monoposto che era molto più veloce di tutte le altre. Secondo Andrea Stella, il telaio o il fondo della monoposto #81 non hanno problemi. Piastri è andato piano a Austin e Città del Messico perché sono piste difficili, dove si scivola, e non ha lo stesso passo di Lando in queste condizioni. Possibile sia così, e magari da Interlagos volerà, ma non sembra quello l’unico problema: Oscar è nel pallone. Lo salverà il secondo posto in classifica, che lo rende predatore e non più preda?
- MAX VERSTAPPEN (321pt): Max ha guadagnato solamente cinque punti sul leader, che non è più Piastri ma è Norris. Ripetiamo una parte chiave della frase: ha guadagnato. Su una pista dove ha faticato per tutto il weekend, dove la Red Bull soffriva da morire il cuore freddo della gomma e il battistrada caldo, Max ha guadagnato. Lo ha fatto grazie a una gara aggressiva e a una super strategia di Red Bull, che l’ha messo per circa metà corsa sulla gomma migliore, più di tutti gli altri. La squadra c’è, la macchina ha retto anche in una situazione difficile… se in Brasile se la gioca anche sull’asciutto, Max può davvero rimontare. Di sicuro, non è fuori dai giochi.
NASKA-PODIO
Naska-podio nel quale rimane solamente un pilota salito sullo spettacolare podio di Città del Messico di cui parlare.
Charles Leclerc. L’analisi della gara della Ferrari è molto semplice. Ottima qualifica, dove sfruttano bene un assetto centrato e una SF-25 che può viaggiare molto bassa grazie all’asfalto liscio.
In partenza Leclerc e Hamilton quasi si toccano, poi Charles va largo sullo sporco, quasi la perde e decide di tirare dritto per evitare il contatto con Hamilton nella seconda chicane, dato che Lewis stava incrociando e Leclerc si trovava all’interno. Diciamo che è stata una decisione furba di Leclerc, che poi cedendo solo la posizione a Norris ha fatto il minimo indispensabile per non attirare l’attenzione degli stewards. Che infatti non hanno investigato né lui, né Max, che la posizione a Hamilton non l’ha ridata. Lewis se l’è dovuta riprendere all’esterno di curva 5. C’è da capire lo stato d’animo di Hamilton, come anche la malizia di Leclerc. In Messico funziona così e Lewis lo sa benissimo: nel 2016 blocco l’anteriore, tirò dritto e rallentò giusto un attimo. Altro che ridare la posizione.
Poi, in gara la Ferrari non deve gestire tanto più degli altri, e questa è una buona notizia, ma il passo non è eccezionale. In realtà, con le Soft Leclerc allunga bene sugli avversari, anche sfruttando i secondi guadagnati durante il duello Verstappen-Hamilton.
Nel secondo stint, con le Medie, la Ferrari soffre un po’ troppo. È vero che fare due terzi di gara sulla gomma nettamente peggiore non aiuta, e Leclerc è riuscito a contenere abbastanza bene il ritorno di Verstappen nonostante una mescola che non si è mai davvero accesa. In più, il distacco da Norris è rimasto costante, sia sulle Medie che sulle Soft.
Ma, se in qualifica la Ferrari era nettamente seconda forza, in gara la Red Bull ne aveva di più, tanto da impedire a Leclerc di fermarsi una seconda volta. Difficilmente Charles, uscendo davanti a Bearman, avrebbe avuto il passo per riprendere e superare Max, soprattutto senza stressare troppo le temperature.
E Hamilton, poteva finire sul podio? Anche qui, difficile a dirsi. Di certo Lewis ha pagato la partenza e la penalità, che è stata esagerata visto che si concentra sul vantaggio ottenuto da Hamilton per aver tagliato la curva e quindi passato Verstappen, mentre entrambi sono andati lunghi. Poi, però, Hamilton nel primo stint con le Soft è crollato, con le Medie non ha mai attaccato le McLaren e con le Soft nel finale ha faticato uguale.
Secondo voi, Leclerc doveva ridargli la posizione dopo la partenza?
NASKA-JR
Naska-Jr dedicato alla marea di rookies che ha popolato le libere 1.
Ormai lo sapete: ogni stagione, i piloti titolari devono cedere il loro sedile a un rookie per almeno due sessioni di prove libere. E i team allora cercano di metterli in piste in cui penalizzino poco la squadra. Ma perchè a Città del Messico ce n’erano così tanti?. Perchè è perfetta! le libere 1 contano poco per la pista sporca, non c’è la Sprint, non è una pista cittadina come Las Vegas…l’ideale per buttar dentro i rookie.
9 squadre su 10, tutte tranne la Sauber, avevano un rookie su una delle monoposto. E come sono andati?
Scopriamolo, nome per nome, con posizione e distacco rispetto al compagno di squadra.
- ANTONIO FUOCO [20°, +2.5s] – Fuoco doveva provare tanti elementi per il 2026 e lavorare unicamente sulla correlazione con il simulatore. Buono il ritmo con le Hard, meno il giro secco con le Soft dove paga un po’ di traffico. Il tempo sul giro non gli dà giustizia.
- JACK CROWFORD [20°, +0.9s] – Distacco in linea con gli altri rookie, nessun errore e un buon guizzo con le Soft.
- LUKE BROWNING [18°, +0.9s] – Giudizio simile a Crowford, con un asterisco: per Bortoleto era il rookie da seguire con più attenzione, ma non ha brillato più di altri.
- AYUMU IWASA [17°, +0.7s] – Ha tanti test alle spalle, e si vede nel distacco più contenuto rispetto ad Hadjar. Ormai, però, il suo futuro sarà in SuperFormula.
- RYO HIRAWAKA [16°, +1.0s] – Hirakawa sta provando tanto nei test privati con la Haas e, nonostante abbia sbattuto recentemente a Zandvoort, dice che girare con la F1 lo aiuta anche nel WEC con Toyota. E, sorpresa delle sorprese, sostiene di puntare alla F1. Ha già 31 anni, sembra molto difficile, e il distacco con Ocon era grossino.
- PAUL ARON [15°, +0.5s] – Si gioca il sedile 2026 con Colapinto, per ammissione di Briatore in persona. Buoni i primi due stint, con le Hard, poi quando c’è da spremere la Soft Franco lo allontana. Ma non di tantissimo.
- FREDERIK VESTI [14°, +1.2s] – Dovrebbe essere l’ultimo anno di Vesti nell’accademia Mercedes. Programma simile a quello di Fuoco, con un distacco più contenuto.
- PATRICIO O’WARD [13°, +0.9s] – L’idolo di casa, che in un evento promozionale ha scherzato dicendo che Zak Brown dovrebbe dare a lui il sedile per battere Verstappen, si prende un distacco simile a tutti gli altri. Nessun errore, passo gara accettabile, ma continuerà in Indycar.
- ARVID LINDBLAD [6°, -0.1s] – Ok, Lindbald ha girato una decina di minuti dopo Tsunoda, quindi con pista migliore. Ok, aveva meno carburante. Ma essere l’unico rookie davanti al compagno di squadra, è un gran colpaccio. Ingegneri Red Bull contenti, sedile 2026 assicurato in VCARB… e Tsunoda terribilmente imbarazzato.
NASKA-VOTI
Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!
Sauber: 6.5 / 6
Il punticino di Bortoleto arriva grazie a una gara attenta, nella quale forse la Sauber raccoglie più di quanto meritava, anche per le disgrazie della Williams. Ci sono stati weekend migliori.
Gabriel Bortoleto: 6.5 / 7
Bortoleto assomiglia un po’ a Piastri: in queste ultime gare dove si scivola molto, sta perdendo il confronto con il compagno di squadra. Colpa della poca esperienza, bilanciata da una gara attenta e fruttuosa.
Nico Hülkenberg: 6 / 6
Buona la qualifica, nella quale forse tira fuori il massimo. In gara non ha un passo eccellente, anche se è nel traffico fino al ritiro.
Williams: 5 / 5
FLOP per la Williams che gestisce malissimo un weekend nel quale la macchina era abbastanza veloce per giocarsela con la Haas. Tra errori dei piloti, strategia e guasti, i punti sono una chimera.
Alexander Albon: 5 / 5
Arrabbiatissimo per la strategia, con la partenza sulla Hard e il timing curioso delle soste. Ma lui non aiuta il muretto con una pessima qualifica e una corsa comunque caotica.
Carlos Sainz: 7 / 6
Il voto è molto alto rispetto al risultato perché Carlos paga enormemente la penalità di Austin. Ma soprattutto le penalità oggi non eran colpa sua, ma di un guasto al pit limiter dovuto a un contatto in partenza con Lawson. Buona notizia che si trovi sempre meglio con la Williams.
VCARB: 5 / 6
FLOP per la Racing Bulls che promette bene solo in qualifica. Poi, in gara, il passo è troppo lento per sperare in qualche punto; colpa del secondo raffreddamento più estremo dopo McLaren?
Isack Hadjar: 6.5 / 6
Ottima la qualifica, con l’ennesimo Q3 per un pilota che ormai è certo di finire in Red Bull. Più difficile la corsa, ma non per colpa sua.
Liam Lawson: 5.5 / 5
Manca un po’ di passo rispetto ad Hadjar. Per il resto, la qualifica è rovinata dal team che lo richiama durante il giro buono per montare gomme usate, incomprensibile, e in gara paga i danni del contatto con Sainz in partenza.
Haas: 10 / 9
TOP per la Haas che, finalmente, raccoglie tutto il potenziale di cui parlava Komatsu per tutto l’anno. Gli aggiornamenti di Austin hanno reso la monoposto velocissima, forse la migliore del centro gruppo, e hanno gestito stupendamente la gara. Strategia, pit-stop, tutto… meritavano il podio.
Oliver Bearman: 10 / 10
Altro TOP per Bearman che è stato davvero incredibile in gara. Forse in qualifica ne aveva meno di Ocon, e nel primo stint ha beneficiato di due situazioni favorevoli: la partenza, gestita benissimo, e il caos del duello Hamilton-Verstappen. Ma una volta che si è trovato 4°, non lo ha passato più nessuno, e per qualche giro ha sognato il podio. L’avrebbe stra-meritato. Eccellente, davvero. E l’aggressività del sorpasso su Max promette benissimo per il futuro.
Esteban Ocon: 6.5 / 7
Tantissima delusione per Ocon che, sicuramente, pensava di poter essere lui al posto di Bearman, non fosse stato per un giro pieno di traffico in Q2. In gara rimonta e porta a casa punti, mostrando che il passo c’era. Bearman, però, lo sta surclassando.
Alpine: 4 / 4
FLOP per Alpine. In Messico non funziona nulla, la macchina è troppo rigida e salta sui cordoli come un grillo, ma la vera umiliazione è finire doppiati da una Haas. Di male in peggio.
Franco Colapinto: 5.5 / 5
Incommentabile Colapinto, per colpa della macchina. Gestisce bene il ritmo fino a riprendere Gasly ma in qualifica paga un decimino.
Pierre Gasly: 5.5 / 5
Il contrario di Colapinto: da quando ha montato un fondo nuovo a Austin – nuovo non che è aggiornato, ma che non è rotto – è tornato davanti in qualifica. Ma di poco, e Colapinto regge sul passo gara.
Aston Martin: 5 / 5
FLOP per Aston Martin che vive un weekend difficilissimo. Forse per il raffreddamento, forse per la tipologia di asfalto, vanno in crisi sin dalle qualifiche e sono sempre lontani dalla zona punti.
Lance Stroll: 5 / 5
Abbonato al Q1, e fin qui nulla di nuovo, non riesce a recuperare in gara e si tiene dietro solamente le Alpine. Speriamo in un 2026 con altre prospettive.
Fernando Alonso: 6 / 6
Combatte come un leone in qualifica, e si prende il Q2. Combatte in gara, prova a rimanere agganciato ai punti, ma alla fine si ritira. Impossibile fare di più.
Mercedes: 5 / 7
FLOP per la Mercedes che, come ritmo, non è messa troppo male. Diciamo che è quarta forza sia in qualifica che in gara. Ma che gestione pessima della lotta tra Antonelli e Russell: una se non due posizioni perse. Non è la prima volta che il muretto si perde.
Andrea Kimi Antonelli: 7 / 7
Bravo Kimi a richiedere la posizione dopo lo swap fallito. Un decimo dietro a Russell in qualifica, in gara aveva un passo simile ma il limite era la Mercedes, troppo poco veloce per passare la Haas.
George Russell: 5.5 / 6
Buona qualifica e buona partenza, al netto della posizione persa su Max. Poi forse non gestisce al meglio il duello con la Red Bull durante il caos del contatto tra Hamilton e Verstappen. Perde la posizione su Antonelli, e nel secondo stint fa una figuraccia: chiede per venti minuti lo swap, lo ottiene, ma alla fine non va più forte.
Red Bull: 7 / 8
La RB21 va in crisi con il grip generale, come era accaduto a Budapest. La misura di quanto sia migliorata la dà la posizione finale di Max: 3° al posto che 9°. Ottima la strategia per Verstappen, molto lungimirante. Se la giocheranno in Brasile?
Yuki Tsunoda: 6.5 / 6
Gara anonima per Tsunoda, che non finisce a punti e fatica tantissimo nel passo, dopo aver sfiorato la Q3 in qualifica. Penalizzato anche da un pit lento di 12s. Male le libere 1: un titolare, qualunque sia la circostanza, non può farsi battere da un rookie. Ma a sto giro la red bull non era velocissima.
Max Verstappen: 9 / 9
Un Campione del Mondo corre così. Il Messico si rivela difficile per la Red Bull, e buona parte della pezza ce la mette lui. Aggressivo in partenza, in difficoltà con le Medie almeno fino a quando non è in aria libera, con le Soft costruisce un mezzo miracolo e sfiora il secondo gradino del podio. E di riffa o di raffa, il leader del Mondiale è sempre più vicino. TOP. MIRACOLOSO il controllo sull’erba all’inizio.
Ferrari: 7.5 / 8
Ottima la qualifica della Ferrari, che sorprende in positivo. Le dinamiche di gara, penalità di Hamilton a parte, avevano anche regalato una seconda posizione molto tranquilla, con Leclerc che ha 11’’ sul quarto alla fine del primo stint. Poi, il passo con le Medie peggiora di tanto e per difendere il secondo gradino del podio ci vuole un mezzo miracolo e un po’ di fortuna. In gara è terza forza.
Lewis Hamilton: 7 / 7
Hamilton merita un buon voto perché la sua corsa è molto sfortunata. In partenza poteva fare poco di più. Esagerata la penalità per il taglio di curva nel duello con Max, bastavano 5’’, ma a quel punto la sua gara è finita e il ritmo della Ferrari non gli permette di attaccare.
Charles Leclerc: 9 / 9
Un voto in meno per la partenza, un pelo troppo lenta, che lo mette in difficoltà nel confronto con Hamilton. Per sua fortuna, il lungo non gli costa nessuna posizione fino alla fine del primo stint sembra in grande controllo. Poi, non si trova con le Medie e deve sudare per difendere la seconda posizione. Ce la fa, con i soliti meriti. TOP.
McLaren: 9 / 9
Grande ripresa della McLaren, che stravince una corsa nella quale merita un plauso l’incredibile raffreddamento della MCL39. In quel campo sono anni luce avanti rispetto agli avversari. Grande gestione gomma, ma gestione piloti inspiegabile. Non so se ve lo siete perso, ma hanno chiesto a Norris un parere sulle gomme per aiutare Piastri, suo rivale numero 1 per il Mondiale Piloti!! E Lando gli ha pure risposto!!! Imbarazzante
Oscar Piastri: 5.5 / 7
FLOP per Piastri che manca completamente di ritmo, e deve ringraziare la sua McLaren che è un gioiello nella gestione gomme e gli permette almeno di superare le due Mercedes. Nel finale Bearman lo tiene dietro facile: è davvero tutta colpa della pista scivolosa?
Lando Norris: 10 e lode / 10
A volte, i giudizi di Verstappen sono velocissimi perché c’è poco da dire. Stavolta tocca a Lando. Bravo, bravo, bravo. Davvero devastante in Messico. Imbattibile, in pieno controllo, non c’è altro da dire. Super TOP.
Autodromo Hermanos Rodriguez: 5
Voto extra per il circuito del Messico. Ed è una media tra il 10 per la corsa, stupenda, e per l’atmosfera di festa che respira anche solo guardando la gara alla TV. Media tra questo 10 e lo 0 per le solite risse in tribuna, per gli ignobili fischi a Norris di un intero stadio, tipo quando un gruppo di persone diventa bullo per attaccare il fragile di turno… e soprattutto, per i marshall che attraversano la strada davanti a Lawson nei primi giri di gara. Situazione pericolosissima e inaccettabile, indipendentemente dalla percentuale di colpe tra marshall e direzione gara.
Vi riassumo i TOP, che sono Norris, Leclerc, Verstappen, Bearman e la Haas. FLOP per Piastri, la Mercedes, Aston Martin, Alpine, VCARB e Williams.
NASKA-QUIZ
Complimenti a Matteo, lui sì che aveva predetto il vero podio, quello senza la VSC e quindi con Max che superava Leclerc! Troppo facile fare come tutti coloro che hanno indovinato Leclerc 2°… che poi, quel sorpasso sarebbe stato così facile per Max? Ho i miei dubbi.
Passiamo alle domande per il Brasile.
Soft: nel 2018 Verstappen si scontrò con un pilota? Chi?
Media: nel 1991 Senna vinse con il cambio bloccato… in quale marcia?
Hard: nel 2004, Schumacher chiuse l’ultima gara di un mondiale nel quale vinse 12 delle prime 13 gare… in quale posizione?
A presto con una F1 spettacolare!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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Piastri e Norris potrebbero dominare il Gran Premio del Qatar, ma un errore strategico al limite dell’incredibile regala la vittoria a Max Verstappen. Questo e tanto altro nel PostGP!
27 Novembre 2025
LUSAIL DECIDE IL MONDIALE PILOTI! – PREGP QATAR F1 2025
In Qatar il weekend decisivo per la lotta Mondiale tra Norris, Verstappen e Piastri. Preparatevi allo spettacolo con il PreGP!





