La McLaren sta regalando il Mondiale Piloti a Max Verstappen?!?
Sembrerebbe proprio di sì dopo la gara incredibile che abbiamo visto in Qatar!
Piastri domina, Norris potrebbe tranquillamente arrivare a podio… e invece, il muretto McLaren scivola su una buccia di banana e offre su un piatto d’argento la vittoria a… Max Verstappen!!
E secondo voi, che fa Max?!? Se la prende e arriva ad Abu Dhabi a 12 punti da Norris!!
Il Mondiale Piloti è apertissimo, ci aspetta un gran finale, ma prima dobbiamo analizzare tutti gli eventi del Qatar. Ci sarà tantissimo di cui parlare, non solo dei tre piloti che si giocano il Mondiale, con Sainz di nuovo a podio, una Ferrari impresentabile, il nostro Leo Fornaroli campione di F2!!!
Insomma, partiamo subito con il riassunto.
NASK-ASSUNTO
Il giovedì del Qatar è sempre un po’ spento.
Chi si gioca il Mondiale è concentrato su quello, tutti gli altri non vedono l’ora di andarsene in vacanza, soprattutto nel pieno della massacrante tripletta Las Vegas-Lusail-Abu Dhabi.
Nel paddock parlano un po’ tutti della notizia bomba della settimana. Adrian Newey ha assunto la carica di Team Principal dell’Aston Martin, sostituendo Andy Cowell, che per chi non lo sapesse è il papà delle Power Unit ibride Mercedes. Non uno qualunque… Cowell, per ora, si concentrerà sulla crescita della Power Unit Honda e della sua integrazione con la monoposto Aston Martin; Newey, invece, prende il pieno controllo della squadra.
È una mossa che ha fatto chiacchierare un po’ tutti, a me è subito venuto in mente Binotto in Ferrari che ricopriva entrambi i ruoli. E non è andata benissimo…sono paragonabili le due cose? Faremo un video dedicato perchè è interessante.
Dicevo, in Qatar chi si gioca il Mondiale Piloti… beh, è concentrato su quello. E allora, la dichiarazione più interessante è di Oscar Piastri. Il pilota australiano rivela che la dirigenza McLaren ha provato a discutere di un suo possibile aiuto a Norris. In fondo, Piastri è quasi fuori dai giochi mentre Lando, se vince in Qatar, i giochi può chiuderli una volta per tutte.
Piastri ha risposto picche! E questo ci fa capire, direi, che questa storia delle regole di aiutarsi, alla fine non porta a nulla di buono. Norris aveva dovuto buttare via una vittoria in Ungheria per regalare la prima vittoria a Piastri. Ma Piastri ora non vuole aiutare Lando. Sono utopistiche queste regole in F1 oggi. Ma capisco benissimo Piastri, io avrei fatto lo stesso, lui si vuole giocare le sue possibilità fino all’ultimo, e lo dimostra sin dalle libere del venerdì. Nell’unica sessione di prove, dato che è un weekend Sprint, Piastri mostra una buona velocità. In generale, la McLaren sembra velocissima.
Dietro, Red Bull e Mercedes faticano molto con le Soft. Verstappen, in particolare, si lamenta tantissimo del set-up della sua Red Bull. Non stanno in strada le Ferrari, con Leclerc che prova delle regolazioni particolari sul servosterzo, dopo che per tutto l’anno ha combattuto con il feedback nelle curve veloci. Peccato che il test vada male e Charles si ritrovi con un volante troppo leggere, che non gli comunica quasi nulla riguardo il comportamento della rossa.
Partono subito forte Alonso, le VCARB e soprattutto la Williams, che alla vigilia temeva tantissimo la pista di Lusail.
Cala il buio ed è tempo di Qualifica Sprint. In Q1 abbiamo le due Alpine disperse e la prima sorpresa di giornata: fuori Lewis Hamilton, 18° con la sua Ferrari #44 che monta un’ala posteriore più carica ma è comunque lentissima, senza grip né velocità sul dritto.
Il Q2 è tiratissimo, con i piloti racchiusi in poco più di mezzo secondo. Leclerc entra in top ten per il rotto della cuffia, mentre Hadjar ha il tempo cancellato per i track limits.
Purtroppo, nonostante qualche aggiunta di trappole in ghiaia qua e là, in Qatar sono rimasti dei tratti ancora esposti agli odiosissimi limiti di pista. Il peggiore è l’ingresso di curva 10, con i piloti che allargano sull’imbocco di un layout secondario per sfruttare tutta la pista.
In Q3, tutti con soft. Piastri si prende la Pole Position, con Norris che bisticcia nel finale con Albon e non riesce a sfruttare il secondo tentativo. Terzo dietro a Russell. Quarto Alonso, davanti a Tsunoda che precede Max Verstappen. Avete sentito bene, Tsunoda davanti a Max! Non a caso, Verstappen è furioso per l’assetto della sua Red Bull.
Più indietro, Leclerc chiude 9° dopo aver sfruttato male l’ultimo tentativo anche per colpa di Sainz. Secondo quanto dice Charles, un giro di raffreddamento gestito in maniera furba da Carlos avrebbe messo in difficoltà tutti quelli che lo seguivano. Sia come sia, la Ferrari è semplicemente lenta.
Talmente lenta che, per la Sprint, si decide di rivoluzionare l’assetto di Hamilton e farlo partire dalla pit-lane. Lo stesso fanno Stroll e le due Alpine. L’obiettivo di tutti è studiare le modifiche impostate nella notte al simulatore in vista della qualifica di sabato sera.
Davanti, Piastri parte benissimo mentre Russell copre Norris facendo le spalle larghe. Più indietro Tsunoda passa Alonso e poi lascia strada libera a Max, che così limita i danni risalendo quarto. Nelle retrovie, invece, Leclerc fa una pessima partenza, si ritrova senza grip e scala dal 9° al 13° posto. Un disastro per le Rosse, con Hamilton che nonostante le modifiche ha il passo peggiore di tutti.
Non succede nulla e finisce così. Tranne per Stroll e delle Alpine. Dato che sono in fondo al gruppo, nel finale questi tre piloti montano le Soft e fanno una vera e propria prova di qualifica.
Funziona solamente per Gasly, che nelle qualifiche di sabato sera va fortissimo. Gli altri invece faticano ancora, con Hamilton, Stroll e Colapinto ancora fuori in Q1, accompagnati da Ocon e… Yuki Tsunoda.
Yuki, dopo la magia della sprint, ritorna il solito Yuki del 2025. Zero grip percepito, zero passo in qualifica, fuori in Q3.
Ancora una volta, Leclerc passa di pochissimo in Q3 ma non ha più gomme nuove e nel primo tentativo degli ultimi 12 minuti, si gira in un curvone da 270 km/h, facendo una quadrupla piroetta che per miracolo lo lascia senza danni. Chiuderà 10° e profondamente perplesso da una Ferrari irriconoscibile, la peggiore di tutta la stagione.
Davanti, dove invece il Q3 conta davvero, Piastri e Norris se le danno di santa ragione. Dopo il primo tentativo è vantaggio Lando, di soli 0.035s. Poi però Norris stecca il tentativo migliore, mentre Oscar si migliora e prende la Pole Position.
Verstappen chiude 3°, con una Red Bull migliorata. Appena dietro c’è Russell, con Antonelli 5° e un super Hadjar 6°. Chiudono la Top Ten Sainz, Alonso e Gasly, davanti a Leclerc.
A differenza della Ferrari, loro sì che hanno migliorato la macchina.
Ci si aspetta una gara noiosissima, resa ancora più piatta dal numero massimo di giri imposto da Pirelli per questioni di sicurezza. 25. Ogni set di gomme può percorrere al massimo 25 giri. Almeno due soste per tutti.
Quasi tutti partono con le Medie. Hülkenberg e Hamilton montano le Soft e nei primissimi giri recuperano posizioni. Davanti, invece, parte bene Max dal lato pulito e sfila Norris, mentre Piastri mantiene la testa della corsa e Russell imita il primo giro di Leclerc della Sprint. Da 4° a 7°, un disastro.
Proprio la Sauber di Hulk accende la corsa del Qatar in maniera inaspettata. Dopo aver passato Leclerc, Nico prova ad attaccare Gasly, che ha un danno al fondo dovuto ad un’escursione sulla ghiaia. Prova il sorpasso all’esterno, ma i due si toccano e Hulk si insabbia.
Safety Car. È il giro 7 dei 57 previsti. E quanto fa, 57 meno 7? Fa esattamente 50. Questo significa che chiunque si fermerà alla fine del 7° giro, potrà montare un treno di Medie nuove, percorrere 25 giri, fermarsi al giro 32, montare un set di Hard nuove, percorrere altri 25 giri e terminare la corsa.
In sostanza, la SC esce al momento perfetto. Chi si ferma, potrà completare la corsa con un solo altro pit-stop. Uno solo. Chi non si ferma durante la SC, ne dovrà ancora fare due.
Si fermano tutti. Ma proprio tutti. Anche chi come Ocon, non si ferma, poi ci ripensa e si ferma al giro dopo.
Tutti tranne le due McLaren. Norris ha passato Verstappen, vero, peccato che alla ripartenza, 18 macchine sono con gomme nuove, incollate alle McLaren, e con una sosta in meno. Per difendere la vittoria Piastri e Norris devono guadagnare 26’’ su Max entro la seconda sosta. Quasi mezzo minuto. Va bene che la McLaren è la monoposto più veloce, ma è una missione impossibile…Io non so, chi ha fatto la strategia, cosa aveva in mente….
Verstappen controlla il passo delle papaya. Che quando si fermano finiscono indietro. Piastri secondo. Norris 5° dietro ad Antonelli e ad un incredibile Sainz, che è 3° con la Williams e viaggia fortissimo.
Lando non riesce a passare la Mercedes fino al penultimo giro quando Kimi fa un errore e va lungo nello sporco. Anche Alonso, più indietro, fa un testacoda e perde la posizione su Hadjar e Russell, che aveva tenuto dietro per tutta la gara. Russell, tra l’altro, prova ad attaccare Hadjar, ma Isack si difende alla grande e sta davanti fino ai km conclusivi, quando fora ed esce dalla zona punti.
Gara noiosa…Non succede altro. Verstappen vince davanti a Piastri e Sainz. Norris è 4°, con Antonelli 5°, Russell 6°, Alonso 7°, Leclerc 8° dopo una gara anonima, Lawson 9° e Tsunoda 10° a chiudere la zona punti.
Questo era il riassunto del weekend. Nel Naska-Mondiale analizzeremo tutte le scelte di McLaren, il vero sale di questa corsa.
NASKA-JR
Prima, il Naska-Jr dedicato al nostro Leo Fornaroli, Campione di F2!!! Bravo, bravo, bravo Leo, hai fatto un piccolo capolavoro!!!
Non era scontato vincere il campionato in Qatar, ma Leo ce l’ha fatta grazie a un’ottima prestazione.
Rimanendo sul weekend di Lusail, ha sfiorato la Pole Position che alla fine è arrivata comunque per una penalità a Goethe. Dietro di lui, tutti i suoi avversari per il campionato hanno faticato molto, rimanendo addirittura fuori dalla Top Ten.
Poi Leonardo ha gestito alla grande la Sprint, risalendo senza grandi rischi fino al 6°, in una gara piena di trappole e Safety Car. Poi la domenica ha stallato al via del giro di formazione, come è capitato a me in F4!! Così, in partenza è partito cauto, Martins l’ha sfilato, ma il 2° posto bastava a patto che Crawford, l’avversario più pericoloso per il campionato, finisse 10° o peggio.
Così, grande gara di gestione, un po’ di fortuna con una SC assurda, durata un solo giro, che ha distrutto uno stint velocissimo di Beganovic sulle Hard… e per il resto, tanto tanto sangue freddo. Alla fine, Leo ha chiuso 2°, con Crawford troppo indietro per insidiarlo e una possibile penalità a Lindblad che avrebbe potuto cambiare tutto ore dopo la bandiera a scacchi ma che fortunatamente non è arrivata.
Insomma, Campione di F2!
Grande Leo! Niente male per un rookie del campionato. F3 e F2 vinte di fila!
NASKA-MONDIALE
Analizziamo il punto chiave della corsa.
I mancati pit-stop della McLaren. Un errore che rischia di costare un Mondiale Piloti che era in cassaforte a metà stagione – l’avesse vinto Piastri oppure Norris poco cambiava -.
Ma tentiamo di comprendere cosa è accaduto in Qatar rispondendo a qualche domandina ben posta.
1) La McLaren in Qatar era la più forte? Sì, nettamente. Nel PreGP vi avevo parlato di una Red Bull che poteva attaccare Norris e Piastri, ma non avevo fatto i conti con le pressioni altissime imposte dalla Pirelli. Tutti hanno faticato molto a trovare grip, e l’equilibrio perfetto della McLaren ha fatto la differenza. Erano velocissimi nelle curve medio-lente, ma non perdevano prestazione nel veloce, anzi. Quindi, a set-up ottimizzato dopo la Sprint, avevano 3 decimi su Max in qualifica, e forse qualcosina di meno in gara. Insomma, il passo per dominare.
2) Senza la Safety Car avrebbero vinto? Credo proprio di sì. Piastri avrebbe avuto vita facile. Su Norris, non so. La posizione persa in partenza a favore di Verstappen avrebbe pesato. Con le due soste obbligatorie e il limite di 25 giri c’era poco spazio per la fantasia. Ma di sicuro, avrebbe chiuso 3°.
3) Perché non si sono fermati durante la Safety Car? Lo ha spiegato Andrea Stella. Stavolta, non devo ricostruire nulla. In McLaren hanno deciso di non fermarsi per due motivi. Primo, pensavano che tanti altri non si sarebbero fermati. Secondo le loro previsioni, due stint da 25 giri erano troppo lunghi e rischiosi per il degrado. Secondo motivo, erano convinti di essere talmente veloci da non avere problemi. Guadagnare 26’’ su Max nell’arco di due stint non sarebbe stato un problema.
Due motivi, due letture sbagliate. Primo, c’è stato meno degrado del previsto. Un po’ tutti hanno retto con i tempi. Secondo, gli avversari, a partire da Max, avevano un passo molto più vicino alla McLaren di quanto il muretto Papaya si aspettasse.
4) E se invece Piastri e Norris si fossero fermati sotto Safety Car? Tempi alla mano, arrivati all’ingresso della corsia box, Piastri aveva 3.6s di vantaggio su Verstappen e 5.2s su Norris. Quindi, c’era spazio per un doppio pit-stop. Inoltre, Lando aveva 2.7s su Antonelli, 4.3s su Sainz e 6.9s su Alonso. Quindi, non sarebbe rimasto imbottigliato in pit-lane. E comunque, 8 piloti della TopTen si sono fermati tutti assieme durante la SC: solo Antonelli e Russell hanno perso una posizione. Molto probabilmente, Piastri sarebbe tornato in pista 1° e Norris 3°, se andava male 4° dietro a Sainz. Sarebbe stato così impossibile riacciuffare il podio? Non credo.
5) E se gli altri non si fossero fermati vedendo le McLaren entrare? Credo sarebbe stata una mossa sbagliatissima NON fermarsi. Su una pista dove non si sorpassa nemmeno a pregare, poter fare una sosta GRATIS è un’occasione che non puoi lasciar scappare. Inevitabile. L’ha spiegato Hannah Schmitz, la stratega della Red Bull. Quindi, il problema non si pone. Poi, con Max che rimane in pista, le due McLaren ai box e chessò, altri dieci che rimangono a fare da tappo, forse vince Max lo stesso. Ma, ve lo ripeto, è uno scenario inutile da considerare. Se in 18 su 20 si sono fermati, è perché farlo era l’unica opzione.
6) Perché non hanno differenziato le strategie? Bella domanda. Zak Brown e Andrea Stella hanno risposto proprio a questa domanda dicendo che era semplicemente legata alla decisione di non fermarsi. Per loro non aveva senso pittare sotto Safety Car, quindi non hanno fermato nessuno. Io, “malizioso” penso, invece, che con le papaya rules non volessero favorire nessuno dei due. Come ho scritto in questo post satirico su Instagram. Il mondiale o lo vincono entrambi o nessuno. Che è ironico perchè il mondiale può vincerlo solo uno.
7) Antonelli ha lasciato passare Norris apposta? Ovviamente no. Ha ragione Toto Wolff ad incazzarsi con il Dottor Marko che l’ha ribadito nelle interviste e a dire che Lambiase era preso dal momento di tensione. Eppure, l’errore di Antonelli cambia il Mondiale. Ma di questo parleremo nel PreGP di Abu Dhabi…
Ora, vi dico quello che penso io. Come sempre, dal divano è facile. Loro sono più bravi di noi, se sono lì. Ma dal mio punto di vista, questa gestione McLaren è follia totale. Questo rischia di essere il secondo mondiale piloti di fila che buttano via. in Formula 1, SI SA, per vincere il mondiale, a meno che non domini come la Mercedes 2016 e quest’anno McLaren ha dominato, sì, ma non come quella Mercedes, ecco per vincere devi avere un primo e un secondo pilota. Un unico cavallo vincente su cui puntare. Non vuoi fare preferenze? Benissimo. A inizio stagione liberi di correre. Ma da un certo punto in poi, si punta su uno. Stabilisci delle regole: a X gare dalla fine, chi è primo verrà aiutato dall’altro. Meritocratico. Lo fece la Ferrari nel 2007 con Massa e Raikkonen, ad esempio. Piastri si è autoeliminato due volte? Oscar, mi spiace, colpa tua, adesso aiuti Lando. E invece? Si sta finendo per aiutare Verstappen a vincere il mondiale!!
Va bene, papaya rules, anche a due gare dalla fine, non vogliono scegliere, quindi Oscar non aiuta Lando. Che poi, fermi tutti. Oscar non paga per correre. Oscar è PAGATO per correre. Il tuo datore di lavoro ti deve dire: “l’hai tirata nel muro due volte da solo, hai fatto cacare le ultime gare, ora dato che ti pago per correre, aiuti l’altro”. Vabbè, ma comunque non funziona così, ok. Ma allora, in una gara come quella di ieri, se hai due cavalli, mettili su due strategie diverse!! Oscar fuori? Lando rientra.
E ancora più grave è il pensare di essere talmente veloci da non averne bisogno. Questo è sia un errore di lettura grave, ma è anche un errore di arroganza.
Un team di F1 deve mettere i propri piloti in condizioni di vincere il mondiale. Qui stanno mettendo Lando in condizione di perderlo. Pensate la pressione che avrà addosso ad Abu Dhabi. Ma non solo. Immaginatevi Abu Dhabi.
Verstappen primo. Russell secondo. Piastri terzo. Norris quarto. Che fai? Chiedi a Piastri di far passare Norris?
NASKA-KARRELLATA
Carrellata di pensieri dedicata al la Ferrari. Andiamo veloci perchè molte cose le abbiamo già dette.
In Qatar la Ferrari è stata impresentabile. I Supertimes non mentono, è stato il peggior evento dell’anno in relazione ai Top Team e, pensate un po’, le rosse erano le ottave monoposto più veloci. Solo Sauber e Haas erano più lente, e di poco. Sì. Alpine era più veloce.
Perché? Nel PreGP vi avevo detto che il Qatar poteva aiutare la Ferrari ad abbassare la macchina. Pista molto liscia, facile consumare il plank. Ma aveva una controindicazione: il tipo di curve proprio non piaceva alla SF-25. E nemmeno l’asfalto, che ha grip ma non è rugoso, quindi si tende a scivolare un po’ nel lento.
Quarta forza, no?
No. Disastro totale, come abbiamo visto. Macchina inguidabile per Leclerc e Hamilton, nervosissima nelle curve veloci, sottosterzante al centro di quelle più lente, con continui snap del posteriore.
Cosa ha mandato in crisi la Rossa? Perché Leclerc nella Qualifica Sprint alla fine poteva fare 5°…
La risposta sta nelle pressioni. Per combattere gli sforzi enormi sulle gomme, la Pirelli ha prescritto pressioni altissime. Tra venerdì e sabato le ha alzate di nuovo, complici anche dei tagli visti sulle gomme per via della ghiaia. Pensate che sono arrivati a 29 PSI all’anteriore.
Ecco, la Ferrari, che ha sempre un equilibrio pessimo, ha digerito malissimo le pressioni così alte. Hanno dovuto ammorbidire la meccanica, ma girando bassi da terra e morbidi, è arrivato il porpoising che ha fatto girare come una trottola Leclerc in Q3!
Insomma, una tempesta perfetta ha mostrato tutti i limiti del progetto Ferrari.
Attenti, però. Sono limiti. Vasseur e Hamilton hanno raccontato che il progetto aerodinamico è stato interrotto in primavera. Ok. Ma Williams ha aggiornato solo una volta il fondo, con un progetto pensato in inverno, prima ancora dei test. Corrono con il telaio 2024. E qui han fatto podio. La Williams!
Molto semplicemente la SF-25 è sbagliata.
NAS-KURIOSITA’
Tre Nask-uriosità velocissime prima dei voti.
1) Chi di voi ha seguito Sprint e gara lunga per intero sa che, colpi di scena strategici a parte, sono state noiosissime. E se vi dicessi che la FIA, nel 2024, aveva accorciato la zona DRS di 150 metri, perché prima i sorpassi erano troppo facili, e quest’anno l’ha mantenuta accorciata?!? Nella stagione più difficile per i sorpassi degli ultimi anni?!? è inaccettabile una cosa del genere. Siamo in F1. L’apice del motorsport. E ci si aspetta che le cose vengano fatte alla perfezione.
2) Giovedì la FIA, i vari stewards e i piloti si sono ritrovati per discutere una serie di modifiche alle linee guida per i sorpassi da implementare nel 2026. Sapete che non tutti i piloti erano presenti? Mancavano i due Aston Martin, quindi Alonso e Stroll, Hülkenberg e… Lewis Hamilton!
3) Infine, la ghiaia. Venerdì si sono visti tanti tagli sulle gomme. I tagli arrivano dalla forma della ghiaia del Qatar, troppo appuntita e quindi pericolosa. Sarà importante modificarla per l’anno prossimo.
NASKA-VOTI
Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!
Sauber: 6 / 6
Viaggiare sull’orlo della zona punti in un weekend nel quale sorpassare è impossibile non è la miglior premessa per andare a punti. La carta strategica delle Soft di Hülkenberg poteva aiutare, ma è tutto finito con un botto.
Gabriel Bortoleto: 6 / 5
Piccoli segnali di ripresa nella Qualifica Sprint, quando riesce a stare davanti al compagno di squadra dopo una serie di qualifiche difficili. Nelle gare, però, manca il passo per rimanere agganciati alla zona punti.
Nico Hülkenberg: 6 / 6
La sufficienza è legata agli spunti di velocità del sabato, in qualifica, con il Q3 sfiorato, e dei primi giri della domenica, quando sfrutta le Soft per infilare Leclerc. Poteva portare maggiore pazienza nell’attacco a Gasly? Forse, ma era la sua unica occasione.
Williams: 9 / 8
TOP per la Williams che dimostra a squadre molto più blasonate quanto un progetto ben riuscito possa sopravvivere alla mancanza di aggiornamenti da Silverstone in poi. In tutto il 2025 hanno portato un solo fondo nuovo, pensato in inverno, e arrivano a podio in una delle piste più temute dell’anno. E lo fanno di puro passo.
Alexander Albon: 5.5 / 6
Nella prima parte del weekend rimane vicino a Sainz, pur non arrivando a punti. Nella seconda parte, dalla qualifica in poi, fa tanta fatica nell’interpretare le gomme e il divario con Carlos lievita a livelli preoccupanti.
Carlos Sainz: 10 / 10
TOP per Carlos Sainz. Veloce per tutto il weekend, quasi sorpreso da una Williams molto più forte rispetto a quanto temuto per le curve lunghe, finisce a combattere per il podio. E lo fa con merito, perché controlla Antonelli senza mai rischiare.
VCARB: 7 / 7
La foratura di Hadjar è molto crudele e toglie un bottino di punti meritato, molto meritato. La VCARB, però, continua a faticare in gara, e rispetto alla Williams serve un passo avanti, perché non bastano i super giri di Hadjar in Q3 per arrivare quinti nel Mondiale, l’obiettivo di sempre per la squadra di Faenza.
Isack Hadjar: 7 / 7
Due piccoli errori rovinano il weekend di Hadjar, reso molto amaro dalla foratura finale. Isack sbaglia nel Q2 del venerdì, e poi non è perfetto nella partenza di domenica, e così rimane bloccato dietro ad Alonso. Comunque sia, la promozione in Red Bull è meritatissima.
Liam Lawson: 5 / 6
FLOP per Lawson che nel weekend decisivo per rimanere alla VCARB, e quindi in F1, fa molta fatica in qualifica. Perciò, rimane bloccato in gara e solo le disgrazie altrui lo portano in zona punti. Forse ha sentito la tensione? Chissà.
Haas: 5 / 5
FLOP per la Haas che, come la cuginetta Ferrari, va molto in crisi con il passo in Qatar. È probabile che la piattaforma meccanica, vicina parente di quella Rossa, non gradisse Losail. Male la gestione del pit-stop di Bearman.
Oliver Bearman: 7 / 6
Il passo di Bearman è sempre buono, nei limiti della Haas che non è una vettura da Q3 in Qatar. A differenza di Ocon, lui riesce a gestire la monoposto nervosa nel veloce, uno dei tratti più convincenti del suo 2025.
Esteban Ocon: 5 / 5
FLOP per Ocon che, sin dalla prima sessione di libere, fatica con l’assetto della sua Haas. La sente troppo instabile nel veloce e, per questo, non si azzarda mai ad aumentare l’incidenza dell’ala anteriore. Il confronto con Bearman è ormai perso, e questa è una sorpresa.
Alpine: 6 / 6
Il weekend inizia malissimo e i punti dicono zero. Cambia poco rispetto al resto del 2025, ma la sufficienza arriva per l’ottima risalita tra Sprint e qualifiche, con una gestione dei test d’assetto durante la garetta quasi perfetta. Pensate che, nel finale, hanno provato la qualifica con un pit-stop inusuale per la Sprint!
Franco Colapinto: 4.5 / 5
Sempre in difficoltà, per tutto il weekend, Colapinto addirittura ammette le difficoltà dopo la qualifica. Non riesce proprio a capire la sua Alpine su una pista complicata. FLOP.
Pierre Gasly: 7 / 6
Una volta sistemato l’assetto dopo la Sprint, Gasly vola come gli è sempre accaduto in Qatar. Velocissimo nel Q2, conquista un Q3 davvero inatteso e, visto che i sorpassi erano impossibili a Losail, poteva puntare alla zona punti in gara. Un errorino nei km iniziali lo rende vulnerabile all’attacco di Hülknberg, complice un danno al fondo. Peccato.
Aston Martin: 6 / 6
Buon weekend per l’Aston Martin, poco di più. Senza Alonso, la macchina non aveva il passo per la zona punti, soprattutto in gara. Ma tra le prestazioni di Nando sul giro secco e una gestione attenta delle due corse, qualche punticino comunque arriva, e fa benissimo al Mondiale Costruttori.
Lance Stroll: 5 / 5
Del tutto in bambola da quando si inizia a spingere, ossia dal Q1 del venerdì. Stroll è lento, non riesce a legare con il circuito di Lusail, e non basta neanche il lavoro sull’assetto per dargli fiducia. Stagione davvero difficile.
Fernando Alonso: 7.5 / 8
Ottimo weekend di Alonso con una sola, grande pecca: la partenza della Sprint. A parte quel momento, Nando è velocissimo in qualifica e in gara si difende bene, pur con una Aston che nel passo fatica molto e lo porta a un testacoda nell’ultimo terzo del GP.
Mercedes: 7 / 7
Il livello della Mercedes è molto simile a Las Vegas. Terza forza in pista, stavolta con un vantaggio enorme sulla Ferrari e il resto del centro gruppo, ma lontana da McLaren e Verstappen, soprattutto in gara. I loro punti, però, li fanno sempre.
Andrea Kimi Antonelli: 7 / 8
Il Qatar è una pista molto complicata, resa ancora più insidiosa dalle pressioni altissime imposte da Pirelli. Quindi ci sta che Antonelli fatichi rispetto a Russell, soprattutto in qualifica. Ma, tra l’errorino nel finale e un ritmo inferiore a Sainz, diciamo che il guizzo di Las Vegas manca.
George Russell: 7.5 / 7
Fino alla partenza di domenica, il weekend di Russell era da voti altissimi e TOP pressoché certo. Poi, però, George pasticcia al via della corsa, rimane bloccato nel gruppone dietro ad Hadjar e la sua corsa finisce lì. Peccato.
Red Bull: 8 / 10
Il voto alla Red Bull poteva essere molto più alto pensando alla gara di domenica o al Mondiale stupendo che ci stanno regalando. Eppure, le continue difficoltà nell’arrivare con il giusto assetto al venerdì devono contare qualcosa. Tra Interlagos e il Qatar, Max ha perso quei punticini che potrebbero costare un mondiale.
Yuki Tsunoda: 6 / 6
Weekend a metà per Yuki, che si gasa grazie a una Qualifica Sprint addirittura davanti a Max e una gestione perfetta della partenza del sabato, dove passa Alonso e aiuta Max a risalire. Poi si perde del tutto nel Q1 del sabato, ritornando alla normalità. Alla deludente normalità. Peccato.
Max Verstappen: 10 / 10
TOP. Top gigantesco. Perché a questa rimonta ci ha creduto lui per primo e, secondo me, l’ha fatto già da Monza, dopo quella vittoria schiacciante che ha cambiato la stagione 2025. Cerca sempre la perfezione, fatica nella parte Sprint del weekend, ma quando il gioco si fa duro e il muretto gli dà l’occasione di vincere, lui martella senza pietà, rendendo ancora più grave l’errore della McLaren. Perché con lui come avversario, la scelta di non fermarsi sotto Safety Car, è diventata una sentenza.
Ferrari: 4 / 4
FLOP senza il minimo appello. La Ferrari è quella di tutto il 2025, in Qatar è andata malissimo perché la pista ha messo in luce tanti difetti e le pressioni altissime non hanno aiutato. Era la ottava forza in pista. Eppure, come la più crudele delle sentenze, il podio di Sainz suggerisce una realtà incredibilmente amara. Ad averci guadagnato, dalla separazione, è stato lui. Pensate quanto è sbagliato il progetto della SF-25.
Lewis Hamilton: 4 / 4
La monoposto può essere lenta. La squadra può essere nel caos più totale, e tu puoi essere scoraggiato quanto vuoi. Ma se ti chiami Lewis Hamilton e hai vinto sette mondiali, se tutti ti raccontano come trascinatore, non puoi uscire tre volte di fila in Q1 e far capire che di questa stagione non ti interessa più nulla. Questo sono i momenti in cui trascinare la Scuderia, non quando tutto va bene. FLOP.
Charles Leclerc: 6.5 / 6
La sufficienza arriva perché Leclerc ci prova sempre e fa dei veri miracoli portando l’ottava forza in pista in Q3. Spinge talmente tanto da rischiare di tirare una cartella atomica girandosi a 270 km/h. Fatica molto a gestire le partenze.
McLaren: 4 / 5
Nel motorsport in generale i team hanno un solo compito: mettere i piloti nelle condizioni di vincere i campionati. Quest’anno la McLaren sta facendo di tutto per NON mettere i propri piloti in condizioni di vincere il mondiale. Ed è incomprensibile. Però Il voto non può essere troppo negativo, come a Las Vegas, perché ragionando bene, la situazione McLaren era complessa. Resta il fatto che perdere una gara facile da vincere con un’auto dominante è inaccettabile.
Oscar Piastri: 10 / 9
Vada come vada il Mondiale Piloti, di certo Piastri non l’ha perso in Qatar ma da Monza fino a Las Vegas. Perché finalmente a Lusail abbiamo rivisto l’Oscar del 2025, almeno fino a Zandvoort: veloce, devastante nel passo gara, sempre in crescendo in qualifica. Si è dato delle risposte importanti verso il 2026. TOP.
Lando Norris: 5 / 7
Appena Piastri ricomincia ad andare forte, Lando sente la tensione. E la sente ancor prima dell’errore strategico di domenica. Un po’ di traffico nel Q3 di venerdì, una partenza molto cauta al sabato, un errore pesante nel Q3 che conta di più e un passo incerto in corsa. Molto fortunato per l’errore di Antonelli.
Vi riassumo i TOP, che sono Piastri, Verstappen, Sainz e Williams. FLOP per Hamilton, Ferrari, Colapinto, Ocon, Haas e Lawson.
NASKA-QUIZ
Passiamo alle domande per l’ultimo Naska-Quiz dell’anno, quello di Abu Dhabi!
Soft: nel 2021 Verstappen e Hamilton salirono sul podio dopo il finale rocambolesco del Mondiale. Chi c’era con loro?
Media: nel 2012 vinse Raikkonen, era la gara del celeberrimo Leave Me Alone! Chi si ritirò mentre era in testa?
Hard: nel 2009 Vettel vinse la gara inaugurale di Yas Marina. In che posizione terminò Giancarlo Fisichella? Quale vettura pilotava?
Ci vediamo giovedì con l’ultimo PreGP della stagione, quello di Abu Dhabi, ed è ancora tutto in gioco!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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