Mancano poche ore al weekend di F1 più atteso di tutta la stagione!
Dopo la squalifica delle due McLaren a Las Vegas, il Mondiale Piloti è aperto come mai lo era stato in questo 2025.
Norris guida la classifica con 24 punti di vantaggio su Piastri e Verstappen. Lando a Lusail ha il primo match-point della sua carriera. Può diventare Campione del Mondo Piloti di F1. Il sogno di una vita.
Piastri e SuperMax dovranno batterlo a tutti i costi. La tensione è altissima. E in Qatar avremo non una ma due gare, con la Sprint che può essere decisiva: bastano pochi punti per ribaltare ogni scenario.
Potremmo ritrovarci al PostGP con Norris Campione del Mondo, o con la F1 che parte per Abu Dhabi per un finale scoppiettante, ai livelli di Abu Dhabi 2021 o anche meglio, se saranno in tre a giocarsela.
E allora, partiamo con il PreGP più carico di tensione di sempre!
NASKA-HYPE
La F1 sbarca in Qatar dopo il lungo viaggio da Las Vegas – pensate, 17 ore di volo e 13 ore di fuso orario! Saranno bolliti come me ora, dato che Emma he deciso di addormentarsi alle 5:30…– sbarca con tante ragioni per far salire l’hype verso il Qatar a livelli fuori scala.
Parleremo tra un attimo del Mondiale Piloti, prima dobbiamo fare un breve cenno a cosa c’è ancora in gioco per queste ultime due gare del 2025.
Allora, il Campionato Costruttori è molto ben definito in cima alla classifica. La McLaren ha vinto il Mondiale da un secolo, e ormai la Mercedes ha acquisito un vantaggio tale nella corsa al secondo posto che solo un disastro per Russell e Antonelli può riaprire i giochi.
40 punti di vantaggio su Red Bull sono molti, anche considerando che i punti li fa solo Max, mentre 53 lunghezze sulla Ferrari sono un’ottima assicurazione sulla vita.
Insomma, di Hype, la lotta al 2° posto tra i Costruttori, non ne crea.
Scorrendo la classifica verso il basso, abbiamo la Williams che è praticamente certa del 5° posto e anche la VCARB inizia ad avere un vantaggio mica da ridere per la 6° piazza. Il team di Faenza ha 90 punti, che sono 17 in più della Haas, 18 in più di Aston Martin e 22 in più di Sauber. Considerando che, in una gara senza grandi sorprese, i team di centro gruppo faticano a conquistare più di 10 punti, inizia ad essere un bel vantaggio. Ma se dovesse piovere e venisse fuori una gara pazza come Interlagos di qualche anno fa con due Alpine a podio…piovere? Qatar? Abu Dhabi? Mmmh…
Al contrario, la sfida per il 7° posto è molto accesa: abbiamo Haas, Aston Martin e Sauber racchiuse in cinque punti; quindi, basta il minimo scarto per cambiare tutto. E vi ricordo che in ballo non c’è solo la gloria ma circa 10 milioni di dollari per ogni posizione guadagnata in classifica.
Passan do alla Classifica Piloti, al di là dei primi 3, non ci sono grandi lotte in corso. La più interessante, forse, è la rincorsa del nostro Kimi Antonelli al 6° posto di Lewis Hamilton, distante solo 15 punti. Considerato lo stato di forma dei due, Kimi ha un’occasione enorme per battere un epta-Campione del Mondo nella sua stagione da rookie. Mica male, eh!
Più indietro, può essere interessante seguire la lotta per chiudere in Top10, che è comunque un piccolo traguardo visto che i primi 7 posti sono prenotati dai piloti dei Top Team, meno Tsunoda.
Albon, nonostante il brutto periodo che sta vivendo da Monza in poi, è quasi certo dell’ottava piazza. Dal 9°, che è Hadjar, al 13°, Alonso, ballano solo 11 punti, e gli altri tre piloti in lizza sono Hülkenberg, Sainz e Bearman.
Lo so, lo so, state tutti pensando: Naska, ma sei tonto, noi vogliamo sentir parlare del Mondiale Piloti! Avete ragione ma alla crescita dell’Hype dovevo contribuire anche io, o no!?
Dai, basta cincischiare, parliamone.
Il Mondiale Piloti di F1 2025 si decide in Qatar. Ancora più che ad Abu Dhabi, questa è la corsa decisiva. Questo è il weekend imperdibile, nel quale dovete stare incollati alla televisione per ogni singola sessione, magari con il Live Timing sottobraccio.
Allora, partiamo da Las Vegas, e mettiamo un punto sulla squalifica McLaren. Nei giorni successivi alla gara è emersa qualche ricostruzione in più sulla squalifica.
Nulla di clamoroso, nessuna furberia della McLaren: come vi avevo detto nel PostGP, hanno sbagliato l’assetto. Il punto davvero interessante è un altro. Ossia, capire perché hanno sbagliato l’assetto.
Vi ricordate che in tanti PostGP o PreGP abbiamo parlato della Ferrari SF-25, che per andare forte deve girare bassa, ma non può farlo perché consuma troppo il plank?
Ecco, questa caratteristica della Rossa, anzi, questo difetto, è strettamente legato a come è pensato e disegnato il suo fondo. Nel paddock circola la voce che ci siano due squadre che più di tutte beneficiano dal girare bassi: la Ferrari, e ancora di più, la Red Bull.
Perché la Red Bull non viene squalificata e Verstappen vince gare a ripetizione, mentre Leclerc vive un incubo dopo l’altro? Perché Red Bull ha un sistema di sospensioni capace di reggere benissimo una macchina che gira bassa. E in più, tanti dettagli del fondo creano una serie di vortici aerodinamici che aiutano ad eliminare il porpoising, come se soffiassero via tutte le instabilità. Il punto non è solo girare bassi. Ma è avere una macchina che non saltella.
Insomma, la macchina si comporta in modo prevedibile, non ha movimenti strani, e quindi il plank si consuma in maniera altrettanto prevedibile. Ergo, gli ingegneri Red Bull possono abbassare la monoposto, trovare tantissimo carico, e da lì la prestazione. Senza rischio squalifiche.
Questo giochetto, agli ingegneri Ferrari, non riesce. Se abbassano tanto la macchina, hanno una marea di carico aerodinamico. Ricordate quanto andavano forte a Silverstone nelle curve veloci? Peccato che il giochetto non riesca. Per tutta una serie di problemi, legati soprattutto alla piattaforma meccanica, quando la Rossa gira bassa diventa imprevedibile, consuma troppo il plank e via di possibili squalifiche.
Mercedes e soprattutto McLaren hanno affrontato la concezione del fondo in maniera opposta. L’hanno pensato per girare più alti da terra, soprattutto al posteriore.
Questa scelta ha sacrificato un po’ del picco di performance. Ma, allo stesso tempo, ha fornito un’arma formidabile, soprattutto a McLaren: l’equilibrio. Ve l’ho detto tante volte che era questo il segreto del team papaya.
Meno picco di carico, più equilibrio. E quindi, macchina più facile da guidare, macchina più equilibrata sulle gomme, macchina imbattibile in gara. Inoltre, avendo un posteriore più alto, McLaren può usare sospensioni più morbide, che aiutano nelle curve lente. Per questo abbiamo spesso notato Piastri o Norris che soffrivano di porpoising.
Pensate che il concetto della McLaren è così estremo che consumano di più il plank nella parte anteriore, quella sotto al sedere del pilota. Il fenomeno è talmente evidente che Piastri usa un foglio d’oro sul retro del sedile per schermarsi dal caldo! Che si genera proprio per lo sfregamento del plank sotto al suo sedile!
Bene, ma cosa sta succedendo nelle ultime gare? Sta succedendo che Red Bull ha messo il pepe sulla coda delle McLaren. E come si fa, se ti senti braccato, ad andare più forte? De vi cominciare ad abbassare sempre di più la macchina. Perché, come tutte le auto Venturi, anche la McLaren ha un fondo che più lo abbassi più genera carico. La fisica è uguale per tutti, in fondo.
Gli avversari hanno iniziato a notare qualcosa di strano a Austin. Anche in Messico Norris girava bassissimo e nel finale del secondo stint aveva rallentato molto. In Brasile, poi, è emerso che sia Lando che Piastri erano al limite con il consumo del plank.
A Las Vegas, gli ingegneri McLaren hanno semplicemente esagerato nel cercare prestazione. Si sono spinti sempre più in là con l’abbassare la macchina, hanno mantenuto un posteriore morbido per avere performance nelle curve lente e… tac, plank troppo consumato soprattutto dietro, dove di solito lo consumano meno! Capite quanto fa paura Verstappen?
Cosa vuol dire tutto ciò, per il Qatar? La McLaren dovrà essere conservativa?
Risposta semplice, sì. Il tracciato di Lusail è molto, molto, molto liscio e avendo pochissime curve lente e tanti curvoni medio-veloci, serve comunque un assetto rigido. Perciò, dovrebbe essere una pista molto semplice per andare bassi e non soffrire troppo l’usura del plank.
Allo stesso tempo, se loro devono andare bassi per stare dietro alla Red Bull… beh, in questo caso ci penseranno dieci volte, dopo Las Vegas.
E questo è l’intrigo più grande di tutti alla vigilia del Qatar. Quanto dovrà stare attenta McLaren?!?
In base alla risposta a questa domanda, può cambiare tutto. Se dovranno stare moooolto attenti, Mercedes può infilarsi tra Verstappen e Norris. Sarebbe un disastro per Lando. Se dovranno stare poco attenti, allora potranno anche giocarsi la vittoria.
Ultime considerazioni del Naska-Hype dedicate a qualche calcolino per il Mondiale Piloti. A questo giro, sono semplicissimi.
Lando è Campione del Mondo Piloti senza la minima discussione se dopo il Qatar ha 26 punti di vantaggio sia su Piastri che su Verstappen.
Perchè non 25? Perchè poi se Max vince ad Abu Dhabi vanno a pari punti e lì devi stare a calcolare il numero di vittorie, ecc… ma facciamola semplice. Tra Sprint e gara lunga, a Norris basta guadagnare due punti su Piastri e Verstappen.
Se ce la fa, è Campione del Mondo. Bisogna dire comunque che il Norris che abbiamo visto nelle ultime gare è un altro Lando. Calmo, veloce, costante. Non ancora al livello di Max, forse, ma ha fatto un salto in avanti epocale in termini di lucidità.
Per Oscar, il discorso è molto semplice. Dal punto di vista della matematica, deve solo guadagnare punti su Norris. Più ne guadagna, più se la potrà giocare ad Abu Dhabi.
Guardando invece al weekend di Piastri dal punto di vista racing, Oscar ha due grandi obiettivi. Il primo è rimanere in corsa per il Mondiale, magari vincendo. Il secondo, non meno importante, è battere Norris per evitare che la McLaren gli chieda di fare da scudiero.
Per un pilota che dominava il campionato fino a Zandvoort, trovarsi a Lusail a fare da tappo a Verstappen sarebbe una grande, grandissima beffa. Il contrario di Norris comunque. Da freddo calmo e glaciale, Oscar ha iniziato a mostrare segnali di cedimento.
Full Attack per SuperMax. Nulla da perdere, tutto da guadagnare. Deve vincere Sprint e Gran Premio, e sperare che più macchine possibile si mettano tra lui e Lando.
A quel punto, Max è il primo a sapere che ad Abu Dhabi può succedere di tutto. Ma veramente di tutto. E Max ha un asso nella manica che i due papaya non hanno: Max ha già 4 mondiali in saccoccia e l’ansia di una finale da cardiopalma l’ha già vissuta.
NASKA-TRACK
Raccontiamo prima la pista del Qatar, poi ci concentriamo sull’ultimo grande punto di interesse di questo weekend: le due soste obbligatorie.
Il tracciato di Lusail è l’esempio perfetto di quello che succede quanto piazzi le F1 su una pista pensata per la MotoGP. Chi di voi la segue saprà che il Qatar, per le moto, è una pista dove si gira in quasi due minuti, piena di punti di sorpasso, con un mega rettilineo infinito e un sacco di belle gare, soprattutto prima che arrivasse l’aerodinamica spinta nelle moto.
Ecco, per la F1 vale tutto il contrario. Si gira oltre 30’’ più veloce ad ogni giro, è una pista con una sola curva davvero lenta, e per le auto più veloci del pianeta Lusail è una specie di girare continuo.
Curva dopo curva, senza mai rallentare tantissimo, nemmeno dopo il lungo rettilineo perché la prima curva è talmente larga che si rallenta poco.
Descrivere la pista è abbastanza semplice. Il primo settore, dopo il rettilineo di partenza, è formato da due tornantoni, il primo più accentuato del secondo, entrambi da media velocità. Il settore termina con una doppia destra medio-veloce, dove è facile finire larghi in uscita.
Tornantino lento all’inizio del secondo settore, per poi affrontare la parte più ritmata, con un largo tornantone a media velocità, una esse facile e poi curva 10, abbastanza complessa perché ha anche lei la forma di un tornante ma ha un taglio complicato, che può indurre all’errore. Anche qui, medio bassa velocità.
Il terzo settore inizia con una sequenza di tre curve a destra sempre più veloci, alle quali segue una piega a sinistra dove si pela il gas e le monoposto migliori fanno la differenza. L’ultima curva è l’ennesimo tornantone medio-veloce.
Sulla carta, e per la forma delle curve, il Qatar è la pista perfetta per la McLaren. Sono quasi tutte curve da media-velocità, a parte il terzo settore che è molto veloce.
C’è un asterisco: l’asfalto liscio e l’assenza di cordoli da aggredire o curve lente, permette di indurire molto gli assetti e andare molto bassi. Questo piace tantissimo alla Red Bull, che infatti ha vinto nel 2023 e nel 2024. Attenzione perché anche Verstappen me lo aspetto velocissimo.
Mercedes dovrebbe beneficiare del fresco, dato che qualifiche e gara sono in notturna, mentre Ferrari non gradisce granché le curve del primo e del secondo settore, ma potrebbe beneficiare anche lei della facilità di andare bassi. Sia come sia, mi aspetto le Rosse al massimo terza forza, se tutto va alla grande.
Dietro, a centro gruppo, attenzione alla VCARB e alla Haas, che grazie agli ultimi aggiornamenti di Austin dovrebbe andare fortissimo su una pista tutto carico aerodinamico.
Tutto carico aerodinamico e zero gestione gomme. Eh già. Lusail è un tracciato particolare perché l’asfalto è liscio e molto poco granuloso. Quindi, le gomme non vengono mangiate come in Bahrain. Ma, dato che ci sono tanti curvoni, se si spinge tutto il tempo, la gomma si usura. Si consuma il battistrada fino ad esaurirsi.
Pensate che, nel 2021, al giro 33 quindi dopo 178km, Bottas forò l’anteriore sinistra per consumo eccessivo. Nel 2023 la Pirelli, notando delle microfratture sulle gomme dovute al passaggio sui cordoli, limitò la durata di ogni stint a 18 giri, e non ci furono problemi. Ma nel 2024, senza limiti… taac, al giro 34 Hamilton e Sainz ebbero due forature per usura eccessiva. E non per i detriti dello specchietto di Bottas come tutti pensavano! Solo usura eccessiva, questo stabilirono le analisi Pirelli.
Quindi, per la gara del 2025, si è deciso che ogni set di gomme non potrà coprire più di 25 giri, esclusi i giri di formazione, quelli di schieramento in griglia e quelli successivi alla bandiera a scacchi.
Perciò, se in gara si userà un set nuovo, potrà coprire 25 giri. Se invece si monterà un set usato in qualifica, si potranno coprire 25 giri meno i giri già percorsi, compresi out-lap e in-lap,
Attenzione perché questa regola obbliga tutti ad almeno due soste, visto che la gara dura più di 50 giri, e soprattutto toglie alla McLaren l’arma del consumo migliore delle gomme.
Vedremo se verrà fuori una gara divertente o le strategie saranno tutte telefonate.
NASKA-MEMORY
Il Qatar ha regalato gare molto noiose. In realtà il primo anno che ci hanno corso è inaspettatamente uscita una gara molto bella. Ma negli anni successivi non più. Ed è facile capire il perché: sono tutte curve, seguire da vicino e sorpassare diventa quasi impossibile.
L’edizione più emozionante fu quell’anno scorso. Nella Sprint vinse Piastri, lasciato passare all’ultima curva da Norris perché Lando doveva ridare indietro il favore della Sprint di Interlagos.
Nelle qualifiche, poi, Red Bull e Mercedes sistemarono gli assetti. La Pole Position la fece Max, che però fu penalizzato di una posizione per aver ostacolato Russell. Secondo Max, George si lamentò apposta con i commissari.
E dato che Max partiva 2° proprio di fianco alla Mercedes di Russell, prima della gara gli fece capire benissimo che o sarebbe passato primo alla prima curva, o avrebbe buttato fuori entrambi. Tanto ormai il Mondiale Piloti l’aveva vinto a Las Vegas.
Non ci fu bisogno di manovre aggressive perché Max partì meglio, sfilò primo alla prima curva e dominò la gara gestendo bene anche le ripartenze da Safety Car.
L’unico avversario che poteva dare fastidio era Norris, ma Lando non rispettò le bandiere gialle per lo specchietto di Bottas e fu penalizzato con 10’’ di Stop&Go.
Il podio fu completato da Leclerc, grande 2° con una Ferrari che solo in gara poteva battere le Mercedes. Charles passò Piastri in partenza, ma perse la posizione alla ripartenza dopo la prima Safety Car. Si fece perdonare coccolando le gomme fino a riprendere la McLaren, sfruttare la seconda Safety Car per passare davanti ai pit-stop, difendersi di nuovo in ripartenza e tenere aperto il Mondiale Costruttori.
Piastri chiuse appunto il podio 3°, con Russell 4° e molto deluso dal passo gara Mercedes, seguito da un ottimo Gasly 5° che riuscì a tenere dietro Sainz con la Ferrari per tutto lo stint finale.
INDOVI-NASKA
Vi ricordo gli orari delle varie sessioni di F1, a schermo trovate la F2: rimanete anche per lei davanti alla tv, c’è da tifare il nostro Leo Fornaroli che si gioca il campionato. Dai Leo, dai!
Libere alle 14.30 di venerdì, Qualifica Sprint alle 18.30. Sprint alle 15.00 di sabato, qualifiche alle 19.00, gara alle 17.00 di domenica.
Il mio podio per il Qatar è… Verstappen, Piastri, Leclerc.
Che tensione ragazzi, godetevi lo spettacolo della Formula 1!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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