Lando Norris ha vinto la gara dei… tappi!
Esatto, Monaco si è trasformata nel Gran Premio dei tappi. Già lo era, l’obbligo delle due soste ha trasformato la gara in una corsa a chi tappava di più, soprattutto a centro gruppo.
Vi spiegherò tutto nelle varie rubriche di questo PostGP.
C’è tanto altro di cui parlare, però: da dove arriva questa Ferrari che si gioca Pole Position e vittoria?
È tutto merito di Leclerc che, secondo Marc Genè, a Monaco guida come Senna, o c’è dell’altro?
E poi parleremo di Verstappen, Russell, Hamilton… insomma, di sicuro sarà un PostGP più frizzante della gara, che alla fine è stata mooooolto soporifera, ma un po’ meno soporifera delle solite Montecarlo.
NASK-ASSUNTO
Tra Monaco e Imola sono passati pochi giorni! Ed evidentemente i team si annoiavano, così è scoppiato l’ennesimo caso sulle DT.
Spesso le squadre sfruttano le Direttive Tecniche a proprio favore. La squadra A pensa che la squadra B stia facendo qualcosa al limite del regolamento in una zona della macchina. Allora la squadra A scrive alla FIA e dice: ehi, ma se per caso qualcuno facesse questa cosa, sarebbe legale? Se per la FIA è regolare, risponde di sì, ma la comunicazione rimane privata. Se per la FIA la furbata è fuori dalle regole, la risposta viene mandata a tutte le squadre e diventa una Direttiva Tecnica. E così anche chi è sospettato di fare il furbo deve cambiare la sua macchina.
Insomma, denunci senza denunciare direttamente. Ecco, tra Imola e Monaco è emerso che la Red Bull ha fatto molte domande alla FIA sui corner ruota e l’impianto di raffreddamento dei freni. Proprio la zona in cui Red Bull sospetta che McLaren usi qualche furbata per mantenere le gomme fresche.
Hanno chiesto, ad esempio, se poteva esserci liquido tra le pelli del carbonio che formano il corner ruota. Addirittura, hanno chiesto se l’acqua della borraccia del pilota potesse essere deviata ai freni per poi ritornare al pilota, e intanto qualche perdita permettesse di raffreddare il tutto!
La FIA ha vietato tutte le soluzioni proposte da Red Bull tranne una. Si tratta dell’utilizzo dell’effetto Peltier per raffreddare dei sensori posti nel corner ruota. In sostanza, si usano dei materiali specifici che, quando attraversati da corrente elettrica, scambiano calore. Vabbè ma chissenefrega dei sensori, no? Eh no! Perchè se quei sensori li raffreddi benissimissimo, oh guarda, sto raffreddando pure il corner ruota che sta proprio lì.. La FIA ha detto che accetterebbe la soluzione ma solo per quest’anno, poi la vieterà: che sia davvero questo il trucco di McLaren? Nel caso lo fosse, per quest’anno non si cambia.
Passiamo al weekend di Monaco.
Giovedì ci sono tanti dubbi: come funzionerà la Pirelli C6 in qualifica? Sarà difficile da sfruttare come a Imola? Quanto sarà difficile gestire il doppio pit-stop obbligatorio alla domenica?
Il venerdì inizia male per Leclerc. Dopo neanche mezz’ora di prove libere Charles ha già fatto i conti con la maledizione di Monaco. Questa volta, Stroll gli taglia la strada al tornantino mentre la Ferrari sta spingendo ed entrambi subiscono danni. Leclerc perde l’ala anteriore, ha un problema alla convergenza e deve buttare via un set di Medie. Stroll, invece, ha danni al cambio e alla sospensione posteriore.
Vi ho detto una piccola bugia: nonostante i danni, il weekend inizia bene per Leclerc. Charles fa segnare il miglior tempo nelle FP1, e si migliora costantemente. Le McLaren sono velocissime in curva, Verstappen per una volta parte bene con l’assetto mentre Hamilton è veloce con le Medie, meno con le Soft.
Nelle FP2 di nuovo miglior tempo di Leclerc, che è costantemente il più veloce. Le McLaren iniziano a spingere di più, con Norris più in forma di Piastri: Oscar, addirittura, sbatte alla Santa Devota ma riesce a ripartire senza ala. Le Mercedes sembrano perse e anche Verstappen fa più fatica del mattino con l’assetto.
Dopo le libere del venerdì abbiamo già qualche informazione interessante sulle strategie per la gara di domenica. Eh già, perché, ad esempio, Leclerc e Verstappen hanno 2 Medie da parte e 1 sola Hard. Hamilton e le McLaren, invece, 2 Hard e 1 Media.
Ultime due notizie dal venerdì: finalmente la Ferrari sembra riuscire a sfruttare la Soft al primo colpo. E Bearman viene penalizzato di 10 posizioni in griglia per mancato rispetto di una bandiera rossa. Ci torneremo dopo, ora passiamo al sabato.
Nelle FP3 ancora una volta miglior tempo per Leclerc, con quasi 3 decimi di vantaggio sugli altri. Le McLaren, con il caldo delle 13, fanno fatica con il posteriore e sono un po’ nervose. Verstappen, invece, non si trova con la Soft e il suo tempo migliore rimane quello fatto segnare con le Medie. Ancora una volta male le Mercedes, mentre Hamilton va a sbattere nei minuti finali al Massenet.
La Ferrari numero 44 ha diversi danni, anche se non è distrutta, ma i meccanici riescono a ripararla in tempo.
Si arriva finalmente alla qualifica di Monaco. Uno dei momenti più esaltanti della stagione.
In Q1 la sorpresa è Kimi Antonelli, che pizzica il guard-rail interno alla chicane, fora l’anteriore sinistra e finisce contro le barriere. Malissimo le due Alpine, fuori anche Bearman, Bortoleto e Stroll, che si prende altre tre posizioni di penalità per aver ostacolato Gasly.
In Q2 altro colpo terribile per la Mercedes: Russell si ferma sotto al tunnel per un problema elettrico. Intanto, qualche squadra prova a usare le Medie e Sainz ne paga le conseguenze, perché non riesce ad estrarre il meglio neanche dalla Soft ed esce in Q2.
In Q3 la sfida è tra Leclerc e le due McLaren, che in qualifica hanno ritrovato il bilancio perfetto e sono andate sui tempi di Charles.
Nel primo tentativo Leclerc trova il traffico di Verstappen nel secondo settore e non riesce a migliorarsi rispetto al Q2. Le McLaren, poi, decidono di andare per un doppio giro nel tentativo finale: escono dai box, fanno un giro lanciato, un giro di raffreddamento e un altro giro lanciato.
Nel primo giro Norris e Piastri abbassano i tempi. Sembrano imprendibili ma Leclerc abbassa a sua volta di mezzo secondo i propri tempi e si prende la Pole Position. La gioia dura poco però, perché Piastri gli rimane dietro, ma Norris no. Lando si prende la Pole Position con un decimo di vantaggio.
Quarto Hamilton a tre decimi, poi Verstappen a sette decimi in grande crisi nell’utilizzo della Soft, poi un super Hadjar che è 6°, Alonso 7°, Ocon 8°, Lawson 9° finalmente in Q3 e Albon 10°, anche lui in crisi con la Soft.
Dopo le qualifiche Hamilton viene penalizzato di tre posizioni in griglia per aver ostacolato Verstappen. Penalità inevitabile perché Adami, l’ingegnere di pista di Lewis, gli aveva detto che Max non era in un giro veloce, mentre Verstappen invece stava spingendo e si è trovato la Ferrari al punto di corda del Massenet.
Finalmente si arriva alla gara. Ci saranno fuochi d’artificio, cambieranno le posizioni, vedremo una Monaco combattutissima?
Ehm… no, per nulla. Leclerc parte meglio di Norris ma Lando, pur bloccando le gomme, riesce a mantenere la posizione. Dietro camb iano poche posizioni, non fosse per un contatto tra Bortoleto e Antonelli che manda in pista la Virtual Safety Car. Chi è partito con le Soft, come Tsunoda, prova il colpaccio e si ferma subito per smarcare uno dei due pit-stop.
Dopo qualche giro altra Virtual perché Gasly in fondo al tunnel tampona Tsunoda.
Siamo tutti davanti alla tv ad aspettarci chissà quale strategia… e in realtà si prende la scena la VCARB. Dipende tutto da loro, che si inventano una mossa da scacco matto. Lawson, 9°, inizia a girare pianissimo. Così facendo dà tempo ad Hadjar di fermarsi non una, ma due volte, e rimanere 6°. Tutto questo spazio tra i primi 8 e il resto del gruppo permette anche a chi è davanti di iniziare a fermarsi.
Hamilton riesce a superare Alonso e Hadjar. Norris rimane davanti a Leclerc e con le Hard costruisce un piccolo cuscinetto di 6’’ nello stint centrale, quello che basta per gestire con calma il traffico. Piastri è lontano uguale da Charles, mentre Verstappen prova ad andare lungo con le Hard che ha dalla partenza per sfruttare una Safety.
Per il secondo ciclo di stop si ripete lo stesso gioco, con una differenza: più indietro, le Williams fanno lo stesso gioco delle VCARB per difendere 9° e 10° posizione da Mercedes e tutti gli altri, dato che nel frattempo si è ritirato Alonso e si è liberata una posizione in zona punti.
Solo che la strategia Williams è ancora più estrema: prima Sainz blocca tutti per il doppio stop ad Albon. Poi Albon restituisce il favore a Sainz. A un certo punto Russell si spazientisce, salta la chicane, supera la Williams e dice che accetterà la penalità: è una presa in giro alla direzione gara e infatti si prende un Drive Through.
Davanti pian piano si fermano tutti. Norris mette le Hard, Leclerc le Medie, Piastri le Hard e Hamilton, staccato di 40’’, anche lui le Medie. Solo Verstappen prova a rimanere in pista fino alla fine per sperare in una bandiera rossa mentre è 1°.
Norris lo raggiunge e l’ultima ventina di giri diventa avvincente. Max fa da tappo a Lando, e così Leclerc si avvicina alla McLaren e inizia a pressarla da tutte le parti per indurre Norris all’errore. Nulla di fatto, Lando resiste bene, e quando Max si ferma al penultimo giro, si prende addirittura il giro veloce facendo capire che avrebbe vinto in tutti i modi.
Leclerc deve accontentarsi del 2° posto, con Piastri 3°, Max 4°, Hamilton 5° e poi Hadjar, Ocon, Lawson e le due Williams di Albon e Sainz. Questa la Top Ten.
NASKA-PODIO
Naska-podio nel quale ci poniamo una domanda molto semplice: Leclerc e la Ferrari potevano vincere?
Risposta: sì, a patto di fare la Pole Position al sabato. Cerchiamo di espandere un po’ l’analisi.
1) Primo punto, il fattore Leclerc. A Monaco Charles ha qualcosa di speciale. Sarà l’aria di casa, sarà il circuito cittadino, sarà il suo stile di guida, fatto sta che riesce sempre ad avere qualcosa di più dei compagni di squadra. Non solo: va fortissimo e finisce a giocarsi sempre la Pole Position. Anche negli anni peggiori, come il 2023 o il 2025, se va male la sfiora di un decimo. Pensate a questo dato: Leclerc ha rifilato tre decimi in qualifica a Hamilton e più di 40 secondi in gara.
2) Secondo punto, la SF-25. Nel PreGP vi avevo detto: se la Ferrari dà a Leclerc e Hamilton una macchina lontana due decimi dalla McLaren, poi se la giocano. Ci sono riusciti, anzi, il potenziale della SF-25 era anche migliore. Com’è possibile, dopo che Imola nemmeno erano andati in Q3? La risposta sta tutta dentro a una parola: compromesso. A Monaco ci sono solo curve lente: quindi l’assetto va preparato solo per le curve lente. In più, la gara è corta e non ci sono curvoni velocissimi dove il carico aerodinamico schiaccia a terra la monoposto e fa consumare il plank. Quindi, per una volta, gli ingegneri si sono potuti scordare la sospensione posteriore che funziona male. Niente macchina alzata da terra più degli avversari, niente sospensioni con un assetto sballato che serve a prevenire la squalifica in gara. E infatti, prendo i Supertimes per farvi vedere che a Monaco la Ferrari è tornata a un livello simile alla Cina. L’ultima volta che corsero senza compromessi. Addirittura, un pelo meglio.
Ok, ma se era un pelo più veloce della Cina, perché Leclerc non ha vinto o fatto la Pole dopo aver dominato le libere? Beh, perché questa è la miglior versione della Ferrari base, la Ferrari di inizio stagione con un aggiornamento al fondo in Bahrain. Il resto degli sviluppi sono bloccati fino a quando non arriverà la nuova sospensione: impossibile recuperare i decimi che la separano dalla McLaren.
Norris e Piastri avevano una macchina più veloce. In gara, dopo il primo pit-stop, Norris ha costruito un piccolo gap di 6’’ su Leclerc. All’ultimo giro, poi gli ha dato 1s. Va più forte.
In qualifica la McLaren ha scelto una strategia intelligente nel finale del Q3: hanno fatto due tentativi intervallati da un giro di raffreddamento. Gomma stabilizzata. Monaco consuma poco benzina e gomme. Hai già un giro buono in tasca e puoi spingere tranquillo.
Leclerc invece era in una situazione opposta. Il primo tentativo in Q3 era andato male, complice il traffico di Verstappen. Perciò non aveva un buon tempo di riserva. Sapeva di dover spingere al limite ma non troppo. In più, la Ferrari a Monaco è finalmente riuscita a sfruttare la Soft sul giro secco, ma ha provato solo il tentativo finale.
Guardate la telemetria. Leclerc paga il tentativo singolo e il non poter spingere come un dannato in due punti. La prima curva e le ultime due. Nella prima non ha la stessa fiducia di Norris. Poi fa un giro miracoloso, segna il record nel secondo settore ed esce dalle piscine con quasi due decimi su Norris. Nelle ultime due curve, però, Lando è semplicemente più veloce: forse le gomme di Charles sono surriscaldate, forse la McLaren è solo più veloce, e Lando ha una migliore velocità minima e una migliore trazione.
Ecco come, tra qualifiche e gara, Norris si è preso il Gran Premio di Monaco.
Ultima chicca, sulla partenza: avete visto Leclerc che ha affiancato Norris, quasi lo passava. Mi sono ricordato che anche l’anno scorso Piastri scattò benissimo di fianco a Leclerc, soprattutto alla seconda partenza. E ho notato questo: guardate, il secondo parte in ombra. Andando indietro nel tempo, l’ultima partenza molto soleggiata del GP era il 2017, e guardate: non c’era l’ombra. Negli ultimi anni, tra palazzi e costruzioni del circuito, si è creata questa situazione per cui, se c’è il sole, il secondo parte all’ombra. Ma all’ombra la pista si scalda meno e offre più grip: curioso, no?!?
NASKA-JR
Naska-Jr nel quale non posso non parlarvi di Alex Dunne. Esatto, il pilota dell’accademia McLaren che vi ho suggerito di seguire dopo Imola perché va fortissimo. E cosa mi combina qui? Un macello.
Fortissimo, va fortissimo, infatti a Monaco si è preso la Pole Position. Il problema è che poi ha deciso di seminare il caos per mezzo un weekend. In qualifica, venerdì, si è preso dentro con un avversario all’ultima curva mentre si lanciavano. Vabbè, incomprensione. Il vero problema è arrivato domenica: in partenza Dunne è stato superato da Martins, che alla Santa Devota era davanti ormai, ma Alex non ha mollato. Ha rilasciato i freni, ha messo un pizzico di muso all’interno e appena Martins ha chiuso la curva… sbam, si è girato e ha creato un mega ingorgo clamoroso che se lo vede un bimbo di 5 anni impazzisce e lo replica per una settimana con le macchinine.
Peccato che l’ingorgo abbia costretto mezza griglia al ritiro, lunghissima bandiera rossa, e alla ripartenza il caos perché la gara era diventata a tempo, solo mezz’ora, e un’altra Safety Car ha deciso il vincitore. Colpo di fortuna incredibile per Crawford, mentre Maini aveva vinto la Sprint.
Insomma, weekend super caotico per la F2 a Monaco, un po’ più meritocratico per la F3: Tsolov si è preso la Pole e ha vinto dominando la Feature Race. È un pilota molto esperto ma a Monaco ha corso davvero bene.
NAS-KARRELLATA
Per questa Nask-arrellata voglio il vostro coinvolgimento. Dovete darci dentro nei commenti.
Allora, vi è piaciuta o no questa regola dei due pit-stop a Monaco?
Prima di dirvi la mia, qualche dato oggettivo. Prendiamo i GP di Monaco dal 2022 in poi, con queste auto a effetto suolo giganti e pesanti. Ragionamento semplice: se tutti arrivano nella posizione in cui sono partiti, gara noiosa. Se tutti arrivano in posizioni diverse, gara divertente. Giusto? Bene, quanti piloti della Top10 sulla griglia di partenza sono arrivati in posizione diversa?
2022, vi ricordo c’era la pioggia: 8 piloti.
2023, anche qui scroscio di pioggia: 4 piloti.
2024, sole e bandiera rossa al primo giro: 0 piloti. Zero cambi di posizione.
2025, sole e regola due soste: 6 piloti. Wow, un gran miglioramento! Quindi funziona!!! In realtà non proprio, perchè 5 di questi salgono di una posizione solo per il ritiro di Alonso. Senza il ritiro, sarebbe stato 1 pilota.
La realtà è una sola: se non piove, a Monaco è difficile vedere dei cambi di posizione. Prima di dirvi la mia, però, ci tengo ad aggiungere una premessa: VCARB e Williams sono state brave a inventarsi le strategie dei tappi. Chiaro che, dovendo coprire due soste del pilota davanti, la strategia è diventata estrema e antipatica. Ma non era antipatico uguale Leclerc che a Singapore 2023 parte con le Soft e sacrifica la sua gara per evitare che gli avversari facciano undercut su Sainz che è 1°?
Tappo qui, tappo lì. In linea di principio non cambia niente.
Poi, questa è la mia opinione sulla gara e su come è venuta fuori: a me questa idea della doppia sosta piace MOLTO. Anzi, la figata spaziale sarebbe se la imponessero in ogni gara e imponessero l’uso delle 3 mescole in gara. Ma sapete che gare verrebbero fuori vedendo piloti su soft contro piloti con hard? Pazzesche. Sarebbe davvero una grande invenzione secondo me. Più variabili metti, più spettacolo esce.
Voi, ditemi la vostra qui sotto nei commenti.
NASKA-VOTI
Grande novità dei Naska-Voti! Oltre ai miei, a schermo vedrete anche i vostri: per votare al sondaggio, seguitemi su Telegram, sul canale il sondaggio lo mando sempre, non avrete mai problemi a trovarlo.
Sauber: 6.5 / 6
Buon weekend con ottime premesse nelle libere, poi un po’ meno passo in qualifica, il massimo rimane il Q2. In gara sono bloccati nel trenino.
Gabriel Bortoleto: 6 / 5
Bel sorpasso su Antonelli al primo giro, poi è dalla parte sbagliata del Portier. In qualifica paga la minor facilità nel trovare il tempo rispetto a Hulk.
Nico Hülkenberg: 7.5 / 6
Grande qualifica, purtroppo il Q1 lo illude un po’ mentre il Q2 mostra i limiti della macchina, quando tutti tirano di più. In gara non può nulla.
Williams: 7.5 / 7
A Monaco la Williams non ci capisce nulla con le Soft, tanto che il miglior tempo del weekend lo fa Albon in Q2 con le Medie. Perciò, servono le maniere forti in gara per ottenere un doppio arrivo a punti, e gli strateghi non si fanno problemi. Giusto così.
Alexander Albon: 7 / 7
In gara Albon fa il suo lavoro nel migliore dei modi, senza scorrettezze peggiori degli altri. Peccato per il Q3, dove proprio non ha ritmo e perde mezzo secondo con le Soft rispetto al Q2 con le Medie. Mezzo secondo!
Carlos Sainz: 6 / 7
Brutto il weekend di Sainz per sua stessa ammissione: Carlos ha dichiarato di essersi sentito quattro gare indietro rispetto al feeling con la vettura, e di non aver capito la Williams in versione circuiti cittadini. E Albon, zitto zitto, gli arriva sempre davanti.
VCARB: 9 / 8
Primo TOP di giornata per la VCARB. Velocissimi sul giro secco, come l’anno scorso, la macchina è facile da guidare e aiuta i piloti a trovare fiducia. In più, si inventano la strategia perfetta per ottenere il massimo senza rischi. Addirittura, con entrambe le macchine.
Isack Hadjar: 9.5 / 9
Hadjar fa un po’ di fatica nelle libere. Qualche toccata, molto nervosismo, dopo le FP3 pensava di non passare il Q1. Invece trova il ritmo in qualifica e da lì mette assieme un weekend perfetto. TOP!
Liam Lawson: 8 / 7
In Q3 Hadjar trova un guizzo in più, e questo pesa sul voto di Lawson e sulla prima parte di gara, quando la VCARB lo sacrifica. Finalmente, però, tanta velocità e concretezza.
Haas: 7 / 7
Come per la Ferrari, la sospensione posteriore a Monaco non penalizza la Haas e la macchina diventa da punti. Non la migliore del centro gruppo, ma tranquillamente da Top10.
Oliver Bearman: 6 / 6
Ollie è veloce a Monaco. Difficile dire se più o meno di Ocon dato che in Q1 si sacrifica per non mettere a rischio l’altra Haas, vista la penalità di 10 posizioni in griglia. Penalità che è semplice da spiegare: Bearman ha ammesso tranquillamente ai commissari di aver ritenuto più sicuro sorpassare Sainz piuttosto che fermarsi quando ha visto la bandiera rossa durante le libere. Il regolamento vieta questa scelta, e un pilota non può prenderla scientemente.
Esteban Ocon: 8 / 8
Ocon continua a lamentare una Haas con meno potenziale di quanto meriterebbe; eppure, una volta trovato il giusto assetto, lui la mette in Q3 e arriva tranquillamente a punti.
Alpine: 5 / 6
FLOP totale per l’Alpine. La macchina non digerisce le sconnessioni e i cordoli, i piloti non trovano mai un giro buono e il weekend si trasforma in un incubo già da sabato.
Franco Colapinto: 5.5 / 5
Ha tante scusanti Colapinto, ma è il pilota più lento per tutto il weekend ed è quasi trasparente nelle classifiche.
Pierre Gasly: 6 / 5
In qualifica poteva forse puntare a un Q1 miracoloso ma paga l’impeding di Stroll. La gara finisce presto per il problema ai freni.
Aston Martin: 5.5 / 5
Gli sviluppi di Imola hanno funzionato anche a Monaco. La macchina è migliorata. Ma i punti, per un motivo o per l’altro, non arrivano mai.
Lance Stroll: 5 / 5
FLOP per Stroll, davvero nel pallone. Nelle libere sembra Tas Tas Tasmania, in qualifica fa una fatica bestia e in gara fatica anche a gestire le bandiere blu.
Fernando Alonso: 8.5 / 7
Eccezionale la qualifica di Nando, qualche incertezza in più del muretto nella gestione della prima sosta dove non riescono ad attaccare Hadjar. Poi il guasto: che amarezza.
Mercedes: 5.5 / 4
FLOP per la Mercedes, il secondo dopo Imola. A Monaco non ci hanno capito nulla. Libere con assetto sballato, qualifica disastrosa, gara nella quale sono stati passivi con le strategie.
Andrea Kimi Antonelli: 5.5 / 5
In gara è rimasto bloccato tutto il tempo, bello il contrattacco su Bortoleto. Male l’errore in qualifica, che può starci.
George Russell: 5 / 5
Un pilota del livello di Russell che commette un fallo di reazione come quello su Albon è un po’ triste e poco giustificato. Comprensibile il nervosismo, dato che in qualifica aveva finalmente trovato ritmo e sosteneva di poter puntare alla Top4. Forse un po’ esagerato, ma il Q3 era facile.
Red Bull: 6 / 7
Monaco non è la pista giusta per la RB21, che non gradisce le curve lente e le asperità. Eppure, nel 2024 Verstappen non era a sette decimi dalla Pole. Quest’anno sì. Campanello d’allarme.
Yuki Tsunoda: 5.5 / 6
Te l’avevo detto, Yuki, che in Red Bull saresti andato meno forte che in VCARB, guarda dov’è Hadjar… insufficiente perché cosa è cambiato rispetto a Perez? In più, incominciano i nervosismi in qualifica con la squadra che favorisce Max. Auguri! FLOP.
Max Verstappen: 7.5 / 8
Di più non può fare, anche se in qualifica lascia giù qualche decimo in Q3 che non avrebbe cambiato la posizione ma avrebbe ridotto il distacco. In gara lancia il dado nel finale ma non la fortuna non lo aiuta.
Ferrari: 8 / 8
Finalmente le Ferrari usano le Soft correttamente in Q3. Già questo è un passo avanti. Giocarsela in qualifica e in gara, poi, rispetto alla media di questa stagione, è un salto quantico in avanti. La vittoria, però, non arriva mai.
Lewis Hamilton: 6.5 / 8
Il rapporto con l’ingegnere di pista sembra sempre meno solido, addirittura nel finale Hamilton chiede: ce l’hai con me senza ricevere risposta. Brutto errore in FP3, poi un buon passo in qualifica ma tante difficoltà nel passo gara. Tante, tante.
Charles Leclerc: 9.5 / 10
Piccola sbavatura nel primo tentativo del Q3. Per il resto, Genè è stato chiaro: Charles a Monaco guida come Senna. I numeri non smentiscono Marc, ma proprio per nulla. Non serve aggiungere altro. TOP.
McLaren: 9 / 9
Un anno e mezzo fa i problemi McLaren erano tutti nel lento. Ora hanno dominato la corsa di Monaco. Squadra spaziale.
Oscar Piastri: 7 / 8
Tanti piccoli errori per Piastri nel weekend, sia nelle libere che in qualifica dove non trova mai il colpo perfetto. Poi in gara è bloccato dalla strategia obbligata.
Lando Norris: 10 / 10
Nella pista dove servono più nervi saldi, Lando li mantiene alla grande. Qualifica eccezionale, gara altrettanto: controlla il passo, resiste alla pressione di Leclerc senza una minima sbavatura, poi fa capire quanta velocità aveva nel taschino. TOP.
Vi riassumo i TOP, che sono Norris, Leclerc, VCARB e Hadjar. E i FLOP: Tsunoda, Mercedes, Stroll e Alpine.
NASKA-QUIZ
Ora le domande per Barcellona, settimana prossima:
Soft: in che anno Schumi vinse la sua prima corsa a Barcellona con la Ferrari sotto il diluvio?
Media: quante altre piste hanno ospitato la F1 in Spagna?
Hard: quale oscuro pilota si avvicinò al record della pista di Bottas nel 2019, durante un test con la Mercedes?
Al prossimo PreGP di Barcellona, un pezzo.. flessibile!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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