Signore e signori, benvenuti al NASKASSUNTO della stagione 2025 di Formula Uno!

Un video per ripercorrere insieme, gara per gara, tutto il campionato!

Ma mica ci limitiamo a un semplice riassunto, nono…sennò che gusto c’è?? Vogliamo analizzare e riflettere. Così, ogni quattro gare, risponderemo a una domanda chiave su questa stagione. Cosa non ha funzionato per Lewis Hamilton? Norris merita davvero il Mondiale? E così via.

Insomma, siete pronti a rivivere la spettacolare stagione 2025 di F1?

01 – AUSTRALIA

Il Mondiale parte in Australia, a Melbourne, e un po’ tutti si chiedono se la McLaren dominerà o qualche squadra riuscirà a sfidarla.

Nei test in Bahrain Lando Norris ha completato una simulazione gara paurosa, nella quale volava senza mai consumare le gomme. Chi potrebbe opporsi? La Mercedes, che ha una monoposto stabile ma forse un pelo lenta? La Red Bull, che in Bahrain ha girato poco? O la Ferrari, che con l’arrivo di Hamilton e un inverno pieno di promesse, dovrebbe essere la prima sfidante?

Al venerdì le Rosse vanno fortissimo, e sembrano cancellare qualche timore emerso nei test. Nulla di più sbagliato: già dalle terze libere del sabato, in Ferrari sono obbligati ad alzare la macchina e la prestazione fugge via. Leclerc chiude la qualifica 7°, addirittura.

In qualifica le due McLaren si prendono la prima fila con quattro decimi su Verstappen e Russell. Domenica piove: Verstappen passa Piastri in partenza, ma Oscar sfrutta l’ottima prestazione della McLaren sulle Intermedie per ripassare Max e mettersi alla caccia di Lando.

Intanto, Hadjar sbatte nel giro di formazione e Sainz durante la Safety Car.

La pista si asciuga, un po’ tutti passano alle gomme slick, ma uno scroscio di pioggia nel finale crea il caos. Norris e Piastri finiscono nell’erba, con Lando che resiste e Oscar che si gira e perde un sacco di tempo. Verstappen e le Ferrari provano a rimanere in pista con le slick, ma la scommessa non paga.

Alla fine, vince Norris, seguito sul podio da Max e Russell. Il nostro Kimi Antonelli è ottimo 4° all’esordio, con un grande stint sulle Intermedie, seguito dalle sorprese Albon, Stroll e Hülkenberg.

Solo 8° e 10° le due Ferrari, con Piastri nel loro panino. È il segnale che la stagione 2025 sarà un disastro per il Cavallino Rampante. Nessuno, però, potrebbe mai prevedere quanto accadrà in Cina. 

02 – CINA

Una settimana dopo Melbourne la F1 si sposta in Cina, a Shanghai, dove tutti cercano risposte. Il weekend è particolare, c’è la gara Sprint e una pista molto complessa da interpretare a livello di assetti.

Al venerdì sorprende Lewis Hamilton, che si prende la Pole Position per la Sprint e poi domina la corsetta del sabato, evitando senza problemi l’insorgere del graining. Ma allora, la SF-25 è davvero forte? Melbourne era stata solo un passo falso?

Non proprio. Le due Ferrari non si ripetono in qualifica, con Hamilton e Leclerc bloccati in terza fila. Charles in gara sentirebbe di avere un gran passo, ma un danno all’ala anteriore lo rallenta, mentre Lewis fatica con il consumo gomme.

Davanti, le due McLaren dominano la corsa, con Piastri che si prende Pole Position e vittoria su una pista che nel 2024 lo aveva messo in grande difficoltà. Norris precede Russell nonostante qualche problema ai freni, mentre Verstappen è 4° con una Red Bull deludente.

Proprio in casa Red Bull arriva un primo colpo di scena: Lawson, dopo un inizio di stagione tremendo, viene silurato, rispedito in Racing Bulls e sostituito con Tsunoda, che invece proprio con la VCARB è partito fortissimo.

Della Cina, però, ricorderemo per sempre il post-gara: le due Ferrari e l’Alpine di Gasly sono squalificate. Per Leclerc e Pierre, il motivo è il peso minimo: sono sotto il limite degli 800kg. Per Hamilton, invece, il motivo è il consumo del plank.

Due Ferrari squalificate nello stesso Gran Premio. Non era mai accaduto prima nella storia del Cavallino Rampante.

03 – GIAPPONE

Suzuka è il test finale per la Ferrari: potranno rimanere competitivi nonostante le contromisure per evitare una seconda squalifica? Risposta secca: no. Leclerc ce la mette tutta ma chiude 4°, staccatissimo dal podio dove un incredibile Max Verstappen sale sul primo gradino.

Dopo Australia e Cina sembrava che nessuno potesse battere le McLaren. In Giappone, però, il consumo gomme è quasi nullo, conta solo la qualifica, e Verstappen sfrutta alla grande la sua Red Bull bianca che vola nei curvoni per battere di un soffio Norris e Piastri. Poi, in gara, riesce a tenerli dietro per tutto il Gran Premio, con la Red Bull che indovina il timing della sosta singola.

Più indietro, Kimi Antonelli convince in gara, con un’ottima prestazione su una delle piste più difficili del campionato, mentre Tsunoda delude alla prima in Red Bull. Dopo un Q1 promettente, esce in Q2 e iniziano le difficoltà.

04 – BAHRAIN

Anche il Bahrain, con il senno di poi, è un segnale di come andrà la stagione della Ferrari.

Sulla SF-25 arriva un aggiornamento al fondo pensato in inverno. Leclerc riesce a qualificarsi 2°, sfruttando una penalità per Russell e un errore di Norris. Nella prima parte di gara le Rosse sono veloci, soprattutto verso metà corsa. Pensate che, sfruttando le gomme più fresche, Charles addirittura svernicia Norris.

Ma nel finale di gara le SF-25 scompaiono: ora sappiamo che è un fenomeno legato alle pressioni aumentate per l’ultimo set di gomme, così da alzare la macchina e contrastare il consumo del plank che a fine gara, dato che si va più veloce, è peggiore.

Leclerc chiude 4°, dietro a Piastri che vince dopo aver controllato la corsa, un super Russell 2° nonostante un problema e Norris 3°, in leggera rimonta dopo l’errore in Q3.

Disastrosa la gara delle Red Bull, in grande crisi di assetto: Max chiude 6° a oltre 40’’ da Piastri.

Domanda: cosa è successo alla SF-25?

La prima delle sei domande alle quali risponderemo in questo video riguarda la Ferrari SF-25. Dopo un inverno di proclami, dopo la festa in Piazza Castello a Milano dove Vasseur e i piloti puntano al Mondiale, cosa è successo? Perché, dopo quattro gare, non c’è nemmeno un podio e la notizia più importante è la doppia squalifica in Cina?

Ormai è da qualche mese che abbiamo una risposta definitiva. Il progetto della SF-25 era completamente sbagliato, tanto da essere irrecuperabile. Il giochetto è semplice: a Maranello avevano validato un concetto di vettura troppo estremo. Prestazioni eccellenti, ma solo quando la macchina può girare bassissima, e il fondo così può produrre un carico aerodinamico immenso.

Non sapremo mai se la Direttiva Tecnica di Las Vegas 2024 ha tolto un trucchetto alla Rossa, fatto sta che la SF-25 non regge una configurazione così bassa. La piattaforma meccanica, formata dal telaio, dalla sospensione anteriore pull-rod nuova e da cambio e sospensione posteriore rivisti, non riescono a reggere i carichi prodotti dal fondo.

Se gli ingegneri impostano la SF-25 radente il suolo, le prestazioni ci sono, o almeno una buona base c’è, come dimostrato nella Sprint in Cina. Ma la meccanica non regge queste prestazioni: la macchina è imprevedibile nelle reazioni al carico aerodinamico o ai bump, e finisce per consumare il plank in maniera estrema.

Le squalifiche sono dietro l’angolo, e lo rimarranno tutto l’anno, nonostante un fondo nuovo in Austria, pensato per esprimere carico ad altezze maggiori, e nonostante la sospensione nuova portata in Belgio.

Il problema è a monte, nel concetto e nella realizzazione dell’intera vettura. La Ferrari SF-25 è proprio sbagliata.

E così, Leclerc e Hamilton si troveranno davanti una stagione al limite del drammatico. Se la macchina viaggia alta da terra, non ha prestazioni. Se è bassa, può andare forte, pur con tanti altri problemi come il servosterzo nelle curve veloci o il caos delle temperature freni. Ma pur andando forte, in gara il consumo del plank va limitato, ricorrendo a Lift&Coast nelle sezioni più veloci o all’utilizzo di pressioni sempre più alte con il passare degli stint. Anche questa è una mossa che distrugge le prestazioni.

05 – ARABIA SAUDITA

L’unica salvezza per la Ferrari sono i circuiti molto, molto lisci. Uno di questi è Jeddah, dove Leclerc si qualifica 4° e in gara risale fino al 3°, mostrando un passo eccellente in aria libera.

Davanti, però, chi si gioca la vittoria con Oscar Piastri non è Lando Norris. Lando, pur andando fortissimo per tutto il weekend, ha sbattuto in Q3 e parte indietro. Rincorrerà Leclerc nel finale senza però riuscire ad attaccarlo.

La vittoria a Piastri la contende Max Verstappen. Come a Suzuka, su una pista velocissima e piena di curvoni, la Red Bull va forte. Max, però, esagera in partenza nel provare a tenere dietro Piastri. Prende penalità e questo regala la vittoria alla McLaren, con Piastri che è al secondo successo di fila e inizia a scappare via nel Mondiale.

06 – MIAMI

A Miami la F1 affronta il secondo weekend Sprint della stagione. E nella qualifica del venerdì abbiamo la prima gioia italiana del 2025: Kimi Antonelli si prende una Pole Position eccezionale, sfruttando una Mercedes che ha una trazione davvero importante.

Nella Sprint, purtroppo, Kimi perde posizioni in partenza, e la corsetta è molto caotica per via del temporale che è caduto su Miami poco prima del via. Leclerc, addirittura, ha sbattuto nel giro di schieramento, dopo che la Ferrari ha spedito Lewis e Charles sotto il diluvio con le Intermedie.

Al termine di una corsetta resa caotica da una Safety Car e da qualche temerario che monta le slick, abbiamo Norris, Piastri e un ottimo Lewis Hamilton a podio.

Nelle qualifiche, però, la Ferrari non si ripete. Charles e Lewis vanno pianissimo, e per tutta la gara combatteranno tra di loro e con le Williams. Davanti, Verstappen si prende una grande Pole Position, seguito da Norris, Antonelli ottimo 3°, e Piastri.

Al via Max fa le spalle larghe con Lando, ma le due McLaren sono troppo veloci per la Red Bull. Prima Piastri e poi Norris passano Max, con Russell che grazie alla strategia riesce a beffare la Red Bull e prendersi il terzo gradino del podio.

Oscar vince ancora, e la F1 parte da Miami con un cambio di pilota: in Alpine Colapinto subentrerà a Jack Doohan.

07 – IMOLA

A Imola la qualifica è molto tirata, soprattutto in Q2, e il pubblico emiliano rimane sconcertato davanti ad entrambe le Rosse fuori dal Q3. Davanti, Piastri e Verstappen se le suonano, con Oscar che si prende la Pole Position.

Al via della corsa, però, il pilota McLaren lascia aperta la porta all’esterno del Tamburello. Max ne approfitta, tira la staccatona e sfila al comando della corsa. Non lo abbandonerà più, grazie a una Red Bull davvero in bolla sul tracciato del Santerno.

Le due McLaren non hanno il ritmo di Max, e il degrado basso non le aiuta e recuperare. Norris sfrutta una Safety Car nel finale per passare Piastri, esattamente come Hamilton che sfila Leclerc, dopo che nelle rispettive rimonte Charles aveva compiuto qualche sorpasso mentre Lewis era rimasto bloccato alle spalle di Antonelli, fino a pagare quasi un pit-stop di distacco dal compagno di squadra.

La Safety è stata una beffa anche per Albon, che andava fortissimo con la Williams e sognava il podio. Brutto weekend per Tsunoda, che sbatte in Q1 con gli aggiornamenti appena montati in macchina e, da quel momento, inizia un lungo calvario al volante della Red Bull.

08 – MONACO

A Monaco, complice la pista assurda che non ha nessun paragone nel Mondiale, emerge la Ferrari, che azzecca l’assetto e può godere del fatto che tutti devono girare più alti da terra, visto l’asfalto cittadino del Principato.

Leclerc domina tutte le libere, sfruttando il feeling unico con la pista di casa. In qualifica le due McLaren riemergono, e in un Q3 molto tirato, alla fine Norris piazza la zampata. Lando è 1°, con Charles 2° e molto deluso, e Piastri 3°. Verstappen è 4° grazie alla penalità di Hamilton, indietro di tre posizioni per aver ostacolato proprio Max nelle FP3, prima di finire a muro.

La gara è una lenta processione nonostante la novità dell’obbligo di doppia sosta. I primi rimangono nelle stesse posizioni, con Hamilton che riesce a risalire 5°. Nel centro gruppo, invece, iniziano una serie di giochetti di squadra per mantenere le posizioni. Uno dei due piloti fa da tappo, l’altro ha il tempo di fermarsi due volte, e poi ricambia il favore.

Ne viene fuori un caos molto poco divertente, che manda ai matti George Russell, rimasto fuori in Q2 per un guasto e bloccato per tutta la gara.

Domanda: chi è stato il miglior rookie?

Monaco è la gara perfetta per rispondere alla seconda domanda di questo video. Chi è stato il miglior rookie del 2025? La risposta è molto diretta. Senza ombra di dubbio, Isack Hadjar. Dopo aver sbattuto nel giro di formazione a Melbourne, Hadjar si era già ripreso in Cina, mettendo in pista delle prestazioni molto vicine a quelle di Tsunoda.

Con il passare delle gare, poi, e l’arrivo di Lawson in VCARB, si era caricato la squadra di Faenza sulle spalle. E dopo un weekend eccellente a Imola, a Monaco Hadjar non si è fatto intimorire da qualche errore nelle libere e si è qualificato 6°, appena dietro i Top Team.

Un livello di prestazioni del genere era completamente inatteso, soprattutto per un rookie che aveva provato pochissimo in F1 e che in F2 aveva mostrato tanta velocità ma altrettanta fragilità.

E invece, anche dopo Monaco, Hadjar ha continuato a brillare, collezionando tante belle prestazioni e il passaggio in Red Bull nel 2026.

09 – SPAGNA

Il Montmelò è l’università della tecnica di F1. Vince la macchina migliore, punto e stop.

E allora, nel 2025, non può che vincere la McLaren. Le due papaya dominano, con Piastri ancora una volta davanti a Norris, su una pista che, come la Cina, lo aveva messo in difficoltà nel 2024. Oscar è diventato molto bravo nel gestire le gomme Pirelli, e in campionato prende sempre più il largo.

Barcellona però è una gara chiave per il Mondiale per quanto accade negli ultimi giri. Verstappen, che aveva provato la tripla sosta per dare fastidio alle McLaren, si ritrova alla ripartenza finale, dopo la Safety Car per il motore rotto di Antonelli, senza gomme Soft.

Tutti hanno le Rosse, lui ha le Hard. Max scoda in uscita dall’ultima curva, Leclerc lo infila, poi è il turno di Russell. Verstappen resiste fuori pista, il muretto gli suggerisce di ridare la posizione alla Mercedes, Max lo fa, ma poi perde la testa e tira una ruotata a George. 10’’ di penalità, e la Red Bull che sfila da potenziale 5° a 10°. Saranno decisivi questi punti persi.

10 – CANADA

In Canada arriva una novità molto importante per Lando Norris. Gli ingegneri McLaren hanno sviluppato una modifica alla sospensione anteriore per ridargli un po’ del feeling perso in inverno. Lando, nel 2025, complice l’anteriore molto estremo delle McLaren, fatica a percepire bene l’avantreno.

Grazie a questa modifica, le sue prestazioni migliorano quasi subito. In Canada è difficile notarlo: Lando sbaglia in Q3, rimonta alla domenica, ma quando arriva dietro a Piastri che è 4°, lo tampona nel tentativo di passarlo.

Le due McLaren, a Montreal, sono meno veloci di Verstappen e soprattutto delle Mercedes, che volano. Russell si prende Pole Position e vittoria, mentre Antonelli è 3°, al primo podio in carriera.

La Ferrari potrebbe inserirsi nella lotta davanti a tutti con Leclerc, ma Charles – che ha sbattuto nelle libere mentre provava un nuovo materiale dei freni – non riesce a completare l’ennesimo miracolo, e sbaglia in Q3 dopo aver fatto segnare un primo settore da record. In gara, comunque, le due Rosse soffrono come al solito nel finale.

11 – AUSTRIA

In Austria Norris riesce a concretizzare le modifiche alla sua McLaren. Su una delle piste dove va storicamente fortissimo, Lando domina il weekend senza mai lasciare scampo a Piastri, che solamente in gara prova a giocarsela di strategia ma non ne ha mai davvero abbastanza, e poi il muretto non vuole lotte inutili.

Dietro le due McLaren arriva Leclerc, forte di una Ferrari con un fondo nuovo, seguito non troppo lontano da Hamilton. Il grosso vantaggio, per Charles, è che un Q3 abbastanza caotico lo ha lasciato 2° in griglia, nonostante un distacco enorme da Norris, e ha messo Verstappen nel traffico in partenza.

E Max l’ha pagata: tamponamento di Antonelli alla curva Remus, ritiro per Max.

Più indietro, è un ottimo weekend per due piloti fino a quel momento un po’ nascosti. Lawson brilla con la Racing Bulls, anche lei modificata all’anteriore per aumentare il feeling di Liam, e Bortoleto arriva a punti con la Sauber. 

12 – GRAN BRETAGNA

Proprio la Sauber sarà la protagonista della corsa di Silverstone.

Il 2025, per la squadra che diventerà Audi l’anno prossimo, era iniziato malissimo. Prestazioni nei test tremende, un leggero miglioramento con il passare delle gare, ma anche una squalifica in Bahrain per il consumo del plank.

In Spagna, però, Hülkenberg aveva concluso 5° grazie un nuovo fondo che funziona da Dio. Il bello, però, doveva ancora arrivare.

In una pista liscia e con lunghi curvoni come Jeddah, le due Ferrari volano al venerdì. In qualifica Leclerc e Hamilton pasticciano in Q3, complice anche il servosterzo che funziona male e il crollo delle temperature.

Le sorprese, però, arrivano in gara. Prima del via c’è un temporale. Verstappen, che si è preso la Pole Position con un assetto super-scarico, è messo male. Ci sono continue interruzioni, l’acqua va e viene, Russell e Leclerc tentano le slick al via ma la pagano.

Le due McLaren possono dominare con le intermedie. Vince Norris grazie a una penalità data a Piastri per aver gestito pericolosamente una ripartenza dopo la Safety Car. Verstappen si gira e chiude 5°, mentre Hamilton va forte sul bagnato ma è solo 4°, dietro la Sauber di uno stupendo Nico Hülkenberg.

Hulk si prende un podio fantastico, dopo una gara iniziata in 19° posizione e gestita perfettamente in tutti i momenti chiave, tra pit-stop e scelta di gomme.

Domanda: qual è stato il più bel podio a sorpresa?

Beh, a livello di emozioni, indubbiamente il podio di Hülkenberg a Silverstone batte qualunque altra possibilità. Dopo una carriera lunga quindici anni, dopo una marea di occasioni perdute e alcune sliding doors un po’ ingiuste verso Hulk, finalmente arriva un podio.

Con la Sauber, tra l’altro, all’ultima stagione in F1 per il nome della squadra, che non arrivava tra i primi tre dal 2012 e che nei test invernali sembrava dispersa.

Insomma, più favola di così, in F1, non ce n’è. A livello di prestazioni, invece, indubbiamente il podio a sorpresa più incredibile è stato quello di Sainz in Qatar. Va bene, Carlos è stato aiutato dalle circostanze, ma su un circuito che faceva paura alla Williams, Sainz ha messo in pista una costanza nei tempi e una prestazione pura davvero di livello.

13 – BELGIO

La seconda metà di stagione inizia in Belgio, e c’è una grande novità: in Red Bull, al posto di Horner, c’è Laurent Mekies. Dopo quasi vent’anni, l’era di Horner al comando della Red Bull Racing è finita. 

Nel paddock si parla anche della nuova sospensione posteriore Ferrari, che potrebbe finalmente sbloccare il potenziale della SF-25.

Spoiler: non ci riesce.

Le due McLaren dominano il weekend, con Verstappen che riesce ad infilarsi davanti a loro solamente nella Sprint, sfruttando un assetto molto aggressivo per la Red Bull. In qualifica Max punta su tanto carico per la pioggia, ma chiude dietro a un Leclerc molto ispirato.

La Ferrari non è più veloce rispetto a gare come Silverstone o Jeddah, e Spa è un circuito che si sposa bene con la Rossa, non ha risolto i problemi con il plank, ma almeno la sospensione nuova ha permesso di giocare un pelo di più con gli assetti, rendendo la monoposto più semplice da guidare.

Tutto questo vale per Leclerc, perché Hamilton finisce due volte fuori in Q1.

Davanti, Piastri batte Norris, su una pista dove Oscar è davvero fortissimo, mentre Leclerc riesce a contenere Verstappen per il terzo posto resistendo nei primi giri sul bagnato.

14 – UNGHERIA

Prima della pausa estiva si corre in Ungheria, ed è tempo di delusioni atroci.

La prima è per Max Verstappen, che dichiara di sentirsi fuori da tutti i giochi e di essere convinto che non vincerà mai più nel 2025. Il motivo? La sua Red Bull è in crisi d’assetto, non ha grip, e Max chiude 9° di puro passo.

L’altro grande deluso è Charles Leclerc. Dopo delle prove libere promettenti, con il freddo delle qualifiche le Rosse perdono prestazione. Hamilton è fuori in Q2, Charles passa in Q3, e in prima dell’ultimo tentativo gira il vento.

Letteralmente, cambia la direzione del vento. Le due McLaren vanno in crisi, Charles piazza il giro perfetto e si prende una Pole Position incredibile.

Domenica, però, è tempo di dramma. Leclerc parte bene e domina il primo stint. Nel secondo stint comincia a perdere prestazione, ma il terzo è un vero disastro. Charles è tra i peggiori piloti in pista, per colpa delle pressioni sempre più alte per preservare il plank, e anche di un piccolo guasto mai ben raccontato dalla Ferrari. Lo passa anche Russell e Charles chiude 4°, arrabbiatissimo.

Davanti, vince Norris davanti a Piastri, grazie alla carta della sosta singola giocata da Lando.

15 – OLANDA

Dopo le vacanze estive si corre a Zandvoort, e il Mondiale sembra decidersi proprio tra le dune olandesi.

Le due McLaren dominano il weekend. Tra di loro prova ad inserirsi Max, che sfrutta bene un aggiornamento all’ala anteriore che ha dato un boost alla sua Red Bull. Hadjar è ottimo 4°.

Al via della gara Max passa Norris, che in qualifica è rimasto di un soffio dietro a Piastri.

Con il passare dei giri emergono le McLaren, e Lando passa Max. Ma la gara è piena di colpi di scena.

Prima Leclerc passa Russell dopo una Virtual Safety Car con il sorpasso dell’anno. Poi Hamilton va a sbattere, rovina la strategia di Charles, e con il senno di poi lo manda in rotta di collisione con Antonelli, che in occasione del secondo pit-stop attacca con aggressività Leclerc e lo spedisce a muro.

La grande sorpresa, però, arriva davanti. Si rompe un tubicino dell’olio sulla McLaren di Norris, Lando è KO, Piastri vince e ha il Mondiale in tasca.

16 – ITALIA

Almeno, dovrebbe averlo. Perché invece a Monza cambia tutto.

La Red Bull porta un nuovo fondo che rende la monoposto di Verstappen un vero missile. Il programma di aggiornamento è completo e, su una pista da basso carico come il Tempio della Velocità, Max domina.

Lo fa prima in qualifica, di poco, e poi in gara, quando nonostante il caldo stacca le McLaren senza lasciare diritto di replica.

Il muretto McLaren, nel tentativo di lasciare in pista Norris e Piastri per sfruttare una Safety Car, espone Oscar al rischio di undercut da Leclerc, che è 4° con una Ferrari molto deludente. Le SF-25 speravano di lottare per la vittoria a casa loro, ma sono troppo lente.

Dicevo, Piastri si ferma prima per coprire Leclerc, poi è il turno di Norris, ma Lando ha un pit-stop lento. E così, dal muretto arriva l’ordine per Piastri: fai ripassare Lando.

Oscar obbedisce, e Norris sfila 2°.

Domanda: le papaya rules hanno distrutto Piastri?

Con il senno di poi, verrebbe da dire di sì. È vero, il modo etico di correre della McLaren alla fine ha pagato, perché quei tre punti di Monza sono stati decisivi per Norris.

Ma se la scelta della McLaren di correggere un pit-stop lento, quindi un evento che può accadere e di certo non è volontario, ha tenuto in corsa Norris, soprattutto di testa, beh, allo stesso tempo ha distrutto Piastri.

Da Monza in poi, Oscar non ha più brillato come in precedenza. E ha ammesso lui stesso di aver provato fastidio per la scelta del muretto, o quantomeno una tensione.

Mettetevi nei suoi panni: fin lì, Piastri era stato praticamente perfetto. Zero errori. La fortuna gli aveva regalato un grande vantaggio, tra Zandvoort e l’errore dei meccanici a Monza; ma avrebbe meritato di sfruttarlo, dal suo lato. Forse pensava che la McLaren accettasse quanto deciso dal fato e lo supportasse da lì in poi.

Invece, il muretto aveva mandato un messaggio: Lando è ancora in gioco, per noi. E questo ha messo KO Piastri.

17 – AZERBAIJAN

Lo ha messo talmente KO che a Baku, due settimane dopo, Oscar vive il peggior fine settimana della stagione.

La McLaren sembra andare forte su una pista difficile per le caratteristiche della MCL39. Ma in qualifica c’è freddo, vento e qualche goccia di pioggia. La pista è difficile, e Piastri va a sbattere in Q3.

Poi sbaglia la partenza, sfila ultimo alla prima curva e va di nuovo a sbattere nel primo giro. Una sequenza incredibile, a ripensarci.

Anche Norris fatica, rimanendo bloccato nel traffico di Lawson, Tsunoda e delle due Ferrari, ancora una volta deludenti tra incidenti, mancanza di passo e un ridicolo swap mancato nel finale tra Hamilton e Leclerc.

Davanti fanno un altro sport. Verstappen vince ancora, dominando senza rivali, mentre Russell è 2° con un incredibile Sainz 3°, autore di una qualifica esaltante, terminata in prima fila, e una gara concreta e veloce.

Per la Williams e per Carlos è una gran giornata dopo tanti momenti difficili nella prima metà del 2025.

18 – SINGAPORE

A Singapore tutti si aspettano una reazione della McLaren, anche per interrompere il pazzo sogno di Verstappen che dopo Monza e Baku annusa la rimonta del secolo.

E invece, del tutto inaspettato, emerge un grande George Russell. La Mercedes indovina l’assetto perfetto, come a Montreal, e Goerge vola. Pole Position e vittoria.

Dietro, Verstappen termina 2°. Riesce a battere le McLaren su una pista da alto carico, e questo è un bel segnale, ma i punti tolti da Russell sono una beffa.

3° è Norris, che ha faticato in qualifica ma ha passato al via Piastri con una ruotata che, per quanto involontaria, proprio non è piaciuta a Oscar.

Più indietro, disastroso il weekend della Ferrari. Sulla terza pista dove pensavano di vincere, le due Rosse sono netta quarta forza, fanno tantissima fatica e in gara la gestione dei freni è un vero incubo. Addirittura, nel finale, Hamilton si ritrova con i dischi anteriori a fuoco.

19 – STATI UNITI

Austin è un’altra corsa chiave della stagione.

Per due motivi. Il primo è l’incidente alla partenza della Sprint tra Piastri e Norris. I due piloti McLaren si danno fastidio mentre scattano dietro a Verstappen. Piastri tenta l’incrocio, ma non considera Hülkenberg e Alonso all’interno, si prende dentro e finisce contro Lando.

L’altro motivo è l’ottima gara di Norris della domenica. Mentre Verstappen scappa via di nuovo dalla Pole Position, sfruttando una Red Bull che su certe piste, se trova l’assetto giusto, è ormai imbattibile nelle sue mani, Lando deve contendere il secondo posto a Leclerc.

La Ferrari ha rivoluzionato l’assetto tra sabato e domenica e Charles, sfruttando la partenza con le Soft, si è messo al secondo posto e per due terzi di gara l’ha difeso con le unghie e con i denti dalla McLaren.

Alla fine, Lando riesce a passare conclude 2°, mentre Piastri è 5° dietro ad Hamilton dopo una corsa molto lenta.

20 – MESSICO

In Messico Norris mantiene lo slancio e, per la prima volta da Miami, sale al 1° posto in Classifica Piloti.

A Città del Messico la sua McLaren vola. Pole Position e gara dominata dall’inizio alla fine, con una gran partenza nonostante la prima curva più rischiosa del Mondiale.

Dietro Norris in qualifica ci sono le due Ferrari. Al via Leclerc e Verstappen fanno i furbetti in curva 1, andando lunghi nell’erba. Charles lascia ripassare solo Norris, mentre Hamilton riesce a prendere la posizione a Max.

Leclerc, poi, completa due ottimi stint e chiude 2°, appena davanti a Verstappen che solo in gara trova un buon equilibrio e quasi riprende Charles. Dietro, Hamilton viene penalizzato per un sorpasso fuori pista proprio a Verstappen, e chi sorprende è Ollie Bearman, autore di una gara incredibile.

Con la sua Haas chiude 4°, riuscendo a tenersi dietro Piastri, molto in difficoltà in qualifica, e le due Mercedes, rallentate dalle continue lamentele di Russell.

Domanda: cosa non ha funzionato per Lewis Hamilton?

Il Messico è stato l’ultimo weekend relativamente positivo della stagione di Hamilton. Dopo un inizio molto complicato, Cina a parte, Lewis aveva pian piano ridotto il distacco nei confronti di Leclerc.

Alla ripresa dopo la pausa estiva, tra Zandvoort e Austin, Hamilton era rimasto molto vicino al compagno di squadra. Qualche qualifica terminata davanti, alcune buone gare sempre vicino a Leclerc, altre prestazioni convincenti come negli Stati Uniti, dove il ritmo era leggermente inferiore a Charles ma comunque positivo.

Il momento buono di Hamilton è durato fino alle qualifiche del Messico, concluse finalmente in Top3, l’unica della stagione.

Poi, il blackout, coinciso con una partenza che Lewis non ha digerito. Leclerc, facendo il furbo, gli è rimasto davanti, Hamilton ha chiesto più volte la posizione, ma la squadra non ha ordinato alcuno swap, così da non rallentare la gara da podio del #16.

Da quel momento Hamilton è crollato, il gap si è riaperto, ed è emersa alla luce del sole una situazione complicatissima.

Ok, a Lewis non sono piaciute le auto a effetto suolo, e nel 2025 non è mai davvero stato a livello di Leclerc, sia in qualifica che soprattutto in gara. Ma il vero dramma del suo primo campionato in Ferrari è stata la sintonia mai sbocciata con Maranello. A parte qualche frase di circostanza, Hamilton ha mostrato un rapporto pessimo con l’ingegnere di pista, Riccardo Adami, si è lamentato di tutte le cose che non funzionano, non solo a porte chiuse ma anche con i media – e visti i risultati, andrebbe ascoltato – e, infine, ha sofferto terribilmente il compagno di squadra.

Eh, già. Più e più volte, Lewis si è presentato contento davanti ai microfoni perché aveva battuto Leclerc o gli era stato vicino, mentre quando Leclerc ha fatto la Pole a Budapest, e lui è uscito in Q2 per qualche centesimo, addirittura ha dichiarato che la Ferrari avrebbe sbagliato pilota.

Vedremo se la musica cambierà nel 2026. Finora, l’avventura di Hamilton in Rosso è stata un vero disastro.

21 – BRASILE

L’ultima porzione di stagione inizia in Brasile, con un weekend Sprint che sembra incoronare Norris come Campione del Mondo in tutto, tranne che nei punti.

Lando domina sia la Sprint che la gara lunga, grazie a due ottime qualifiche; quella del sabato è particolarmente convincente, dato che Norris sbaglia il primo giro in Q3 e deve dare tutto all’ultimo.

Dietro di lui, succede il finimondo. Nella Sprint va a sbattere Piastri, tradito da una pozza sul cordolo di uscita della S do Senna.

Nella gara lunga, invece, si prendono dentro Piastri, Antonelli e il povero Leclerc. Kimi è fortunato a resistere, mentre Oscar si prende una penalità assurda.

Alla fine, Antonelli chiude gran 2°, difendendosi nel finale dal ritorno di Verstappen. Max, in crisi con l’assetto della sua Red Bull per tutto il weekend, tanto che al sabato esce in Q1, in gara parte dalla pit-lane, stavolta è in bolla, e rimonta come una furia fino agli scarichi della Mercedes.

Molto male Hamilton che si ritira dopo un contatto in partenza in fondo al gruppo. Il lunedì dopo la corsa, arriveranno le ormai celeberrime dichiarazioni del Presidente Elkann.

22 – LAS VEGAS

A Las Vegas inizia la tripletta di fine Mondiale. Tre gare per decidere il Campione del Mondo.

La qualifica è molto appassionante, dato che piove e il grip è praticamente nullo. Pole Position per Norris, bravissimo a gestire le condizioni, seguito da Verstappen e un super Sainz. Al via Lando prova a chiudere di forza Max ma va lungo, e sia Verstappen che Russell lo sfilano.

Dietro, Leclerc rimonta bene dopo una qualifica pessima, con la Ferrari disastrosa sulle Intermedie. Charles arriva a superare Piastri, ma nei pit-stop perde posizioni e si ritrova dietro ad Oscar e un super Antonelli, che fa un mega stint sulle Hard e chiude 4°.

Davanti Verstappen vince senza problemi, davanti a Norris in gestione e Russell. Lando è in gestione, ma in gestione seria. In McLaren hanno notato dai dati un possibile consumo eccessivo del plank.

Norris prova a diminuire il problema con il Lift&Coast ma non basta. Dopo la corsa, sia lui che Piastri vengono squalificati. Mondiale riaperto? Non ancora.

23 – QATAR

In Qatar Norris ha il match point. Nella Sprint chiude 3° dietro a Piastri e Russell, ma con Verstappen 4° dopo un venerdì complicato e un aiuto di Tsunoda nella partenza del sabato.

In qualifica Piastri è di nuovo 1°, finalmente in forma dopo diversi mesi, con Lando 2° e Max 3° grazie a un buon lavoro sul set-up.

Domenica accade l’incredibile. Per evitare rischi di forature dovute all’usura, la Pirelli ha imposto stint di al massimo 25 giri. Significa che, se ci fosse una Safety Car dal giro 7 in poi, la logica imporrebbe a tutti di fermarsi, così da poter completare gli altri 50 giri o meno con una sola sosta in più.

Accade esattamente così. Piastri è 1°, con Max 2° dopo aver sfilato Lando in partenza. Gasly e Hülkenberg si prendono al giro 6. Safety Car al giro 7. Tutti, ma proprio tutti e 18 i piloti non McLaren rientrano ai box.

Solo Oscar e Lando rimangono fuori. Valutazione sbagliata? Troppa fiducia nei propri mezzi? Colpa del non voler differenziare la strategia per non favorire nessun pilota?

È un errore madornale. Nonostante Piastri sia il più veloce, non riesce a guadagnare abbastanza secondi per bilanciare la sosta gratis di Verstappen. Max vince senza problemi, con Piastri 2° e Norris addirittura 4° dietro a Sainz. Lando è fortunato negli ultimi km, perché Antonelli davanti a lui va lungo e gli regala due punti importantissimi.

Norris, infatti, si presenterà ad Abu Dhabi con una grande opportunità: qualunque sia il risultato di Verstappen e Piastri, se finisce 3° è Campione del Mondo.

24 – ABU DHABI

Ad Abu Dhabi Verstappen e la Red Bull fanno tutto quello che possono per vincere il titolo, senza giocare sporco.

Max si prende una super Pole Position dopo tanto lavoro sul set-up. In gara domina senza rivali. Piastri, che parte con le Hard per rendere complicato qualunque giochetto al muretto della Red Bull, chiude 2° senza avversari.

Dietro di loro, Norris corre solamente per difendere il 3° posto e quindi il Mondiale. Fa due pit-stop, come Leclerc, e copre la Ferrari ad ogni mossa, senza mai spingere al massimo delle sue possibilità.

Alla fine, ha ragione: Lando Norris chiude 3° ed è Campione del Mondo.

Ai piedi del podio, Leclerc è 4° dopo aver staccato Russell e la Mercedes, in grande crisi ad Abu Dhabi. Hamilton, dopo la quarta uscita di fila in Q1, risale 8°, mentre a centro gruppo la VCARB difende il 6° posto tra i Costruttori da Aston Martin, e la Haas chiude 8°.

L’ultima gara del 2025, oltre ad incoronare Re Lando, saluta tre protagonisti della F1: il nome Sauber, i motori Renault e il DRS come strumento di sorpasso: dal 2026, con l’aerodinamica attiva cambia tutto.

Domanda: Norris merita davvero il Mondiale?

Chiudiamo questo mega Naskassunto della stagione 2025 con la risposta alla domanda delle domande. Lando Norris ha davvero meritato il Mondiale Piloti?

Non ha dominato, è vero. L’auto è stata dominante, sì, ma ha avuto un compagno di squadra molto forte e in grado di vincere molte gare. E ha avuto un avversario che mi sento di definire il pilota più forte al mondo oggi, Max Verstappen. Che con un’auto non dominante ha dominato molte gare. 

Non è neanche stato perfetto in tutta la stagione. Anzi, ha fatto molti errori, alcuni dei quali anche stupidi. Ma anche gli avversari hanno sbagliato. Piastri sicuramente più di Max, ma Max anche lui ha fatto qualche cazzata come a Barcellona.

E allora, questo mondiale Norris l’ha meritato o no? Beh, mi sento di dire proprio di sì. Perché nel corso della stagione è cresciuto molto. Ha migliorato molti dei suoi difetti, come la gestione emotiva. E ad Abu Dhabi ha gestito un momento difficile e una pressione addosso inimmaginabile in modo lucido, tranquillo. L’ha detto lo stesso Rosberg in telecronaca, che in questi momenti te la fai addosso dalla paura. E Lando non se l’è fatta addosso. Non l’ha fatto nell’ultima gara e non l’ha fatto in tanti momenti decisivi da Monza in poi.

Mentre Piastri è andato in confusione, Lando è cresciuto e tra Austin e il Brasile non ha sbagliato nulla. Lì ha messo in cascina quelle vittorie e quei punti che alla fine hanno fatto la differenza.

E in fondo, chi vince ha sempre ragione: bravo Lando Norris, sei Campione del Mondo 2025!

Alberto Naska e Luca Ruocco