La grande illusione Ferrari.

Leclerc si prende una Pole Position stratosferica in Ungheria, parte benissimo, nel primo stint regge bene  e addirittura allunga su Piastri, nel secondo stint si sta giocando di strategia la vittoria con le McLaren…

Forse è davvero la volta buona….

E invece si rompe la macchina. Ovvio. Parliamo di Charles Leclerc, figurati se non gli succede qualcosa sul più bello.

Ma si è davvero rotto il telaio o la verità l’ha spiegata Russell e in Ferrari mentono spudoratamente? Come valutiamo la vittoria di Norris? E il weekend da incubo di Verstappen? E Hamilton ormai disperato?

Scopriremo tutto in questo PostGP!

NASK-ASSUNTO

Oggi ci sono una marea di analisi da raccontarvi. Quindi, dobbiamo provare a fare un riassunto ultra-mega condensato. 

Seguitemi così poi ci divertiamo con un po’ di sano complottismo in salsa Ferrari.

Partiamo dal giovedì. Notizie telegrafiche dal paddock: Verstappen rimarrà in Red Bull nel 2026, ormai è confermato, dato che sarà sicuramente 3° durante la pausa estiva. Quindi non scatta la clausola liberatoria da Red Bull. E Max cosa dice, con un naso da pinocchio lungo come l’Autostrada del Sole? Ma io non ho mai pensato di andar via, parlavo sempre con gli ingegneri della macchina dell’anno prossimo!

Sempre a proposito del 2026, Russell ammette che le negoziazioni con Mercedes, ora che Max rimarrà in Red Bull, saranno più facili. Ma, illuminato sulla via di Damasco, finalmente George ammette: in effetti, avere Mercedes stessa come manager è diventato un problema quest’anno, quando i nostri interessi non sembravano più allineati. Brillantissima intuizione di Russell: possibile che un Top Driver così forte non capisca l’importanza di avere un manager esterno alle squadre?

Passando alla Ferrari, tutti si congratulano con Vasseur per il rinnovo del contratto. Anche John Elkann, che venerdì è in pista e finalmente rilascia dichiarazioni di sostegno a Fred. A quanto pare, il contratto è un 2+1, quindi biennale con opzione di rinnovo.

Sempre a proposito di Ferrari, il weekend di Leclerc inizia con una sdolcinata dichiarazione di amore. Mentre Vanzini lo intervista gli dice: ma non invidi i piloti McLaren che si giocano il Mondiale? Charles quasi lo ferma per piazzare la frase da KO, da innamoramento eterno, da proposta di matrimonio sulla spiaggia: ma io guido per Ferrari, e voglio solo vincerlo con la Rossa il Mondiale. Suonano i violini, sembra la pubblicità della pizza surgelata di qualche anno fa. 

Leclerc in conferenza aggiunge anche di non essersi mai trovato bene a Budapest, di considerarla la sua bestia nera, una pista che non si adatta al suo stile di guida. E meno male…

Venerdì è una giornata di prove molto tranquilla. In FP1 benissimo le McLaren con qualche nuvola e la pista a circa 40°C. Bene anche la Ferrari, soprattutto Leclerc che gira più scarico di Hamilton: Charles ha un passo gara eccellente. La Mercedes, che è tornata alla vecchia sospensione posteriore, sembra poter fare qualche passo in avanti, mentre Red Bull è in crisi nera. Zero grip per Verstappen e Tsunoda, dispersi in classifica.

Il disastro Red Bull continua anche nelle libere 2. Sul giro secco McLaren dà un piccolo strappo, e anche sul passo gara sembra poter avere un vantaggio di qualche decimo. Ferrari è netta seconda forza, mentre sorprendono in positivo Sauber e soprattutto Aston Martin.

Al sabato Hamilton, dopo aver provato l’ala più scarica nelle libere 2, torna a montare l’alettone posteriore stile Monaco per le terze libere. La McLaren con il caldo e quasi 50°C di pista fa il vuoto, staccando Leclerc a 4 decimi, con Hamilton a 7 e poi Antonelli, finalmente in ripresa. Sorprendono ancora le due Aston che sembrano potersela giocare con le Mercedes. In Red Bull invece niente miracoli del venerdì notte: Verstappen e Tsunoda continuano a non avere grip.

Si arriva alla qualifica e il tempo cambia. Arrivano nuvoloni grigi, la temperatura della pista crolla di 10°C in 10 minuti. Pensate che prima del Q1 era a 53°C, e alla fine del Q3 arriva a toccare i 36°C. Come correre in due stagioni diverse. In più si alza il vento e cambia anche l’umidità.

Diventa difficile sfruttare bene le gomme Soft. McLaren e Aston Martin sembrano adattarsi meglio degli altri, e anche Mercedes convince in Q1. Ferrari deve usare due set di Soft, dato che i due piloti non riescono a portare in finestra le gomme e non ritrovano le sensazioni delle libere. Alla fine, escono Albon, anche lui disperso nell’accensione della gomma, Hülkenberg, Ocon, Gasly e Tsunoda. Il povero Yuki si era fermato a 163 millesimi da Verstappen, un distacco molto più piccolo del solito, ma non basta.

In Q2 cade qualche goccia di pioggia e diventa ancora più complesso sfruttare la gomma. Ci riescono bene McLaren, Aston e Russell. Lo stesso non si può dire per Antonelli e Hamilton, tutti e due fuori. Peccato per Kimi che stava disputando un fine settimana promettente.

In Q3 succede di tutto. È la sessione più divertente dell’anno e alla fine, con i primi 10 in 563 millesimi, è il Q3 con il distacco minore di tutta la storia della F1. E pensate che i primi 6 sono racchiusi in un decimo e mezzo!

Le due McLaren sono davanti dopo il primo push. Ma è cambiato il vento, ha ruotato completamente, e secondo le stime la pista è quattro decimi più lenta. Norris e Piastri faticano a migliorarsi nell’ultimo tentativo: Oscar non ci riesce, mentre Lando ritocca il tempo ma non batte Piastri. Appena dietro di loro troviamo Russell, Alonso e Stroll. Ma davanti alle due McLaren c’è un lampo rosso. È Charles Leclerc.

Il pilota monegasco si è inventato un Q3 senza senso, sul quale torneremo dopo, ha messo insieme il giro della stagione e si è preso una Pole Position stupenda. E la Pole Position di Leclerc non è solo un bel momento per la Ferrari o i Tifosi: cambia le prospettive della gara. Partire davanti, a Budapest, ma soprattutto girare in aria pulita, è un vantaggio enorme. Un vantaggio che può far sognare.

Domenica il cielo è nuvoloso, la pista asciutta, e nonostante una forte minaccia di pioggia e le tante nuvole, il tempo regge. Leclerc parte con le Medie e scatta benissimo, tenendosi la prima posizione. Dietro di lui sfila Piastri, poi Russell, Alonso e Norris che pasticcia alla prima curva.

Per tutto lo stint iniziale le prime quattro posizioni rimangono cristallizzate, con Norris che passa Alonso e Nando che decide di spezzare la gara in due tronchi. La strategia della vecchia volpe è molto chiara: i primi quattro scappano via, io blocco il resto del gruppo in un enorme treno DRS, risparmio gomma per fare un solo stop e alla fine mi prendo la quinta posizione.

Detto, fatto: il trucchetto riesce e Nando si prende 10 punti preziosissimi. Dietro, in effetti, monoposto veloci come Antonelli, Verstappen o Hamilton subiscono il traffico e non riescono a rimontare. Tra chi fa una o due soste, finisce con Alonso 5°, un eccellente Bortoleto 6°, poi Stroll 7°, Lawson 8° che gode come un riccio a tenere dietro Verstappen e Antonelli 10° a chiudere la zona punti.

Manca da raccontare la gara dei primi quattro. Arrivati intorno al 20° giro, Piastri si ferma e prova l’undercut su Leclerc, che ha 2’’5 di vantaggio. Charles sfrutta la gomma Media che gli rimane, fa un grande giro di rientro e torna in pista ancora davanti. Si ferma anche Russell. 

Norris, invece, ha aria libera per spingere e provare la singola sosta, mentre tutti gli altri, a meno di miracoli, dovranno fare un secondo stop.

È una strategia a tenaglia della McLaren: Lando attacca Leclerc con la singola sosta, mentre Piastri si aggancia a Charles con le dure e lo segue a meno di 2’’ per tutta la parte centrale. Verso il giro 30 si ferma Norris, monta le Hard e punta ad arrivare a fine gara.

Dopo una decina di giri, Leclerc è obbligato a fermarsi per la seconda sosta. Se non lo facesse, Piastri rientrerebbe ai box e completerebbe un facile undercut. A quel punto, Leclerc dovrebbe provare a rimanere in pista ma non avrebbe il ritmo per tenere dietro Norris, che ha più ritmo, una gestione gomma migliore e una McLaren più veloce.

Quindi Leclerc si ferma e protegge la posizione su Piastri. Emerge dai box a 7’’ da Norris e con la speranza di andare a riprenderlo grazie alle Hard più fresche. Improvvisamente, la gara di Leclerc e della Ferrari precipita. Studieremo tra poco le comunicazioni, i retroscena e i complottismi ma Leclerc inizia a perdere passo. Non ha ritmo. Norris, con gomme più vecchie, lo stacca. Piastri lo riprende in pochi giri dopo il suo secondo pit-stop e lo precede. Poi è il turno di Russell: Leclerc prova a difendersi, sfrutta i doppiati, chiude la porta in maniera talmente aggressiva da prendersi 5’’ di penalità, ma alla fine George lo supera e lo saluta. Anche i doppiati lo ripassano. Un crollo totale, inspiegabile.

Davanti Norris gestisce le sue gomme ormai usurate e negli ultimi giri viene attaccato da Piastri, che risale come una furia. Ma Lando rimane freddo e si difende bene, costringendo Oscar a degli attacchi banzai che quasi innescano una collisione catastrofica. 

Per fortuna della McLaren, i giri finiscono e la doppietta è salva. Gran vittoria di Norris, bravo a rendere vincente la singola sosta, tanta delusione per Piastri e un bel terzo posto per Russell.

NASKA-PODIO

Il Naska-podio, per forza di cose, è dedicato a chi sul podio non ci è salito. Charles Leclerc.

40 giri passati sognando una vittoria, con il primo stint in cui controlla la McLaren di Piastri, e poi l’abisso. Cosa è successo?

Abbiamo due versioni. Una versione ufficiale, e una versione che è frutto di ricostruzioni e ipotesi.

La versione ufficiale, quella data da Leclerc e Vasseur alla stampa, è un guasto al telaio. Vasseur in conferenza è stato chiaro: per telaio, intendo tutto ciò che non riguarda la Power Unit, dobbiamo ancora identificare il guasto con precisione. 

Passiamo alle ricostruzioni e alle ipotesi.

Durante la telecronaca e nelle analisi post-gara, anche all’estero, molti hanno parlato di pressioni gomme collegate all’usura del plank, altri di necessità di risparmiare carburante. 

Una conferma arriverebbe da Russell, che nelle interviste ha detto: noi ipotizziamo che Leclerc abbia perso ritmo perché gli hanno alzato un sacco le pressioni, così da ridurre il consumo del plank. In più, usavano una mappatura PU che taglia potenza in fondo al rettilineo, dove il plank si consuma di più. E se anche Leclerc vi ha detto di aver avuto un problema al telaio, mente; se è a rischio squalifica con il plank, di certo non lo dice in tv.

Piccolo inciso, il plank di Leclerc è stato misurato ed era tutto ok, e Russell ha tutto l’interesse a ipotizzare irregolarità degli avversari.

Ma cerchiamo di analizzare le due versioni. Partiamo dalle varie ipotesi.

La prima, il risparmio benzina. Può avere un peso? Per me, no. Non si perdono 2’’ al giro per il fuel saving. Poi, Ferrari può aver risparmiato qualche kg di carburante per avere la macchina più leggera, andare più forte ad ogni giro e stressare meno le gomme. Ma è una prassi comune e, se non c’è una SC che ti fa risparmiare benzina, basta qualche giro di risparmio e sei a posto.

Rimane l’altra ricostruzione: è colpa delle pressioni collegate al consumo del plank.

Tentiamo anzitutto di capire se Leclerc poteva essere al limite con il consumo del plank. 

Durante il primo stint, chiedono a Charles di impostare la mappatura FS1, che taglia la potenza alla fine del rettilineo principale. Poi gli chiedono di rallentare in curva 11, la più veloce del circuito.

Queste indicazioni suggerirebbero un atteggiamento del muretto che cerca di ridurre le sollecitazioni sul plank. In fondo, è logico pensare che una SF-25 così veloce, anche nel passo gara, girasse abbastanza bassa, al limite con il consumo del plank. Più bassa gira la macchina, più trovi prestazione.

Anche nel secondo stint viene chiesto a Leclerc di impostare la mappatura che taglia potenza a fine rettilineo, e gli viene nuovamente chiesto di andarci piano in curva 11.

Ora colleghiamo le pressioni al plank. Secondo le ricostruzioni, dopo il primo stint la Ferrari avrebbe iniziato ad alzare le pressioni delle gomme. Sia con il primo set di Hard che, soprattutto, con il secondo. Perché? Per dare più sostegno alla monoposto e quindi ridurre il consumo del plank.

Questo spiegherebbe la perdita di prestazione di Leclerc, soprattutto nell’ultima parte di gara. Charles ritorna in pista con pressioni altissime, non riesce a mantenere le gomme in finestra, scivola, surriscalda le Hard e addio passo.

A conferma della tesi ci sarebbero anche le parole pronunciate da Leclerc alla radio. Durante il secondo stint, quando è ancora davanti a Piastri – e prima che gli chiedano di impostare la mappatura che taglia potenza a fine rettilineo -, Leclerc dice: posso percepire le cose discusse prima della gara. Dobbiamo parlarne prima di farle. Con questa cosa perderemo la gara, stiamo perdendo tanto tempo. Si starebbe riferendo ai cambiamenti di pressione, secondo la teoria. E lo avrebbe fatto anche nel terzo stint, dopo aver subito il sorpasso da Piastri: dovevate ascoltarmi, avrei trovato un altro modo di gestire i problemi, ora la macchina è inguidabile e arrivare a podio sarà un miracolo.

Ricapitoliamo: la Ferrari avrebbe impostato la macchina di Leclerc bassissima. Pregio: velocità in qualifica e nel primo stint di gara. Difetto: si accorgono che sono al limite con il consumo del plank e quindi prendono tre contromisure. Chiedono una mappatura speciale a Leclerc, gli chiedono di rallentare nel curvone e poi iniziano a gonfiare sempre di più le gomme, così da preservare l’usura del plank.

A un certo punto, il giochetto delle pressioni scappa di mano. Con il secondo set di Hard, Leclerc si trova talmente sbilanciato da prendersi 40’’ da Norris in meno di trenta giri. Addirittura, la Ferrari va talmente piano che i doppiati si sdoppiano.

Bene. Cosa penso di questa teoria? Di sicuro, ha molta logica. Altrimenti non l’avrebbero sostenuta tanti analisti rispettabili, come Mark Hughes di The Race, e non l’avrebbe suggerita Russell.

Ma qualche domanda sorge spontanea.

1)  Possibile che in Ferrari abbiano scelto un assetto talmente estremo da richiedere una gestione così importante nel finale? Possibile che accada dopo 14 gare passate a gestire il plank?

2)  Perché non hanno chiesto a Leclerc di fare del LICO per preservare il plank

3)  Al muretto Ferrari sono sadici? Perché impostare delle pressioni talmente assurde da rendere la macchina inguidabile? Sono babbei? Ti stai giocando la vittoria, ti fermi per evitare l’undercut di Piastri, e dai una macchina inguidabile al tuo pilota?

Le ricostruzioni e le ipotesi lasciano qualche dubbio. Allora proviamo a studiare la versione ufficiale.

Anzitutto, Leclerc sostiene che i cambiamenti discussi prima della gara riguardassero l’ala anteriore. In particolare, una regolazione effettuata al pit-stop che non gli è piaciuta. Il discorso torna: durante il secondo stint, Charles parla di cambiamenti da validare prima che vengano effettuati. Come a dire: so che nel passaggio tra Medie e Hard avevamo deciso di regolare il flap così e cosà, ma prima di farlo chiedimi un check perché magari non sono più convinto.

Leclerc, poi, ha ammesso di aver associato questa regolazione all’insorgere dei problemi di bilanciamento sulla sua SF-25. Ma ha anche ammesso di aver sbagliato, perché in realtà erano le prime avvisaglie del guasto che lo ha rallentato per tutto il secondo stint. Un guasto al telaio che, cito, rendeva la macchina imprevedibile, ad ogni curva faceva qualcosa, e le cose sono andate sempre peggio con il passare dei giri. In effetti, la telemetria conferma dei passaggi in curva che diventano lentissimi, e sempre peggiori. Addirittura, gli chiedono di togliere la modalità FS1 per compensare le perdite in curva aumentando la potenza a fine rettilineo.

Vi chiedo: perché Leclerc dovrebbe mentire così spudoratamente? Perché un pilota che, a Las Vegas 2024, prima di parlare alla tv disse all’addetta stampa dico quello che voglio, improvvisamente si inventa un guasto?

Quindi cosa è successo? Non lo sappiamo. Ma per concludere, le strade sono due:

Se vogliamo pensare al “complotto”, cioè che non ci stanno dicendo la verità, la versione delle pressioni in questo momento è quella che ha un po’ più senso di tutte…ma per me continua a scricchiolare ancora tanto. Cioè, non si parla di 0.5s a giro…si parla di un drop di quasi 2s a giro. Cannare le pressioni COSI TANTO da beccarti 2 secondi a giro in Formula 1…non vi sembra un po’ troppo grossolana come cosa?

Se, invece, pensiamo più semplicemente a un guasto al telaio beh, forse è più plausibile. Capita. Sono le corse, per quanto siano crudeli verso Leclerc e la Ferrari.

E questo allora mi porta a chiedermi “cosa si è rotto??” Non lo so…ma la logica mi porterebbe a dire: la sospensione posteriore. Budapest è una pista molto severa sulla meccanica, con tanti passaggi sui cordoli, la sospensione è nuova, è stata testata poco. Avrebbe senso…

Sarebbe una pessima notizia, per quanto la sospensione nuova abbia dato tanti benefici nella guida.

NAS-KURIOSITA’

Tre curiosità da raccontarvi dopo il weekend di Budapest.

1)  La prima riguarda Max Verstappen, che durante le seconde libere si è ritrovato nell’abitacolo un asciugamano utilizzato per tamponare il sudore. Dato che rischiava di finirgli tra i piedi, Max ha accostato a bordo pista e ha provato a lanciarlo nell’erba. La manovra gli è costata solamente un warning, visto che gli stewards hanno compreso la pericolosità della situazione.

2) Passiamo al briefing dei piloti di venerdì sera, dove si è parlato molto di come risolvere il problema della visibilità sul bagnato. Alla fine, i piloti hanno chiesto alla FIA di studiare se sia possibile aggiungere dei canali di scolo obliqui nei punti più delicati delle varie piste. Questi canali sono già presenti a Spa, sulla griglia di partenza, e aiutano a drenare l’acqua. Va però studiato l’effetto che avrebbero sulle gomme se posizionati nei passaggi ad alta velocità e per diverse centinaia di metri.

3) Terza e ultima curiosità riguarda le vacanze estive. I vari team di F1 dovranno osservare due settimane di chiusura obbligatorie a metà agosto. La regola non vale per Cadillac: dato che la squadra americana esordirà l’anno prossimo, potrebbero lavorare senza sosta. Ma non lo faranno, anche loro andranno in vacanza. Sono degli scansa fatiche? Per nulla. Banalmente, la Cadillac sta provando a sostenere il ritmo di una vera squadra già da questa stagione. Pensate che simulano in diretta i Gran Premi utilizzando i dati provenienti dal circuito, così da allenare gli ingegneri, gli strateghi e tutto il race team. In occasione del GP di Spagna la simulazione era talmente seria che avevano messo in piedi una finta Race Direction alla quale mandare i reclami. La chicca però è un’altra: durante una simulazione di qualifica, gli ingegneri hanno sbagliato a impostare il grip della pista e si sono ritrovati con le due Cadillac virtuali che avevano bastonato le due McLaren e si erano prese la prima fila! Geniale!

NASKA-JR

C’è un solo modo per poter aprire la rubrica del Naska-Jr: una bella foto del nostro Leo Fornaroli! Ragazzi che gara, che vittoria nella Feature Race di domenica mattina!

A Budapest il team UNI-Virtuosi aveva il set-up migliore, e infatti hanno ribadito la doppietta sia in qualifica che in gara. Però le condizioni erano tutt’altro che facili: pista da slick ma ancora umida, primo stint passato dietro a Stanek, poi over-cut e prima posizione conquistata. Finita qui? Per nulla. Perché Fornaroli si è beccato 5’’ di penalità per aver oltrepassato il limite di velocità in ingresso della corsia box. Leo si è rimboccato le maniche, ha gestito alla grandissima le gomme Medie e pian piano ha guadagnato decimi su decimi rispetto al suo compagno di squadra. Alla bandiera a scacchi i secondi di vantaggio erano più di 7 e, quindi… vittoria e leadership in classifica rafforzata! Bravissimo Leo.

L’altra classifica, quella del campionato F3, è già decisa, nonostante manchi ancora il weekend di Monza. Grazie alla vittoria nella Feature Race, Rafael Camara ha fatto suo il titolo. Il brasiliano della Ferrari Driver Academy, 20 anni, si è preso la Pole Position a Budapest gestito benissimo la gara corsa disputata sul bagnato. 5 Pole Position su 9, 4 vittorie nelle Feature Race della domenica… insomma, come vi ho raccontato spesso, Camara ha convinto per velocità e capacità di cogliere le occasioni. E nelle ultime corse è anche migliorato nei duelli corpo a corpo, che erano il suo punto debole.

Ora per lui arriverà la F2, forse con qualche assaggio già nel finale di questa stagione, ma il vero passo decisivo saranno le prove libere al volante di Haas o Ferrari. Dovesse convincere come aveva convinto Bearman, andrà dritto verso un sedile in F1, indipendentemente da quanto forte andrà in F2. Ormai, per i piloti delle varie accademie, funziona così.

NAS-KARRELLATA

La Nas-karrellata… salta! Eh sì ragazzi, avevamo preparato una super analisi del momentaccio di Hamilton con tanto di telemetria, analisi delle frenate e delle tante dichiarazioni di Hamilton… ma rischiamo di andare troppo lunghi in questo video. Quindi, tenete d’occhio il video di metà stagione! Ora, passiamo ai Naska-Voti.

NASKA-VOTI

Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!

Sauber: 7.5 / 8

Anche su una pista tecnica e complicata come l’Hungaroring, la Sauber si conferma una monoposto da zona punti. Chi l’avrebbe detto dopo i test in Bahrain?

Gabriel Bortoleto: 8 / 9

Secondo TOP di fila per Bortoleto. Il weekend inizia malissimo, venerdì notte i meccanici rivoluzionano l’assetto, e sabato Gabriel li ripaga con un’ottima P7 in Q3. In gara fa ancora meglio battendo Stroll. Momento magico.

Nico Hülkenberg: 5.5 / 6

Hülkenberg ha tanto ritmo in gara, su ogni pista. Non conta che sia veloce o tortuosa. Ma se continua ad uscire in Q1, i miracoli non arriveranno sempre, e lui finirà per pagarla. Come a Budapest.

Williams: 5 / 5

FLOP deludente per la Williams, che grazie al nuovo fondo sperava di migliorare nelle curve medio lente e molto lunghe tipo quelle ungheresi. Invece la monoposto è in gran difficoltà e i punti sono una chimera.

Alexander Albon: 5 / 5

La macchina non c’è, ma Alex in Q1 pasticcia più del dovuto e in gara non ha alcuna possibilità di risalire la corrente. Brutto fine settimana.

Carlos Sainz: 6 / 6

Salva il salvabile in qualifica, con una buona prestazione, ma anche lui in gara soffre. Niente ritmo e strategia rischiosa con la partenza sulle Soft.

VCARB: 7 / 7

I punti arrivano sempre, perché la VCARB è veloce ed equilibrata e la squadra è molto concreta. Peccato che alla fine, nel centro gruppo, ci sia sempre qualcuno che li batte.

Isack Hadjar: 6 / 6

In qualifica era più veloce di Lawson ma pasticcia un po’ e si ritrova solo 10° in Q3, lontano dal suo potenziale. In gara è bravo a reggere nonostante l’infortunio alla mano dovuto alla ghiaia sollevata da Stroll. Che sfortuna.

Liam Lawson: 8 / 8

Non brilla come Hadjar o come aveva fatto in Austria, ma replica il weekend di Spa. Ottenuto il massimo offerto dalla macchina senza patemi e senza perdersi in battaglie. Convincente.

Haas: 5 / 6

La delusione del weekend. FLOP totale per la Haas, nonostante delle prove libere del venerdì promettenti. Guasto per Bearman, che si ritira con un danno al fondo, e zero possibilità di punti per Ocon.

Oliver Bearman: 6.5 / 6

In realtà Bearman si difende bene in qualifica, anche grazie ad un assetto che secondo Ocon rende la macchina troppo difficile da guidare. In gara, complice il danno, il ritmo è insufficiente.

Esteban Ocon: 5 / 6

Uno di quei weekend nei quali Ocon sparisce. Anonimo in qualifica, fuori in Q1, non si trova con la monoposto e poi fatica a risalire in gara. Manca un po’ di costanza.

Alpine: 5 / 5

L’Alpine era probabilmente la macchina più lenta in Ungheria, o almeno si giocava il premio con Williams e Haas. Diventa difficile andare a punti se sbagli 2 pit-stop su 2 al tuo pilota più veloce.

Franco Colapinto: 7 / 5

E il pilota più veloce dell’Alpine, per una volta, non era Gasly. Era Franco Colapinto, che trova finalmente un buon ritmo e dalle libere 3 sta davanti. Ottimo raggiungere la Q2, poi gara rovinata da due pit lentissimi.

Pierre Gasly: 4.5 / 5

FLOP per Gasly. Weekend davvero da dimenticare. In gara paga il ritrovarsi in fondo e il trenino DRS, ma in qualifica fa una fatica bestiale. Molto strano vista la sua stagione.

Aston Martin: 8.5 / 9

Gran weekend dell’Aston Martin. Pensate, nemmeno montano il fondo nuovo presentato a Silverstone, ritenendo che la versione di Imola sia migliore. La macchina si adatta alla pista che è una meraviglia e loro fanno una gran scorpacciata di punti sfruttando alla grande la qualifica pazza. Veloci e spietati. TOP.

Lance Stroll: 8 / 8

Manca un pizzico in qualifica per stare davanti ad Alonso. In gara perde la posizione su Bortoleto al via ma poi tiene dietro Verstappen, imposta un gran ritmo e alla fine chiude buon 7°. Gran passo avanti.

Fernando Alonso: 10 / 9

TOP meritatissimo per Nando. La qualifica è eccellente ma le Aston erano veloci e il team ha interpretato benissimo i tempi di uscita e la preparazione gomme. La differenza Alonso la fa in gara, capendo che deve e può controllare il centro gruppo. Gestione gomme clamorosa e tutti gli altri piloti portati a spasso. Spettacolo.

Mercedes: 7.5 / 7

Il ritorno alla sospensione posteriore vecchia fa tornare l’equilibrio con uno schiocco di dita. La Mercedes era la terza forza in campo ma rispetto a Spa-Francorchamps, tutta un’altra storia. Hanno smentito il Naska del PreGP!

Andrea Kimi Antonelli: 6 / 6

Alla fine arriva un punticino non semplice da portare a casa, vista la corsa caotica del treno Alonso. Però, senza quel Q2 così difficile, c’era il potenziale per fare molto meglio.

George Russell: 9 / 8

Cosa vuoi dire di più a George Russell? Sfiora la Pole Position in qualifica, gestisce la gara in maniera furba, non esagera, passa Leclerc di forza e prova anche a far squalificare la Ferrari con le interviste. È un tuttofare. TOP.

Red Bull: 4 / 5

La Red Bull all’Hungaroring non ci ha capito niente. Ma niente di niente. La macchina non riesce a generare grip in nessuna condizione e la corsa è un calvario. FLOP.

Yuki Tsunoda: 6 / 6

Povero Yuki, il weekend nel quale è più vicino a Max è quello in cui la macchina è talmente lenta che comunque esce in Q1. Sembra Fantozzi.

Max Verstappen: 6.5 / 6

Sconsolato, ricorda il Leclerc del 2020 o del 2021. Trascina la macchina in Q3, poi combatte a centro gruppo, ogni tanto sorpassa ma alla fine lotta per pochi punti. Non da lui.

Ferrari: 6 / 7

Pole Position e due terzi di gara passati a giocarsi la vittoria, su un circuito perfetto per la McLaren. Detta così, gran weekend per Ferrari e sospensione posteriore promossa. Ma poi aggiungi il guasto di Charles, la delusione, Hamilton non pervenuto, le difficoltà con le Soft in qualifica… e alla fine è una sufficienza.

Lewis Hamilton: 3 / 5

Disastroso il weekend di Hamilton. Inutile girarci attorno. Dentro e fuori la pista. Non funziona nulla, nemmeno la partenza con le Hard che di solito l’aveva aiutato dopo le uscire in Q2. FLOP.

Charles Leclerc: 9.5 / 9

Puoi dare un voto diverso a Leclerc? Dopo quella qualifica strepitosa? Dopo quei due terzi di corsa a sognare la vittoria e il primo stint passato a staccare la McLaren? Mi chiedo solo perché non lo abbiano avvisato alla radio che sospettavano un guasto: avrebbe reso il suo finale di gara meno frustrato. TOP.

McLaren: 9 / 10

Un votino in meno perché, mannaggia, non si può finire secondi e terzi in qualifica per un cambio di vento. Che vergogna… per il resto, la solita perfezione. Macchina perfetta e, finalmente, meccanici scatenati!

Oscar Piastri: 8 / 9

Pasticcia in Q3 ma soprattutto, in gara, si lascia un po’ trasportare dalla strategia della squadra, senza imporsi per la singola sosta che, già durante il primo stint, si capiva essere alla portata di McLaren.

Lando Norris: 9 / 9

Maluccio la qualifica, bruttina la partenza, ma gestione gomma eccellente in gara, roba che se guidasse per la Ferrari celebreremmo un mese, e difesa molto fredda nel finale su Piastri. Bel colpo.

Vi riassumo i TOP, che sono Leclerc, Russell, Alonso, Aston Martin e Bortoleto. FLOP per Hamilton, Red Bull, Gasly, Haas e Williams.

NASKA-QUIZ

Ora le domande per Zandvoort.

Soft: quale pilota finì sorprendentemente a podio nel 2023?

Media: quale motore mitologico esordì nel 1967 a Zandvoort?

Hard: l’edizione 1979 è ricordata per il giro su tre ruote di Villeneuve. Ma chi arrivò secondo in quella gara?

Trovate sul sito, nella sezione Premium, l’analisi di metà stagione!

Alberto Naska e Luca Ruocco