È arrivato il momento del Gran Premio di Monaco!

Siamo pronti a vivere il sabato più divertente dell’anno, le qualifiche più spettacolari della stagione… e poi una gara noiosissima, terrificante.

Se per una volta, invece, non fosse così?

Quest’anno a Monaco c’è una novità epocale: due soste obbligatorie. La prima volta nella storia della F1.

Come funziona? Cosa può succedere? Chi sono i favoriti del weekend? Leclerc riuscirà a fare il bis dell’anno scorso, o le McLaren sono imbattibili?

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NASKA-HYPE

La grande novità del Gran Premio di Monaco di quest’anno sono le due soste obbligatorie. Vediamo di capire assieme come funziona questa novità; prima, però, serve un recap per essere sicuri di partire tutti dalla stessa base di conoscenze.

In una gara di F1 asciutta – attenzione, asciutta – ogni pilota deve usare almeno due set di gomme di mescola diversa. La Pirelli porta una mescola Soft, una Media e una Hard ad ogni GP; perciò, i piloti sono obbligati a usare due di queste tre mescole durante la gara. Perchè? Semplice: per aumentare lo spettacolo.

E’ chiaro, quindi, che ogni pilota è obbligato a fare almeno un pit stop, sennò come fa a cambiarle queste gomme?

In realtà, una scappatoia esiste: se durante la gara c’è una bandiera rossa, le squadre possono cambiare le gomme durante la pausa dettata dalla bandiera stessa. In quel  caso, il pilota ha smarcato l’utilizzo di due mescole e non è più obbligato a fare il pitstop.

La regola della doppia mescola decade nel momento in cui la gara è dichiarata bagnata. A quel punto, il pilota è libero nell’utilizzo delle gomme. Può usare un set di intermedie per tutto il GP, senza mai fermarsi, e se durante la corsa utilizza gomme da asciutto, possono anche essere tutte della stessa mescola.

Siamo arrivati a definire la situazione standard. Perché le cose cambieranno per la corsa di Monaco?

Perché Monaco è una pista dove è quasi impossibile sorpassare, e in più le gomme si consumano poco o nulla. Perciò, in una gara asciutta, è molto facile per il leader della corsa gestire la situazione. Basta tenere il gruppo compatto, così il secondo o il terzo non possono provare l’undercut. Quando i piloti di centro gruppo iniziano le soste, il leader – che è andato piano – ha le gomme tanto ben curate che le può spremere per fermarsi un giro dopo gli avversari e rimanere comunque davanti.

Chiaro, poi ci sono le Safety Car, le bandiere rosse, e via così, ma se non ci sono imprevisti, la gara è noiosissima, non succede nulla. 

C’è un ulteriore problema: possono capitare situazioni assurde come lo scorso anno. Bandiera rossa al primo giro. Gara sospesa. Tutti i piloti partiti davanti, con la Media, mettono la Hard e… zac. Non hanno più bisogno di un pit-stop. Leclerc ha fatto tutta la corsa, dalla ripartenza in poi, sulle Hard, come Piastri, Sainz e Norris dietro di lui. Zero pit-stop, zero possibilità di sorpassi, una noia mortale.

Ecco perché questa nuova regola fa il suo esordio, per ora esclusivo, proprio a Monaco. Ascoltatemi bene perché i concetti sono semplici ma molto diversi a come siamo abituati.

Ogni pilota, nella gara di Monaco, dovrà usare PER FORZA tre set di gomme. Se la gara è asciutta, questi tre set devono essere di almeno due mescole diverse, quindi non devono essere tre mescole diverse, ma due. Attenzione: anche se la gara venisse dichiarata bagnata, rimane l’obbligo di utilizzare tre set diversi. Decade solamente l’uso delle due mescole diverse. Quindi, anche con gara tutta bagnata e da intermedie, rimarranno due pit-stop obbligatori.

Sempre valida la regola per la quale durante la bandiera rossa si possono cambiare le gomme.

Se un pilota non usa tre set di gomme, bandiera nera, squalificato. Se la gara finisce sotto bandiera rossa e non si riparte, chi ha usato solo due set riceve una penalità di 30’’. Chi ne ha usato solo uno, penalità di 1’.

Abbiamo capito come cambiano le regole, ora proviamo a capire quali saranno gli effetti di questo cambiamento.

Il primo effetto riguarda le gomme.

La Pirelli fornirà 13 set di gomme da asciutto, come sempre. Abbiamo 8 set di Soft, 3 set di Medie e 2 set di Hard.

La doppia sosta obbligatoria potrebbe leggermente cambiare l’utilizzo delle gomme durante il weekend. Spieghiamo il concetto con un esempio.

L’anno scorso Leclerc utilizzò durante i tre turni di prove libere 3 set di Soft, 2 di Medie e 1 di Hard. Ricordiamo che i set utilizzati durante le libere vanno restituiti a Pirelli. Quindi gli rimasero 5 set di Soft nuove per la qualifica, che utilizzò tutti (1 in Q1, 2 in Q2 e 2 in Q3); 1 set di Medie e 1 set di Hard per la gara.

Rimanere con 1 set di Medie e 1 set di Hard per la gara potrebbe essere rischioso nel 2025. Dovresti per forza utilizzare la Soft in gara. Quindi cosa avrebbe senso fare? Tenere un set di soft in meno per le qualifiche in modo da avere un set di medie o hard per la gara. E quindi la qualifica diventerebbe più difficile. Occhio perché la strategia, perciò, partirà già dalle libere.

Il secondo effetto di questo cambio di regole è forse il più importante. La doppia sosta cambierà il modo di correre a Monaco?

Negli ultimi anni, a parte il 2023, la strategia è sempre stata quella descritta. Il leader tiene il gruppo compatto per la prima parte di gara, distrugge le possibilità di undercut degli avversari, e appena iniziano i pit-stop tutti si fermano e nulla cambia.

Quest’anno, il giochetto dovrebbe essere ripetuto due volte. E non è un giochetto così semplice da mettere in pratica, nonostante a Monaco non si sorpassi. Qualcuno potrebbe inventarsi delle mosse strategiche strane. Chessò, due pit-stop vicinissimi. Due pit-stop molto tardi. Addirittura, dei giochi di squadra, o delle combinazioni strane con le mescole.

Quello che trovo molto affascinante di questa regola è che raddoppiare i pit-stop, soprattutto a Monaco, raddoppia le variabili strategiche e le possibilità di colpi di scena. E vi dirò: occhio che se viene fuori una gara spettacolare, capace che la F1 pensa a questa regola per tutti i GP!

Torniamo a Monaco ancora un attimo, però. Secondo me, il doppio pit-stop porterà le squadre a trattare Monaco come una gara classica, Un po’ come ha fatto la McLaren a Singapore nel 2024: anziché tenere tutti compatti, il leader spingerà dall’inizio e i gap tra le varie macchine si apriranno. Facendo  così, chi è davanti ha più spazio per gestire la sua strategia: è vero, il leader lascia l’opportunità di undercut, ma allo stesso tempo riduce gli avversari che lo possono attaccare. In questo scenario, dove tutti spingono, possono aumentare gli errori: più Safety Car, bandiere rosse…

Monaco non parte più come una gara noiosa. Sarà strategica, niente sorpassi, ma non parte come noiosa a prescindere. Sembra già un passo avanti.

NASKA-TRACK

Conosciamo tutti la pista di Monaco, è la perla della F1, la sfida più complicata dell’anno sul giro secco.

È un circuito leggendario, che ha incoronato i grandissimi campioni di questo sport – non è un caso che il record di Pole Position e di vittorie sia di un certo Ayrton Senna -, e che ha una serie di curve con nomi uno più famoso dell’altro.

Il primo settore è il più veloce, con la prima curva che è la Santa Devota, secca destra medio-lenta dove è molto facile toccare il muro in uscita. Poi arriva la salita di Beau Rivage, che è tutta ondulata ma si fa in pieno, poi la lunga sinistra di Massenet e la destra del Casinò. Si scarta il tombino sulla sinistra e finisce il primo settore.

Il secondo settore è più tortuoso. Si inizia con il tornante del Mirabeu alto, poi il celeberrimo tornantino del Loews, la curva più lenta del mondiale, con i piloti che devono togliere una mano dal volante per ruotarlo abbastanza, poi arrivano due curve a destra secche, il Mirabeu basso e il Portier. Importantissimo preparare bene l’uscita dal Portier perché conduce sotto al Tunnel, il tratto dove si spalanca il gas e si raggiungono le velocità più alte del giro, circa 280 km/h. Frenatona per la Nouvelle Chicane, molto lenta e stretta, uno dei pochi punti di sorpasso, e poi via verso la fine del secondo settore, che si conclude con la curva del Tabaccaio, una sinistra difficilissima perché veloce, stretta e cieca in uscita.

Il terzo settore è il più iconico e forse il più difficile della pista, quello dove in qualifica si fa davvero la differenza. Inizia con la mitica sequenza delle Piscine. Prima una S velocissima, poi una chicane più lenta dove si sfiora il muretto in ingresso e in uscita. Infine, Rascasse e Anthony Noghes, le ultime due curve, entrambe lente e complicate.

Ve l’ho raccontata, perché merita, ma Monaco è una pista davvero assurda, senza senso. Sicuramente è totalmente inadatta alle F1 moderne. Troppo stretta e lenta. E non è vero che a Monaco non si sorpassa! La Formula E corre anche lei a Monaco e le sue macchine, che sono più piccole e meno veloci, regalano grande spettacolo a Monaco. Assurdo, se ci pensate.

Parlando di F1, per andare forte in F1 servono tre cose dalla monoposto.

Prima: tantissimo carico aerodinamico. Il più possibile, fa nulla se hai un’ala posteriore che in rettilineo ti farebbe da paracadute, tanto di rettilinei non ce ne sono. Questo potrebbe aiutare chi, come la Ferrari, fa fatica a tirare fuori carico dal fondo, perché le ali molto cariche compensano un pochino e, come vi ho detto, a Monaco non creano problemi in rettilineo.

Seconda: tanto grip meccanico. Nel lento, le sospensioni devono funzionare benissimo. Ci sono tanti bump, tanti cordoli, serve una meccanica morbida, che segua bene l’asfalto, che aiuti in trazione e in frenata, ma anche che dia il giusto sostegno nelle sezioni veloci come le Piscine o Massenet. In più, i braccetti dello sterzo vengono modificati per permettere alle F1 di girare nei punti più stretti, come il tornantino del Loews o la Rascasse.

Terzo e ultimo aspetto che serve per andare forte a Monaco: la fiducia del pilota. È la cosa più importante. La monoposto deve essere facile da guidare. Deve trasmettere fiducia. Se ci riesce, il pilota entra in una spirale positiva: sente bene la macchina, va più forte, arriva al limite e trova decimi su decimi.

Quindi, chi sarà favorito? Le curve lente e le tante richieste alle sospensioni dovrebbero piacere molto alla McLaren. Però i piloti hanno sempre detto che la macchina trasmette poche sensazioni all’anteriore, che si fa fatica a sentire il limite sul giro secco. E questo sarebbe terribile per Monaco. La Mercedes è sempre andata bene in qualifica, quindi me li aspetto forti. Red Bull con Verstappen stessa cosa: Max a Imola ha detto che andranno piano, ma non ci credo. Come l’anno scorso, forse faticheranno un po’ perché la Red Bull è troppo rigida, ma troveranno la quadra. La Ferrari è la grande incognita: Leclerc ha detto che si aspetta che Monaco tiri fuori il peggio dalla SF-25. Hamilton invece era fiducioso. Dipende molto da quanto potranno ammorbidire le sospensioni e quanto l’ala più carica al posteriore compenserà il fondo che gira alto. Secondo me, se trovano un buon equilibrio, diciamo qualcosa che metta la macchina a due decimi dalle migliori, poi i piloti faranno il resto. Sapete meglio di me quanto forte va Leclerc a Monaco: si è preso 3 Pole Position negli ultimi 4 anni.

A proposito, quest’anno Pirelli porta la mescola C6 come Soft, quindi potremmo vedere il primo giro della storia sotto il muro del 1’10’’!

Attenzione anche alle possibili sorprese. Perché, se trovi l’assetto giusto, anche una macchina da centro gruppo può sorprendere a Monaco. Negli ultimi anni lo ha fatto l’Alpine, che mi aspetto vada forte anche nel 2025, e occhio alla Williams, che è in grande forma e ha una monoposto che trasmette tanta fiducia ai suoi piloti.

NASKA-MEMORY

Naska-memory dedicato all’edizione 2019 del Gran Premio di Monaco.

Il 2019 è una stagione stra-dominata dalla Mercedes. Monaco potrebbe mischiare le carte, e nelle libere sembra proprio così. In FP3, ad esempio, il più veloce è Charles Leclerc, alla seconda stagione in F1 e alla sesta gara in Ferrari.

In Q1 però il box pasticcia: Charles non fa un super primo giro, avrebbe bisogno di tornare in pista anche a gomme usate, ma il muretto rischia, lo tiene ai box e viene fregato. Leclerc escluso in Q1, partirà 15° dopo la penalizzazione di Giovinazzi.

Davanti brilla Lewis Hamilton, che si prende una grande Pole Position con la sua Mercedes dall’Halo dipinto di rosso, per ricordare Niki Lauda che è appena scomparso.

Secondo Bottas, poi Verstappen e Vettel molto staccati in seconda fila. In questo caso, Monaco ha premiato la vettura migliore.

La gara è un’altra cosa. Davanti Hamilton prova a tenere il gruppo compatto. Dietro chi fa lo show è Leclerc. Parte con gomme Medie, a differenza dei primi che hanno le Soft, e in partenza sfila l’Alfa Romeo di Raikkonen. Al secondo giro passa Norris all’esterno del tornantino Loews, e si piazza 13°. Poi supera Grosjean alla Rascasse con una manovra da urlo. A questo punto Leclerc è dietro Hülkenberg, con la Renault, il primo dei piloti con le gialle. Prova l’attacco alla Rascasse ma Nico, a differenza di Grosjean, si difende e chiude la porta. Leclerc prova a chiudere la curva ma è troppo stretto e colpisce il muro interno.

Foratura, fondo distrutto, detriti per tutta la pista e ritiro per il numero 16 Ferrari.

Safety Car, tutti rientrano ai box. Hamilton riceve gomme Medie, mentre tutti gli altri le Hard. Verstappen supera ai box Bottas ma viene penalizzato di 5’’ per unsafe release. Bottas ha danni alla gomma, quindi rientra al giro dopo e viene passato da Vettel.

Nessuno si ferma più e la gara diventa interessante. Hamilton è inseguito da Verstappen, e le gomme Medie della Mercedes finiscono presto. Max gli rimane appiccicato per tutta la gara, prova a farsi vedere, addirittura si toccano ma senza danni.

Finisce con Hamilton primo nonostante le gomme gialle distrutte. Vettel secondo e Bottas terzo dopo la penalizzazione di Max.

INDOVI-NASKA

Chiudiamo con il gioco del PreGP: l’Indovi-Naska! Io vi dico la mia Prediction del podio, voi mi date la vostra nei commenti.

Prima, gli orari del weekend. Non è più come qualche anno fa, quando le libere a Monaco erano al giovedì, vi ricordate? Succedeva perché a metà del Novecento, quando il GP di Monaco trovò la sua data stabile a fine maggio, questa data coincideva con la festa cristiana dell’Ascensione. Quindi il venerdì c’era una processione per le strade di Monaco e non si poteva utilizzare il circuito. Da qualche anno, questa tradizione è stata superata per permettere a Monaco di rientrare meglio nel calendario super-affollato di F1: il giovedì, però, ci sono le prime libere per F2, F3 e Porsche Supercup.

Vi dico solo gli orari della F1, che sono i soliti: Libere 1 alle 13.30 di venerdì, libere 2 alle 17; libere 3 alle 12.30 di sabato, qualifiche alle 16. Gara, domenica alle 15.

Il mio podio per la gara è… Verstappen – Leclerc – Norris

Che dire, godetevi lo spettacolo di Monaco! Le qualifiche sono le più belle dell’anno, la gara… vediamo se la doppia sosta funziona!

Alberto Naska e Luca Ruocco