Signore e signori, benvenuti agli AUTOSCONTRI di Interlagos! Analizzeremo tutti gli incidenti per capirci qualcosa a partire dal contatto a tre fra Piastri, Antonelli e Leclerc che ha messo KO… non lo indovinerete mai… il più fortunato di tutti… Charles Leclerc!

Ma è successo davvero di tutto. Sole, pioggia, vento, un incidente dopo l’altro, tantissimi episodi da analizzare, poi c’è Kimi arrivato a podio, un super Bearman, Hamilton che delude, Verstappen che sembra disperso ma arriva 3° partendo dalla Pit-Lane…ma Il vincitore di questo round è stato… Lando Norris, che ha dominato il weekend e ha messo un’ipoteca grossa come una casa sul Mondiale Piloti!

Insomma, l’avete già capito, sarà un PostGP ricchissimo. Davvero strapieno di analisi. E allora, partiamo subito con il Nask-assunto!

NASK-ASSUNTO

A sto giro rischio di sforare…c’è troppo da dire. Ok, analizziamo solo gli episodi. Le spiegazioni poi dopo.

Giovedì molto calmo a Interlagos. Tante pa role di circostanza, poche notizie davvero interessanti.

Tra queste, l’ammissione di Yuki Tsunoda sul 2026. La Red Bull gli sta facendo provare pochissimo la macchina dell’anno prossimo al simulatore. Non una grande notizia, per Yuki. Max invece fa il gasato rispetto alle sue chance Mondiali, con Norris che dice di non essere preoccupato dal trovarsi in testa alla classifica anche perché ha lavorato tantissimo sulla sua mente durante l’anno.

Piastri, al contrario, spiega le difficoltà di Austin e Città del Messico, collegandole non solo all’asfalto scivoloso e alle condizioni particolari. Oscar racconta di trovarsi un po’ in difficoltà con le mescole più soffici; e dato che nelle ultime due gare la Soft l’aveva fatta da padrona, le sue difficoltà sono lievitate tipo panettone.

Infine, Hamilton lancia una stoccata alla FIA riguardo le mancate penalità del Messico: non  si rendono conto che le loro decisioni possono cambiare una carriera o costare un Mondiale. Qualcuno ha detto Abu Dhabi 2021?

Passiamo alla pista. Venerdì fa caldo, molto caldo, c’è un bel sole e l’asfalto viaggia oltre i 45°C. nell’unica sessione di libere del weekend Sprint tutti girano con la Hard. Mercedes sembra molto veloce sul giro secco ma degrada molto. Meglio Red Bull, con Ferrari e McLaren che vanno forte ma potrebbero simulare la Sprint.

Nel finale, quasi tutti montano le Medie, risparmiando un treno di Soft per le qualifiche e, forse, la Sprint stessa. Tutti tranne Red Bull, che prova la Soft con Max e aveva Tsunoda sulle Rosse praticamente da inizio sessione, per colpa di un testacoda con toccata nei primi minuti.

Sorprende la Ferrari, che decide di completare l’intero lavoro delle libere sulle Hard, risparmiando tutti gli altri set per le due qualifiche, la Sprint e la gara lunga. Inoltre, Leclerc prova l’ala a medio-alto carico, mentre Hamilton è su un assetto più scarico.

Venerdì pomeriggio è il momento delle Qualifiche Sprint. La pista si raffredda velocemente. Con le Medie, che vanno usate obbligatoriamente in Q1 e in Q2, volano le Aston Martin, che si giocano le prime posizioni con Mercedes e McLaren. Faticano invece Ferrari e Red Bull: la Rossa non funziona sul giro secco, è lentissima nei rettilinei e addirittura poco equilibrata nel settore più tortuoso. Verstappen, invece, si lamenta molto di una vettura troppo rigida e con poco grip nel lento. Hamilton viene eliminato proprio in Q2.

Il Q3, nel quale tutti devono passare alle Pirelli Soft, cambia le gerarchie. Norris si prende la Pole Position della Sprint seguito da vicino da Antonelli, che mette assieme un gran giro. Li seguono Piastri e Russell, con Alonso solament e 5° dopo che con le medie era primo.

Durante la notte tra venerdì e sabato, la regione di San Paolo è spazzata da un ciclone, con tanto di allerta della protezione civile e molta preoccupazione per l’attività di pista. Un po’ tutti si aspettano una Sprint bagnata e una qualifica con l’asfalto umido o forse asciutto.

Invece, su Interlagos piove meno del previsto e già alla partenza della Sprint l’asfalto è mezzo bagnato, ma è da slick.

Le Mercedes, Verstappen e Leclerc montano le Soft al via. Le McLaren, le Aston e Hamilton le Medie. Parte benissimo Norris, lo seguono Antonelli e Piastri, mentre faticano Stroll e Alonso. Lewis, più indietro, fa una grande partenza.

All’inizio del 6° giro l’ordine è il seguente: Norris, Antonelli, Piastri, Russell, Verstappen, Alonso, Leclerc e Hamilton. La gara appare un po’ statica anche se i piloti si seguono da vicino, tanto che il povero Carlo Vanzini dice quello che un po’ tutti pensiamo: gara che sembra congelata, ma pronta a esplodere.

Appena finisce la frase… Piastri a muro alla Curva do Sol. Passa qualche secondo e vanno a muro anche Hülkenberg e Colapinto. Cosa è successo? Lo raccontiamo tra un attimo. Bandiera rossa per ripristinare le barriere, lunga pausa, la gara riprende con partenza lanciata e un po’ tutti che scambiano le gomme: chi aveva le Soft monta le Medie, e viceversa.

Davanti gestiscono tutti bene, con Norris che allunga con le Soft e poi le coccola controllando il ritorno di Antonelli, che grazie alle Medie ha più passo nel finale. Al terzo posto abbiamo Russell seguito da Verstappen, con Leclerc che passa Alonso dopo avergli messo pressione per quasi tutta la corsa. Alla fine, le Soft della Aston cedono e Charles passa.

Quindi, Leclerc è 5°, con Alonso 6°, Hamilton 7° appena dietro e un grande Gasly 8°: Pierre è scatenato e riesce a passare Stroll per l’ultimo punticino. Più indietro, Bortoleto tira una cartella clamorosa a due giri dalla fine. Sauber disintegrata, Gabriel per fortuna sta bene.

Capitolo qualifiche. Subito , in Q1, il primo colpo di scena. Verstappen usa un solo set di gomme Soft nuove ma non ha ritmo. I suoi giri sono più lenti di quelli di Hülkenberg e Max chiude al 16° posto. FUORI IN Q1!!! La Red Bull doveva rivoluzionare l’assetto per provare a vincere ma l’ha fatto nel modo peggior possibile, e ora Max sembra fuori dal Mondiale. Anche Tsunoda, comunque, è in fondo alla classifica, addirittura ultimo tra i partecipanti alla qualifica.

In Q2 la sorpresa è l’uscita di Hamilton, 13° dopo una serie di giri nella quale non trova mai il giusto ritmo. In realtà, tutti fanno molta fatica: la pista è più lenta del giorno prima, c’è un forte vento che rende complicatissimo mettere assieme il giro giusto. Tutti tranne Ollie Bearman, che con la sua Haas si piazza 2° in Q2 e si candida a una clamorosa prima fila.

Q3. Dopo il primo  run abbiamo Piastri davanti a Leclerc di pochi millesimi, con Charles che sembra pronto a ripetere il colpaccio dell’Ungheria grazie a una Ferrari molto più competitiva del venerdì. Norris, al contrario, blocca alla prima curva e butta via il giro.

Nel secondo tentativo, però, emergono nuovamente i migliori della Qualifica Sprint.  Norris e Antonelli battono abbastanza facilmente il tempo di Leclerc. Kimi non ha il passo per attaccare Lando, ma è secondo senza grandi patemi. Charles deve accontentarsi del 3° posto, davanti a un deludente Piastri, a 4 decimi da Norris. Hadjar è 5°, con Lawson 7° e la VCARB contentissima. Russell chiude 6° dopo aver provato le Medie nel run finale, mentre Bearman esagera nel Q3 e va fuori finestra con le gomme. Chiude solo 8°. Gran lavoro di Gasly e Hülkenberg a chiudere la Top10.

Questa la griglia di partenza per la gara di domenica.

C’è un po’ meno vento, il cielo è grigio e l’asfalto molto freddo, con qualche goccia di pioggia nell’aria che fa paura ma non bagna abbastanza la pista. Verstappen partirà dalla pit-lane con il terzo assetto diverso in tre giorni e una Power Unit Honda nuova di pacca. Antonelli e Russell provano la carta della Soft in partenza.

Il via è tranquillo, quasi tutti mantengono le posizioni tranne Russell che la perde su Lawson e Hamilton che si tocca con una Williams e finisce in fondo al gruppo. Mentre prova a risalire, Hamilton tampona Colapinto sul dritto e si ritrova senza ala.

Intanto, esce la Safety Car per un contatto tra Stroll e Bortoleto. Gabi prova a passare all’esterno del Bico do Pato, ma mette due ruote sulla terra, si gira e sbatte.

Alla ripartenza, accade il patatrac. Antonelli riparte lentamente dietro a Norris, Leclerc lo affianca all’esterno verso la S do Senna e Piastri all’interno. Oscar blocca le ruote, tocca Antonelli e la Mercedes va dritta contro la Ferrari di Charles. SF25 rotta, Leclerc ritirato. Analizzeremo tra poco l’incidente, qui ci interessa solamente sapere che Piastri prende 10’’ di penalità.

Più indietro, Verstappen fora le gomme Hard e rientra ai box, mentre Hamilton ha grandi danni al fondo e la sua Ferrari è inguidabile. Proseguirà solo fino a quando i commissari non gli danno penalità per il contatto con Colapinto, così da scontarla subito e non portarsela a Las Vegas. E poi ritiro.

La gara entra n el vivo e si rivela estremamente strategica. Nonostante il fresco, c’è tanto degrado e questo spinge le squadre su tre strategie diverse. Chi usa la Hard la scarta in fretta. C’è chi tenta la carta della singola sosta, con Soft e Media. C’è chi va sulle due soste, combinando sempre le Medie e le Soft, ma anche qui i piloti si dividono in due gruppi. Chi si ferma presto, come Antonelli e Bearman, e chi punta ad avere gomme più fresche a fine stint, come Piastri, Russell o Verstappen.

Norris è su una strada di mezzo che funziona benissimo. Lando gestisce tutta la corsa e chiude 1° senza problemi.

Verstappen invece risale come una furia, ha davvero un gran ritmo, forse il migliore in pista, e alla fine del secondo stint su Medie potrebbe provare il colpaccio, dato che si trova 1° con 7’’ su Norris e l’obbligo delle due mescole da smarcare già rispettato, viste le Hard forate. Ma la Red Bull sceglie la strada più sicura, lo richiama per un treno di Soft e Max rientra 4° davanti a Piastri. Rimonta Russell, lo passa, ma quando attacca Antonelli non ha più abbastanza gomma e Kimi si difende alla grande.

Il podio finale, perciò, vede Norris, Antonelli e Verstappen. Piastri attacca Russell per il 4° posto ma non riesce a passare.

Bearman è stupendo 6°, in una terra di nessuno, dopo una gara veloce e piena di sorpassi gagliardi, e ha oltre 25’’ di vantaggio su un mega gruppone che si gioca il 7° posto.

Ci sono 8 macchine nell’ultimo giro tutte in un unico treno DRS, con tanti duelli stupendi e Lawson che tiene tutti dietro con gomme alla frutta, vista la sosta singola, ma la regia internazionale, scandalosa, decide di non farli vedere nel riquadrino perchè è più importante mostrare i primi 3 che girano da soli. Quindi chiude 7° Lawson, 8° Hadjar, 9° Hülkenberg e 10° Gasly, finalmente a punti in una gara lunga.

Dai, sono stato molto più veloce del solito, e c’era anche la Sprint!

Ora, analizziamo tutto quello che è successo a partire dal…

NAS-KATAFASCIO

Eh già, ci voleva una rubrica speciale per la marea di incidenti che hanno reso Interlagos una vera e propria pista di autoscontri. Analizziamoli uno per uno.

  • PIASTRI SPRINT: Piastri sbatte nella Sprint perdendo al sesto giro la macchina in uscita della S do Senna. Oscar mette la parte sinistra della McLaren sul cordolo e… sbam, si gira e finisce a muro. Cos’è successo? Semplice, la Mario Kart Move di Lando Norris, come l’ha descritta Russell. Lando ovviamente non l’ha fatto apposta ma è andato un pelo largo sul cordolo in uscita dalla S do Senna, la prima chicane. Lì si era accumulata un po’ d’acqua e Norris l’ha sollevata. Antonelli, che era 2°, se n’è accorto e ha scartato il cordolo. Piastri invece ha preso in pieno la pozza e si è girato. Questa è 95% sfiga. Perché era imprevedibile. Infatti, nello stesso identico modo si son schiantati anche Hulkenberg e Colapinto. Perché allora non 100% sfiga? Perché Verstappen l’ha persa ma è riuscito a controllarla e non schiantarsi. 
  • BORTOLETO SPRINT: Bortoleto si è schiantato nel finale della Sprint mentre provava ad attaccare Albon. L’idea di Gabi era una divebomb a sorpresa, tuffarsi all’ultimo all’interno di curva 1. Si vede molto bene, però, come Bortoleto anticipi la sterzata quando ha ancora il DRS aperto. Tra quello, l’umido e forse l’inizio della frenata, perde il posteriore, va dritto contro muretto all’esterno e poi vola verso le barriere, colpendole con tanta forza da disintegrare la vettura e spezzare il piantone dello sterzo. Per fortuna, nessuna conseguenza. Ma un errore imperdonabile di quelli che non devi neanche tornare ai box. Ultimo giro sprint, merdesimo, non ti giochi punti, qualifica tra 3 ore. Ma che senso ha? Ha distrutto l’intero weekend.
  • HAMILTON PARTENZA: in partenza Hamilton si tocca con una Williams. Classica dinamica da curva 1 di Interlagos. Lewis battezza la corsia più esterna di tutte, fa più strada degli altri ma frena tardi e spera di recuperare posizioni come nella Sprint. Lascia però uno spazio troppo invitante. Lì si infila una Williams e appena Hamilton chiude la traiettoria, si toccano. Incidente di gara, ma Hamilton poteva evitarlo stando un po’ più largo.
  • HAMILTON-COLAPINTO: Lewis riparte in fondo al gruppo, sente di aver problemi, ma attacca subito Colapinto prendendo la scia sull’Arquibancadas. Colapinto non si muove granché e non pela il gas. Hamilton prova a scartarlo ma calcola male le distanze e lo tampona. Pochi danni per entrambi ma leggero contatto provocato. La FIA qui ragiona come la RC Auto. La colpa è di c hi tampona, anche se quello davanti non ha danni.
  • BORTOLETO-STROLL: nel corso del primo giro, al Bico de Pato, Bortoleto prova l’attacco all’esterno di Stroll. Ma tocca la terra, si gira e va a muro. Altro errore grave. Impossibile sorpassare lì, ma soprattutto con tutto il gruppo vicino, quello davanti non puoi prevedere cosa farà.
  • TSUNODA-STROLL: il povero Stroll è sempre in mezzo. Qualche km dopo, Tsunoda perde la macchina all’entrata della sezione lente, va lungo, tampona Stroll e lo fa girare. Contatto involontario ma nasce da un errore. Giusta la penalità di 10’’, comico che debbano ripeterla per averla eseguita male.
  • PIASTRI-ANTONELLI-LECLERC: veniamo al contatto più discusso di tutti e proviamo a capire perché era giusta la penalità di Piastri, o forse era inevitabile, e perché Leclerc ha ragione a dire che Antonelli e Oscar condividono le responsabilità di quanto accaduto. Prima cosa, i fatti: Kimi riparte male, Leclerc lo affianca all’esterno, Piastri vede una porta all’interno e si affianca quasi totalmente. Questo prima della frenata. Leclerc frena forte ma sceglie la corsia esterna e lascia tanto spazio. Antonelli invece tira la staccatona e chiude la porta a Piastri. Piastri, a questo punto, ha più o meno lo spazio di una macchina all’interno, blocca le ruote, tocca Kimi, Kimi finisce contro la Ferrari e Leclerc ritirato. A parte la proverbiale sfiga di Char les, perché i commissari hanno penalizzato Piastri?

    Le guidelines dicono questo: Se chi attacca:
    1) Prima dell’apex e all’apex, l’asse di chi attacca altezza specchietto difendente
    2) Totale controllo auto
    3) Rimanere limiti di pista
    Secondo le guidelines la penalità è giusta perchè semplicemente piastri ha bloccato e quindi non era in totale controllo dell’auto. Ma la sua era una manovra kamikaze? No. Aveva tanto spazio all’interno, Kimi era ripartito lento, ed era giusto provare a guadagnare subito due posizioni. Si sta giocando un Mondiale, il buon Oscar! Oltretutto, se guardate l’onboard, Piastri ha bloccato perchè lì c’era un dosso e sul salto la ruota ha bloccato. Ma lì nessuno passa mai quindi non sai che c’è il dosso. Che sfiga. Ora, se non avesse bloccato e se non ci fossero ste guidelines, onestamente, non sarebbe da penalità. Sarebbe incidente di gara con responsabilità di kimi. Sapete perchè? Guardate questa foto. Spiega tutto. Kimi aveva uno spazio GIGANTE alla sua destra. Fosse stato mezzo metro più largo avrebbe comunque tenuto la posizione ed evitato il contatto. Ha stretto troppo e quando sei esterno e stringi troppo te la pigli nel c*** sempre tu. E ha ragione Leclerc a dire che la manovra di Antonelli non è stata furbissima. Se non ci fosse stato Leclerc, Kimi avrebbe perso il podio. Anche qui ragazzi, per il povero Piastri direi un buon 70% di sfiga.

 

NASKA-MONDIALE

Naska-Mondiale nel quale analizziamo il weekend dei candidati al titolo.

  • LANDO NORRIS (390pt/7vittorie/6Pole/17podi): partiamo da Lando Norris. Ha il Mondiale in tasca, ormai. 24 punti su Piastri, 49 su Verstappen. Per l’aritmetica, gli basta arrivare sempre secondo. In realtà, deve controllare la situazione a Las Vegas e poi una vittoria in Qatar chiude i giochi. Si sapeva che in Brasile la McLaren sarebbe andata forte, ma le condizioni fresche hanno un po’ tarpato le ali alla MCL39 e hanno reso la vita difficile, soprattutto in qualifica e in alcune fasi della gara. Ma Lando ha risposto sempre presente. Da quel sorpasso a Singapore su Piastri, sta tirando fuori una grinta e un ritmo spaventosi. Comando della classifica meritatissimo.
  • OSCAR PIASTRI (366pt/7vittorie/5Pole/14podi): Piastri è in bambola. Lo diciamo da un po’, Interlagos l’ha confermato. Ma il vero punto dolente sono le prestazioni. Oscar si aspettava che le condizioni e l’asfalto del Brasile lo avrebbero riportato in zona Norris. Non è mai accaduto così e la dimostrazione peggiore di ciò è avvenuta in gara. Dopo la VSC era 2° a pochi decimi da Lando, tempo di finire il primo stint era distante oltre 7’’. E hanno la stessa monoposto. È questo che preoccupa, più degli errori che in Brasile nascono anche da situazioni sfortunate.
  • MAX VERSTAPPEN (341pt/5vittorie/7Pole/11podi): finiamo la rubrica con Max che ormai è realisticamente fuori dai giochi. Troppo in forma Norris, troppo ondivaga la Red Bull. Ma cosa è successo? E come ha f atto a rimontare così bene? Allora, l’assetto di base della Red Bull era sbagliato. Troppo scarico, basso e rigido. Risultato, macchina inguidabile nel lento. Dopo la Sprint, era necessario cambiare la rotta. Usando i dati raccolti da Tsunoda che era partito in pit-lane, la Red Bull ha deciso di montare il fondo senza aggiornamenti del Messico, alzare la macchina e ammorbidirla. Max si è trovato senza grip, tipo in Messico o in Ungheria. Ma, secondo me, nel corso della qualifica poteva anche migliorare ed entrare in Q3. Il problema è che non hanno montato delle Soft nuove per l’ultimo push del Q1, rimanendo tanto in pista con due giri di cooldown infiniti. Il brutto risultato del Q 1, però, ha permesso di partire dalla pit-lane, stavolta con le altezze da terra e il set-up meccanico giusto. E in gara Max, forte anche di due set di Medie e un set di Soft nuove, volava. Era il più veloce in pista o comunque se la giocava con Lando. Perciò, il weekend terribile di Verstappen nasce da un errore di assetto: con queste F1 a effetto suolo così delicate, capita a tutti. Tranne a McLaren. Per questo vincono sempre loro.

NAS-KURIOSITA’

Tre curiosità velocissime sul weekend di Interlagos.

1)      Avete notato che, nel giro di formazione della Sprint, Leclerc e Verstappen sono andati alti alti nella parte più esterna dell’Arquibancadas? Data la pendenza, era la porzione più asciuta dove fare i bornout. Sarà un caso che le Aston Martin, che sono passate sull’umido, poi sono partite malissimo? Ok, avranno avuto caselle più bagnate, ma i piccoli trucchetti del mestiere di Max e Charles…

2)     Bortoleto ha tirato una cartella impressionante. Primo impatto 35G, secondo impatto 57G. Telaio distrutto. Ma allora, perché i meccanici Sauber hanno provato fino all’ultimo ad allestire una nuova monoposto? Non so se lo sapete, ma c ’è una regola che dice che quando cambi telaio devi aspettare il giorno dopo per girare. Sì, è così, ma la regola non vale per i weekend Sprint. Se rompi un telaio nella Sprint, a patto di garantire gli standard di sicurezza, puoi ricostruire una macchina per la qualifica.

3)     Sabato sera, dopo i vari botti alla Curva Do Sol, gli operai del circuito hanno scavato un canale nel cordolo per evitare le pozze. Ma sapete perché si sono create quelle pozze in primo luogo? Al di là della classica pendenza di Interlagos, per l’asfalto con le scanalature, quelle righette fatte apposta per drenare l’acqua! Eh già, drenava talmente bene in uscita della S do Senna… da inzuppare i cordoli!

NASKA-RIMPIANTI

Rubrica velocissima per rispondere a una domanda semplicissima: quanti rimpianti ha la Ferrari?

Risposta: molti. Il Brasile, ve l’avevo detto nel PreGP di Monza, era la pista peggiore per la Ferrari. Ci sono tanti bump, quindi se vuoi abbassare la macchina devi andare rigido e con poco carico aerodinamico dalle ali. Ma se vai rigido e con poco carico, soffri nel lento.

Così, nella Sprint, hanno provato ad andare morbidi, alti e con tanto carico dalle ali. Questo forse anche per studiare la SF-25 con la pioggia attesa al sabato mattina. Leclerc ha fatto fatica a passare Alonso, ma dopo la Sprint era molto fiducioso sul passo.

E per la qualifica, gli ingegneri avevano sistemato l’assetto da asciutto. La Ferrari rimaneva lontana sul giro secco da McLaren e Mercedes, ma era abbastanza a posto per portarla in seconda fila. Almeno per Leclerc; Hamilton non ci ha capito nulla con le gomme e in Q2 ha addirittura tentato il doppio giro di riscaldamento nel finale, finendo comunque eliminato.

In gara, senza contatti, cosa poteva fare Charles? Impossibile dirlo ma, visto che il copione ricordava Austin, e che McLaren, Mercedes e Red Bull hanno tutte chiuso in una decina di secondi… beh, in una gara con tantissimo degrado dove contava la gestione gomme, secondo me Leclerc il podio se lo poteva giocare.

Peccato non averlo scoperto, ma il terzo doppio zero della stagione per i piloti Ferrari (incredibile) ha finalmente messo la squadra dove merita, per essere sinceri: al 4° posto tra i Costruttori. Sono gli unici senza vittorie, il che dice tanto. 

NAS-KAMPIONI DEL MONDO!

Non c’è il Naska-Jr in questo weekend e allora approfitto dello spazio per fare una marea di complimenti a tutto il team Hypercar della Ferrari.

Campioni del Mondo Endurance! Ragazzi, che soddisfazione per la 499P dopo le tre vittorie consecutive a Le Mans che vi ho raccontato in tanti video. Giovinazzi-Calado-PierGuidi Campioni del Mondo Piloti, la squadra fortissima, ha gestito alla grande il Bahrain splittando le strategie, tenendo bene il passo delle Toyota che dominavano… davvero, Mondiale strameritato, avrebbero potuto vincere sempre tranne forse al FUJI non si fosse messo di mezzo il BOP…

Gran progetto e che dire, complimenti. Però attenzione: capisco sia affascinante confrontare la Ferrari che vince nel WEC e quella che perde in F1, ma sono discipline diverse, con ordini di grandezza della sofisticazione differenti… forse si possono fare i complimenti al team Endurance senza massacrare il team della F1. Che tanto nel 2025 ci ha pensato da solo a massacrarsi con la SF-25.

NASKA-VOTI

Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!

Sauber: 7 / 6

Buon ritmo per tutto il weekend, non il migliore del centro gruppo, ma abbastanza per permettere a Hülkenberg di entrare finalmente in Q3 e di giocarsi la zona punti alla domenica con una strategia coraggiosa. Quasi perfetti nel ricostruire la macchina di Bortoleto.

Gabriel Bortoleto: 2 / 5

Disastro totale. Fatica con l’assetto nelle libere e nella Qualifica Sprint. Incidente inutile nella sprint all’ultimo giro per nessun punto in palio. Auto distrutta. Impossibile da riparare per le qualifiche. E poi? Botto in gara al primo giro in un attacco all’esterno su stroll in un punto inutile. Oltretutto nel weekend di casa. FLOP

Nico Hülkenberg: 7.5 / 7

Nico è molto contento di entrambe le qualifiche, e nella Sprint paga come Piastri una situazione nella quale ha poche colpe e molta sfortuna. Si riprende domenica con un’ottima gestione delle gomme e due punti meritati. Bello il duello con Lawson.

Williams: 5.5 / 6

Sfiorano la zona punti nel finale grazie a una strategia che si sposa bene con il caos del trenino guidato da Lawson. Ma per tutto il weekend, la Williams non digerisce le curve lunghe e le frenate in combinata.

Alexander Albon: 6 / 6

Rispetto alle ultime corse dopo la pausa estiva, Albon si riprende grazie a una nuova strada con gli assetti, studiata in parte a Città del Messico. Peccato che la macchina non abbia mai il ritmo per arrivare in zona punti.

Carlos Sainz: 5 / 6

Sainz parte più forte di Albon, nonostante il malanno che l’ha messo KO al giovedì. Nella Qualifica Sprint paga un timing di uscita pessimo, che è responsabilità del muretto, ma poi si perde e non brilla mai, rimanendo ai margini della zona punti. FLOP.

VCARB: 7 / 8

Difendono bene il sesto posto nei Costruttori grazie a una grande qualifica al sabato e a una corsa attenta e furba alla domenica, quando dividono le strategie tra Lawson e Hadjar e, alla fine, raccolgono più punti degli avversari.

Isack Hadjar: 7 / 7

Due ottime qualifiche, soprattutto quella del sabato chiusa in 5° posizione. Una buona partenza e una prima parte di gara veloce e combattiva. Poi, però, giudica male la strategia sulla doppia sosta, si arrabbia troppo alla radio e spreca inutilmente energie. Peccato.

Liam Lawson: 7.5 / 8

Manca un pelo di ritmo rispetto ad Hadjar, soprattutto nel trovare l’ultimo decimo in qualifica. In gara, però, Liam esegue alla perfezione la strategia sulla singola sosta e si fa perdonare alla grandissima. Merita la riconferma.

Haas: 7.5 / 8

La Haas vince ancora una volta la corsa di centro gruppo e, quindi, merita un voto più che positivo. Peccato, però, che abbiano raccolto meno punti di quanto meritasse l’auto. 

Oliver Bearman: 9 / 9

Ennesimo weekend TOP per Ollie che, ve lo raccontavo nel PreGP, ormai è in uno stato di forma davvero notevole. Fatica un po’ nella Qualifica Sprint, poi gli ingegneri Haas trovano il set-up perfetto e in qualifica vola. Esagera nel finale, ma in gara si rifà alla grandissima. Ha dato 30 secondi a tutti gli altri di centro gruppo.

Esteban Ocon: 5 / 6

FLOP per Ocon, che negli ultimi tempi è abbonato alle delusioni. Non riesce a capire la sua Haas in qualifica, finisce spesso fuori in Q1 – a Interlagos due volte. Gara ok, ma partiva troppo indietro.

Alpine: 7.5 / 7

Finalmente un bel voto per l’Alpine! Attendevano Interlagos da tempo, evidentemente sapevano che tra asfalto, bump e tipologia di curve sarebbero andati forte, e per una volta si giocano la zona punti. E non sprecano l’occasione, scegliendo anche la strategia corretta.

Franco Colapinto: 5 / 5

Colapinto mostra un buon ritmo solamente nel finale della corsa di domenica, quando si avvicina alla zona punti. Per il resto, tante difficoltà in qualifica e anche a sto giro l’ha schiantata. FLOP 

Pierre Gasly: 9.5 / 8

Poteva fare qualcosa di più? Fortissimo in qualifica, addirittura entra in Q3, nella Sprint risale come una furia e in gara si diverte e ci diverte. Questo è il Pierre del 2024! TOP

Aston Martin: 6 / 6

Weekend a metà per l’Aston Martin. Ottima la fase Sprint, con un assetto aggressivo, tutto concentrato sulla qualifica, male il ritmo in gara e anche la qualifica del sabato. Non hanno mai avuto lo spunto per giocarsi la Top10.

Lance Stroll: 6 / 6

Finalmente, tre giorni sufficienti per Lance. Veloce in qualifica, anche se mai al livello di Alonso, e non troppo distante da Nando in gara. Attento, senza sbavature… obiettivo, ripetersi a Las Vegas.

Fernando Alonso: 7.5 / 7

In questi voti vi dico sempre che Nando lotta come un leone. E lo ripeto anche stavolta. Bellissimo il duello con Leclerc nella Sprint, dopo una Qualifica Sprint nella quale sognava la Pole dopo il Q2. Poi, però, la Aston si perde con le Soft e l’assetto da gara è meno performante.

Mercedes: 9 / 9

La Mercedes decide che Interlagos le piace, e va fortissimo. Hanno sognato in grande in qualifica e in gara non hanno cotto le gomme; aiutati sì dal freddo, ma c’era tanto degrado per tutti.

Andrea Kimi Antonelli: 9.5 / 10

TOP per Kimi, che mette assieme il fine settimana migliore da quando è in F1. Sempre secondo, sia nelle qualifiche che nelle gare, attento e molto consistente nel ritmo. Con quella difesa su Max sarebbe stato da 10, ma quell’errore alla ripartenza e il contatto con Piastri sporcano un weekend altrimenti perfetto.

George Russell: 7 / 7

Russell va nel pallone a Interlagos, almeno nello sfruttamento delle Pirelli in qualifica. Fatica sia al venerdì che soprattutto al sabato, quando in Q3 prova addirittura le Medie. In gara migliora, soprattutto nel finale, ma è un passo indietro rispetto ad Antonelli.

Red Bull: 6 / 7

In Red Bull non ci hanno capito talmente nulla… che alla fine, hanno trovato l’assetto perfetto e quasi quasi Max la vince dalla Pit-Lane. Forse esagero, ma è grave la confusione di assetti, grip e impostazioni del venerdì e del sabato. Rischia di costare un mondiale.

Yuki Tsunoda: 4 / 5

Va bene la penalità servita male, che è colpa della squadra. Ma per il resto, tre giorni davvero da FLOP per Yuki, che nel 2026 rischia di ritrovarsi fuori dalla F1. Mai in palla, mai un guizzo, sempre lentissimo.

Max Verstappen: 8.5 / 10

Max limita i danni nella porzione Sprint del weekend, con la Red Bull fuori assetto. Si spera nel sabato, ma la squadra canna setup e Q1. Clamorosa esclusione, ma grande rimonta al sabato. La Red Bull è veloce, e Max è un mostro. Offre spettacoli a non finire. Perché non un bel 10? Perchè se ti qualifichi merdesimo e il setup è totalmente cannato non è solo colpa della squadra. Comunque TOP.

Ferrari: 6 / 6

Interlagos avrebbe messo in crisi la Ferrari. Si sapeva da mesi. Però hanno reagito bene durante il weekend, al punto da puntare al podio! Poi la sfiga ha reso la gara impossibile da valutare.

Lewis Hamilton: 4.5 / 5

Siamo tornati all’Hamilton dell’Ungheria. FLOP. Due uscite in Q2, totalmente impalpabile se non nella partenza della Sprint. E non è da lui tamponare Colapinto dopo una partenza da un lato sfortunata, ma dall’altro forse un pelo troppo arrembante.

Charles Leclerc: 8.5 / 8

Non ha colpe nell’incidente alla ripartenza. Per il resto, fatica un po’ nella Qualifica Sprint, gestisce bene la garetta aspettando che Alonso resti senza gomme, e fa il solito miracolo in qualifica. Peccato per il ritiro perché avrebbe potuto giocarsi il podio e chissà, magari qualcosa in più.

McLaren: 9 / 9

Vincono tutto ciò che c’è da vincere. Lo fanno dominando meno del previsto. Ma alla fine han vinto loro. Che gli vuoi dire…

Oscar Piastri: 5.5 / 5

FLOP per Piastri, l’ennesimo. Voto mitigato dal fatto che in entrambi i botti è stata in gran parte sfiga. Però i punti non sono arrivati. E da Baku sembra l’ombra di Piastri. Solo io penso che quell’ordine di scuderia di Monza lo abbia mandato in pappa?

Lando Norris: 10 e lode / 10

Che spettacolo Lando Norris. TOP, ovviamente. Un solo, piccolo errore nel primo run del Q3. Per il resto, è talmente perfetto e in modalità schiacciasassi che si lamenta di aver vinto con troppo poco distacco. Veloce in qualifica, gestisce ogni momento difficile, ha un ritmo spaventoso… così lo merita il Mondiale. Eccome se lo merita.

Regia F1: 0

FLOP clamoroso per la regia internazionale. Sempre più imbarazzante…e ad Interlagos è stato il colmo. Quando due piloti stanno battagliando manco li mostrano. Nella sprint ignorato totalmente il duello della Ferrari. In gara ignorato totalmente il duello pazzesco di Hulkenberg per mostrare il nulla. Replay nei momenti peggiori. Stacchi sbagliati. Difficile fare peggio di così.

Vi riassumo i TOP, che sono Norris, Verstappen, Antonelli, Gasly e Bearman. FLOP per la Regia F1, Piastri, Hamilton, Tsunoda, Colapinto, Ocon, Sainz e Bortoleto.

NASKA-QUIZ

Guarda te come mi ha fregato Antonelli, e chi l’avrebbe previsto in zona podio già da giovedì! Complimenti a JustPablo, l’unico ad aver indovinato il podio, anche se nell’ordine invertito, ma facciaom finta di niente!

Passiamo alle domande per Las Vegas.

Soft: cosa accadde nella prima sessione di sempre sul circuito della Strip di Las Vegas?

Media:  chi si qualificò terzo l’anno scorso?

Hard: quante squadre portarono livree speciali per la prima edizione del moderno GP di Las Vegas, nel 2023?

Ci vediamo presto con altri video sulla F1… e non perdete, nella sezione Premium, il racconto degli anni di Alonso in Ferrari!

Alberto Naska e Luca Ruocco