Max Verstappen riapre il Mondiale Piloti!
Mentre la McLaren vince il Campionato Costruttori, lui si tiene dietro Norris e Piastri, lotta come un leone, guadagna punti… ma non vince!
Eh no, perché davanti a tutti c’è la Mercedes! La Meeeeercedes?!?
Eh sì, George Russell ha letteralmente dominato il weekend di Singapore, portandosi a casa una vittoria stupenda che mette i bastoni tra le ruote di Max. E sapendo quanto si stanno simpatici Russell e Verstappen, George starà godendo a più non posso…
Ma da dove salta fuori la Mercedes? Verstappen sarà contento o no? Piastri e Norris hanno finalmente litigato, si accende la lotta tra loro due?!? Hanno rovinato la festa McLaren?!?
E manca ancora la Ferrari. Perché Singapore, il peggior weekend del 2025 per la Rossa, potrebbe essere il momento in cui abbiamo scoperto che… LECLERC SE NE VA nel 2027?!?
Tutto questo e molto altro nel PostGP di Singapore!
NASK-ASSUNTO
Oggi ci sono tanti argomenti interessanti! Quindi nel naskassunto andremo un po’ veloce, anche perchè la gara è stata un po’ na palla…
Giovedì la star del paddock… non è nel paddock. Eh, già.
A Singapore parlano tutti del futuro di Christian Horner. Quando tornerà in F1?!? E con quale squadra lo farà? La Haas ha rivelato che Horner si è proposto come CEO e investitore, ma loro hanno rifiutato. Si è parlato molto dell’Aston Martin, ma la squadra ha smentito. Quindi, rimane l’opzione Alpine, dove Horner sostituirebbe Briatore e si comprerebbe un pezzo della squadra, oppure la creazione di un 12° team tutto suo. Ecco…auguri! Pensate a quanta fatica ha fatto Cadillac ad entrare in F1!
L’altra notizia del giovedì di Singapore è il divorzio tra Alex Dunne e la McLaren. Uno dei grandi talenti della F2, forse il più interessante, lascia il vivaio McLaren di punto in bianco. Motivo? Semplice, McLaren non ha un posto per lui, e Red Bull gli sta facendo la corte.
Le libere del venerdì iniziano con un grande punto interrogativo: Verstappen potrà attaccare le McLaren o ritorneremo a quanto visto fino a Zandvoort, cioè Norris e Piastri che scappano via e non c’è storia?
La prima sessione rassicura Verstappen. La Red Bull ha una nuova ala anteriore, e Max trova subito un buon equilibrio, cosa rara per i venerdì della Red Bull. I tempi sono in linea con quelli di McLaren, anche nel passo gara. Vanno molto bene Alonso e le Ferrari, ma è solo la prima sessione.
In FP2 abbiamo due bandiere rosse, che spezzano un po’ il ritmo e tolgono il tempo di simulare la gara. La prima viene esposta per l’incidente di Russell, che perde il posteriore in ingresso dell’ultima chicane. George fatica un po’ con il set-up e la fiducia verso la sua Mercedes. Dove, tra l’altro, fa l’esordio una nuova ala anteriore, sulla quale torneremo tra poco.
La Mercedes comunque sembra avere potenziale, serve solo sbloccarlo con un po’ di lavoro sul bilanciamento. Davanti a tutti troviamo Piastri, che a differenza di Norris si trova bene con la McLaren. Alonso e Verstappen si confermano velocissimi. Bene anche Hadjar, mentre la Ferrari inizia a faticare.
Nelle libere 3 le Rosse si confermano in crisi. Hamilton e Leclerc non riescono a mettere assieme un giro che sia uno. Davanti, invece, la classifica promette una qualifica stupenda. Le due McLaren, le due Mercedes e Verstappen sono racchiusi in 90 millesimi! Neanche un decimo!
E in effetti, la qualifica non delude. In Q1 Hamilton va più forte di tutti, ma solo perché ha già trovato il limite della Ferrari e ha usato un secondo set di Soft. Rimangono esclusi Gasly, lasciato a piedi da un guasto sulla sua Alpine, Colapinto, Ocon, Stroll e Bortoleto, rallentato dalle bandiere gialle.
In Q2 deludono moltissimo le due Williams. Sainz e Albon sono più lenti del previsto e, ciliegina sulla torta, verranno entrambi squalificati. Motivo? Un’irregolarità tecnica in zona DRS. Fuori anche Tsunoda, 15° e di nuovo lontanissimo da Verstappen; poi Hülkenberg, che è 11° e finalmente ritrova il colpo in qualifica e soprattutto Lawson. Per Liam, uno degli eroi di Baku, chiudere 12° non è neanche così male dopo due botti nelle libere.
Il Q3 è uno dei più sorprendenti della stagione. Basta il primo tentativo per capire chi si prende la Pole Position. La Mercedes mostra tutte le sue carte e Russell mette assieme un giro mostruoso, uno di quelli che tagliano le gambe agli avversari.
L’unico che può rispondere a George è Verstappen. Max è in linea con i tempi della Mercedes prima dell’ultima chicane ma trova il traffico di Norris, e sbaglia la frenata. Verstappen è infuriato, ma può comunque consolarsi con la prima fila.
In terza posizione troviamo Piastri. La migliore delle McLaren è staccata di tre decimi e mezzo dalla Mercedes. Su una pista dove dovevano dominare!!! Quarto Antonelli, che in Q3 esagera un po’ e si trova con le gomme surriscaldate, e quinto Norris, mai in fiducia nei giri con le Soft. Seguono le due Ferrari a oltre mezzo secondo dalla Pole. Hamilton è 6° e Leclerc 7°, dopo averla quasi tirata nel muro all’ultima curva.
Hadjar, Bearman e Alonso chiudono la Top Ten dopo aver raggiunto il Q3.
La gara è una sorta di processione. Sappiamo che a Singapore, se non hai gomme venti giri più fresche o davanti non hanno i freni – ehm, ehm…. – superare è impossibile. Poco prima del via piove, addirittura i piloti montano le intermedie per i giri di schieramento, ma alla fine si parte con le slick.
Verstappen prova la carta delle Soft, per partire meglio dal lato sporco, ma la scelta non paga. Russell e tutti coloro che partono sulla parte gommata della pista hanno uno scatto nettamente migliore. Piastri prova ad affiancare Max, ma da dietro arriva fortissimo Norris che si tuffa all’interno di curva 3, sfiora la Red Bull e finisce contro Piastri.
Le due McLaren si toccano, Oscar va largo e Lando passa, con un piccolo danno all’ala anteriore. Nessuna penalità da parte dei commissari, ma Piastri si lamenta comunque via radio con il muretto McLaren, chiedendo se ritengono corretta la mossa di Lando. Colpire il compagno di squadra rientra nelle Papaya Rules? Non arriva però nessun ordine di scuderia.
Intanto, Leclerc è salito al 5° posto dopo aver passato Antonelli e Hamilton in partenza.
Da qui in poi, succede pochissimo. Russell con le Medie scappa. Dopo il primo stint la Mercedes ha un vantaggio talmente grande che George può passeggiare con le Hard fino alla bandiera a scacchi.
Max si ferma presto per coprire le McLaren. Quando Lando lo raggiunge, anche grazie al traffico dei doppiati, Verstappen deve difendersi. Norris si piazza in zona DRS ma, a parte una sola occasione, non riesce mai ad affiancarsi.
Più indietro, Piastri è 4°, ma non recupera, anche a causa di un pitstop lento.
Molto più lontane troviamo le due Ferrari, in mezzo alle quali rimane bloccato Antonelli. Kimi non riesce a superare Leclerc, nonostante sia molto più veloce.
A una decina di giri dal termine, finalmente ce la fa. Charles è in crisi con la gestione dei freni e Antonelli trova spazio per affondare la staccata. Nel frattempo, però, è ritornato sulla sua coda Hamilton, che ha giocato la carta della seconda sosta per montare le Soft.
Peccato che Lewis, dopo aver spinto per recuperare 20’’, si ritrovi senza freni. Ma senza freni per davvero. Il disco anteriore sinistro va a fuoco e Hamilton quasi non arriva al traguardo. Leclerc lo ripassa e Alonso lo raggiunge nelle ultime curve. A fine g ara, Nando passerà comunque davanti, dato che Lewis ha tagliato troppe curve senza più freni e si è beccato 5’’ di penalità.
Quindi, Leclerc chiude 6°, Alonso 7° e Hamilton 8°. In fondo alla zona punti troviamo un ottimo Bearman, 9°, e un grande Sainz, 10°. Carlitos, che è partito dalla pit-lane, riesce a rimontare fino alla zona punti. Bravissimo.
NAS-KARRELLATA
Ma come, la Nask-arrellata già adesso?!? Eh già, vi ho catturato nell’introduzione parlando del futuro di Leclerc, e voglio tornarci subito. Tolto il dente, tolto il dolore.
Lo sapete, vero, che Leclerc ha un contratto con la Ferrari fino alla fine del 2026? E poi che succederà? L’anno prossimo, Charles, Vasseur ed Elkann si siederanno a un tavolo e decideranno SE far scattare l’opzione di rinnovo, che coprirebbe altre tre stagioni, fino al 2029.
Avete capito bene: SE. E secondo voi…questo contratto lo rinnoverà oppure no?
Torniamo a Leclerc e alla Ferrari.
Partiamo dai fatti. Niente supposizioni, solo fatti. Singapore è stata terribile, per la Ferrari. Inutile girarci attorno.
Doveva essere una pista favorevole. Giovedì, Charles aveva dichiarato di aspettarsi una McLaren irraggiungibile ma una Mercedes dietro alla Ferrari. Non è andata così.
Perché? Vi avevo avvisato nel PreGP, Singapore ha tanti bump. E il motivo, quindi, è sempre il solito: il consumo del plank.
Lo ha spiegato sempre Leclerc dopo le qualifiche: le libere 1 erano andate bene, la monoposto era veloce e avevano margine, poi hanno dovuto cambiare qualcosa nel set-up, e le prestazioni sono andate a farsi benedire.
Chissà cos’è quel qualcosa… E la Ferrari, così, è diventata la quarta forza che si è presa mezzo minuto.
Che poi in realtà la gara è stata ancora più drammatica. Perché? Colpa dei freni. Hamilton e Leclerc li hanno dovuti gestire per l’intero Gran Premio. Lewis ha provato a tirare nel finale e si è ritrovato con la macchina a fuoco. Leclerc, invece, ha dovuto lasciar passare Antonelli e negli ultimi giri era lentissimo.
E purtroppo questo problema va avanti dal 2024: ricordate Leclerc in Bahrain con la frenata sbilanciata?
È uno dei tanti problemi che la Ferrari non ha risolto nel 2025. E forse anche il resto del raffreddamento non va meglio: guardate il cofano motore della McLaren, poi quello della Ferrari.
Ok, Leclerc sarà sconsolato da queste prestazioni mediocri, ma perché vi dico che, per la prima volta, sembra davvero che nel 2027 se ne andrà?
Semplice. Per le sue dichiarazioni. E non parlo di Singapore, dove comunque Leclerc è stato l’unico che in Ferrari non si è nascosto. Ha detto che non hanno scuse e che i tre top team sono più avanti, mentre loro non sono nemmeno migliorati da inizio anno. Finalmente qualcuno che parla chiaro.
Diverso, invece, l’approccio di Vasseur davanti ai microfoni. Non ha senso continuare a dire che vanno forte nelle libere e in Q1. I punti si fanno in gara. E non è colpa dell’aria sporca se han preso fuoco i freni, perchè è successo solo alla Ferrari.
Comunque proprio su questo argomento abbiamo preparato uno speciale che uscirà in settimana, riguardo i rapporti tra la Ferrari e i media. Torniamo su Leclerc. Quali dichiarazioni ce lo fanno vedere lontano da Maranello nel 2027?
Perché in una bellissima intervista al NY Times, uscita giovedì, Charles si è lasciato scappare una frase. Una sola, ma molto importante.
In tutta l’intervista ha detto come al solito che ama la Ferrari, che vuole riportarla al Top… ma a un certo punto, quando gli è stato chiesto se non sente di stare sprecando i suoi anni migliori, Charles he detto:
sono i miei anni migliori e non vedo all’orizzonte una discesa delle mie prestazioni. Ma per me è molto importante come iniziamo il 2026. Dobbiamo partire bene.
È la prima volta che, indirettamente, Leclerc fa capire qual è il suo pensiero: se la Ferrari non azzecca la monoposto 2026, è finita.
Destinazioni possibili? Aston Martin, Mercedes e McLaren. E occhio proprio alla McLaren perché, se sapete scovarle, si leggono tante suggestioni che dal paddock puntano in quel senso…
NASKA-PODIO
Dato che abbiamo capito che, ormai, i Top Team rischiano di essere solo tre, analizziamo la loro gara nel Naska-Podio. Rispondiamo a tre domande:
- Max Verstappen può essere contento del secondo posto? Sì e no. Sì perché, come vi avevo detto nel PreGP, se Max avesse battuto le McLaren a Singapore, la pressione per Norris e Piastri sarebbe schizzata alle stelle. Ci è riuscito e questo significa che la Red Bull può giocarsela ovunque. Ma in un weekend nel quale la McLaren non era prima, non era seconda, ma era addirittura terza forza… beh, Verstappen avrebbe dovuto vincere con una, se non due Mercedes davanti alle McLaren. Invece Russell ne aveva di più e forse, nel ritmo gara, anche Norris. Quindi, sarà contento a metà.
- In McLaren sono contenti del Mondiale Costruttori? Certo che lo sono, e meritano tanti complimenti perché hanno progettato una monoposto devastante. Ora però conta solo la Classifica Piloti. E la tensione a Singapore è salita un bel po’. Piastri aveva ragione a lamentarsi per il sorpasso di Norris? Per noi che l’abbiamo visto da fuori, no. Norris non l’ha fatto apposta a tirargli la ruotata. Si è infilato e per non tamponare Max ha dovuto allargare leggermente. Però, da pilota, vi dico che capisco perfettamente Piastri. Da dentro non sai bene che cosa è successo e lui si è visto Norris tirargli una ruotata che dal suo punto di vista era senza motivo. Quindi chiunque al posto di Piastri, da dentro l’auto, si sarebbe incazzato come una iena. Ma quindi dov’è il problema? Il problema è che la McLaren ha abituato male i suoi piloti. Quindi Piastri ha ragione in parte. A Monza gli hanno chiesto di restituire la posizione per un pit-stop lento; se Norris lo ha passato grazie a una sportellata, perché non deve ricevere lo stesso trattamento? Altra rima, eheh.. Ve l’avevo detto, che si erano infilati in un ginepraio…
- Perché Russell ha dominato il weekend? Anzitutto perché è un fenomeno. Il suo Q3 è stato eccezionale, come il primo stint sulle Medie. E io continuo a ripetere che è il pilota più sottovalutato della griglia. Nel PreGP vi avevo detto che la Mercedes avrebbe gradito la pista di Singapore, dato che le curve sono tutte corte e contano molto frenata e trazione. Ma con il caldo, me li sarei aspettati dietro a McLaren, di sicuro non davanti a dominare la gara. Cosa è successo? Dove hanno trovato così tanto equilibrio? Ancora non possiamo saperlo ma tutti gli indizi puntano verso la nuova ala anteriore. L’abbiamo vista tutti in gara…son riusciti di nuovo a fare un’ala flessibile che supera i controlli. Non è un caso che Russell abbia sbattuto nelle libere e si sia trovato male con il set-up venerdì mattina: quando hai uno strumento così potente, devi calibrarlo.
NASKA-TECH
Torna per una sola volta e un passaggio super veloce il Naska-Tech, che ora è una rubrica a parte. Vi ricordo che l’ultimo episodio è già uscito e riguarda le nuove Power unit. Recuperatelo!
Oggi vi parlo delle cooling vest, che sono state protagoniste a Singapore. Da quest’anno, la FIA può dichiarare l’allarme caldo prima di un weekend. Se lo fa, le squadre sono obbligate a montare in macchina il sistema di alimentazione dei sotto-tuta refrigerati. In sostanza, la veste del sotto-tuta ha una serie di canaline dove passa l’acqua o un liquido refrigerante. Questo liquido entra nelle canaline, raffredda torace e schiena del pilota, esce dalla tuta e va a scambiare calore con una piccola riserva di ghiaccio secco.
Il tutto è alimentato da una piccola pompa e una batteria dedicata. L’idea è evitare che i piloti stiano male per il troppo caldo come era accaduto in Qatar nel 2023.
Il sistema aggiunge un peso minimo di 5kg per gara o Sprint, e 2kg per qualifiche e libere. Quando entra in gioco l’allarme caldo, è obbligatorio montare in macchina i componenti e verificare che siano funzionanti.
Poi, il pilota può decidere se indossare la veste e se collegarla o meno. Verstappen, ad esempio, la odia e non l’ha mai usata. Tanti piloti trovano fastidiosi i tubicini, soprattutto nelle curve veloci, dove il fianco si schiaccia al sedile e le canaline fanno resistenza. Qualcuno, come Sainz e Russell, ha detto che il beneficio è più forte del fastidio.
FIA e i piloti stanno discutendo se continuare a rendere facoltativo l’utilizzo della veste nel 2026 o renderlo obbligatorio.
NASKA-JR
Nas ka-Jr velocissimo, tutto dedicato alla F1 Academy. Sempre più convincente la stagione di Maya Weug, la pilota dell’accademia Ferrari!
Pole Position, rimonta da P8 a P2 in gara 1 e in gara 2, con le slick e l’asfalto bagnato, sorpasso decisivo a Doriane Pin a due giri dalla fine. Con le slick, ripeto, e le nuvole d’acqua in pista! Campionato ancora aperto, si decide tutto a Las Vegas.
E sapete chi ha vinto gara 1? Lia Block! Corre per l’Accademia Williams ed è la figlia del mitico Ken! Proprio lui, Ken Block! Non so voi, ma a guardare le foto sembra un Ken Block trasformato in femmina con Faceapp. Uguale al papà! Ciao Ken, ci mancano le tue Gymkhane.
NASKA-VOTI
Come al solito, seguitemi su Telegram per ricevere il link al sondaggio e far valere la vostra!
Sauber: 5.5 / 5
Un weekend che poteva regalare uno o due punticini viene rovinato da qualche episodio negativo. Con il passare delle gare, però, la Sauber sta perdendo smalto.
Gabriel Bortoleto: 5.5 / 6
La bandiera gialla che rovina l’ultimo giro del Q1 è pura sfortuna. Eppure, un pilota forte in qualifica come Bortoleto, te lo aspetteresti già al sicuro dopo i primi push. In gara soffre il traffico.
Nico Hülkenberg: 6 / 5
Finalmente un bel colpo in qualifica per Hulk, che sfiora il Q3 con una monoposto non proprio velocissima. In gara combatte con piloti più veloci fino al testacoda in frenata che lo allontana dalla Top10.
Williams: 4.5 / 6
Il ritmo c’era, la Williams era più veloce del previsto a Singapore, ma i punti raccolti sono pochissimi per colpa del difetto di costruzione dell’ala posteriore che costa la doppia squalifica al sabato. Errore grave. FLOP.
Alexander Albon: 5.5 / 6
Albon fa tanta fática nelle libere, non trova mai il giusto ritmo o la fiducia che serve per sfiorare i muretti di Singapore. Arriva a livello di Sainz in Q2 ma in gara soffre molto più di Carlos.
Carlos Sainz: 7 / 8
Deludente la qualifica, molto sotto alle attese dopo le varie top10 delle libere. In gara parte dalla pit-lane e va lunghissimo con le Medie. Talmente tanto, e talmente bene, che con le Soft risale fino ai punti. Gran gara.
VCARB: 5.5 / 6
Nel pregp vi ho parlato della lotta Vcarb-Williams per il mondiale degli altri. Questa era la grande occasione per recuperare punti alla Williams, su una pista che in effetti ha esaltato la monoposto, ma il guasto di Hadjar, la strategia e il weekend opaco di Lawson hanno portato a uno zero in casella molto pesante.
Isack Hadjar: 7.5 / 7
Gran ritmo in qualifica, arriva in Q3 con due treni di Soft nuove e sogna le prime tre file. Invece si perde un po’, ma è comunque primo del centro gruppo. In gara un guasto all’ibrido gli toglie la possibilità di difendersi, ma lui lotta comunque con tanta grinta.
Liam Lawson: 5 / 6
Fino al pit-stop era davanti a Sainz, quindi il potenziale per arrivare a punti con la sua strategia c’era. L’impresa non gli riesce ma il punto negativo del weekend sono i due botti nelle libere: costosi, per lui e per il Budget Cap.
Haas: 7 / 6
Finalmente un weekend nel quale la Haas raccoglie qualche punto con pieno merito. Ci voleva. Peccato che il team funzioni bene a metà, con Ocon disperso in fondo al gruppo.
Oliver Bearman: 8.5 / 8
Ottimo e stupendamente concreto il Gran Premio di Singapore di Bearman. Deve correre proprio così. Veloce in qualifica, paziente in gara, porta a casa il massimo dei punti. TOP.
Esteban Ocon: 5.5 / 5
Non si capisce mai bene se i weekend difficili di Ocon siano davvero pieni di problemi – come i freni a Singapore – o se Esteban si lasci un po’ andare allo sconforto. Fatto sta che rimane in fondo sia sabato che domenica.
Alpine: 5 / 5
Guasti, errori dei piloti, ritmo inesistente. Singapore non era la pista giusta per l’Alpine, che è una monoposto troppo rigida, ma non c’è mai un raggio di luce. FLOP.
Franco Colapinto: 6.5 / 6
Si vede che Colapinto sta lottando per un sedile in F1. Ormai va sempre più forte di Gasly in qualifica e in gara prova a rendere vincente una strategia pazza, con il pit-stop per le Medie ultra-anticipato. Almeno combatte.
Pierre Gasly: 5 / 5
Completamente scoraggiato, tra guasti e toccate di muro. Mi sa che ha la testa al 2026, e c’è da capirlo.
Aston Martin: 7.5 / 7
Il circuito era favorevole alle Aston, ve l’avevo raccontato nel PreGP, e in effetti sono i più forti a centro gruppo. Peccato che la squadra funzioni a metà. Male il pit-stop di Alonso.
Lance Stroll: 5 / 5
Stroll continua a non trovare il feeling con la sua AMR25. Le esclusioni in Q1 sono all’ordine del giorno e anche se in gara combatte e risale, i punti sono troppo lontani.
Fernando Alonso: 9 / 8
TOP per Alonso che diventa la quota show della domenica, con i suoi messaggi radio. Ottimo anche il ritmo e ottimi i sorpassi, dato che vince la gara del centro gruppo nonostante il pit-stop lento. Peccato per la qualifica, meno brillante del previsto, altrimenti sarebbe stato un 10.
Mercedes: 10 / 10
Sembravano destinati a un finale di stagione mesto mesto, e invece hanno lavorato sugli sviluppi per riportare in bolla la monoposto. E quando la Mercedes funziona bene, stravincono, come a Las Vegas l’anno scorso. TOP.
Andrea Kimi Antonelli: 8 / 8
Bel weekend di Kimi, che va forte in qualifica anche se raccoglie meno del suo potenziale. Che sarebbe stata una prima fila. In gara paga la partenza dal lato sporco, e ci sta che fatichi a passare Leclerc. Un podio, però, era possibile.
George Russell: 10 e lode / 10
Devastante, come era stato devastante Max a Monza e Baku. Il primo giro in Q3 è uno di quei colpi che decidono l’intero fine settimana. Il resto, dal miglioramento nel secondo run al ritmo infernale in gara, è quasi una gestione. Prontissimo a giocarsi un Mondiale e TOP.
Red Bull: 8 / 8
L’aggiornamento all’ala anteriore porta la Red Bull a giocarsela anche a Singapore. Forse la macchina non è brillante come nella veste a basso carico, ma la rimonta prestazionale è completata. E non era scontato.
Yuki Tsunoda: 4 / 5
Impalpabile. Baku era un fuoco di paglia dovuto alle strane condizioni e agli autosabotaggi di McLaren e Ferrari. A Singapore Yuki torna lo Tsunoda di tutto questo 2025 in Red Bull: Q2 in qualifica, gara anonima. FLOP.
Max Verstappen: 9 / 9
Fosse partito in Pole Position, e con le Medie, avrebbe portato a casa la vittoria come ha fatto Russell. Forse con più difficoltà, ma ce l’avrebbe fatta. Partire con le Soft per bilanciare il lato sporco della griglia, invece, lo costringe a una gara di difesa. Alla fine della quale, comunque, batte le McLaren. Il Mondiale se lo gioca.
Ferrari: 5 / 5
FLOP, l’ennesimo di questo 2025, per una Ferrari della quale ormai abbiamo detto tutto. Con queste prestazioni non è neanche più un top team. È la quarta forza, nella terra di nessuno tra i top e gli altri.
Lewis Hamilton: 6.5 / 6
Inutile chiedere di più a Hamilton, che in qualifica sembra averne più di Leclerc. Peccato che il dover consumare poco il plank lo obblighi a montare l’ala posteriore più scarica, dopo che l’ala di Monaco nelle libere era andato fortissimo. Fatico a capire perché, se non vuole stare in coda in pit-lane durante le qualifiche, non si imponga con la squadra ed esca tra gli ultimi. Mistero.
Charles Leclerc: 6.5 / 6
Stesso voto di Hamilton perché Leclerc fa molta più fatica con il bilanciamento sul giro secco, ma poi in gara salta Lewis in partenza e ne ha di più di passo, almeno fino a quando non va in crisi di freni anche lui. Curioso come la storia si ripeta: anche nel 2023, più lenta era la monoposto, più il suo compagno di squadra si avvicinava in qualifica.
McLaren: 7 / 8
Ma come, hanno vinto il Costruttori e prendono solo 7? Sì, perché questo è un voto per Singapore, e a Singapore la McLaren doveva dominare. Invece, hanno pagato caro la qualifica difficile. Sorprendente.
Oscar Piastri: 6.5 / 7
Bene in qualifica, meno in gara, dove paga la partenza e un po’ di annebbiamento successivo al contatto con Norris. È arrivato il momento di non chiedere più nulla al muretto e sbrigarsela da solo in pista. Come sarebbe dovuto essere stato sin dall’inizio.
Lando Norris: 7 / 8
Male in qualifica, non entra mai in fiducia con la monoposto. Meglio in gara, e soprattutto al via, quando capisce che è il momento di essere aggressivi e recuperare punti su Norris. Ad Austin deve vincere.
Vi riassumo i TOP, che sono Russell, Mercedes, Alonso e Bearman. FLOP per Ferrari, Tsunoda, Alpine e Williams.
NASKA-QUIZ
Passiamo alle domande del Naska-Quiz per Austin.
Soft: nel 2024 vinse Leclerc. In che posizione chiuse la Sprint?
Media: nel 2015 Hamilton vinse il Mondiale ad Austin. Perché viene ricordato il retro-podio?
Hard: nel 2017 tre piloti esordirono sulle rispettive monoposto proprio ad Austin, quasi a fine stagione. Chi erano, e perché?
Nella sezione Premium trovate un articolo sulla Ferrari e i Media!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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