Siete pronti per… SINGAPORE?!? La gara DECISIVA della stagione 2025 di F1?!?
Tra i muretti di Marina Bay e le scintille nella notte… capiremo se Max Verstappen può davvero riaprire il Mondiale Piloti.
Capiremo se la McLaren, oltre a vincere il Costruttori, riuscirà ad evitare di buttare via un vantaggio che sembrava inattaccabile. Capiremo se Norris può insidiare Piastri. E capiremo se Piastri si è già lasciato alle spalle l’incubo di Baku.
E c’è molto altro di cui parlare: una pista spettacolare, chi andrà forte a centro gruppo, una Ferrari che non promette granché mentre pochi anni fa dominava…
Insomma, ci vuole un super PreGP per prepararvi a questo weekend IMPERDIBILE!
NASKA-HYPE
Partiamo, come sempre, con Naska-Hype, la rubrica che vi introduce ai temi caldi del weekend.
E mentre il paddock raggiunge Singapore, nel pentolone della F1 bollono tre argomenti: la lotta del centro gruppo, l’ultima chance per la Ferrari e la lotta per il Mondiale Piloti.
Noi faremo un gioco: per ognuno di questi argomenti, assegneremo un emoticon che rappresenta lo stato d’animo dei protagonisti.
Partiamo dal centro gruppo. Durante l’estate, nei vari Pre e PostGP, vi raccontavo di quanto fosse serrata la battaglia. Dalla Williams in giù, tutte le squadre erano racchiuse in pochi punti.
Le ultime tre gare, da Zandvoort a Baku, hanno un po’ cambiato la situazione. Le scuderie si sono sgranate e ora la classifica ha una sua forma ben precisa.
Per Marco
L’Alpine rimane 10° e bloccata ai soliti 20 punti; anche Gasly, ormai, fa molta fatica ad entrare in Top10. Anzi, spesso Colapinto lo batte.
La Haas è uno step avanti, a 44 punti, e tra errori dei piloti, occasioni sprecate e un passo un pelino deludente, anche loro sembrano bloccati al 9° posto.
A 55 punti troviamo la Sauber, che raccoglie punticini qua e là e spesso sorprende, anche se ultimamente Bortoleto va molto più forte di Hülkenberg.
A 62 punti troviamo l’Aston Martin, che ha migliorato le prestazioni ma raccoglie pochissimo, tra i guasti di Alonso e Stroll disperso.
Infine, a 72 punti troviamo la Racing Bulls, al 6° posto, e a 101 punti, quindi molto più su, la Williams, bella sicura del suo quinto posto.
Ecco, proprio queste ultime due squadre sono le protagoniste del centro gruppo in vista di Singapore.
- 😌 La Williams ha la sua bella emoji felice e appagata. Sono ritornati sul podio dopo 8 anni, escludendo la farsa del Belgio 2021. Hanno un grande vantaggio in classifica, rafforzato dalle ottime prove di Monza a Baku. Insomma, stanno sfruttando bene l’aggiornamento di Silverstone, hanno anche lavorato sulla qualifica, e sono quinti con merito. Singapore è una sfida difficile per la squadra: Monaco non era andata benissimo, come non era andata alla grande l’Ungheria. Insomma, la macchina fatica sulle piste da alto carico… ma con un podio alle spalle, di pressione non ce ne sarà. L’obiettivo è limitare i danni. Sì, ma rispetto a chi?
- 😠 Limitare i danni rispetto alla Racing Bulls. Una squadra che arriva a Singapore con gli occhi della tigre, arrabbiatissima come l’emoji. Pensateci un po’: hanno continuato a sviluppare la monoposto per tutta la stagione. L’ultimo ritocco al fondo risale a Monza. Sono sempre stati lì, in Top10. La VCARB è facile da portare al limite, Hadjar a Zandvoort è pure andato a podio… insomma, sembra l’anno giusto per raggiungere l’obiettivo storico della scuderia di Faenza. Il quinto posto tra i Costruttori. Primi degli altri dietro ai Top Team. Non ci sono mai riusciti, e chi gli mette i bastoni tra le ruote nel 2025? La Williams! Che, grazie a un mega Albon, è molto avanti in classifica. Ma la pista non giustifica un distacco così grande. La media dei Supertimes è praticamente uguale, parliamo di 0.028% di differenza; perciò, sul giro secco le auto si equivalgono. E il distacco medio in gara è di 4’’2 a favore di Williams! Niente! Eppure, i punti di ritardo sono 29, tantini. Considerando che a Monaco la VCARB è andata fortissimo, Singapore è un’occasione enorme per mettere fieno in cascina e aumentare la pressione sulla Williams. Forse l’ultima occasione. E a proposito di ultime occasioni…
😢 La Ferrari. A Zandvoort Leclerc aveva parlato di tre piste potenzialmente favorevoli per la Ferrari: Monza, Baku e Singapore. Ve ne ho parlato molto nei PostGP, qui possiamo riassumere la questione in poche parole. A Monza e a Baku, per la Ferrari, non è cambiato nulla. La SF-25 si è confermata difficile da portare al limite, se va bene è una monoposto da podio, o da quarto posto, se qualcosa gira storto finisce in fondo alla Top 10. Inutile girarci troppo attorno.
A Singapore potrà cambiare qualcosa? Sarà l’ultima occasione per vincere? Non voglio illudervi: è molto difficile. La nuova sospensione posteriore ha risolto qualche problema in frenata, ma sembra anche aver appiattito le prestazioni: la Ferrari è da terza fila ovunque. Forse è davvero colpa della sospensione, forse mancano gli sviluppi aerodinamici che sono stati cancellati per concentrarsi sul 2026. Ma insomma, questa Ferrari sembra aver perso lo spunto che la faceva andare forte su alcune piste. Tipo Monaco.
E a proposito di Monaco, è vero che Leclerc nel Principato si è giocato la Pole, ma Singapore è diversa. La media sul giro è quasi 30 km/h più alta, un valore più vicino a Budapest che a Monaco. E più vai forte in media, più si sentono le sconnessioni della pista cittadina. Vedrete un sacco di scintille in fondo ai rettilinei. Perciò, non sarà semplice controllare il consumo del plank. E se la Ferrari dovesse trovarsi costretta ad alzare la macchina più degli altri… occhio perché anche il Q3 diventa difficile. Se tutto va bene, invece, si può puntare a qualificarsi nelle prime due file e poi, magari, strappare un podio in gara. Sempre che Leclerc e Hamilton non siano costretti alla solita corsa di gestione. Ma è inutile creare false aspettative: Pole Position e vittoria sarebbero un vero e proprio miracolo. Per questo, alla Ferrari va l’emoticon 😢 triste e un po’ depressa, con una piccola eccezione per Lewis Hamilton. A lui e a Roscoe, un ❤️.
Vi ho tenuto sulle spine in questo Naska-Hype ma è arrivato il momento di parlare dei tre piloti che si giocano il Mondiale. Singapore, lo abbiamo detto, è la tappa decisiva di questo 2025. Andiamo in ordine di classifica.
- 🤨 Oscar Piastri si becca l’emoticon perplessa. Stagione incredibile fino a Baku. Avrebbe meritato un vantaggio anche maggiore in classifica. Lui era la certezza della McLaren. E cosa mi combina in Azerbaijan? Weekend terrificante: botto in qualifica, falsa partenza e sei curve dopo, sbam, dritto nel muro. Quindi, Oscar è perplesso verso sé stesso, e di sicuro sarà perplesso giovedì, quando i giornalisti lo tempesteranno di domande sulla pressione che si alza dopo gli errori. Statene certi. Come gestirà la faccenda? Difficile dirlo, probabilmente tornerà a martellare ma se c’è una pista infida, dove toccare i muretti è un attimo, quella è proprio Singapore. Perciò, occhio a Piastri: Singapore può essere l’inizio della fine. Di un incubo, o di un sogno.
- 😒Lando Norris può beccarsi una sola emoji. Quella scocciata. Fatica tutto l’anno, rompe a Zandvoort, a Monza si riprende e batte Piastri, parte fortissimo a Baku… e poi non solo arriva il freddo che rallenta la McLaren, ma lui rimane bloccato in mezzo al gruppo e vince Max. Perciò, adesso, tutti si scordano di lui. La sfida è tra Max e Oscar. Eppure, Norris è a 25 punti da Piastri. Che va bene, potevano essere di meno, ma dato che i se non valgono punti nel Mondiale, adesso Norris ha una grande occasione. Scrollarsi di dosso tutto ciò che è accaduto fino a questo momento, presentarsi a Singapore e dominare come nel 2024. In questo momento, per quanto paradossale sia, Lando è l’outsider. Il pilota che non considera nessuno. Neanche Piastri. Quindi, è il momento perfetto per colpire: rispetto a Lando, gli avversari hanno la guardia abbassata.
- 🦾Max Verstappen ha l’emoji del muscolo robotico. Ma come fa? Ma che pilota è? Lo scorso weekend ha corso sulla Nordschleife con la Ferrari 296 GT3, due settimane dopo aver conseguito la licenza, ho fatto un video nel quale vi raccontavo la sua avventura… e cosa fa? Vince, ovvio. 3° in qualifica, 1° alla prima curva, ha consegnato la macchina al compagno di squadra con oltre un minuto di vantaggio dopo il suo stint. Max è di un’altra categoria, tra l’altro ha pubblicato sul suo canale l’onboard del giro più veloce, godetevelo, va come un pazzo, è uno spettacolo puro, poi con quel sound del V6 turbo Ferrari con bancata di 120°… armonia perfetta… Torniamo alla F1. Singapore ci dirà se Max può rimontare. Le ultime due piste da alto carico, per la Red Bull, sono andate in maniera opposta. Un disastro Budapest, benino Zandvoort. Benino però non basterà. A Singapore la Red Bull deve andare fortissimo. Storicamente, dato che servono assetti morbidi e tanto carico, le Red Bull ad effetto suolo non hanno mai brillato a Marina Bay. E infatti è l’unica pista dove Max non ha mai vinto in F1. Ma la Red Bull vive un gran momento, la macchina è aggiornata, sono gasatissimi, Verstappen sembra invincibile… io ve la dico così: se Max si infila tra le McLaren in qualifica, il Mondiale è aperto. Perché quello sarebbe il segnale di allarme per la McLaren, il segnale che manda tutti in paranoia. Che dite, ce la fa, robot-Max?
NASKA-TRACK
Qua e là, nel Naska-Hype, vi ho già parlato della pista di Singapore.
La F1 ci corre dal 2008 e ormai è diventato un grande classico del Mondiale. È stata la prima gara in notturna e, senza dubbio, le immagini televisive sono tra le più spettacolari della stagione: muretti vicini, scintille, luci… e poi, è una grande sfida per i piloti. I motivi sono due: la natura cittadina del tracciato, dove fare un errore è un attimo, e le condizioni climatiche. Nonostante si corra di notte, la temperatura si aggira sui 30°C e l’umidità è altissima. La gara è una sfida molto complicata, i piloti tendono a disidratarsi, e anche la qualifica è complicata.
Quest’anno, se le condizioni dovessero essere molto calde e umide, la FIA potrebbe obbligare le squadre a montare sulle monoposto i kit di raffreddamento dell’abitacolo. Ve ne avevo parlato nel video delle Predictions, ma finora non sono mai stati necessari: se lo fossero a Singapore, nel PostGP ve li racconto per bene con tutte le foto.
Il tracciato, in sé e per sé, è abbastanza semplice da raccontare. Le curve sono quasi tutte a 90°, e quasi tutte molto lente, intorno ai 100 km/h. Il primo settore è il più veloce, con il rettilineo di partenza e quello tra curva 5 e curva 7, dove si raggiungono le velocità più alte.
Il secondo settore, invece, è il più tortuoso. Tante curve strette, con il passaggio del ponte tra curva 10 e curva 13 che è il più stretto e intenso della pista.
Infine, dal 2023 il terzo settore è cambiato ed è molto più veloce. Hanno eliminato quattro curve lente a 90°, quindi si va dritti da curva 14 alla chicane 16-17, dove è facilissimo toccare il muro. A quel punto, restano le ultime due curve, le uniche davvero veloci. Si fanno facilmente in pieno in qualifica ma occhio, perché sono molto insidiose: basta una piccola svista nell’impostare la traiettoria e picchi fortissimo. Roba da buttare via la monoposto, come Stroll nel Q1 del 2023.
L’assetto richiesto è da altissimo carico, stile Monaco, anche se non sarei sorpreso di vedere McLaren o chi è più efficiente con il fondo che prova l’ala di Budapest. In qualifica potrebbe aiutare molto. Ci sono tanti bump, tante sconnessioni, e serve una macchina più morbida possibile, che aiuti i piloti sui cordoli, in frenata e in trazione.
Non la migliore delle notizie per la Ferrari, come dicevo, che dovrà sperare di ritrovarsi con tutti gli avversari che alzano la monoposto come lei. Sicuramente, i tanti bump ad alte velocità non aiutano la Rossa: a Monaco era mille volte più semplice controllare il consumo del fondo. La tipologia di curve dovrebbe aiutare Mercedes, ma farà caldo quindi li vedo in difficoltà. Di Red Bull abbiamo parlato, mentre McLaren, per quanto visto nel 2025, dovrebbe dominare facilmente. Ogni risultato diverso da questo sarebbe una gran sorpresa.
A centro gruppo, occhio a VCARB e Aston Martin.
NASKA-MEMORY
Naska-Memory dedicato all’ultima vittoria di Sebastian Vettel in F1. Singapore 2019.
Il Mondiale è nelle mani della Mercedes ma la Ferrari arriva da due vittorie consecutive per Leclerc, il nuovo idolo di Maranello. Spa e Monza, però, sono piste velocissime, non c’entrano nulla con Singapore e il motore della SF90 non aiuterà.
Almeno, tutti pensano così. E invece sbagliano. La Ferrari porta degli aggiornamenti aerodinamici che funzionano benissimo, la Power Unit aiuta in trazione e le Rosse sono velocissime. Leclerc domina la qualifica, e nel finale mette assieme un giro folle, pieno di controsterzi, questo qui al ponte è una cosa senza senso…
Nonostante ciò, Charles – che vi ricordo, era al suo primo anno in Ferrari, secondo in F1 – è due decimi davanti a Hamilton, con Vettel terzo e un po’ deluso.
In realtà, partire terzo e non riuscire a superare la Mercedes di Hamilton in partenza è la fortuna di Seb. Eh, già. Leclerc nei primi giri tiene il gruppone compatto per evitare che la Mercedes tenti l’undercut. Dietro Charles ci sono Hamilton, Seb, Verstappen e Bottas.
Al giro 20, però, si apre una piccola finestra a centro gruppo. Chi si ferma rientrerebbe nel traffico, ma non sarebbe bloccato nel giro di outlap. Fermare Leclerc è troppo rischioso per la Ferrari, che decide di sfruttare l’occasione per attaccare Hamilton. Entrano ai box Seb e Verstappen dietro di lui.
Il pit-stop di Vettel è perfetto e Seb esce dai box con l’aria libera che serve per mettere assieme un giro di uscita clamoroso. Uno dei migliori dell’era moderna. Non a caso, Seb era un mostro a Singapore. La Ferrari richiama subito ai box Leclerc, dato che chi ha gomma nuova è troppo veloce e tenerlo fuori un giro in più significa rischiare l’undercut da Vettel e Verstappen. Nonostante un pit-stop di 2.4s, l’outlap di Vettel è talmente veloce nel terzo settore da sballare i calcoli e rendere la fermata di Leclerc tutt’altro che sicura.
Vettel gli fa l’undercut! Il muretto Ferrari non se l’aspettava e Leclerc è incazzatissimo. Per tutto il resto della gara, tra una SC e l’altra, Charles chiede massima potenza al muretto. Ma il muretto non gliela concede: a Monza Leclerc aveva fatto il furbo in qualifica; quindi, Vettel ha un credito nei suoi confronti.
E in fondo Seb si merita la prima posizione: il suo giro di uscita è stato clamoroso ed è stato bravissimo anche nel superare i piloti di centro gruppo che ancora non si sono fermati. Tra i quali c’è Antonio Giovinazzi, che con l’Alfa Romeo fa qualche giro al comando del Gran Premio di Singapore! Mitico!
Una volta finiti tutti i pit-stop, abbiamo Vettel, Leclerc, Verstappen e solo 4° e 5° le due Mercedes, che si sono fermate troppo tardi. Più indietro, il Gran Premio è pieno di duelli a centro gruppo, con diverse Safety Car e un ottimo Lando Norris che chiude 7°.
Davanti, vince Seb, alla sua ultima vittoria in Ferrari e in F1. Vettel piange sul podio. Leclerc, di fianco a lui, è 2°. E per quanto deluso sia, sa benissimo che essere andato più forte di Seb a Singapore significa una cosa sola: la Ferrari, ormai, è sua.
INDOVI-NASKA
Prima di passare all’Indovi-Naska, gli orari del weekend.
Libere 1 alle 11.30 di venerdì, libere 2 alle 15.00. Stessi orari per il sabato: libere 3 alle 11.30, qualifiche alle 15.00. Gara alle 14 di domenica.
Il mio podio è… Verstappen, Norris, Piastri.
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