Le gomme decideranno… un Mondiale di F1?!? A Baku?
Signore e signori, benvenuti al PreGP del Gran Premio dell’Azerbaijan.
La F1 torna a correre su un circuito spettacolare, che ha regalato tantissime sorprese nel corso degli anni, e questo weekend la McLaren potrebbe festeggiare il Campionato Costruttori.
Ma cosa c’entrano le gomme Pirelli? Perché saranno così importanti a Baku? Leclerc potrà finalmente spezzare la maledizione dell’Azerbaijan, dove ha fatto segnare le ultime cinque Pole Position, tutte di fila, ma non ha mai vinto? E chi cercherà il riscatto nella Terra del Fuoco?!?
Diamo una risposta a tutte queste domande nel PreGP!
NASKA-HYPE
Si parte, come al solito, con la rubrica Naska-Hype.
E per quanto io mi possa sforzare… ragazzi, dopo Monza non ci riesco. Non ce la faccio. Mi è del tutto impossibile gasarmi per la lotta Mondiale tra Norris e Piastri.
Magari a Baku si prendono dentro e nel PostGP parliamo solo di quello, per carità. Ma la scenetta degli ultimi giri di Monza, con gli ordini di squadra, Piastri che non si impone, Norris che gli lascia fare il pit-stop per primo… che noia di lotta. È impossibile esaltarsi.
E anche per quanto riguarda il Mondiale Costruttori… be h, vi dico che, per vincerlo in Azerbaijan, la McLaren dovrà guadagnare almeno 9 punti sulla Ferrari, senza tenere in considerazione Mercedes o Red Bull. Facile, difficile? Aspetta. Avete chiaro, vero, che mclaren può vincere il mondiale già questa domenica?
La matematica dice facile. In media, McLaren ha guadagnato 21 punti a weekend sulla Ferrari, la risposta può essere una sola. Facile sulla carta, ok, ma in realtà sarà un’impresa non proprio scontata.
Perché dico così? Per colpa dei rettilinei e delle gomme, ma ci torneremo nel Naska-Track.
Qui, nel Naska-Hype, dobbiamo trovare qualche argomento più interessante. E allora, al posto di concentrarci su chi vince e convince, pensiamo a chi ha deluso. A chi cercherà di riscattarsi a partire da Baku.
Scegliamo i quattro piloti più deludenti di questo 2025 e associamo loro quattro parole chiave, per capire se riusciranno a svoltare dall’Azerbaijan in poi.
Partiamo da Yuki Tsunoda. Parola chiave: fondo. E non intendo il fondo che Yuki ha toccato a Monza, con Verstappen che infligge la peggior sconfitta della stagione alle McLaren e Tsunoda ancora una volta fuori dai punti. No, parlo del fondo vero e proprio, quello della sua Red Bull. A Monza Tsunoda non aveva le ultime evoluzioni, riservate a Max, come non aveva il fondo di ultima specifica da Imola fino a Spa. In parte era colpa di Yuki stesso, che a Imola si ribaltò in Q1. Da quel momento, complici i pochi pezzi di ricambio, Tsunoda rimase indietro con la specifica per due mesi. A Baku dovrebbe arrivare il fondo nuovo anche per Yuki, e sarà un test importantissimo. La qualifica sta migliorando, lo vediamo spesso in Q3, ma in gara Tsunoda fatica con il passo. Ce la farà a rimanere con i piloti dei Top Team, per una volta? Occhio perché, secondo la stampa tedesca, per il 2026 Red Bull ha già deciso di promuovere Hadjar in Red Bull Racing e Lindblad in Racing Bulls. Le ultime 8 gare del 2025 saranno decisive per Tsunoda: deve battere Lawson per l’altro sedile in VCARB o l’unica alternativa è soffiare il posto a Colapinto in Alpine. Altrimenti, mi sa che dovrà bussare a qualche porta in SuperFormula in giappone.
Il secondo pilota di cui parliamo è Kimi Antonelli. La sua parola chiave è confidenza. In italiano suona malissimo, ma esiste, e viene usata quando si parla di F1 perché in inglese, per dire fiducia, dicono tutti confidence. Ecco, Kimi ha ammesso senza problemi di aver perso fiducia quando la Mercedes ha introdotto, tra Imola e Montreal, la nuova sospensione, poi scartata. In effetti, da quando sono tornati alla vecchia configurazione in Ungheria, Antonelli è migliorato nel passo. A Zandvoort andava forte e a Monza, in qualifica, era a livello di Russell. Il problema è che, per colpa di una brutta estate, ora Kimi ha bisogno di risultati. E i risultati portano pressione. E la pressione ti spinge a cercare subito di brillare, già dalle libere, anche per spingere forte e capire il limite. Ma così facendo, Antonelli si è insabbiato per due venerdì di fila, in Olanda e in Italia. Non è un buon momento e, se davvero Kimi ha ritrovato la confidenza, ora sarà importante… la pazienza. A costo di arrivare in coda ai Top6, serve solo accumulare gare pulite. Punto dopo punto, ritornerà al livello di Miami.
Il terzo pilota è Lewis Hamilton. La grande delusione di questo 2025. Parola chiave: podio. Vista la stagione ci starebbero anche una R, una C e una O in mezzo (ahah), ma lewis è un SIR e queste cose non le dice. Eh già, dopo la Sprint in Cina, una vittoria sempre più surreale con il passare del tempo, Hamilton non era salito sul podio. Questo significa che non ci è mai salito con la tuta rossa. Mentre Leclerc ha conquistato cinque podi e, analizzando la sua stagione, ne avrebbe potuti cogliere altrettanti senza errori, Safety Car, pioggia, pressioni delle gomme… beh, Lewis i podi non li ha nemmeno sfiorati. E nelle gare lunghe ha battuto solo due volte Leclerc. A Imola, aiutato da una Safety Car molto fortunata, e a Silverstone, dove sul bagnato Charles è andato nel pallone. Baku non è la pista migliore per attaccare Leclerc ma, ascoltando Hamilton, da Zandvoort in poi ha ritrovato fiducia, o confidenza per dirla in modo figo. I risultati non è che lo confermino un granché ma, prima o poi, arriverà una scintilla, una gara d’attacco, un momento di esaltazione, nei limiti della sua Ferrari mediocre. Arriverà, vero?
L’ultimo nome che vi propongo è il più sorprendente. Carlos Sainz. Parola chiave: errori. Che fatica sta facendo Sainz in Williams! L’avreste mai detto?!? Il bello è che in qualifica Carlos è più o meno a livello di Albon. Paga circa un decimo al giro, in media, e ha ammesso senza problemi di non trovarsi con la monoposto in ingresso curva. Il vero problema di Sainz, e pensando alla sua avventura in Ferrari non l’avremmo mai detto, sono le domeniche. Le gare. Proprio lui, il Matador che portava sempre a casa la pagnotta, in Williams sta facendo tantissima fatica a concretizzare. Vi rinfresco la memoria: incidente sotto Safety Car in Australia, doppio contatto con Tsunoda e Antonelli in Bahrain, muretto colpito nella Sprint di Miami, incidente con Lawson a Zandvoort, incidente con Bearman a Monza. Non sempre era colpa sua nei contatti e ha avuto tante sfortune: Hadjar lo blocca in Q1 a Montreal, Leclerc gli va addosso a Silverstone, il guasto in Austria che nemmeno lo fa partire… Insomma, spesso è coinvolto in incidenti, situazioni caotiche, ha fatto diversi errori strani per lui… ad inizio anno, non avrei immaginato che Albon lo potesse battere così. Cambierà la musica da Baku?
NASKA-TRACK
A proposito di Baku, scopriamo questa pista così strana e affascinante.
L’idea alla sua base è molto semplice. Tracciato cittadino nei vialoni di Baku, con un passaggio nelle strade strette della città vecchia. Il tutto, mantenendo sempre lo stesso tipo di curva che c’è in qualunque incrocio cittadino. Lenta, secca e a 90°.
Aggiungeteci i rettilinei lunghissimi e una ricetta che sembra molto noiosa… in realtà diventa una sfida complicata e divertente. Le monoposto devono adottare assetti a basso carico, sui livelli di Spa-Francorchamps, e questo rende la guida tra i muretti complicata. La macchina scivola ed è difficile da portare al limite.
Guardiamo assieme la mappa della pista.
Il primo settore è composto dalla fine del lunghissimo rettilineo d’arrivo e dalle prime quattro curve, tutte a 90°. Occhio alla prima perché è larga in ingresso e stretta in uscita e, soprattutto, ci si arriva con gomme e freni freddi, è facile andare lunghi. E attenzione ai sorpassi, perché si può sorprendere l’avversario con staccatone da paura, chiedere a Piastri con Leclerc l’anno scorso. Anche curva 3, dopo un lungo rettilineo, è complicata e può indurre all’errore.
Il secondo settore inizia con una sorta di chicane che in realtà sono due curve a 90° in sequenza. Poi si entra nella città vecchia. Mitico il passaggio a fianco del castello, strettissimo e molto insidioso. Altra sequenza di curve a 90° e inizia una lunga discesa, molto veloce, verso la curva più difficile della pista. Si arriva a quasi 300 km/h, si frena con la macchina storta e si deve affrontare la solita piega a 90°. Peccato che sia in discesa anche la curva, e quindi la macchina punta verso il muretto esterno. Vedrete tanti lunghi in questa curva e basta un bacio troppo forte al muro e addio weekend.
Il giro finisce con il terzo settore, composto da una sola vera curva, curva 16, dove è importantissimo preparare bene l’uscita. Da lì in poi, è tutto full gas fino al traguardo, anche il passaggio nella esse prima dell’ingresso box.
Come vi ho anticipato, si tratta di una pista molto veloce nei rettilinei, ma molto lenta nelle curve. Non ci sono curvoni o pieghe dove si rimane in appoggio. Quindi è molto insidiosa, soprattutto perché si gira con poco carico.
Il tempo lo trovi nelle frenate, che sono tutte decise, e in trazione. Due esercizi nei quali vorresti molto carico. Ma non lo hai, per andare forte nei rettilinei, e quindi è facile commettere errori.
Questa situazione ha spesso premiato la Ferrari e Charles Leclerc. La Ferrari perché frenata e trazione erano punti forti di tutte le ultime monoposto del Cavallino, e il turbo più piccolo della Power Unit Ferrari aiuta ad uscire forte dalle curve lente. Leclerc, invece, è un vero specialista di Baku, soprattutto sul giro secco. Il suo stile di guida, in particolare l’uso dell’acceleratore, è perfetto per catapultarsi fuori dalle curve lente; il resto ce lo mette lui e il suo feeling stratosferico con i circuiti cittadini.
Sarà la volta buona? La SF-25 può vincere la sua prima gara, e Leclerc può sfatare la maledizione di Baku, dove ha il record della pista e ha fatto segnare le ultime 5 Pole Position di fila, ma non ha mai vinto?
Dipenderà tutto da due fattori. Il primo sono i bump. Baku è una pista molto sconnessa, con tanti passaggi dove le monoposto spanciano, soprattutto nella seconda metà del giro. Una brutta notizia se devi gestire il consumo del plank. Se la problematica non limiterà troppo le Rosse, sulla carta è un’ottima pista per la Ferrari, anche meglio di Monza come disegno delle curve. E, non lo scordiamo, hanno la carta Leclerc.
L’altro fattore, che riguarderà tutti, ma proprio tutti, sono le gomme. L’anno scorso i piloti si lamentarono di un grip scarsissimo. Da un lato, correre a settembre e non ad aprile o giugno offre condizioni meno favorevoli. Ci sarà tanto vento e temperature della pista basse.
Ma, soprattutto, aver spostato Baku a questo periodo dell’anno, quando le monoposto sono al massimo dello sviluppo, obbliga la Pirelli a scegliere pressioni minime molto alte. Pensate che, rispetto al 2023, le pressioni minime quest’anno saliranno di tre PSI al posteriore e due PSI all’anteriore.
Niente di scandaloso, serve a preservare l’integrità delle gomme, ma le pressioni alte ridurranno anche loro il grip. Aggiungeteci che Pirelli porterà le tre mescole più soffici della gamma: C4, C5 e C6.
Sappiamo quanto le squadre abbiano faticato a sfruttare la C6, vi ricorderete Russell a Imola che si qualifica con le Medie, le C5. A Baku non ci sono curve veloci o cambi di direzione rapidi, dove il pilota soffre se la mescola è troppo morbida e la gomma si muove troppo. Sarà più facile sfruttare l’aderenza extra della C6 in frenata e trazione.
Ma, tra il grip basso, il freddo e i lunghi rettilinei, preparatevi a una corsa dove chi riuscirà ad accendere le gomme e a tenerle nella giusta finestra sarà super avvantaggiato.
Fare un pronostico, quindi, diventa quasi impossibile. Vedo Red Bull e Verstappen messi bene, McLaren andrà forte come al solito, ma nessuna caratteristica di Baku la esalta, perciò potrebbero faticare come a Monza. Occhio a Mercedes, che può essere la sorpresa e… per quanto riguarda Ferrari, se non soffrono i bump, tenete d’occhio Charles al sabato. Poi, in gara, contro Verstappen e le McLaren… ci vuole un piccolo miracolo.
NASKA-MEMORY
Naska-Memory velocissimo per tornare al 2021, quando davvero le gomme decisero la corsa.
Eravamo nel pieno della sfida tra Hamilton e Verstappen. In qualifica Leclerc si inventa un giro magico, soprattutto nel secondo settore, e trova anche una buona scia. Nessuno riesce a batterlo, anche grazie a una bandiera rossa nel finale del Q3.
A Maranello nessuno si illude. Mercedes e Red Bull sono di un altro pianeta. In gara Charles parte bene ma Hamilton, Verstappen e Perez lo passano dopo pochi giri. Al momento dei pit-stop, la strategia giusta è l’overcut. Gasly con l’AlphaTauri frega Charles e gli soffia il quarto posto. Le due Red Bull, allo stesso modo, passano Hamilton.
Sembra una gara senza più nulla da dire ma al 31° giro cambia tutto. Stroll, che non si era ancora fermato, va a sbattere perché gli scoppia la posteriore sinistra. Safety Car, si riparte e Vettel con l’Aston Martin passa Leclerc e Gasly. Davanti rimane tutto uguale fino a quando, a cinque giri dalla fine, non esplode la gomma posteriore… di Verstappen, che è 1°!
Disastro per la Red Bull. Hamilton può guadagnare tantissimi punti in campionato. Bandiera rossa, si riparte da fermi per gli ultimi due giri. Perez scatta dalla Pole ma Hamilton lo frega… e poi blocca le anteriori e finisce lungo alla 1° curva, dritto nella via di fuga! Motivo? Aveva lasciato il bilanciamento di frenata tutto all’anteriore, un trucco che si usa per scaldare le gomme nel giro di formazione.
Così vince Perez davanti a Vettel, con Gasly terzo dopo un bel duello con Leclerc all’ultimo giro. Hamilton è fuori dai punti proprio come Max.
Vedete, Baku regala sempre sorprese.
INDOVI-NASKA
Prima di passare all’Indovi-Naska, vi lascio riprodotti gli orari del weekend.
Correrà anche la F2, mi raccomando, facciamo il tifo anche da lontano per Leo Fornaroli che si gioca il campionato, siamo arrivati alla terzultima gara e le ultime due saranno a fine stagione, in Qatar e ad Abu Dhabi. Perciò, sarà importante chiudere bene prima della pausa e occhio perché, molto spesso, la F2 è caos assoluto a Baku.
Dicevo, orari della F1. Libere 1 alle 10.30 di venerdì, libere 2 alle 14.00. Stessi orari per il sabato: libere 3 alle 10.30, qualifiche alle 14.00. Gara alle 13 di domenica.
Il mio podio è… Verstappen, Leclerc, Piastri.
Alberto Naska e Luca Ruocco
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