Meno male che è stata la gara più veloce della storia della F1… e meno male che l’ha vinta il pilota più veloce al mondo… perché ragazzi, che immensa, enorme, fantasmagorica rottura di… ordini di scuderia è stato il Gran Premio di Monza.
Che sonno. Primi giri scoppiettanti, poi un pisolino dopo l’altro.
Anche dopo una gara così soporifera, però, il PostGP sarà ricchissimo.
Da dove arrivano Verstappen e la Red Bull che vincono con 20’’ di vantaggio? In McLaren esagerano con gli ordini di scuderia pur di comportarsi nella maniera ‘’giusta’’?
E quando si è infranto il sogno Ferrari di vincere a Monza? Hamilton doveva dare la scia a Leclerc in qualifica?
Lo avete capito, di carne al fuoco ce n’è tantissima, quindi partiamo subito con il Nask-assunto!
NASK-ASSUNTO
Il riassunto di questo weekend inizia come al solito dal giovedì. E il giovedì di Monza è pieno di tante chicche molto interessanti.
Ad esempio, i piloti parlano un po’ tutti di un’intervista che Stefano Domenicali, CEO di F1, ha concesso ai media italiani. In questa intervista, Domenicali ha fatto capire che la F1 deve guardare al futuro senza timore di cambiamenti. E ha buttato sul tavolo diverse suggestioni: aumentare il numero di Sprint, usare la griglia invertita sempre nelle Sprint e magari accorciare le gare della domenica.
C’è chi è d’accordo, chi no, Verstappen è molto scettico perché lui è old-style, un po’ tutti non vogliono troppe Sprint ma mi sa che per rendere divertente certi GP tipo quello di ieri, devono fare 10 mini-manche da 5 giri… per carità, non diamo troppe idee che poi mi prendono sul serio!
Passiamo alla pista e al venerdì, che inizia con una grande illusione. Le due Ferrari scendono in pista con soluzioni di carico diverse: Leclerc ha l’ala speciale, studiata apposta per Monza, che è una versione estremizzata e ancora più scarica della specifica 2024. Hamilton, monta la versione dell’anno scorso, un pelo più carica.
Charles inizia bene la sessione e nonostante la sua SF-25 sia difficile da guidare, un po’ nervosa, dopo poco anche Hamilton passa alla soluzione più scarica. Il cronometro sembra premiare la Ferrari, e Monza esplode: Hamilton è 1°, Leclerc 2°, e dietro di lo ro Sainz e Verstappen sono staccati di cinque decimi.
Stai a vedere che è la volta buona… Mi spiace, ma non lo è. E si capisce già dalle seconde prove libere, dove tutti iniziano a spingere Norris è 1°, con Leclerc 2° a qualche millesimo, ma la classifica è un po’ bugiarda.
Guardando la telemetria si capisce bene che McLaren, nonostante abbia portato un’ala posteriore da bassissimo carico, è tra le monoposto più lente in rettilineo ma è rimasta devastante in curva. Proprio come accadeva con la Red Bull di Vettel.
Norris e Piastri si difendono bene sul giro secco e volano nel passo gara. L’unico che sembra reggere è Max Verstappen, che nelle simulazioni con tanta benzina è super costante. In Mercedes puntano tutto sul carico, ancor più di McLaren, e Russell va forte nel ritmo gara, mentre Antonelli si insabbia alla seconda di Lesmo. Convince ancora la Williams, veloce ed equilibrata, con Sainz 3°.
E la Ferrari? Leclerc trova il tempo con la Soft dopo tanti errori ma la SF-25 è veramente ultra-scarica: vanno forte nel primo settore, che è composto da due rettilinei e la Prima Variante, si difendono nel terzo, quello di Ascari e Parabolica, ma il secondo settore, con la Roggia e le due di Lesmo, è un disastro. Hamilton e Charles faticano a stare in strada e anche nella simulazione di gara fanno un errore dopo l’altro.
La speranza, per i tanti ferraristi di Monza, è che la situazione migliori sabato e domenica, tra cambi di assetto e pista sempre più gommata.
Le libere 3 fanno pregustare una qualifica combattuta. Verstappen parte benissimo, poi i meccanici trimmano la sua ala posteriore: vuol dire che fresano il profilo superiore per togliere ancora un po’ di carico aerodinamico. Nonostante Max sia veloce, la macchina è un pelo nervosa. Verstappen sfiora la ghiaia, rovina un po’ il fondo della sua Red Bull ma gli ingegneri sono convinti: scaricare un pelo l’assetto è il modo giusto per battere McLaren.
I primi 13 sono racchiusi in meno di 6 decimi e davanti a tutti c’è Lando Norris. A 21 millesimi da lui si ferma ancora una volta Leclerc, aiutato da una grande scia di Bearman, mentre ritorna in gioco Russell e con lui Bortoleto. Le Sauber, anche loro molto scariche, volano nei rettilinei e sono veloci nel giro secco.
Nonostante il lavoro notturno sul set-up abbia migliorato la guidabilità delle Ferrari, Leclerc e Hamilton continuano a soffrire nel secondo settore. Sono troppo scarichi.
Il Q1 è super combattuto. Tutti e 20 i piloti sono racchiusi in 8 decimi. Vengono eliminate le due Alpine, penalizzate dalla Power Unit Renault che ha pochi cavalli, le due VCARB, con Hadjar che litiga con Sainz nel giro di uscita e Lawson che esce di pista, e infine Stroll, in difficoltà dal venerdì.
In Q2 Norris rischia dopo un errore nel primo tentativo ma recupera bene. La sorpresa sono le due Williams, entrambe fuori dopo le libere promettenti. Motivo? Né Albon né Sainz sono riusciti a tirare fuori il massimo dalle Soft.
In Q3 la Ferrari decide di non fare giochi di scie tra Hamilton e Leclerc. Dopo il primo tentativo, Verstappen è 1° con meno di un decimo di vantaggio su Leclerc. La Ferrari può farcela a prendersi la Pole?
No, non può. Charles e Hamilton non si migliorano nell’ultimo tentativo. Ci riescono le due McLaren e Verstappen, che si prende una super Pole Position e segna il record della pista. Con 264.681 km/h di media, è il singolo giro di pista più veloce della storia della F1.
Quindi abbiamo Max in Pole Position, con Norris 2° e Piastri 3°. Seguono Leclerc 4° e Hamilton 5°, che scalerà 10° per la penalità di Zandvoort. La terza fila diventa tutta Mercedes. Russell voleva le Medie per l’ultimo tentativo in Q3 ma non si capisce con il muretto box. Antonelli, invece, è 6° dopo un’ottima qualifica. MVP di giornata Bortoleto, 7° con la Sauber, seguono Alonso 8° e Tsunoda 9°. Questa la griglia di partenza.
La gara è davvero molto, molto semplice da raccontare. I primi giri sono frizzanti. Norris parte un pelo meglio di Max e lo affianca all’interno della Prima Variante. Lando lascia poco spazio. Max molla i freni e salta la chicane. Dietro, Leclerc sfila Piastri ed è 3°. Dopo la Roggia, però, Charles deve frenare per non tamponare Norris e rimane bloccato dietro alla McLaren. Piastri lo coglie di sorpresa e lo passa all’esterno di Lesmo 1. Gran bel sorpasso, geniale perché sfrutta l’aria pulita per avere tanto grip.
Il muretto Red Bull suggerisce a Verstappen di ridare la posizione a Norris per evitare penalità. Verstappen non è contento ma esegue l’ordine, si mette a studiare la McLaren per qualche giro. Poi, affonda il colpo con un sorpasso magistrale. Nonostante la maggiore velocità per il DRS e la sua Red Bull più scarica, Max frena metri e metri dopo e non va lungo alla Prima Variante. Stupendo.
Intanto, Leclerc ha sfruttato la velocità sul dritto della Ferrari per sorpassare di nuovo Piastri, approfittando dello scambio di posizione tra Norris e Verstappen che rallenta Oscar. È un fuoco di paglia: Leclerc non ha il passo di Max e delle McLaren, e in più ha surriscaldato le gomme posteriori per battagliare con Norris e Piastri.
Oscar lo pressa per qualche giro e poi lo ripassa, lasciando spazio a Russell che sembra pronto ad attaccare la Ferrari. Leclerc riesce a resistere e Hamilton, dietro, supera Alonso e Bortoleto per poi mettersi all’inseguimento dei due.
La corsa ha poco altro da raccontare. Davanti Verstappen è devastante. Guadagna costantemente su Norris fino ad aprire un gap di 6’’. Il degrado delle Medie è quasi nullo, e anche Piastri fatica a ricucire su Lando. Leclerc pian piano distacca Russell mentre Hamilton si avvicina alla Mercedes, ma non abbastanza per entrare in zona DRS.
Proprio Russell si ferma per primo e monta le Hard, seguito qualche giro dopo da Leclerc e poi da Hamilton. Charles mantiene facilmente il 4° posto. È poi il turno di Max, che inizia a subire un pelino il degrado delle Medie. Anche in Red Bull scelgono le Hard, e Verstappen spinge subito per evitare che, in caso di Safety Car, le McLaren abbiano un pit-stop gratis e possano rientrare in pista davanti alla Red Bull.
Basta qualche giro a gomma nuova e Max ricuce il distacco, ma un piccolo spavento arriva: Sainz e Bearman si toccano, finiscono in testacoda alla Roggia, ma nessuno dei due s’insabbia. Le McLaren si fermano tardissimo provando la carta delle Soft, giusto per cambiare qualcosa. Prima tocca a Piastri, così da coprire una remota possibilità di undercut di Leclerc, e poi a Norris: il pit-stop di Lando è lentissimo e così Oscar lo passa.
Il muretto McLaren ordina lo swap di posizioni, per ristabilire il giusto ordine, e Piastri esegue.
Così vince Max con 20’’ sulle McLaren di Norris e Piastri. Leclerc le prova tutte ma si deve accontentare del 4° posto. Un po’ staccato Russell, 5°, mentre Hamilton è 6° e, nonostante si avvicini nel finale, non riesce a riprendere la Mercedes.
7° Albon, velocissimo anche grazie alla strategia Hard-Media. 8° Bortoleto che combatte a lungo con Alonso, prima che si rompa una sospensione dell’Aston Martin e Nando sia costretto al ritiro. 9° Antonelli, penalizzato di 5’’ per aver spinto Albon nell’erba, chiude la zona punti Hadjar 10° dopo la partenza in pit-lane.
NASKA-PODIO
In questo Naska-Podio proveremo a rispondere a due domande.
La prima è: come ha fatto la Red Bull a dominare e vincere con 20’’ di vantaggio sulle McLaren?
Anzitutto, questa era una pista che, per così dire, metteva in crisi la McLaren. La esponeva agli attacchi degli avversari. Poco carico, poche curve a media e bassa velocità, zero degrado gomme. Tutto ciò che non piace alla McLaren. E fin qui, nessun merito per la Red Bull.
Andiamo oltre. A Monza la Red Bull ha introdotto un nuovo fondo. Le modifiche non sono enormi, almeno rispetto a quanto dichiarato. Parliamo di dettagli. Ma sappiamo che queste monoposto con i Canali Venturi, soprattutto in zona fondo, sono talmente delicate che basta un dettaglio per sbloccare tanto potenziale.
Inoltre, la Red Bull di quest’anno è molto discontinua. Ci sono piste dove vanno fortissimo senza un perché: un esempio era Imola, dove Max aveva dominato ben oltre le attese. E piste dove vanno molto peggio del previsto: penso al Bahrain o a Budapest. Entrambe piste dove faticavano ad arrivare a punti. Monza, tra asfalto con tanto grip e basso carico aerodinamico, si sposava bene alla macchina come si sposavano bene Silverstone e Spa.
Fin qui, troviamo una spiegazione al giocarsela per la vittoria. Non al dominio. Da dove arriva quel pizzico in più? Da due fattori. Il primo è la mossa di scaricare ancora di più l’ala posteriore di Max, trimmandola direttamente ai box durante le FP3. Una mossa perfetta perché ha reso la Red Bull velocissima sul dritto, aiutando Max sia in qualifica che in gara, ma senza rovinare l’equilibrio in curva, soprattutto all’Ascari o alla Parabolica.
Il secondo fattore è Max: ok, la Red Bull aveva molto potenziale a Monza, ma quel potenziale lo devi tirare fuori con un livello di guida immenso. E mi spiace per chi non lo riconosce, perché vedere guidare Verstappen, sul giro secco e sul passo gara, negli attacchi e nelle difese, nella gestione gomme e in quello che volete… beh, che spettacolo.
E poi è pure un gran bel personaggio: chi altri si apre alla radio per dire davvero, hanno fatto ripassare Norris solo per un pit-stop lento? – oppure, dopo le qualifiche, dice: ok il record della pista ma la Mercedes 2020, con l’asfalto nuovo e i cordoli nuovi, sarebbe andata più forte. Se poi l’avessi guidata io… mitico spaccone!
La seconda domanda del Naska-Podio è la seguente: in McLaren hanno fatto bene a far ripassare Norris?
In realtà, per questa domanda, ci sarebbe una risposta semplice. Sì, hanno fatto bene. Perché in McLaren corrono così: Norris è stato cavaliere nel permettere a Piastri di fermarsi prima, per coprire il rischio undercut di Leclerc, e Oscar è stato cavaliere a far ripassare Lando.
A parte che mi chiedo se Piastri avesse fatto passare Norris così facilmente con Lando a 3 punti in classifica e non 30. Ma il discorso è un altro: se la McLaren decide di intervenire per bilanciare un imprevisto che nelle corse può capitare, come un pit-stop lento, attenzione. Perché è una strada molto rischiosa da percorrere.
Ragioniamo per assurdo: il pit-stop lento è un errore di McLaren che penalizza un pilota senza che lui abbia colpe. La stessa identica cosa è accaduta a Zandvoort: il guasto alla macchina di Norris è un errore McLaren e Lando non ha colpe.
Allora adesso McLaren cosa fa, ferma Piastri in una gara dove Norris è 1° per essere giusta con Lando? Ho ragionato per assurdo ma la logica non è molto distante da quella del muretto Papaya…
Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti!
NAS-KURIOSITA’
Nask-uriosità con tre velocissime chicche da Monza. La prima riguarda Pierre Gasly, che ha rinnovato con Alpine fino al 2028. Sarà una scelta giusta o una gabbia dalla quale uscire al più presto? Seconda curiosità legata ai carburanti sostenibili 2026: questa settimana ci sarà una riunione per capire come ridurre i prezzi, dato che la prossima stagione costerà tra i 5 e gli 7 milioni di dollari di carburante… per monoposto! 10-14 milioni a squadra! Infine, voglio farvi vedere questo cartello geniale: CHARLES, TI AMEREI ANCHE SE VINCESSI. Epico!
NASKA-JR
Naska-Jr nel quale devo farvi i complimenti, perché il tifo di chi di voi è andato a Monza ha funzionato davvero! Leo Fornaroli esce dell’Autodromo con una leadership rafforzata in F2 dopo un gran weekend, gestito molto bene. Bellissima vittoria nella Sprint dopo una qualifica sfortunata per colpa di una rottura, e ottima Feature Race con un bel 5° posto nonostante un danno all’ala anteriore.
La F3 ha concluso la stagione con la vittoria nel campionato a squadre per la Campos, peccato per la Trident che ha lottato per tutta la stagione e ha pagato moltissimo la squalifica sfortunata di Camara a Monza. Un solo giro tirato per il neo-campione, track limits, parte ultimo in entrambe le gare ma chiude quinto nella Feature Race. Da 30° a 5°! Che rimonta! E guardate cosa ha salvato Ugochukwu nella Sprint… mamma che rischio…
NAS-KARRELLATA
Carrellata di pensieri dedicata al weekend Ferrari.
Tentiamo di andare in ordine. Partiamo dalla macchina.
Nel PreGP avevo indicato Monza come una delle occasioni migliori, da qui a fine anno, per vincere una gara. E anche in Ferrari ci credevano: hanno portato un’ala extra-scarica che era una mezza scommessa.
Perché dico mezza? Perché il livello di carico, alla fine, non era troppo diverso da quello della Red Bull con l’ala trimmata. E inoltre, girando così scarichi, Leclerc e Hamilton sono potuti andare bassi senza paura di consumare il plank.
Qual è stato il problema? Il problema è che, a differenza della Red Bull, le prestazioni c’erano solo in rettilineo. L’equilibrio era accettabile, i Supertimes sono tra i migliori di stagione e il passo di Leclerc, a parte i giri con le Medie surriscaldate, era ok. Peccato che finisca qui. Mancava prestazione in curva, sia in qualifica che in gara, e anche partendo davanti Leclerc non se la sarebbe mai giocata.
Sarebbe cambiato qualcosa con l’ala più carica? Ne dubito, perché avrebbero dovuto alzare la monoposto per compensare e non consumare troppo il plank, e perché la Ferrari a Monza era terza forza. Più forte della Mercedes, meno di Red Bull e McLaren. Inutile girarci attorno.
Ok, va bene, ma qui stiamo parlando della gara con il senno di poi. Se Leclerc fosse partito 1°, con aria pulita, magari avrebbe gestito le gomme meglio. E per partire in Pole avrebbe avuto bisogno di una scia. Ma Hamilton non gliel’ha data. Doveva farlo?
Allora, chiariamo un aspetto. Generalmente, organizzare le scie a Monza è un caos. Nel 2022 Sainz aveva penalità, partiva dal fondo, doveva trainare Leclerc nell’ultimo run in Q3 e… escono dai box, Norris si infila in mezzo, addio giochetto. Ma Charles fa la Pole Position lo stesso.
Quindi, orchestrare la scia è rischioso. In più, al giovedì, Hamilton aveva detto: se serve per la Pole di Charles lo faccio ma l’idea è rischiosa. Lewis non era d’accordo, e al sabato dopo le qualifiche ha anche detto: io ho penalità, dovevo partire più avanti possibile, organizzare la scia sarebbe stato complicato e non l’ho mai fatto nelle altre squadre.
Mi sembra di capire che Hamilton non avesse voglia di dare la scia e la Ferrari non volesse imporre a un sette volte campione del Mondo, che paga 60 milioni di € l’anno, di sacrificare la propria posizione in qualifica. In Ferrari i piloti hanno la priorità di uscita dai box che si alterna di gara in in gara: una volta decide se uscire per primo o per secondo Charles, una volta Lewis.
A Monza toccava a Hamilton e lui non si è certo offerto di perdere la priorità. Ciò detto, Ferrari doveva imporgli di aiutare Leclerc?
Forse sì, forse no, queste sono opinioni. Di certo, era assurdo pensare di sacrificare un intero run di Hamilton per tirare una scia della Madonna chessò, dopo l’Ascari. Si poteva al massimo pensare di farlo uscire davanti per il primo run.
Piuttosto, chiediamoci se avrebbe aiutato davvero. Verstappen, nel primo run in Q3, prende la scia di Tsunoda a 8’’ di distanza ed è 9° nella fila di pilota che fanno il tempo. Nel secondo run, prende quella di Norris, sempre a 9’’ di distanza, ed è sesto nella fila. Leclerc, nel primo run in Q3, prende la scia di Russell e fa un giro che definisce perfetto. La distanza da Russell? 8’’, 5° nella fila di pilota.
L’ultimo run di Leclerc in Q3 lo vede a 5’’ da Tsunoda, secondo in fila. Questa è stata la vera differenza! A Monza devi essere lontano il giusto per non soffrire l’aria sporca nelle curve, soprattutto se hai poco carico come la Ferrari, e più sei indietro nella fila di piloti che fanno il giro, più l’aria è mossa e incontri meno resistenza.
La differenza l’ha fatta più l’essere il secondo della fila, e pure troppo vicino a Tsunoda, che non avere la scia perfetta di Hamilton.
Insomma, scia o non scia sarebbe cambiato poco e Leclerc ha subito spento le polemiche con i giornalisti internazionali: è sempre difficile gestire la scia e Lewis, con la penalità, doveva partire più avanti possibile. Ne discuteremo internamente ma non è il punto principale, oggi.
Qual era, il punto principale? Che la macchina va piano.
Infine, chicca bonus: Leclerc è arrivato a ruote bloccate in pit-lane. Perché non ha preso penalità? Perché la velocità in ingresso pit-lane viene calcolata come media tra due punti, perciò se arrivi troppo forte hai la possibilità di rallentare abbastanza per compensare, e probabilmente Leclerc sembrava più veloce in tv di quanto fosse.
Pensate che nel 2009 Vettel prese penalità a Singapore proprio per questo metodo di misurazione. Nonostante avesse inserito in tempo il pit-limiter, dato che Seb tagliava l’ingresso della pit-lane in maniera più estrema di tutti, tra i due rilevamenti percorse un filo meno metri e la velocità risultò eccessiva! Incredibile, eh?!?
NASKA-VOTI
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Sauber: 7.5 / 7
Da un lato, le prestazioni della Sauber sono state ben al di sopra delle attese. L’assetto scarico pensato per Monza ha funzionato benissimo e Bortoleto ha chiuso 8° una corsa dove i Top Team si sono presi le prime 6 posizioni. Rimane l’amaro in bocca per il gusto di Hülkenberg.
Gabriel Bortoleto: 8.5 / 8
TOP per Bortoleto, autore della solita qualifica stellare. In gara il primo stint va benissimo, con Gabriel che regge bene la pressione di Alonso. Un pit-stop lento gli costa la posizione ma lui non demorde, mantiene un buon ritmo e alla fine chiude a meno di 5’’ da una Mercedes. Gran weekend.
Nico Hülkenberg: 6 / 6
Hulk è molto deluso dal suo Q2, nel quale il primo giro sbagliato lo costringe a tirare i remi in barca nel secondo tentativo. Nulla era perduto, però, con tutta la gara davanti, non fosse per un guasto ancor prima del via. Che sfortuna.
Williams: 7 / 7
Quanto potenziale sprecato per la Williams a Monza. Il ritmo di Albon era eccellente, non troppo distante da quello di Mercedes e Ferrari, ma l’ormai solita qualifica complicata ha un po’ azzoppato una squadra che venerdì era partita benissimo. Serve lavorarci in vista di Baku.
Alexander Albon: 7.5 / 8
Albon sembra soffrire ancor più di Sainz le difficoltà della Williams con la Soft. La sua, però, è quasi una fortuna, perché in gara riceve la strategia migliore di tutte – Hard e poi Medie – e, dopo un primo stint di attesa, si scatena da metà gara in poi fino a prendersi un gran 7° posto. TOP.
Carlos Sainz: 5.5 / 6
Di riffa o di raffa, i risultati per Sainz non arrivano mai. Nemmeno a Monza, dove è sempre andato fortissimo e vola nelle libere del venerdì. Qualifiche difficili, gare passata a rovinare le gomme nel traffico e un contatto dubbio con Bearman. Confusionario.
VCARB: 6 / 6
Un punto che muove la classifica, alla fine, arriva, e lo fa assieme a una Power Unit nuova per Hadjar che servirà in futuro. Il ritmo, però, era ben più interessante ma l’esecuzione del weekend, soprattutto lato piloti, ha un po’ lasciato a desiderare.
Isack Hadjar: 7.5 / 7
Partire dalla pit-lane e arrivare a cogliere un punticino, in una gara con poche disavventure per i top-team, non è per niente male. Troppo nervosismo al sabato, però, quando sbrocca perché si è convinto che Sainz voglia dargli fastidio nell’outlap.
Liam Lawson: 5 / 5
La sua irruenza comincia a renderlo un po’ indigesto ai colleghi in pista, e non è mai un buon segno in F1, chiedere a Grosjean nel caso. A Monza, però, Lawson spreca un fondo nuovo, riservato a lui perché non avrà penalità, con tanti piccoli errori, sia in gara che in qualifica. FLOP.
Haas: 6 / 6
La Haas era una monoposto da Q2, sia in qualifica che in gara. Un po’ deludente viste le attese e le performance di Monza 2024. La squadra, però, merita la sufficienza perché entrambe le strategie erano molto azzeccate.
Oliver Bearman: 6 / 6
Peccato che le strategie siano state un po’ rovinate dai piloti. Primo, Bearman, che si prende una penalità troppo severa per il contatto con Sainz (10’’ e 2 punti sulla patente, il che lo porta a 2 punti dalla squalifica per una gara), ma che in gara non aveva brillato come in qualifica.
Esteban Ocon: 6 / 6
E secondo Ocon, anche lui penalizzato per un aver spinto fuori dalla pista un avversario in ingresso della Roggia. Anche qui, forse la penalità è esagerata ma Esteban doveva imitare Albon, anche lui partito con le Hard: calma nella prima parte di gara.
Alpine: 4.5 / 5
Tanta, tanta, tantissima sofferenza per le Alpine, che a Monza sono castrate da una Power Unit Renault che non è mai stata all’altezza della concorrenza, soprattutto da quando hanno introdotto lo Split Turbo nel 2022. FLOP.
Franco Colapinto: 6.5 / 5
Ancora una volta, Colapinto batte Gasly in qualifica, e questo nonostante abbia saltato le prime libere per lasciare spazio ad Aron. In gara fatica un pelo sulla distanza, ma rimane convincente.
Pierre Gasly: 6 / 5
Il rinnovo non lo spinge a un miracolo in qualifica, e nemmeno in gara, ma si trattava di un miracolo impossibile. Ogni tanto è comprensibile che stacchi la spina.
Aston Martin: 5 / 5
FLOP per l’Aston Martin, che si difende molto meglio del previsto a Monza, almeno con Alonso. Ma alla fine rimangono a bocca asciutta per un guasto alla sospensione, qualcosa di molto raro in F1.
Lance Stroll: 5 / 5
In gara Lance prova ad andare lungo con le Hard ma il suo passo non è al livello di quello Williams e nemmeno della Haas di Ocon, che gli rimane davanti nonostante la penalità. Negli ultimi anni non ha mai digerito Monza.
Fernando Alonso: 8 / 6
Bravissimo a capire come sfruttare la Soft in qualifica, il che lo porta ad entrare in Q3 nonostante avesse finito i set nuovi già in Q1. In gara è il solito mastino e potrebbe contendere la posizione ad Albon ma la rottura lo frena.
Mercedes: 6 / 7
Qualche sprazzo di velocità, come il giro con le Medie di Russell in Q1, e poco di più. La Mercedes sceglie di affrontare Monza con tanto carico e la scelta non paga. Fine delle deludenti trasmissioni.
Andrea Kimi Antonelli: 5.5 / 6
Ancora errori per Kimi, che però dimostra un’ottima velocità in qualifica. Tra l’uscita in FP2, la penalità con Albon e la bandiera bianconera per track limits, le sbavature continuano ad essere tante.
George Russell: 8 / 7
Voleva le Medie per l’ultimo run della Q3 e ha ammesso che il misunderstading con il muretto nasce da una sua mancanza di chiarezza. Alla fine, però, porta al 5° posto la quarta miglior macchina della domenica, il che non è male. Per nulla.
Red Bull: 10 / 9
Il futuro ci dirà se Monza è stata un episodio o una piccola rinascita, per la Red Bull. Un mese fa faticavano a stare nei punti in Ungheria e oggi hanno dominato senza rivali, interpretando perfettamente il weekend. TOP.
Yuki Tsunoda: 5.5 / 6
La solita nota dolente di casa Red Bull. Ok, aveva l’assetto più carico e mancava il fondo nuovo. Ma partire 9° e chiudere fuori dai punti, stavolta per una gara un po’ stramba e con tanti contatti, non va bene. E non lo aiuterà a mantenere il sedile in Red Bull.
Max Verstappen: 10 e lode / 10
Simply lovely. Arriviamo da Zandvoort e dal sorpasso di Leclerc su Russell ma, in quanto a prodezze, la staccata del sorpasso a Norris ha poco da invidiare. Una red bull con meno carico che frena 10m dopo una mclaren più carica. E fa la curva. Ragazzi, che pilota Max Verstappen. Le parole sono davvero superflue per descrivere un cannibale che, appena fiuta l’occasione, devasta la concorrenza. TOP.
Ferrari: 6.5 / 7
Se consideriamo il weekend Ferrari nell’ottica dell’intera stagione 2025, è un weekend positivo. Vicini al podio, non troppo lontani in qualifica, niente caos o patemi d’animo con le squalifiche. Ma su Monza ci puntavano tantissimo e uscire dall’Autodromo così tanto a bocca asciutta è sconfortante. Rispetto alle attese, FLOP.
Lewis Hamilton: 6 / 7
Lewis continua a professare grandi miglioramenti ma, alla fine, rimane dietro a Leclerc e in gara lo vede scappare sempre più lontano nonostante Charles avesse spinto come un dannato all’inizio. È in crescita, innegabile, ma le aspettative ad inizio anno erano diverse.
Charles Leclerc: 8.5 / 8
Ce la mette tutta e anche di più. Un giro a suo dire perfetto in qualifica, un inizio di gara arrembante che è il miglior modo di ringraziare i Tifosi per l’amore che nutrono verso la Ferrari, nonostante la caterva di delusioni alla quale sono abituati. Forse un po’ la paga surriscaldando le Medie ma chissene: più di 4°, comunque, non poteva fare, e ha un buon ritmo appena rientra in finestra. Unica pecca, il sorpasso all’esterno subito da Piastri. TOP.
McLaren: 7 / 8
Sono a un passo dal Costruttori e, come a Imola, per loro ‘battuti’ significa secondo e terzo. Ma stavolta la Red Bull fa davvero scacco matto a Woking e la gestione di Norris e Piastri rischia di diventare troppo interventista.
Oscar Piastri: 8 / 8
Buon recupero dopo delle libere complicate e un gran bel ritmo quando le gomme Medie sono ormai molto anziane. Troppe difficoltà sul giro secco, però, che lo espongono agli attacchi di Leclerc.
Lando Norris: 8.5 / 8
Lando non ha nulla da rimproverarsi, se non un eccesso di sicurezza nel combattere Verstappen ad inizio gara. Secondo me, era convinto che l’avrebbe ripreso grazie al ritmo. Per il resto, controlla bene il secondo posto e gestisce altrettanto bene una qualifica a tratti sfortunata.
Vi riassumo i TOP, che sono Verstappen, Red Bull, Leclerc, Albon e Bortoleto. FLOP per Ferrari, Aston Martin, Alpine e Lawson.
NASKA-QUIZ
Voglio fare i complimenti a Diego che aveva azzeccato il podio ma quello vero, quello con Piastri 2° e Norris 3°, eheh! Bravi anche ai tanti che hanno messo Max vincente nell’IndoviNaska.
Passiamo alle domande per Baku.
Soft: quanto è lungo il rettilineo del traguardo? Più o meno di 1.8km?
Media: perché Hamilton si lamentava alla radio durante la gara del 2016?
Hard: quando e perché Grosjean accusò un pilota ingiustamente?
Ci vediamo nei prossimi giorni con tantissimi video, e tra poco arriva il Naska-Tech Show dedicato ai motori 2026! Pronti a scoprire perché sono molto più affascinanti di quanto si pensa?!?
Alberto Naska e Luca Ruocco
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