La Ferrari si prepara alla MISSION IMPOSSIBLE di Monza!

Ce la faranno i nostri eroi a vincere almeno un Gran Premio in questo 2025? Il Tempio della Velocità, con la sua atmosfera magica e i suoi rettilinei infiniti, sarà la pista giusta per la SF-25?

La McLaren sarà attaccabile o di nuovo imbattibile? Dovremo accontentarci di un tuffo nel passato, quando le Rosse fecero a pezzetti le imbattibili frecce d’argento?

Signore e signori, benvenuti al PreGP di Monza, il video che vi introduce ai tre giorni più speciali dell’anno: il weekend del Gran Premio d’Italia!

NASKA-HYPE

Il Naska-Hype è tutto incentrato sulla missione impossibile che attende la Ferrari a Monza.

Impossibile, davvero? Non voglio deprimervi dopo due righe di PreGP ma, purtroppo, siamo a un pizzico dall’impossibile, secondo me.

Cerchiamo di capirci qualcosa in più.

Per farlo, dobbiamo partire da Zandvoort. Ricordi molto freschi e molto brutti, lo so. Lo scorso weekend ha messo fine a un mezzo sogno che la Ferrari aveva per questa seconda parte di 2025. Il sogno era semplice: confermarsi seconda forza su tutte le piste, anche con un minimo vantaggio su Red Bull e Mercedes, e magari giocarsela con la McLaren sui circuiti favorevoli. Da qui a fine stagione ci saranno dei circuiti favorevoli, tra poco li vediamo, prima restiamo su Zandvoort.

Zandvoort ci ha raccontato che la Ferrari continuerà a fare molta fatica su alcune piste. La nuova sospensione posteriore e il fondo aggiornato in Austria non bastano a coprire tutte le lacune di questo progetto. Un progetto fallimentare, per una squadra che punta al mondiale, diciamocelo.

L’Ungheria aveva dimostrato che la SF-25, quando viene scelto un assetto estremo, con un’altezza da terra ridotta, è un’ottima monoposto. Non è veloce quanto la McLaren ma, se parte davanti con aria pulita, può anche giocarsela. Peccato che, quando l’altezza da terra è troppo bassa, poi si rischia la squalifica per il consumo eccessivo del plank. I piloti sono costretti a gestire e, quindi, diventa difficile vincere un Gran Premio.

Non è un ragionamento complesso: magari vai forte in qualifica, magari vai forte nel primo stint, ma se poi devi iniziare a fare Lift&Coast oppure devi alzare di tanto le pressioni delle gomme al pit-stop, al massimo ti accontenterai di un podio.

Zandvoort ha aggiunto un tassello alla nostra conoscenza di questa Ferrari: quando la pista impone altezze da terra elevate, vuoi per i dossi o il banking o scegliete voi, le qualità viste a Budapest scompaiono. La macchina diventa inguidabile, soprattutto nelle curve molto lunghe.

Attenzione perché non è sempre andata così, in questa stagione: la Ferrari è andata molto forte in curva 12 a Barcellona, nel settore centrale di Shanghai o in curva 5 in Ungheria. Tutte sezioni di media velocità dove si sta tanto in appoggio. Quando la SF-25 gira bassa, ha un’ottima aerodinamica, molto stabile. Però funziona se la rossa ha un assetto estremo. Il che porta o a gestioni di gara difficili o a squalifiche.

Quando invece scelgono delle regolazioni conservative, come accaduto in Olanda, la macchina perde tantissima prestazione. Anche più di quanto ci aspettassimo nella nostra redazione prima di Zandvoort.

Poi, in Olanda, in realtà hanno semi-sistemato l’assetto, e Leclerc poteva chiudere a mezzo secondo in qualifica, quasi la metà del distacco 2024, e in gara ne aveva per giocarsi il podio con Max. Sarebbe potuto arrivare secondo, non era così drammatica la situazione, sempre tenendo a mente che la McLaren è imprendibile per tutti.

Quindi, detto questo, abbiamo capito che la Ferrari, da qui a fine stagione, per fare davvero bene ha bisogno di due elementi e una preferenza.

I due elementi sono l’asfalto liscio, il più liscio possibile, e un circuito veloce. Più è veloce la pista, più si gira scarichi, meno carico aerodinamico schiaccia a terra la monoposto.

A questi due elementi aggiungiamo una preferenza: più ci sono curve secche, a 90°, meglio è. Più, invece, ci sono lunghe curve di media velocità, come 9 e la 10 di Zandvoort, peggio è. Perchè sono Un tipo di curve che mette in luce il sottosterzo di cui soffre la SF-25 quando deve girare più alta. Ecco, le curve secche e corte evitano tutto questo.

Infine, meno curvoni veloci ci sono, meglio è: tutte le monoposto, McLaren compresa, quando sterzano ad altissima velocità soffrono le turbolenze e tendono un po’ a spanciare per qualche secondo, e questo non aiuta con il consumo del plank.

Dato che abbiamo capito quali sono le condizioni perché la Ferrari vada forte, facciamo un gioco. Trovate di seguito le nove piste restanti alla fine del campionato. Se il numero che segue la pista è 1 è favorevole, 2 media, 3 difficile.

  • MONZA – 1: asfalto liscio, pista velocissima, solo un curvone in appoggio, la Parabolica. Sulla carta, è ok.
  • BAKU – 1: è un cittadino, quindi le sconnessioni non faranno bene, ma si gira con poco carico. E le curve sono tutte a 90°. In più, Leclerc è la carta speciale per Baku. Possono fare bene.
  • SINGAPORE – 2: tracciato cittadino, con curve a 90°, questo aiuterà. Ma si gira con tanto carico e ci sono tanti bump. È una delle piste migliori da qui a fine anno ma McLaren sarà lontana.
  • AUSTIN – 3: lo so, l’anno scorso Leclerc ha vinto e pure di forza. Il disegno non è neanche troppo male per la SF-25, di curve tipo Zandvoort non ce ne sono, e storicamente è una pista pro-Ferrari. Ma i curvoni veloci e i tantissimi avvallamenti rendono difficile controllare il plank, tanto che Leclerc fu squalificato nel 2023. Quindi, allacciate le cinture.
  • MEXICO CITY – 2: pista abbastanza liscia e dove l’aria rarefatta diminuisce automaticamente il carico. Quindi plank protetto e curve dal disegno favorevole. Buona pista per essere seconda forza, anche più di Singapore, McLaren sarà imprendibile però. Hanno troppo carico e troppo vantaggio nel raffreddamento.
  • INTERLAGOS – 3: la pista peggiore da qui a fine anno. Un incubo anche per colpa dell’asfalto nuovo che è pieno di sconnessioni. Aggiungeteci le tante curve lunghe in appoggio e auguri: Zandvoort sarà un’ottima lezione per preparare meglio il Brasile.
  • LAS VEGAS – 1: terza e ultima pista favorevole. Disegno delle curve anche migliore rispetto a Monza, pochissimo carico, e la SF-25 fa meno fatica della 24 a mettere energia nelle gomme. Potrebbe essere una sfida con Mercedes per la vittoria.
  • QATAR – 2: pista storicamente indigesta, sarà molto difficile, ma il semaforo si accende di giallo perché almeno ha il vantaggio di essere molto liscia. Quindi si può abbassare un pelino la monoposto e potrebbe saltare fuori qualche buona qualità della Rossa. McLaren e Red Bull imprendibili, però.
  • ABU DHABI – 2: non è maluccio sulla carta, la pista è abbastanza liscia, ma ci sono un po’ troppe curve lunghe per poter attaccare la McLaren. Possono essere seconda forza.

Che dite, verso fine anno recuperiamo questa griglia per vedere se ci abbiamo preso? Comunque vada, l’ultimo passaggio di questo Naska-Hype è approfondire un pochino la questione Monza.

Il riquadro si è acceso di verde. Scaramanzie a parte, ci sono tutti gli elementi perché Monza sia molto favorevole alla Ferrari. La pista riasfaltata un anno fa è molto liscia, anche i cordoli sono più bassi – salsicciotti esclusi, ne sappiamo qualcosa in Lotus – e si gira con pochissimo carico aerodinamico. Diciamolo chiaramente: da qui a fine anno non ci sono piste migliori per il consumo del plank.

Inoltre, la Ferrari prepara sempre molto bene la gara di Monza. Rosario Giuliana di AutoRacer ha rivelato che a Maranello, oltre all’ala posteriore 2024, hanno anche preparato una versione estrema, ancora più scarica, che verrà provata nelle libere. Mi aspetto che la utilizzeranno solo se la pista avesse un grip incredibile ma hanno speso tempo e risorse per quest’arma segreta. Insomma, ci tengono molto a fare bene.

Le curve sono poche e il disegno non fa paura alla SF-25. Solo Lesmo 1 e Parabolica possono infastidire un po’ ma, come vi ho ripetuto tante volte, se la Ferrari gira bassa non ha molto da temere, hanno una gran aerodinamica.

Perciò, cosa possiamo aspettarci. Escludendo Monaco, che è una pista assurda per la F1, io vi dico questo. A Monza, sulla carta, dobbiamo aspettarci una Ferrari stile Silverstone, se non addirittura meglio. Quindi, la miglior Ferrari della stagione.

Basterà per vincere? Questo dipende dalla McLaren, purtroppo, e non ci saranno livree speciali che tengano. A proposito, vi piace il tributo a Niki Lauda e ai cinquant’anni dai Mondiali del 1975, vinti proprio il 7 settembre a Monza? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto, noi passiamo al racconto del Tempio della Velocità con il Naska-Track!

NASKA-TRACK

Naska-Track che per l’ultima volta in questa stagione, dato che finiscono le gare in Europa, si apre con un bel giro di pista a bordo della Lotus Emira GT4. Lo trovate nel video appena sopra!

Tentiamo di capire cosa richiede Monza alle monoposto di F1. Lo sapete un po’ tutti, l’Autodromo è la pista più veloce del Mondiale. Le squadre preparano dei pacchetti aerodinamici apposta per il Tempio della Velocità; molti, poi, li riciclano a Las Vegas.

Servono ali  il più scariche possibile per volare nei rettilinei. È facile raffreddare freni e motore, dato che si va molto veloci, ma il tracciato è molto meno banale di quanto sembri. Ci sono solo sei curve ma tutte e sei sono una sfida.

La Prima Variante e la Variante della Roggia richiedono tantissima stabilità in frenata, una buona agilità nel lento e sui cordoli e un’ottima trazione. Lesmo 1 è medio-veloce e abbastanza lunga da richiedere tanto carico; Lesmo 2 è un po’ più secca e bisogna curare bene l’uscita verso il Serraglio, serve una monoposto precisa in inserimento e stabile in uscita.

Poi c’è l’Ascari, con due cambi di direzione rapidi che richiedono una macchina agile ma molto stabile, dato che le velocità sono altissime, intorno a 200km/h. Infine, la curva Michele Alboreto, ex Parabolica, dove serve frenare abbastanza forte ma soprattutto inserirsi bene e avere una monoposto ottima in percorrenza, dato che la curva è a media-alta velocità ed è discretamente lunga.

Monza, quindi, è più variegata di quanto sembri e non è banale per gli ingegneri. Scaricando molto la monoposto, serve avere tanto carico dal fondo e un’ottima frenata.

Ferrari a parte, cosa possiamo aspettarci? Possiamo aspettarci una Mercedes molto forte, soprattutto in qualifica, anche se me li aspetto meno brillanti di altri nel terzo settore. Verstappen sarà una minaccia molto pericolosa, perché la sua Red Bull gradisce un assetto scarico. A centro gruppo, occhio a Williams e Haas, che sono sempre andate forti nei rettilinei, e alla VCARB che storicamente cura molto i pacchetti a basso carico. Sulla carta, Aston Martin dovrebbe faticare tantissimo, come Alpine per colpa della Power Unit.

E McLaren? Eheh, McLaren è la grande minaccia. Quest’anno hanno dimostrato di soffrire, per modo di dire, i tracciati dove serve basso carico e le curve sono molto simili tra loro. Penso a Suzuka, Jeddah e Silverstone. Soprattutto, fanno un po’ fatica a scaricare la macchina, hanno un pelo troppo drag.

Questo difetto, però, potrebbe spingerli a caricare più degli altri, come faceva la Red Bull di Vettel nel 2011 o nel 2013. Accetto di soffrire ma vado talmente più forte in curva che sono comunque il più veloce. E se anche rimango dietro al sabato, alla domenica sfrutto la miglior gestione gomme per vincere.

La chiave di Monza, e delle speranze Ferrari, starà tutta qui: se McLaren rimane dietro in qualifica, perché va troppo piano in rettilineo, gli altri avranno una possibilità. Soprattutto se saranno in più di uno a tener dietro le McLaren. Domenica dovrebbe essere una giornata soleggiata ma non troppo calda, quindi si cercherà il pit-stop singolo, e chi vuole vincere deve sperare di scappare via e avere qualcuno che tiene le McLaren a bada fino al pit-stop. Poi, si può anche resistere grazie a tanta velocità in rettilineo, soprattutto se le gomme non si stracciano.

Insomma, avrete intuito che le cinque posizioni di penalità a Hamilton proprio non ci volevano. Se vogliono vincere, Leclerc, Verstappen e Russell dovranno provare ad allearsi tra loro: affascinante, no?

NASKA-MEMORY

Naska-Memory velocissimo per un tuffo a 27 anni fa. 1998. Schumacher e Hakkinen si stanno giocando il Mondiale.

La prima McLaren di Adrian Newey è più veloce della Ferrari. Ma Schumi, grazie a tanto cuore e delle super strategie, ha vinto 5 gare e sta tenendo apertissimo il campionato. A Monza si prende la Pole Position, sfruttando il drag un pelo troppo alto delle McLaren. Hakkinen e Coulthard scattano dalla seconda fila, con Villeneuve secondo a bordo dell’orrenda Williams rossa.

Si parte e… come accadeva spesso, Schumi stecca. Le ruote pattinano, la Rossa scivola e Michael si ritrova 5° dopo la Prima Variante, con Hakkinen e Coulthard che scappano via.

Il Kaiser non demorde. Passa subito Villeneuve e poi l’altra Ferrari di Irvine lo lascia sfilare. Schumi si mette a caccia delle McLaren, giro veloce dopo giro veloce. Coulthard, che è sulle due soste rispetto alla sosta singola di Schumacher e Hakkinen, passa l’altra McLaren e scappa via.

Al 17° giro cambia tutto: Coulthard spacca proprio mentre Schumi è ormai negli scarichi di Hakkinen. Una nuvola bianca invade la Curva Granda. Non si vede nulla. Hakkinen addirittura tocca l’erba, così quando riemergono dal fumo Schumi prova l’affondo alla Roggia. Mika va lungo per difendersi e tac, Michael incrocia e lo passa, come Leclerc con Norris l’anno scorso.

Monza ruggisce, esplode e sogna. Michael scappa via mentre nel finale di gara Hakkinen rallenta per un guasto ai freni e chiude 4°. Davanti, in parata, è doppietta Ferrari, con Schumi davanti a Irvine e suo fratello Ralf a chiudere il podio con la mitica Jordan gialla.

Che dite, abbiamo scelto a caso questo Naska-Memory? Chissà… intanto, Indovi-Naska!

INDOVI-NASKA

Complimenti a tutti coloro che hanno indovinato le domande del NaskaQuiz su Monza. Sapevo che la Hard vi avrebbe messo in difficoltà: l’ultimo italiano a conquistare una Pole Position a Monza è stato Teo Fabi, con la Benetton nel 1986, aiutato dal quattro cilindri turbo BMW che in qualifica arrivava oltre, e taaaanto oltre, i 1000cv! Spettacolo!

Passiamo agli orari del weekend prima dell’Indovi-Naska.

Vi ricordo che tornano F2 e F3, chi va a Monza faccia tantissimo tifo per i piloti italiani, mi raccomando, abbiamo Leo Fornaroli in testa alla classifica di F2, aiutiamolo a mettere in saccoccia tanti punti che poi c’è la roulette russa di Baku dove può succedere di tutto.

Comunicazione di servizio importante: sul sito MonzaNet trovate tutte, ma proprio tutte le indicazioni che vi servono per raggiungere l’Autodromo. Treni, parcheggi, cosa si può mettere nello zaino e cosa no… fatevi furbi, preparatevi bene alle giornate in pista e vi godrete al 100% l’esperienza stupenda della F1 a Monza. E recuperate il programma della FanZone: dal suo palco passano tutti i piloti, qualunque sia la scuderia che tifate, così potete finalmente vederli in carne e ossa.

Trovate a schermo tutti gli orari dell’attività in pista, io vi ricordo quelli della F1: libere 1 alle 13.30 del venerdì, libere 2 alle 17.00; libere 3 alle 12.30 di sabato, qualifiche alle 16.00. Gara, domenica alle 15.00.

Il mio podio per Monza è… Piastri, Norris, Russell.

Ci vediamo lunedì per il PostGP!

Alberto Naska e Luca Ruocco