La F1 torna… nell’occhio del CICLONE!
Eh già, si riparte a Zandvoort dove il paddock verrà accolto dal ciclone Erin, l’ex uragano che ha trottato per tutto l’Atlantico e nel weekend finirà la sua corsa tra Gran Bretagna e Irlanda. E intanto porterà tanta, tanta pioggia su tutta Europa, Olanda compresa.
Ma chi c’è nell’occhio del ciclone della F1?!?
C’è il duello Norris-Piastri per il Mondiale Piloti? Lando e Oscar ci regaleranno una lotta memorabile? C’è la corsa ad essere il primo degli altri? Oppure la corsa ai pochi sedili ancora disponibili per il 2026, con Perez e Bottas già annunciati in Cadillac?
Parleremo di questo e tanto altro nel PreGP di Zandvoort, che, come al solito, inizia con il Naska-Hype.
NASKA-HYPE
Partiamo con una notizia flash emersa in questa luuuunga pausa estiva senza F1. Secondo me, non l’avete ancora sentita.
FIA e Formula E hanno esteso il loro accordo esclusivo fino al… 2048! In pratica, la Formula E sarà l’unico campionato mondiale FIA con monoposto 100% elettriche fino al 2048.
È un accordo che taglia fuori la F1. Le impedisce di diventare 100% elettrica. Nooooooooooooooooooooooo… scusate, non ce la faccio….. è troppo triste questa notizia…
So che sarà difficile continuare il video, un po’ per tutti, ma entriamo nell’occhio del ciclone F1 alla ricerca degli argomenti che creano hype per questa ripartenza.
Primo, la Cadillac e il mercato piloti.
Stiamo scrivendo questo video martedì 26 agosto, perché tra poche ora parto per il Nürburgring dove correrò con il GT4. E giusto giusto in tempo per questo momento, grazie Cadillac, hanno annunciato i due piloti che correranno per la scuderia americana nel 2026: Perez e Bottas.
Due piloti con tante gare alle spalle per una squadra che dovrà partire da zero e crescere alla velocità della luce.
Partiamo da Checo Perez. Tantissima esperienza, tanti sponsor e un’ottima velocità. Tra l’altro, questa stagione di stop lo ha quasi riabilitato. A fine 2024 era uscito massacrato dal confronto con Verstappen ma nove mesi dopo, con Tsunoda e Lawson altrettanto distrutti, l’immagine di Perez è moooolto migliorata. Senza fare nulla! Geniale!
E l’altro pilota? Era il segreto di Pulcinella del paddock da tanto tempo: Bottas sarà un pilota della Cadillac per il 2026 e oltre. Anche lui veloce, affidabile e a conoscenza dei segreti di un Top Team.
Attenzione a un dettaglio. Bottas potrà aiutare la Ferrari, che fornirà la Power Unit 2026 alla Cadillac, dato che avrà sicuramente provato il motore Mercedes al simulatore. Un confronto tra i due modelli virtuali farà mooolto piacere agli ingegneri di Maranello, su questo non c’è dubbio.
Chiudiamo l’argomento mercato ragionando sugli altri sedili 2026 che verranno assegnati nei prossimi mesi.
Per ora, il secondo volante dell’Alpine è libero. A meno di grandi miglioramenti, Colapinto dovrebbe salutare la squadra. Vi ricordo che l’Alpine avrà la Power Unit Mercedes, quindi potrebbe interessare a molti. Parliamo di giovani come Dunne o Fornaroli, oppure Paul Aron dell’accademia Alpine. Altrimenti, potrebbe finirci un pilota scartato dalla famiglia Red Bull. Penso a Tsunoda che è molto in bilico e dubito voglia tornare in Racing Bulls nel caso perdesse il sedile accanto a Max.
In uno scenario del genere, con Tsunoda fuori da Red Bull, chi condividerà il box con Verstappen? Si è molto parlato di Hadjar ma, dopo l’arrivo di Mekies, la Red Bull potrebbe tirare un po’ il freno a mano. Meglio farlo crescere con calma in VCARB. Sarebbe una mossa molto intelligente e accanto ad Hadjar potrebbe rimanere Lawson, che ultimamente sta facendo bene.
Qualche voce dall’America parla di un crescente interesse della Red Bull per Alex Palou. In effetti, Palou ha dominato talmente tanto il campionato Indycar 2025 che non ha più nulla da conquistare in America. Ha vinto la Indy500, ha vinto sugli ovali corti, ha vinto nei circuiti normali e in quelli cittadini. Insomma, è fortissimo, ha dimostrato tanta capacità di adattamento e attenti a un altro piiiiccolo dettaglio: la Ford. Eh già. L’anno prossimo Ford diventa socia di Red Bull Powertrains, avremo i loghi Ford dappertutto e un pilota molto famoso in America potrebbe non dispiacere al marketing.
Sarebbe una mossa rischiosa per Red Bull ma altrettanto affascinante. Se ci pensate bene, in questa stagione 2025, nessun pilota al mondo ha brillato quanto Alex Palou. Neanche Verstappen. Per me, può fare molto bene in F1.
Continuiamo il nostro viaggio nel ciclone e incontriamo i secondi. I primi dei perdenti, come diceva Enzo Ferrari. Chi si prenderà il primo posto degli altri?
Ci sono due versioni di questo premio un po’ triste in palio. La prima è il secondo posto nel Mondiale Costruttori. Ferrari e Mercedes sono molto vicine. Le Rosse sembrano più veloci ma in questo 2025 c’è poco da fidarsi del Cavallino Rampante. La Mercedes aveva perso slancio con la sospensione modificata ma a Budapest, tornando alla versione vecchia, sembrano migliorati. Sarà una lotta molto equilibrata dove conteranno tantissimo Antonelli e Hamilton: finora, Lewis ha fatto la differenza rispetto a Kimi, almeno in termini di punti. Continuerà così? Non ne sono sicuro.
Difficile invece che la Red Bull torni in lotta, servirebbe un super Tsunoda capace di rimanere sempre al livello di Max. Finora, non è stato proprio così.
La seconda versione del premio primi degli altri va ai piloti. Chi arriva terzo nel Mondiale? Se la giocheranno Verstappen, Russell e Leclerc. Charles deve recuperare 36 punti ma è colui che, in estate, sembrava avere la macchina più costante. Russell sta correndo benissimo e Verstappen… beh, è Verstappen.
Il confronto tra questi tre potrebbe essere deciso dalle vittorie di qualche GP. Sarà molto complicato battere la McLaren, ci sono poche piste dove giocarsela, ma portarsi a casa un primo posto farebbe tanta classifica e tanto, tantissimo morale.
Soprattutto per la Ferrari. Il 2025 rimarrà fallimentare ma nelle ultime 10 gare serve almeno una vittoria. Ecco, per la Rossa più che il secondo posto tra i Costruttori o il terzo per Leclerc, conta questo: tornare a vincere mostrando di poter reggere il passo per una gara intera. Una specie di sogno proibito, dopo l’Ungheria.
Infine, l’occhio del ciclone ci consegna il più esaltante argomento di questo autunno 2025. Oh, ma vi rendete conto che a 10 gare dalla fine abbiamo due piloti che si giocano il Mondiale racchiusi in nove punti?
Forse Norris e Piastri sono troppo poco personaggi e il messaggio fatica a passare. Ma questi due ragazzi non solo hanno la macchina migliore. Eh, no. Sono anche molto equilibrati nelle prestazioni, molto di più di Hamilton e Rosberg alla Mercedes. In più, chi dei due vince diventa il 35° Campione del Mondo di F1.
Vi rendete conto? Chi vince entra a far parte del club più esclusivo del Motorsport. Un club composto da 35 piloti, solo 35 in tutta la storia delle corse.
Secondo me, quando Piastri e Norris inizieranno a rendersi conto dell’impresa che li attende, la tensione salirà tantissimo. E da qui a inizio ottobre ci saranno quattro gare fondamentali. Perché poi c’è una piccola pausa e da Austin ad Abu Dhabi ci sono 6 gare in 8 settimane. Zero pausa, in pratica.
Quindi, Piastri e Norris, tra Zandvoort e Singapore, hanno l’ultima occasione per controllare il Mondiale. Altrimenti, se rimane così equilibrato, decideranno gli episodi.
Piastri ha mostrato un pizzico di velocità in più e tanta costanza. Ma Norris non ha mai mollato, e questo ha fatto la differenza, perché Oscar ha sbagliato a Silverstone e sia in Austria che in Ungheria ha quasi colpito l’altra McLaren. Come se iniziasse a percepire di aver raccolto meno di quanto merita.
Insomma, la tensione sta salendo e, come se non bastasse, si riparte con tanta pioggia prevista. Proprio la condizione che può ribaltare tutto da un momento all’altro. Ricordate l’Australia, no?
NASKA-TRACK
Andiamo alla scoperta di Zandvoort con il Naska-Track. Prima della pista, chiariamo la situazione meteo.
Lo scenario che vi ho descritto nell’introduzione di questo video non è un’esagerazione. Davvero l’ex uragano Erin, ora declassato a ciclone, passerà tra Irlanda e Gran Bretagna verso sabato. E porterà tante piogge già dai giorni precedenti, anche qui a Milano.
Le ultime previsioni, ancora poco precise, danno un 60% di probabilità di pioggia per venerdì e oltre l’80% per sabato e domenica. Domenica previsto anche vento forte.
Sappiamo che la F1 fatica a girare con il bagnato. Speriamo che la gara di domenica si possa disputare senza problemi, mentre per libere e qualifiche di solito la pioggia è più gestibile, visto che non si gira tutti assieme.
E invece Zandvoort, che pista è? Potete godervi un giro onboard nel video qui sopra – e potete farlo assieme a me mentre guido la Lotus Emira GT4!
Lo avete visto, è un tracciato molto tecnico. Per la F1 ha una media sul giro leggermente più veloce rispetto a Budapest, parliamo di meno di 10 km/h. Quindi, una pista a medio-bassa velocità dove serve tanto carico aerodinamico.
Questa è una lettura un po’ superficiale, perché in realtà Zandvoort è molto particolare. Anzitutto ha solo un passaggio veloce e un solo tratto dove si sta tanto in appoggio, il cuore del secondo settore tra curva 9 e 10.
Soprattutto, però, Zandvoort è un continuo cambio di pendenza. Si corre tra le dune e ci sono anche due passaggi sopraelevati. Questo costringe tutte le squadre ad alzare la monoposto, un po’ come accade a Monaco, o in Bahrain per i tanti bump.
Chi controlla meglio il consumo del fondo e potrà abbassarsi un pelino avrà un grande vantaggio. Allo stesso tempo, le squadre come Ferrari che sono abituate a girare più alte, potrebbero trovare prima un buon assetto.
Nel 2024 quasi tutti usarono le ali da medio -alto carico, ma attenzione al meteo, che potrebbe spingere tutti ad usare gli alettoni di Monaco e scegliere assetti più morbidi possibili. Sempre ricordandovi che le F1 usano assetti da asciutto anche sul bagnato perché, se la pista si asciuga e hai un vero assetto da bagnato, non passi le verifiche tecniche neanche se preghi tanto, ma tanto tanto.
Quindi, chi è il favorito? Il favorito è Lando Norris, che a Zandvoort è sempre riuscito a fare una grande differenza rispetto a Piastri. Forse è la pista dove Lando fa più la differenza in tutto il Mondiale. In generale, la McLaren è devastante nei circuiti a media velocità e lo dovrebbe essere anche a Zandvoort.
Mercedes potrebbe andare bene grazie al freddo, anche se la pista non mi sembra perfetta per la W16 dato che ci sono tante frenate in combinato, dove devi sia frenare che sterzare.
La Ferrari è sempre stata abbastanza costante in questa stagione, non sembra dipendere troppo dalle piste, ma a Budapest sono andati forte nelle curve di media velocità e Zandvoort, con la necessità di alzare la macchina per tutti, potrebbe fare meno paura del previsto alla SF-25. Attenzione però al freddo e alla pioggia che storicamente non esaltano le Rosse.
Infine, Red Bull. La grande incognita dell’Olanda. Se dovessero faticare a trovare grip come in Ungheria, potrebbero di nuovo finire risucchiati nel centro gruppo, dove vedo molto bene Aston Martin e Haas. Se invece tornassero a livello dei Top Team, Max può inventarsi l’ennesimo miracolo a casa sua.
Infine, se tutto questo video si regge su una premessa sbagliata e alla fine in gara ci sarà un sole tanto, occhio che la Pirelli porta mescole più morbide rispetto al 2024, e la FIA ha aumentato la velocità in pit-lane da 60 km/h a 80 km/h. Questi accorgimenti dovrebbero favorire le due soste.
NASKA-MEMORY
Naska-Memory dedicato proprio a un’edizione del Gran Premio d’Olanda dove avrebbe dovuto piovere un sacco… e alla fine si corse quasi con l’asciutto. L’edizione 1975.
È una stagione della quale avrete visto qualche immagine negli ultimi giorni, dato che la Ferrari ha iniziato la campagna social per la livrea celebrativa di Monza. Tenete d’occhio l’azzurro, a tal proposito, ma uno dei protagonisti di questa livrea sarà Niki Lauda, che a Monza 1975 vinse il suo primo Mondiale con la Ferrari.
Tre mesi prima la F1 aveva corso a Zandvoort e le due meravigliose 312T di Mauro Forghieri erano imprendibili.
In qualifica Lauda conquista la Pole Position davanti al compagno di squadra Regazzoni.
Al terzo posto, a oltre mezzo secondo di distanza, un certo James Hunt al volante della Hesketh. Una scuderia di pazzi totali, la più folle, divertente e allo stesso tempo sottovalutata avventura della F1 anni ’70.
Dicevo, Hunt è 3° con la sua Hesketh 308B che è un’ottima monoposto. Purtroppo, però, è un po’ inaffidabile e nonostante Hunt abbia conquistato tanti podi, non ha mai vinto in F1. C i è riuscito solamente nell’International Trophy di Silverstone, una corsa extra-campionato molto prestigiosa ma che non vale per l’albo d’oro e l’orgoglio della squadra.
A Zandvoort deve piovere. E deve piovere forte. Nel warm-up un po’ tutti provano l’assetto da bagnato, che ai tempi si usava per davvero. Sospensioni morbide, ali molto cariche, i soliti accorgimenti. La Ferrari sceglie questo assetto per Niki Lauda.
Alla Hesketh, invece, sono convinti di avere un ottimo assetto per l’asciutto. Sul bagnato hanno qualche dubbio in più. Così, lasciano la macchina con le stesse regolazioni del sabato. Al resto ci penserà Superstar, che è il soprannome di Hunt dentro alla Hesketh.
La fortuna sorride agli audaci, no? E infatti, smette di piovere prima del previsto. La gara inizia con l’asfalto bagnato e Hunt fatica un po’. Appena si forma una leggera striscia di asciutto, la Hesketh richiama ai box James, montano gomme slick e Hunt ritorna in pista. Superstar è bravissimo a mandare le gomme in temperatura e, dopo che tutti si sono fermati, grazie a una serie di giri velocissimi si ritrova in testa.
Peccato che Lauda, molto più veloce con la sua Ferrari, lo raggiunga quasi subito. La sua 312T, però, è troppo carica, e Niki non riesce ad affiancare la Hesketh in rettilineo. Così inizia un lungo, lunghissimo inseguimento. Lauda bracca Hunt, Hunt resiste. Giro dopo giro, sempre così.
Fino a quando, dopo 316 km Superstar taglia il traguardo per primo.
La Hesketh, la scuderia più Rock&Roll della storia delle corse, ha finalmente vinto un Gran Premio di F1. E lo ha fatto grazie a James Hunt, il pilota perfetto per questa magica combriccola di matti.
INDOVI-NASKA
Passiamo agli orari del weekend prima dell’Indovi-Naska.
Al solito, vi scrivo quelli della F1; attenzione perché, per motivi legati alle restrizioni sul rumore, alcuni orari cambiano rispetto alle altre gare europee.
Libere 1 alle 12.30 del venerdì, libere 2 alle 16.00; libere 3 alle 11.30 di sabato, qualifiche alle 15.00. Gara, domenica alle 15.00
Il mio podio per la gara è… Norris, Verstappen, Leclerc.
Ci vediamo lunedì per il PostGP!
Alberto Naska e Luca Ruocco
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