A Miami è successo di tutto!

La McLaren aveva la macchina per dominare e ha dominato. Doppietta nella Sprint, doppietta nella gara. E allora, perché mai abbiamo scelto parole tanto forti?

Perché davvero è successo di tutto.

Antonelli scatenato in qualifica si prende la Pole nella Sprint. Temporali, rimonte, Verstappen che fa le solite magie e ci fa divertire un mondo, duelli durissimi, la Ferrari impresentabile con i piloti che litigano… e se vi dicessi che anche in Williams la tensione era alta? Ma come, in Williams, nel loro miglior weekend della stagione?!

Sarà un PostGP ricchissimo, quindi partiamo subito con il Nask-assunto.

NASK-ASSUNTO

Se iniziamo questo Nask-assunto con troppe notizie sul giovedì finiamo il racconto di Miami che sono già iniziate le libere di Imola. Quindi sarò velocissimo e vi cito solo due chicche.

Riguardano entrambe il 2026. Prima chicca: nel 2026 il regolamento impone benzine completamente sostenibili. La composizione può essere biologica o sintetica, e dato che il regolamento impone diversi limiti ma lascia comunque molta libertà, avere una benzina con più densità energetica degli avversari sarà un vantaggio enorme. Quindi le varie compagnie petrolifere stanno investendo molto per trovare la composizione migliore. Ecco, questo ha un effetto giusto un po’ diretto sui costi. Sapete quanto costa la benzina attuale in F1, quella del 2025? Tra 20 e 30 $ al litro. Sapete le proiezioni per il 2026 cosa dicono? Tra i 200 e i 300 $ al litro. Non sto scherzando. Ora, la benzina non rientrerà nel Budget Cap, fortunatamente, quindi non vedremo i piloti fermi ai box durante le libere, ma le squadre più piccole stanno iniziando a fare molto rumore, perché questo significherebbe spendere 3-4 milioni di $ di benzina in un anno, dieci volte tanto quanto spendono ora, è bel cambiamento…

L’altra chicca riguarda il peso. Nel 2026 il regolamento impone un peso minimo di 724kg più il peso delle gomme Pirelli. Dovremmo arrivare intorno a 770kg abbondanti. Venerdì, durante la conferenza stampa dei Team Principal, Horner della Red Bull e Komatsu della Haas hanno spiegato che sarà quasi impossibile centrare il peso minimo, e che tutti sono tra 10kg e 20kg abbondanti, per ora. Da appassionato di tecnica mi verrebbe da dire: ben venga! Qualche squadra investirà tanto sul ridurre il peso, e magari avrà 20kg in meno degli avversari, che sono 6 decimi al giro. 

Bene, arriviamo alla pista e al racconto croccante. Allacciate le cinture, concentratevi, perché i colpi di scena saranno continui, uno dopo l’altro.

Miami è un weekend Sprint. Una sola sessione di libere. Fa caldo, la pista è tra i 40° e i 50°C a mezzogiorno del venerdì, e le Mercedes volano. Eh già, le Mercedes, non le McLaren. Nella prima metà delle libere, quando si gira con le Medie, i più veloci sono Russell e Antonelli. Trovano facilmente i tempi, anche grazie ad un utilizzo un po’ allegro dei cavalli della Power Unit. Poi si concentrano molto sul passo gara, dato che qualche dubbio sul consumo gomme con il caldo rimane, soprattutto dopo la gara difficile di Jeddah.

Intanto, nel finale, montano tutti la Soft per una prova di qualifica ma solo Piastri, Leclerc e Verstappen, tra i big, riescono a segnare un tempo: bandiera rossa perché Bearman va contro il muro, sessione finita, tutti a preparare la qualifica Sprint.

La qualifica Sprint è un vero caos. In SQ1 Doohan e Bearman non riescono neanche a lanciarsi per l’ultimo tentativo, c’è troppo traffico, e anche Tsunoda viene eliminato perché si trova davanti tre avversari che gli fanno perdere ritmo. In SQ2 il grande escluso è Sainz, che fa un brutto errore e spreca tanto potenziale della Williams: a Miami hanno trovato l’assetto perfetto e sono velocissimi. In SQ3, l’unica sessione nella quale si possono usare le Soft, dato che prima sono obbligatorie le medie… è tempo di esaltarsi. La Pole Position è di  Andrea Kimi Antonelli! Grazie a un giro strepitoso, praticamente perfetto, Kimi approfitta di un errore di Piastri e si toglie una soddisfazione enorme. Dietro di lui si piazzano le due McLaren, prima Piastri poi Norris, seguono Verstappen, Russell, Leclerc staccato di tre decimi e mezzo, Hamilton finalmente più vicino, Albon e Hadjar.

Un italiano in Pole Position, anche se per la Sprint, dopo 16 anni. Ma vi rendete conto?

La Sprint è la sessione più caotica della storia. A Miami, sabato a mezzogiorno, c’è un mega temporale. La pista è allagata durante i giri di schieramento in griglia. Le due Alpine, le due Aston Martin, Bearman e le due Ferrari escono con le intermedie. Tutti gli altri con le Full Wet. Hamilton è vittima dell’aquaplaning in rettilineo ma ritrova grip appena prima del muro. A Leclerc, che forse sta andando un pelo più forte, non capita la stessa fortuna. Aquaplaning, muro, monoposto danneggiata, ritiro ancor prima di partire. Che disastro.

Si parte dietro la Safety Car ma c’è tantissima acqua, neanche Antonelli primo ci vede bene. Bandiera rossa, si aspetta un po’ che la pista si asciughi e stavolta si parte per davvero. Tutti con le Intermedie. Piastri scatta meglio di Kimi e si prende l’interno della prima curva. Antonelli prova a resistere all’esterno ma la traiettoria della McLaren non lascia spazio e basta un attimo perché Kimi, con poco grip, finisca largo oltre i confini della pista. Così, dopo la prima curva, abbiamo Piastri, Norris, Verstappen, Antonelli, Russell e Hamilton. Più indietro Bearman rimonta alla grande, è scatenato.

Passano i giri e le due McLaren scappano via con le Intermedie e la pista che si asciuga, come a Melbourne. Hamilton, invece, fa una fatica terribile e viene pressato da Albon. Poco dopo metà della Sprint, Tsunoda è il primo a tentare la carta delle slick, e Lewis lo segue ai box un giro dopo, imponendosi sulla scelta della Soft al posto delle Medie. È il momento perfetto. Tutti iniziano a rientrare. Verstappen mette le Medie ma viene fatto ripartire mentre Antonelli sta entrando nella casella di pit-stop della Mercedes. Fortunatamente Kimi scarta all’ultimo, si toccano, Max perde pezzi di ala ma nessuno si fa male, anche se Antonelli deve fare un altro giro prima del pit-stop. Hamilton intanto supera le due Mercedes e attacca anche Max grazie alle gomme calde. Piastri si ferma prima di Norris, che nel frattempo lo aveva quasi raggiunto, ma Lando ha un colpo di fortuna: SC per il botto tra Lawson e Alonso, Norris ha la sosta gratis e torna in pista 1° al posto che 2° o addirittura 3° dietro a Hamilton. Finisce con Norris, Piastri e Hamilton sul podio della Sprint. Più indietro, il caos. Vengono penalizzati in quattro: Verstappen per la vicenda dei box, Bearman che era risalito 8° da 19° per un unsafe release, Lawson per il contatto con Alonso e Albon per non aver rispettato il delta time della SC. Perciò risalgono nei punti Russell 4°, poi Stroll, Tsunoda, Antonelli e Gasly.

E abbiamo solamente parlato della Sprint!

Passiamo alle qualifiche della gara. La pista è asciutta e meno calda del venerdì: c’è più grip nel veloce, perché le gomme tendono a surriscaldarsi meno, ma la pista lavata dalla pioggia rende più complesso il settore lento, dove in pochi migliorano.

In Q1 deludono le due Aston Martin, fuori entrambe. L’eliminato di peso del Q2 è Lewis Hamilton, che comunque si ferma a solo 50 millesimi da Leclerc: a Miami, il problema della Ferrari è che la macchina non va. Charles non ha fiducia, addirittura ipotizza che qualcosa sia andato storto nel montaggio della monoposto, oppure che i cambi di set-up abbiano peggiorato la situazione ma insomma, la SF-25 non è solamente più lenta degli avversari come al venerdì. È anche totalmente fuori bilancio. Dall’onboard di Lewis non sta in strada.

Infatti, in Q3 Leclerc chiude 8°, trovando il miglior tempo a mezzo secondo dalla Pole Position con gomme usate. Un disastro. Dietro di lui solamente Ocon e Tsunoda. Davanti il discorso si fa molto più interessante. Verstappen si inventa l’ennesimo giro clamoroso, sfrutta un’incertezza di Norris all’ultima curva e tac, piazza il colpaccio. Lando è 2° e Kimi Antonelli, di nuovo lui, 3°: sono tutti in un decimo. Più indietro Piastri, in difficoltà nel Q3, poi Russell che non si trova con la Mercedes sul giro secco e le due Williams di Sainz e Albon, velocissime.

Finalmente siamo arrivati al momento della corsa. Piove domenica mattina, c’è grande agitazione perché negli USA, se ci sono lampi entro 8 miglia dal luogo di un evento sportivo, questo deve essere interrotto immediatamente e tutti devono trovare riparo al coperto. Un bel problema per una gara di F1.

Fortunatamente, l’acqua risparmia il circuito e si parte con la pista asciutta, solo qualche chiazza umida qua e là. In partenza Verstappen e Norris se le danno di santa ragione, Max tiene dietro Lando, allarga i gomiti e lo butta fuori. Ci torneremo nella nask-arrellata, vi analizzerò l’incidente. Fatto sta che dopo il primo giro, nel quale si prendono dentro nel gruppone Doohan e Lawson, abbiamo Verstappen che conduce la corsa, seguito da Antonelli, Piastri, Russell con le Hard al posto delle Medie che hanno quasi tutti gli altri, poi Albon, Norris scivolato 6°, Sainz e Leclerc.

La prima parte di gara è bellissima. Piastri e Norris risalgono velocemente. Oscar fa subito fuori Antonelli e si mette a caccia di Max. Lo raggiunge e inizia una battaglia bellissima che dura dal giro 9 al giro 14. Piastri tenta diversi attacchi, fino a quando non induce Max all’errore in curva 1 e sfrutta un piccolo lungo per passare. Missione compiuta, Piastri si può involare. Nel frattempo, è arrivato Norris, che ha passato velocemente gli altri e grazie alla battaglia davanti ha potuto ricucire sui primi due. Anche Lando deve pagare la tassa Max. Ci mette cinque giri a passarlo, tra attacchi falliti, difese perfette della Red Bull e un sorpasso invalido perché Norris è finito fuori pista in staccata.

Alla fine, quando Norris finalmente ha aria libera davanti a sé, Piastri è 8.5s più avanti, e questo decide la corsa.

È quasi tempo di pit-stop, intanto. Il primo a fermarsi tra i big è Antonelli, seguito dalle Williams. Le due Ferrari di Leclerc e Hamilton, che è partito con le Medie, provano ad allungare, come Russell e le McLaren in controllo lì davanti. La fortuna li premia perché Bearman rompe il motore ed esce la VSC. Quasi tutti hanno un pit-stop gratis, tranne Leclerc che è mezzo sfortunato perché la bandiera verde torna quando Charles è a due terzi della corsia box, il che gli fa perdere 3s del vantaggio di una sosta durante SC. Così Leclerc rientra appena davanti a Sainz che lo passa grazie alle gomme più calde. Inizia un bel duello, vinto da Charles con Hamilton che sfrutta la battaglia per infilarsi davanti all’altra Ferrari.

In questo momento le due Rosse sono 7° e 8°. Possono tentare di raggiungere Antonelli in crisi con le gomme ma inizia una lunga discussione sugli ordini di scuderia. Swap di qua, swap di là, alla fine perdono una marea di tempo, si lamentano alla radio e Leclerc finisce a 1.5’’ da Kimi. Davanti Piastri controlla il ritorno di Norris e vince senza problemi, mentre Russell si prende il regalo della VSC e riesce a rimanere davanti a Verstappen per il terzo gradino del podio. Incredibile Albon, 5°, poi Antonelli, le due Ferrari, Sainz e Tsunoda.

NASKA-PODIO

Il Naska-podio di Jeddah è dedicato ai tre top team.

Partiamo dalla McLaren. Perché hanno dominato così tanto a Miami? Ma soprattutto, perché dominano in gara ma non in qualifica? Allora, sul giro secco questa McLaren non ha mai dato fiducia, né a Norris né a Piastri. La sospensione anteriore, molto estrema per ragioni aerodinamiche, ha un disegno che riduce le sensazioni trasmesse al pilota. Lando e Oscar, quindi, nel momento in cui devono spingere al massimo per un solo giro, fanno fatica a tirare fuori il massimo, soprattutto in frenata. Questo li espone a commettere piccoli errori che aiutano gli avversari ad attaccarli. In gara però vincono e a Miami hanno dominato. Cosa cambia? Beh, Miami è una pista complicatissima. Ha curvoni veloci e curve lentissime. Avete visto la McLaren saltellare più degli altri, no? Hanno talmente tanto carico che possono permettersi di usare regolazioni morbide, che espongono di più al porpoising ma aiutano nel lento. Il carico della macchina compensa queste regolazioni che un po’ penalizzano nei curvoni veloci. Hanno una coperta di assetto molto lunga. Perciò, in gara, avevano più grip degli altri nel lento, dove se scivoli surriscaldi tanto la gomma. Ma se scivoli di meno puoi spingere di più senza surriscaldare le gomme. Mentre gli altri entravano in un circolo vizioso di surriscaldamenti, la McLaren entrava in un circolo virtuoso di gestione perfetta delle gomme posteriori. Questa la spiegazione senza complotti. Per la Red Bull, però, la McLaren deve per forza avere qualcosa di segreto nella gestione delle gomme posteriori. Hanno usato telecamere termiche per studiare la gestione delle temperature McLaren e sono convinti che qualcosa di strano ci sia, e hanno fatto filtrare la notizia alla stampa. Vi ricordate le illazioni del Brasile 2024, quando Red Bull ipotizzò che McLaren usasse acqua nelle gomme per raffreddarle? Ecco, roba del genere. E sapete come ha risposto Zak Brown? Venerdì si è presentato al muretto box con una borraccia con sopra scritto: acqua per le gomme! GENIO! Tra l’altro, Brown ha anche specificato che si trattava di una provocazione riguardo un fatto per lui molto serio: se vuoi accusare qualcuno, devi farlo protestando e magari, secondo la sua idea, spendendo parte del Budget Cap. Non tramite la stampa.

Passiamo velocemente a Mercedes e Red Bull. La Mercedes andava forte in qualifica mentre in gara hanno faticato un po’ rispetto alla McLaren e sono stati fortunati con la VSC per il podio di Russell. George non si è mai trovato con l’assetto, mentre Kimi ha faticato all’inizio dello stint con le Medie e in tutto lo stint con le Hard. Scivolava un po’ troppo. Sembra che questa Mercedes sia molto forte in qualifica, ma in gara non abbia mai lo spunto che serve. Diverso il discorso per la Red Bull, che aveva un nuovo fondo a Miami. Senza perdere così tanto tempo con le McLaren nella difesa della posizione, per nostra fortuna, Max poteva tranquillamente prendersi il podio. Purtroppo per lui, la sua Red Bull ha ancora tanti problemi di bilancio. A Miami hanno puntato tutto sulla qualifica e su un assetto duro che premiasse nel veloce. Questo però, in gara, ha portato Max a scivolare molto nel lento, e quindi a surriscaldare presto le gomme.

Comunque sia, Verstappen e Russell stanno tenendo aperto il campionato. Speriamo che a Barcellona le nuove ali anteriori li riportino più vicini ai due McLaren, perché se lo meritano.

NASKA-JR

Naska-Jr velocissimo perché questo è un PostGP monstre. La F1 Academy è stata martoriata dalla pioggia a Miami. Brava Doriane Pin, la più esperta di tutte, a vincere sul bagnato della Sprint, mentre la corsa di domenica è stata cancellata per troppa acqua in pista.

NAS-KARRELLATA

Nas-karrellata dedicata alle polemiche sui due episodi delle partenze di Sprint e gara.

Allora, si è parlato tanto di linee guida sui sorpassi dopo la corsa di Jeddah. Ricordate, no? Piastri si prende l’interno in partenza, Max prova a resistere all’esterno, salta la chicane e viene penalizzato.

Prima di parlare di Miami, dobbiamo capire come sono state aggiornate questo inverno le linee guida. Tornate indietro nel tempo a fine 2024: mille polemiche per Verstappen contro Norris a Austin e Città del Messico, riunioni su riunioni, i piloti dicono la loro e la FIA promette cambiamenti. I cambiamenti ci sono stati, e grazie al lavoro eccellente di Jon Noble di The Race, possiamo scoprire parte di queste linee guida, che gli addetti ai lavori del paddock chiamano guidelines.

Sono documenti riservati, purtroppo, quindi possiamo limitarci al lavoro d’inchiesta di un giornalista: secondo me, sarebbe bello e utile fossero pubblicate per tutti.

Cosa dicono queste linee guida, che vi ricordo sono state stilate DOPO aver consultato i piloti? Dicono che, se un pilota attacca all’INTERNO l’altro, le regole sono queste:

1)  L’asse anteriore di chi attacca, quindi l’asse orizzontale che passa dove ci sono i dadi delle ruote anteriori, deve essere almeno a livello degli specchietti prima dell’apice della curva e all’apice della curva.

2) Chi attacca deve guidare in maniera controllata.

3) A giudizio esclusivo degli steward, chi attacca deve percorrere una traiettoria credibile e rimanere sempre nei track limits.

Queste sono le regole per chi attacca. In inverno, le squadre hanno ricevuto una nota ulteriore, molto importante. Se i primi tre punti sono rispettati, le linee guida dicono che dall’apice all’uscita l’attaccante non è più tenuto a lasciare spazio all’avversario, sempre rimanendo nei limiti del tracciato.

È un cambiamento fondamentale nei duelli in F1. Perché significa che chi attacca, se è sufficientemente all’interno, possiede la curva. Può accompagnare fuori l’avversario. È quello che chiedevano i piloti. Quindi, analizziamo i due episodi più controversi:

Piastri-Antonelli nella partenza Sprint. Perchè Piastri non è stato penalizzato? Perché il suo attacco soddisfaceva i tre punti delle linee guida, quindi poteva accompagnare fuori l’avversario. Inoltre voglio farvi notare una cosa: Antonelli ha bloccato l’anteriore destra a centro curva. Vuol dire che per affiancarsi ha forzato la staccata, quindi la sua non era una linea “naturale” ma ha forzato per affiancare l’asse. Quindi, giusta la decisione di non penalizzare Piastri.

Vediamo invece Norris Verstappen in partenza della gara. Ecco, qui non riesco a spiegarmi come sia possibile che Max non sia stato penalizzato. Inspiegabile. Prima della curva, Norris è davanti. Max cosa fa? Una divebomb clamorosa, al punto che addirittura perde il controllo della monoposto. Butta fuori Norris e gli fa perdere 5 posizioni e la gara. Zero penalità. Inspiegabile, davvero.

NASKA-VOTI

Oggi dobbiamo andare velocissimi con i Naska-Voti, così possiamo parlare anche di Williams e Ferrari un pelo più approfonditamente.

Sauber: 6.5 / 5

A furia di piccoli aggiornamenti la Sauber migliora. In qualifica consolidano il ritmo da Q2, mentre a Miami in gara si difendono bene, senza precipitare in fondo. Peccato per il guasto alla PU Ferrari di Bortoleto.

Gabriel Bortoleto: 6.5 / 5

Fa un po’ fatica nella parte Sprint del weekend, ma resetta la mente per il sabato e fa una grande qualifica, con un ottimo Q1 e un Q2 non troppo distante dal taglio. Buon ritmo in gara fino alla rottura.

Nico Hülkenberg: 6.5 / 6

Il contrario di Bortoleto. Qualifica Sprint ottima, addirittura 11°, buona corsa con le Intermedie ma più fatica al sabato, anche se poi conclude in zona Gasly. Niente male.

Williams: 9 / 9

TOP meritatissimo per la Williams che ha azzeccato l’assetto perfetto a Miami. La macchina era talmente equilibrata che, sia in qualifica che in gara, avevano un ritmo non troppo distante da Mercedes e Red Bull. Bravissimi.

Alexander Albon: 8.5 / 9

Avrebbe meritato un voto anche più alto, perché per tutto il weekend va fortissimo, ma l’errore durante la Safety Car nella Sprint è pesante. Non sempre la Williams sarà così veloce, soprattutto se non aggiornano.

Carlos Sainz: 6 / 8

Weekend maldestro di Sainz nonostante un’ottima velocità. Errore netto nelle qualifiche Sprint, errore netto nella Sprint dove colpisce il muretto interno della chicane. Grande qualifica al sabato, poi alla domenica si tocca con Albon in partenza, rimane dietro, lo supera, chiede di congelare le posizioni ma Albon lo passa, sfruttando furbescamente la necessità di avere aria libera per abbassare la temperatura della PU. A quel punto Carlos, che dirà alle interviste: mi hanno fatto sentire uno stupido , fa un po’ fatica nella gestione gomme e si scatena nella battaglia con le Ferrari, provando a bloccare Hamilton e Leclerc. Viene superato ma nel finale torna su Lewis e prova una mossa banzai all’ultimo giro. Contatto, nessuna penalità secondo gli stewards.

VCARB: 6 / 6

La particolare livrea rosa della VCARB non viene quasi inquadrata. Hadjar flirta con la zona punti per tutto il weekend ma non la raggiunge mai, principalmente perché la macchina soffre tantissimo nel lento.

Isack Hadjar: 6.5 / 6

Trova qualche buono spunto in qualifica, fatica di più con le Intermedie ma un buon passo gara nel finale gli dà un briciolo di possibilità di superare Tsunoda grazie alla penalità di Yuki. Qualche svirgolata di troppo lo lascia due decimi lontano dall’obiettivo.

Liam Lawson: 5.5 / 5

FLOP per Lawson, che inizia benino il weekend ma poi, tra problemi alla batteria e contatti in gara, raccoglie pochissimo. È ancora a zero punti.

Haas: 6.5 / 6

La Haas non è una macchina lenta ma, parola di Ocon, ‘qualcosa ci limita e non mostriamo il potenziale’. Ho il sospetto che quel qualcosa sia il retrotreno Ferrari. A Miami la coperta d’assetto è corta e, a parte un lampo in qualifica, il ritmo per i punti non c’è.

Oliver Bearman: 6.5 / 6

Tante difficoltà in qualifica, non nel passo ma nell’esecuzione, con Ollie e il suo team che non trovano mai pista libera. Grande rimonta nella Sprint, sprecata non per colpa sua, e un buon passo gara.

Esteban Ocon: 7.5 / 6

Ottiene il massimo in ogni frangente del weekend, anche se fa tanta, tanta fatica con le Intermedie, non da lui.

Alpine: 5 / 6

Bruttissimo weekend in quanto a passo per l’Alpine. Grande crisi, mai con ritmo da zona punti. FLOP.

Jack Doohan: 5.5 / 5

Doohan è molto nervoso e le voci di una sostituzione con Colapinto da Imola si fanno sempre più insistenti. Si arrabbia con la squadra per la gestione della Sprint Quali, poi arriva davanti a Gasly in qualifica ma spreca tutto in partenza. Nervosissimo.

Pierre Gasly: 5.5 / 6

Molto anonimo nelle qualifiche, soprattutto in quella della gara lunga dove addirittura esce in Q1. Un filino meglio nel passo gara.

Aston Martin: 5 / 5

A Miami, Sprint a parte, l’Aston Martin era la macchina più lenta in pista. Due anni fa, solo due anni fa, Alonso era l’unico capace di dare un minimo fastidio alle Red Bull a inizio gara. Come passa il tempo. FLOP.

Lance Stroll: 7.5 / 5

La macchina è difficile da guidare, può fare poco Lance, ma si fa sempre trovare pronto in condizioni umide. Infatti, dopo le penalità, è ottimo 5° nella Sprint. E i punti li sta portando a casa solo lui.

Fernando Alonso: 6 / 5

Ha più ritmo di Stroll sull’asciutto, fa molto bene nella qualifica Sprint, ma il suo testacoda in gara, non giustificato da una rottura o simili, è davvero impensabile per un pilota del calibro di Nando.

Mercedes: 8 / 8

La Mercedes è ottima in qualifica, fatica un pelo di più in gara, ma continuano ad accumulare punti e cogliere occasioni. Bravi.

Andrea Kimi Antonelli: 8 / 9

Media tra il 6 che meriterebbe il passo gara, dove Kimi fa molta fatica rispetto a Russell, soprattutto quando c’è da gestire il surriscaldamento, e il 10 che meriterebbero le due qualifiche. Questo ragazzo ha il colpo del Campione. TOP.

George Russell: 7 / 8

Fa molta fatica in qualifica, sia nella Sprint che in gara, e in entrambe le gare ottiene le posizioni finali grazie a due grossi colpi di fortuna. Ha un buon ritmo ma non è il suo weekend migliore.

Red Bull: 6 / 7

Hanno portato un nuovo fondo che ha reso la RB21 più veloce, ma non più bilanciata. Però continuano a combinare disastri ai box: se fossero i meccanici Ferrari, staremmo gridando allo scandalo.

Yuki Tsunoda: 5.5 / 6

Yuki ha qualche giustificazione per il brutto risultato della qualifica Sprint, ma comunque era indietro dopo il primo tentativo. Per il resto si difende bene sul giro secco e nel passo gara ha il solito ritmo della seconda Red Bull. Perciò, molto distante da Max.

Max Verstappen: 8 / 9

Ci ha fatto tanto divertire, il buon Max che è diventato papà di Lily la scorsa settimana (auguri!). Qualifiche eccezionali, gare con più difficoltà: ha poche colpe anche se, forse, gestendo con più realismo le lotte con le McLaren poteva prendersi il podio.

Ferrari: 4 / 5

Il 2025 della Ferrari sta iniziando a farci capire che appena si vede un segnale di miglioramento, beh, questo è un abbaglio. La pista di Miami, molto completa, espone tutti i problemi della SF-25, che, quando c’è da trovare un assetto che vada bene sia per il lento che per il veloce, va in crisi totale. La macchina è palesemente sbagliata, ha grossi problemi che limitano il potenziale e il potenziale manco sembra tanto buono. Vedendo le facce dei diretti interessati, sembra che neanche loro credano in un recupero. Altro che aggiornamenti. E le Intermedie nel giro di ricognizione della Sprint, sotto il diluvio… va bene che con le Full Wet sai che non si corre, ma che vantaggio pensavano di ottenere? Errore terrificante. FLOP.

Lewis Hamilton: 7.5 / 6

Hamilton fa sempre fatica ma rispetto a Leclerc, a Miami, c’è stato finalmente un netto avvicinamento nel ritmo. Perfetta la chiamata del passaggio alle Soft nella Sprint. Molto simpatiche le ironie alla radio ma dimostrano benissimo il nervosismo di Hamilton verso la squadra.

Charles Leclerc: 6 / 6

Leclerc è ovviamente demoralizzato da una macchina che, a Miami, pur tirandole il collo valeva poco. Sia in qualifica che in gara, dietro alla Williams, soprattutto quando l’assetto viene corretto per la gara e va totalmente fuori finestra. Chissà che la macchina non fosse danneggiata dal danno della Sprint, nel quale Leclerc ha poche colpe, vero, ma si è preso la responsabilità perché solo lui è finito in aquaplaning, alla fine. Sfrutto il suo voto per parlare del caos swap con Hamilton. Il discorso è semplice: Charles perde 3’’ da Lewis perché non sfrutta tutto il pit-stop sotto VSC. A quel punto Lewis ha Medie nuove e si aggancia a Leclerc grazie alla battaglia tra Charles e Sainz. In quell’esatto istante, lo swap ha senso idealmente: Hamilton ha Medie nuove, con più grip, deve sfruttarle subito prima che si surriscaldino. Però anche Leclerc ha le Hard nuove, sta recuperando su Antonelli, e soprattutto uno swap con Sainz subito dietro significa rischiare di rimanere fregati dalla Williams, che ha ottimo passo. Passano dei giri. A quel punto, nonostante Hamilton si lamenti, lo swap non ha più senso: le sue Medie sono rovinate, mentre Leclerc con le Hard può spingere tanto e andare a riprendere Antonelli. Invece, sfruttando il credito della Cina, Hamilton reclama lo scambio, lo ottiene, e ovviamente Leclerc gli rimane sotto e ne ha molto di più, quindi altro scambio, altro tempo perso. O lo facevi subito lo swap, oppure il muretto doveva tenere il punto e spiegare a Hamilton la dinamica sfortunata. Polemiche da nulla di fronte a una macchina impresentabile.

McLaren: 9 / 10

Arriveranno piste nelle quali le difficoltà in qualifica verranno pagate care. Direi che Miami non era proprio una di queste. Fulmini. TOP.

Oscar Piastri: 9 / 10

Per la seconda volta consecutiva, Piastri vince anche quando non è il più veloce. Per ora, è in controllo del campionato. E poi, se ne vedono pochi di piloti che inducono all’errore Max… TOP

Lando Norris: 8 / 8

Norris è molto veloce ma, soprattutto, ha un’enorme sensibilità nella gestione delle gomme posteriori. Doveva sfruttare questa abilità per vincere anche la gara, non ci è riuscito non tanto per il primo duello con Max, ma per il secondo: ha fatto troppa fatica a passare la Red Bull con le gomme ormai alla frutta.

Vi riassumo i TOP, che sono Williams, Antonelli, McLaren e Piastri. E i FLOP: Ferrari, Aston Martin, Alpine e Lawson. 

NASKA-QUIZ

Finiamo questo PostGP con il Naska-Quiz dedicato a… Imola, si corre a casa nostra tra due settimane!

Ecco a voi le tre domande:

Soft: chi furono i protagonisti di un bellissimo duello nel 2005?

Media: perché il mitico Juan Pablo Montoya si lamentò in conferenza stampa nel 2004?

Hard: quale pilota sorpassò Leclerc all’esterno della Piratella nel 2020?

Alberto Naska e Luca Ruocco