Dopo una settimana di pausa ritorna la F1, ritorna il PreGP e si corre a… Miami!
Festa, celebrità, livree speciali… tutto qui, il glamour di Miami? Sarà il secondo weekend Sprint del 2025, l’ultima gara prima del ritorno in Europa della F1 e in realtà l’appassionato medio si chiede: qualcuno riuscirà a battere la McLaren? Il campionato si accenderà?
Domande che non sono certo le sole alla vigilia di Miami. Ad esempio, viene naturale aggiungere questa: il format Sprint aiuterà Hamilton? In Cina Lewis si era preso Pole Position e vittoria nella parte Sprint del weekend, potrà ripetersi? Potrà ritrovare un po’ di fiducia?
Risponderemo a queste domande e a tante altre nel PreGP!
NASKA-HYPE
Iniziamo, come sempre, da Naska-Hype, la rubrica dedicata a tutto ciò che crea hype in vista del Gran Premio.
E sì, lo so, un po’ di hype c’è anche per la tanto chiacchierata livrea speciale della Ferrari.
Ma lo avrete già intuito, in questa rubrica parleremo di Lewis Hamilton.
L’interesse verso le difficoltà di Hamilton in Ferrari non è soltanto mio o delle altre persone che commentano la F1.
In un Q&A che abbiamo prodotto per il canale YouTube a fine aprile, le domande ricevute erano più di 1500 e a stare bassi, ma proprio bassi, più del 10% era su Lewis Hamilton. Perché fa così tanta fatica con la Ferrari? È bollito? Non gli piacciono le auto a effetto suolo?
C’era da aspettarselo, in effetti. In inverno su Hamilton in Ferrari, sul suo esordio in Rosso, si era creato un hype che poche volte avevamo vissuto. Gli appassionati, i tifosi e anche gli analisti si aspettavano un Hamilton a livello degli anni Mercedes. Magari un pelo meno veloce di Leclerc in qualifica, ma comunque veloce.
Invece Lewis, problemi della Ferrari a parte, da Suzuka in poi paga quattro decimi e mezzo in media, sul giro secco, rispetto a Leclerc.
Siamo rimasti tutti un po’ in bambola. Viene da chiedersi: ma Hamilton in Ferrari… è tutto qui? Va meno forte di Sainz quando Sainz non era in forma?
Ecco, Miami ci darà moltissime risposte. È una gara fondamentale per Hamilton. Forse la più importante da quando è in Ferrari.
Dopo la gara di Jeddah, Lewis ha ricevuto questa domanda: dov’è finita la velocità che avevi nella sprint in Cina? La risposta di Hamilton è stata sconfortante. Faccia da funerale, tono piatto e queste parole: non c’è niente in particolare che mi mette in difficoltà. Charles fa le curve più veloce di me. Non c’è rimedio, sarà un anno doloroso.
Alla faccia dell’Hamilton motivatore e che porta la mentalità vincente in Ferrari. Un Hamilton del genere sbarca a Miami per correre in difesa. Sarete d’accordo, no? Lo ha detto chiaro e tondo: non c’è rimedio. Dichiarazione pesante, forse un po’ influenzata dal distacco preso da Leclerc a Jeddah, magari a mente fredda non lo pensa davvero, ma sono parole che scottano.
Potrebbe cambiare qualcosa a Miami? Sulla carta, verrebbe da rispondere di sì. Perché c’è la Sprint. Proprio quella Sprint che in Cina Hamilton ha dominato. La Sprint che dovrebbe permettere alla Ferrari di abbassare la macchina. Con solo 100 km si consuma di meno il plank: puoi abbassare la macchina, trovare bilancio, trovare equilibrio, Lewis può ritornare a volare sia in qualifica che in gara. Facile. Poi, per le qualifiche del sabato e la gara di domenica, si vedrà.
Magari fosse tutto così semplice. Tenete a mente le parole di Hamilton: non c’è rimedio.
Ragionate con me: in Cina la Ferrari ha vinto la Sprint scegliendo un assetto aggressivo in termini di altezze. La SF-25 era veloce e bilanciata, ma la McLaren aveva pasticciato in qualifica e in gara Lewis ha beneficiato dell’aria pulita per contenere il graining. E il resto del weekend, com’è andato? Doppia squalifica perché gli assetti erano troppo ottimisti!
Quindi per la Ferrari non ha senso andare a Miami e impostare l’assetto per vincere la Sprint. Se devi alzare di molto la macchina tra Sprint e qualifiche, poi ti ritrovi completamente al buio con l’assetto. Rischia di finire come in Cina: Hamilton non riusciva a guidare domenica, indipendentemente dall’altezza da terra, perché aveva una macchina fuori assetto, lontanissima da quella della Sprint.
La Ferrari, da Suzuka in poi, ha trovato una quadra con l’assetto di Leclerc. È un assetto di compromesso: Charles riesce a gestire bene il posteriore nervoso, e grazie a quell’assetto si compensa un pelino la mancanza di carico che deriva dal girare più alti del previsto. Sono passate tre gare, è arrivato un fondo nuovo, hanno ottimizzato sempre più questi assetti e la macchina sembra migliorata, almeno un po’.
Possibile che arrivino a Miami e buttino via tutto questo lavoro per vincere una Sprint, che se va bene ti fa recuperare 2-3 punti sugli avversari?
Difficile sia così, non avrebbe senso. Meglio utilizzare le Qualifiche Sprint e la Sprint per trovare l’assetto giusto per qualifiche e gara di sabato e domenica. Prendete la qualifica: venerdì sera avrai SQ1, SQ2 e SQ3 per imparare a sfruttare al massimo le gomme, qualcosa su cui la Ferrari fatica molto. Dovrai esercitarti con un assetto il più possibile vicino a quello del sabato, no?
Credo proprio che se in Ferrari abbasseranno la SF-25, lo faranno poco, come tutti gli altri, senza cercare situazioni estreme come la Cina. E soprattutto, senza buttare via il lavoro sugli assetti dell’ultimo mese.
Ed ecco che torniamo a Lewis. Se la SF-25 rimarrà complicata da portare al limite, a meno di non saper sfruttare l’assetto di Leclerc, capite perché Hamilton non vede la luce in fondo al tunnel?
È un cane che si morde la coda. Lewis va piano, aumentano le voci, aumenta lo scontento dei tifosi, lui è sempre più triste, l’ambiente Ferrari si intristisce, e via a ripetizione.
Per questo Miami è importante. Anche se rimanesse dietro a Leclerc, Hamilton dovrebbe almeno cercare di dimezzare il distacco che paga da Charles. Altrimenti, che sia colpa della macchina, di queste F1 a effetto suolo o di qualunque altro motivo, beh, l’avventura di Hamilton in Ferrari rischia di diventare uno dei più grandi Flop della storia della F1.
NASKA-TRACK
Passiamo alla pista di Miami e proviamo a capire chi potrebbe dare fastidio alla McLaren questo weekend.
La pista è semi-permanente ed è ricavata nel parcheggio dell’Hard Rock Stadium di Miami. Si divide in tre parti nette che coincidono con i tre settori.
Primo settore pieno di curve a medio-alta velocità, a parte la prima che è una piega a destra molto secca. Poi tutte Esse, tipo Suzuka o Jeddah, ma un po’ più strette e meno veloci. Chiude il primo settore un lungo curvone a mò di tornante veloce.
Il secondo settore è caratterizzato dalle curve lente. Prima un lungo rettilineo, poi una sezione super tortuosa, con due chicane di cui una in salita lentissima, e una curva super stretta che quasi ricorda Monaco.
Dopo questa curva finisce il secondo settore e siamo già in piena accelerazione sul lunghissimo rettilineo di più di 2 km che è il cuore del terzo settore. Frenata forte per il tornante finale, poi si viaggia verso il traguardo passando da una piega che si affronta tranquillamente in pieno.
Già a sentire la descrizione delle curve si capisce che Miami è una pista un po’ strana per essere un semi-cittadino. Diventa ancora più strana quando aggiungiamo all’equazione l’asfalto, che è molto liscio e stressa poco le gomme, tanto che si è sempre completata la gara con un solo pit-stop e poca gestione.
Difficile che cambino le cose quest’anno anche se la Pirelli porterà mescole di uno step più soffici, sempre per promuovere il degrado e quindi la doppia sosta.
Nonostante le tante curve lente, proprio l’asfalto liscio e con un buon grip porta le squadre a scegliere assetti medio-scarichi, così da non perdere troppo tempo in rettilineo. Perciò è facile che si crei una situazione simile a Jeddah, dove nelle Esse veloci chi sta dietro ha pochissimo carico, soffre tanto l’aria sporca e perciò è molto difficile seguire da vicino o sorpassare.
Insomma, ormai l’abbiamo capito, nel 2025 conta tantissimo la qualifica e anche a Miami sarà così. Il caldo dovrebbe aiutare la McLaren ma la loro super gestione delle gomme posteriori potrebbe essere bilanciata dall’asfalto poco aggressivo. Vedremo però se pagheranno le difficoltà in qualifica rispetto alla forza nel passo gara.
Occhio a Mercedes, che potrebbe soffrire il caldo ma in Bahrain è andata molto bene nelle zone di trazione in uscita dalle curve lente. Occhio a Red Bull che non avrà tante prove libere per trovare la quadra: di solito, le sfruttano tantissimo e migliorano tra venerdì e sabato. Vedremo se la Sprint gli darà fastidio come in Cina. La Ferrari è una grande incognita: trovando l’assetto giusto, potrebbe contendere il podio a Mercedes ma sarà fondamentale sistemare la qualifica. In questo campo aiuterà il Format Sprint che offre tante occasioni di curare la preparazione della gomma.
NASKA-MEMORY
Naska-Memory nel quale non abbiamo molte edizioni tra cui scegliere per un tuffo nel passato; perciò, facciamo un balzetto dal trampolino baby e torniamo all’anno scorso.
Sono passati 12 mesi ma sembra un secolo. A Miami, nel 2024, cambiò tutto. La McLaren portò l’aggiornamento che la rese prima forza, anche se faticò moltissimo in qualifica. Con la Soft, la macchina era inguidabile. Pensate che Norris chiuse 9° la qualifica Sprint e 5° la qualifica del sabato, ma in gara gestì alla grande il primo stint, lo allungò di molto e fu premiato da una Safety Car uscita al momento perfetto. Pit-Stop gratis, rientra in pista con gomme nuove, dietro di lui Verstappen ha le Hard usate e un piccolo danno al fondo… vita facile, Lando vince il suo primo Gran Premio in F1.
Accaddero tante altre cose, però! Leclerc che si incastra nelle libere, praticamente non le fa, e poi mette assieme un ottimo weekend, sfiorando per due volte la Pole e prendendosi due podi con la SF-24 senza aggiornamenti? E poi la super battaglia della Sprint tra Hamilton e Magnussen, con K-Mag che per difendere Hülkenberg con l’altra Haas inizia a frenare al limite, saltare le chicane e chi più ne ha più ne metta?!
E poi Dani Ric, all’ultimo acuto in F1 con il quarto posto nella Sprint tenendosi dietro Sainz per tutta la gara?
Ad ascoltare questo racconto sembra che Miami possa regalare spettacolo anche oltre le livree celebrative…
INDOVI-NASKA
Chiudiamo con il gioco del PreGP: Indovi-Naska! Io vi dico la mia Prediction del podio, voi mi date la vostra nei commenti.
Prima, gli orari del weekend. Come sempre, io vi dico solo quelli della F1, a schermo trovate anche la F1 Academy. Si parte venerdì con le libere alle 18.30, seguite dalle Qualifiche Sprint alle 22.30. Sabato avremo la Sprint alle 18.00 e la Qualifica alle 22.00, gara alle 22.00 di domenica. Lunedì tardo pomeriggio, il PostGP!
Il podio per la gara è… Norris-Leclerc-Russell.
Alberto Naska e Luca Ruocco
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