A Jeddah il gusto del giorno è… l’AMAREZZA!
Perché?!? Perché avete visto la gara che ha fatto Leclerc?!?
Pit-stop perfetto, strategia perfetta, gestione gomme straordinaria, ritmo, sorpassi, difesa sulla McLaren di Norris… ma tutto per un terzo posto, solo per un terzo posto! Che amarezza questa Ferrari…
Davanti abbiamo Piastri glaciale, alla seconda vittoria consecutiva, Max bollente di rabbia, il campionato apertissimo, Norris che pasticcia, Hamilton che delude, la Mercedes improvvisamente sparita…
Come sempre, sarà un PostGP ricchissimo.
NASK-ASSUNTO
Il weekend di Jeddah inizia il giovedì e, come avevamo accennato nel PreGP, il centro dell’attenzione è Max Verstappen. In settimana circolano voci di offerte da 80 milioni all’anno da parte di Aston Martin; Max, in conferenza stampa, sceglie di rispondere limitandosi a dire che sta lavorando per migliorare la Red Bull. Di smentite dirette, perciò, non c’è l’ombra, e addirittura qualcuno ipotizza un anno sabbatico per Verstappen nel 2026.
Altre due notizie interessanti. La prima è che Russell, in Bahrain, ha corso per la prima volta indossando la cooling vest, il giubbotto refrigerante che è una novità del 2025. Quando la FIA dichiara heat hazard per il weekend, le squadre devono montare la pompa del giubbotto in macchina. E il peso minimo aumenta di 5 kg per la gara. Poi, il pilota è libero di non usare il sistema, ma deve essere montato in monoposto. In Bahrain non c’era nessun obbligo, non faceva abbastanza caldo, così in Mercedes hanno ideato una furbata. Al posto della zavorra hanno montato il sistema del giubbotto, e Russell ha potuto correre refrigerato. George ha fatto capire che erano un pelino sopra il peso limite di 800kg, ma il fatto di rimanere fresco e lucido per lui valeva di più.
La seconda rivelazione riguarda Carlos Sainz, che ha spiegato le difficoltà vissute nei primi Gran Premi con la Williams. Questa generazione di Williams a effetto suolo fa molta fatica nelle curve dove serve combinare freno e sterzo in ingresso curva. Carlos, in queste situazioni, guidava la Williams come fosse una Ferrari; verso Suzuka ha trovato il modo di adattarsi e, tra Bahrain e Jeddah, ha dimostrato di aver trovato la quadra. Senza dimenticare che in Giappone ha cambiato il telaio, altro possibile aiuto.
Passiamo al venerdì, dove la grande novità del giorno è l’aggiornamento al diffusore presentato dalla McLaren. In FP1 lo prova Piastri, in FP2 Norris e dal giorno dopo lo montano entrambi. Per gli avversari è una brutta notizia: ancor più carico ed efficienza per la McLaren.
E in effetti, in tutte le libere la McLaren vola. In quelle che si disputano nel tardo pomeriggio, quindi la FP1 e la FP3, hanno un vantaggio stratosferico su tutti, dato che surriscaldano meno le gomme e arrivano all’ultima curva con le temperature ancora sotto controllo. Nelle FP2, che si disputano in serata, sembrano più attaccabili ma comunque davanti. Norris, poi, trova con più facilità i tempi rispetto a Piastri: starà cercando una reazione dopo il Bahrain?
Passando agli altri top team, nelle libere spingono meno della McLaren, tanto che tireranno giù i tempi di circa 1’’ in qualifica mentre le McLaren si miglioreranno di soli due decimi tra libere 3 e Q3. Eppure, la Red Bull fa tanta fatica con il set-up al venerdì. Tsunoda va a sbattere nella simulazione di gara e Verstappen cuoce le gomme. Le Mercedes sembrano forti nelle FP1 ma vanno in difficoltà con il fresco della sera, mentre la Ferrari è a due facce: Leclerc ha un ottimo passo gara ma fatica ad estrarre performance dalla Soft sul giro secco, sia al venerdì che al sabato. Hamilton, invece, è sempre molto lontano dal compagno di squadra.
Si arriva alla qualifica e le prime sessioni procedono senza scossoni. In Q1 fuori le Sauber, Ocon, Doohan e Stroll. In Q2 è il turno di VCARB, Alonso, Berman e Albon, rimasto escluso per soli 7 millesimi di ritardo da Hamilton. Proprio le Ferrari faticano e devono utilizzare due set di Soft in Q1, accumulando svantaggio per il Q3 quando avranno solo un colpo con le gomme nuove.
Solo Piastri fa segnare un tempo nel primo tentativo del Q3 prima che venga esposta la bandiera rossa. Perché? Perché Norris è andato a sbattere. Clamoroso. Partirà decimo. Pista ripulita, si riparte, e Max Verstappen si prende la Pole Position di strategia. Ma come, di strategia? Vi spiego tutto nel Naska-Podio. Qui ci interessa il distacco: 1 solo centesimo su Piastri e 1 decimo su Russell, terzo. Più staccato Leclerc, 4° a quasi 4 decimi con la Ferrari. Segue Antonelli e un super Sainz che batte ancora una volta Hamilton. 8° Tsunoda, 9° Gasly: questa la griglia di partenza completa.
Domenica tutti impostano la strategia sulla singola sosta, montando le Medie in partenza. L’unica eccezione nel gruppo di testa è Lando Norris, che sceglie le Hard per allungare il primo stint e aumentare le sue possibilità di recupero sui primi, magari grazie a una Safety Car.
In partenza Piastri brucia Verstappen che, pur di rimanere davanti, allunga la staccata della prima curva all’esterno, si infila in uno spazio che si sta chiudendo e finisce per tagliare la chicane. Max e il muretto Red Bull decidono di non cedere la posizione e Verstappen viene punito di 5’’ per la manovra. Dietro si scontrano Tsunoda e Gasly, con l’Alpine che tenta il sorpasso all’esterno di curva 4 e la Red Bull che manca il punto di corda per colpa dell’aria sporca. Incidente di gara, fuori tutti e due, Safety Car, qualcuno del gruppo di coda prova a smarcare la sosta e montare subito la Hard.
Davanti si riparte e Piastri prova ad attaccare Max, ma non ha abbastanza margine per superarlo e così tira i remi in barca e si prepara ad un undercut facile, anche grazie alla penalità che Max dovrà scontare durante il pit-stop.
Russell si stacca dal duo di testa, portandosi dietro Leclerc che rimane fisso a 2.7’’ di distacco. Dietro Norris risale la classifica ed è protagonista per tre giri di un bel duello con Hamilton.
Arrivano i pit-stop e Piastri passa Verstappen, che torna in pista staccato di circa 4’’. Chi rende piccante la gara è Leclerc, che appena si ritrova in aria libera inizia a spingere per davvero, aumentando di colpo le velocità in curva. Grazie a questa strategia, Charles rientra ai box 9 giri dopo gli avversari. Le sue gomme Hard sono più fresche nel secondo stint, Leclerc può spingere, la Ferrari è finalmente equilibrata e Charles riprende e passa Russell in pochi giri.
Norris si ferma tardi e passa alle Medie. Prova a rimontare Leclerc per il podio e, dopo aver passato Russell, quasi raggiunge la Ferrari, sfruttando anche qualche doppiato che rallenta la Rossa. Non c’è abbastanza tempo, però.
La gara finisce con Piastri che vince in controllo, Verstappen poco distante, Leclerc che para l’attacco di Norris, Russell 5° in crisi di gomme, Antonelli 6° che gestisce alla grande il ritorno di Hamilton e, a chiudere la zona a punti, le due Williams che precedono Hadjar.
NASKA-PODIO
Il Naska-podio di Jeddah è diviso in tre parti, una per ogni pilota salito sul podio.
Partiamo da Oscar Piastri, il leader del Mondiale. Aveva il passo migliore di tutti? No. Sia in qualifica che nel ritmo gara, Norris ne aveva di più. E in qualifica, nel Q3, Piastri sembra averla presa comoda, senza spingere troppo, proprio perché Norris era indietro e Oscar sapeva di avere la macchina migliore per la gara. La gara l’ha vinta in partenza: voleva prendersi l’aria libera e se l’è presa, con uno scatto eccezionale. Il premio è arrivato solo dopo il pit-stop, perché Max ha fatto il furbo alla prima curva, ma da quel momento Piastri ha dovuto solo controllare, senza prendersi rischi. Insomma, se inizia a vincere anche quando è il terzo, o forse quarto pilota più in forma del weekend… diventa un cliente molto scomodo per il campionato.
Secondo gradino del podio per Max Verstappen. Partiamo dalla qualifica. La Red Bull sapeva di avere una grande occasione su una pista con tante curve veloci e dove si corre di notte, con la temperatura dell’asfalto che scende. Hanno organizzato tutto alla perfezione. In Q3 Max è sceso in pista dopo la bandiera rossa con tanta benzina, ha messo nel cassetto un bel tempo, ha capito la pista, è rientrato ai box, pit-stop veloce, e via con il secondo tentativo. Subito ha sfruttato una scia clamorosa da Tsunoda, studiata benissimo, e poi ha messo insieme un giro con qualche sbavatura ma comunque ottimo, quel che bastava per la Pole. Eccezionale, come sempre. Peccato che Max abbia perso la corsa sbagliando la partenza. Non era veloce quanto la McLaren, ma il primo stint ha mostrato che rimanere davanti, in aria pulita, bastava per vincere. Senza penalità Piastri non l’avrebbe sorpassato, neanche con l’undercut. E invece la penalità c’è stata. Era giusta, perché Max ha tagliato la curva e nessuno l’ha buttato fuori, semplicemente Piastri si era preso l’interno e il diritto di traiettoria. Così la pensavano anche i commissari. Poi Red Bull difende Max, comprensibilmente, ma era chiaro a tutti che Verstappen non concepiva di rimanere dietro a Piastri alla prima curva. Il motivo è semplice: con l’aria libera davanti, la McLaren sarebbe stata imprendibile. Per questo Max non ha ceduto la posizione dopo la Safety: la sua speranza era che Oscar distruggesse le gomme dietro di lui e si staccasse tanto da rimanere dietro al pit-stop. Gran weekend per Max, che ha pagato carissimo un piccolo errore.
Veniamo a Charles Leclerc, l’eroe di giornata. Chiariamoci: su 5 piste diverse la Ferrari ha confermato di essere quarta forza, anche con un certo distacco. In qualifica a Jeddah la macchina funzionava bene nelle curve veloci e nel tornante finale. Ad inizio giro, nella chicane iniziale e nella quarta curva, quella dell’incidente Tsunoda-Gasly, Leclerc pagava tutto il distacco rimediato sul traguardo. Quattro decimi. Qui potevano girare bassi, perciò non conta l’altezza da terra: banalmente, la coperta delle prestazioni è corta e hanno dovuto sacrificare i cambi di direzione nel lento per essere veloci nel resto della pista. La SF-25 manca di prestazione, per un motivo o per l’altro, lo ha detto anche Leclerc. Però in gara è andata meglio: si gira più lenti, contano la gestione gomma, la strategia e i pit-stop… e in Ferrari sono stati bravissimi a mettere tutto assieme. Sapevano di poter attaccare Russell solamente con un po’ di fantasia e hanno aspettato nella prima parte di gara, per poi scatenarsi con le Medie usate, estendere lo stint e andare all’attacco con le Hard più fresche di tutti. È un terzo posto che dà tanto morale, soprattutto perché è arrivato tenendosi dietro una McLaren, ma non fatevi tradire dall’adrenalina. La pista, sulla carta, era favorevole alla Ferrari e facendo il massimo del massimo è arrivato un terzo posto, aiutato dalla qualifica di Norris e dalla difesa di Hamilton che ha mandato nel pallone Norris. Si dovrebbe correre la vittoria, no? Da qui arriva la malinconia, l’amarezza, scegliete voi il sentimento.
NASKA-JR
Naska-Jr dedicato a due figure che hanno brillato nelle categorie minori a Jeddah.
La prima è Maya Weug, la giovane pilota dell’accademia Ferrari che ha iniziato alla grande la stagione di F1 Academy. A Jeddah ha vinto la Feature Race e ha preso la testa della classifica. Ottima crescita rispetto all’anno scorso.
Correva anche la F2 e voglio coinvolgervi in un ragionamento. Richard Verschoor, un pilota olandese della MP Motorsport, ha dominato l’appuntamento dell’Arabia Saudita. Ormai è un veterano della categoria: Verschoor è al quinto anno in F2, e al massimo ha conquistato un 8° posto in classifica piloti; il suo successo più importante della carriera è il GP di Macao del 2019.
In questo weekend volava, soprattutto in gara. Si è qualificato 9°, poi è partito 1° nella Sprint Race dove vengono invertiti i primi 10 in griglia (non 2° per una penalità altrui). Ha dominato la corsa ma è stato penalizzato di 5’’ per un contatto; perciò, al traguardo è stato retrocesso 4°. Nella Feature Race partiva 9° e ha sfruttato alla grandissima la strategia alternativa. Via sulle Medie, passaggio alle Supersoft a 4 giri dalla fine, esce 2° dai box, supera il primo all’ultimo giro e tac, gran vittoria.
Però, quanto vale un trionfo di gestione gomme da parte di un veterano della F2? Possibile che improvvisamente le squadre di F1 si accorgano di Verschoor? Potrebbe aver senso dare più peso alla F2, magari con una titolazione mondiale, come fanno in Moto2, così da premiare questi piloti che diventano specialisti? Se invece la F2 deve solo essere un campionato di preparazione per la F1, perché non mettere un limite di stagioni?
NAS-KARRELLATA
Nas-karrellata che sarà una sequenza velocissima di pensieri.
Prendiamo come spunto una notiza: la Williams che è già passata a dedicare il 100% del tempo in galleria del vento alla monoposto 2026. Ricordate che già dopo i test vi dicevo che Jeddah era il primo spartiacque per capire chi potesse ancora credere e investire nel 2025… uniamo le due notizie e può nascere uno spunto interessante. Proviamo a dividere le scuderie tra chi può già pensare al 2026 e chi no.
Partiamo dai Top. Analisi ovvia: McLaren, Ferrari, Red Bull e Mercedes non possono ancora abbandonare il lavoro dedicato al 2025. Red Bull assolutamente no, perché deve convincere Max a restare; McLaren no perché non può buttare via due Mondiali per i quali è favoritissima; Mercedes e Ferrari potrebbero ragionarci di più. Mercedes se vuole dominare il 2026 ed è certa di avere il miglior motore… potrebbe sacrificare quest’anno per vincere i prossimi cinque. Non male. Ferrari… l’abbiamo scritto tante volte, il 2025 era il loro anno, ed è ancora un pelo presto per buttare tutto via. Però il distacco in classifica inizia ad essere grande, e se anche a Barcellona tra upgrade e direttiva sulle ali flessibili la SF-25 dovesse diventare vincente… poi i punti vanno recuperati. E nel 2024 McLaren ha dimostrato quanto sia difficile recuperare 60 punti a chi è davanti, anche se hai la macchina vincente. L’impresa della Ferrari sarebbe quasi impossibile; perciò, se dovessero continuare a far fatica, sarebbe lecito pensare al 2026.
Tutti gli altri, dalla Williams in giù, sono giustificati a rallentare sul 2025 e anzi, potrebbero già pensare al 2026. Con una sola eccezione per me: la Haas. Loro non si aspettavano problemi di porpoising e devono essere certi di saperli risolvere non dico al 100%, ma almeno al 90%. Non solo per avere un guadagno in questa stagione ma anche per essere certi dei propri strumenti in vista del 2026.
NASKA-VOTI
Sauber: 5 / 5
Sono arrivati a Jeddah con un nuovo fondo e il pacchetto più a basso carico di tutti. Infatti, Hülkenberg era un missile nelle libere, e volava in rettilineo. Arrivate le qualifiche e la gara, però, è mancato il carico e rimane la vettura più lenta. FLOP.
Gabriel Bortoleto: 6 / 5
Ultimo in gara, ultimo in qualifica, eppure merita lo stesso una sufficienza, perché perde le FP2 per un guasto; quindi, prova solamente con l’asfalto caldissimo su una pista molto complicata. In gara ha un buon ritmo nonostante la scommessa del pit-stop durante la Safety Car.
Nico Hülkenberg: 6 / 5
Fatica in qualifica, quando sembrava poter puntare al Q3 ma si perde in frenata nel tentativo che conta. La Sauber non ha ritmo, risalire in gara è impossibile, e infatti Hülk riesce a battere solo i piloti sulla strategia sbagliata.
Williams: 8.5 / 8
Grandissimo lavoro di squadra della Williams che fa doppietta nella corsa del centro gruppo, anche grazie a un perfetto gioco di scie, con Sainz che offre il DRS ad Albon per difendersi dal ritorno di Tsunoda. Unica pecca, il ritmo gara leggermente peggiore rispetto allo spunto in qualifica.
Alexander Albon: 6.5 / 7
Arriva a punti facilmente grazie all’aiuto di Sainz e al botto di Tsunoda e Gasly. Rispetto al Bahrain, però, riesce a mettere insieme il weekend meglio e non è mai troppo distante da Carlos. Dovrà tornare davanti al compagno di squadra presto, però, se vuole mantenere i galloni di capo squadra.
Carlos Sainz: 9 / 8
Gran TOP per Carlos Sainz, che in qualifica riesce a guidare benissimo e ottiene una terza fila che è oro colato per la Williams. Dopo l’insegnamento del Bahrain, in gara lascia scappare via le vetture più veloci e si concentra sul vincere la sua corsa. Lo fa, aiutando Albon; può chiedergli di più?
VCARB: 7 / 7
Il weekend VCARB inizia maluccio, dato che l’ala posteriore scarica portata per Jeddah mostra delle crepe e deve essere messa da parte già al venerdì. In qualifica, con più carico, fanno fatica, ma in gara volano e Hadjar aveva il miglior ritmo a centro gruppo.
Isack Hadjar: 7 / 7
Un po’ di fatica al sabato, ma abbiamo raccontato il perché. In gara sfrutta alla grande la strategia Hard-Medium, mantiene un passo eccellente e solo la strategia Williams lo ferma. Sembra strano, ma è un rookie.
Liam Lawson: 6.5 / 6
Finalmente qualche segnale di miglioramento. Lawson batte Hadjar in qualifica, e in gara paga una strategia meno favorevole a centro gruppo, visti i tanti sorpassi necessari. Così si ragiona.
Haas: 6 / 6
In Haas avevano paura della pista di Jeddah, perché i curvoni ad altissima velocità lasciavano spazio al ritorno del porpoising. Qualche problemino c’è stato, ma se pensiamo a quanto male andavano a Melbourne, una solida prestazione da Q2 è un buon passo avanti.
Oliver Bearman: 6.5 / 6
Questa pista piace molto a Bearman e Ollie lo dimostra. Gran qualifica, almeno in Q1, poi arriva il limite della macchina in Q2. In gara guadagna due posizioni grazie all’incidente del primo giro e nulla di più.
Esteban Ocon: 6 / 6
In qualifica soffre più di Bearman, in gara meno; infatti, è l’unico dei piloti a fermarsi durante la Safety che non crolla nel finale. Era una gara difficile e si è difeso bene, tutto sommato.
Alpine: 6 / 6
Senza Gasly in gara è difficile giudicare quanto forte potessero andare. Sicuramente, arrivare in Q3 in una pista di motore era un bel segnale.
Jack Doohan: 5 / 5
FLOP per Doohan che fatica molto a trovare la quadra con l’assetto durante le libere. In qualifica non ha fiducia, esce in Q1 e il weekend finisce in quel momento. La scommessa del pit-stop anticipato non aiuta ma ha poco ritmo.
Pierre Gasly: 7 / 6
Si può solamente tenere in considerazione la qualifica, e Gasly ha raggiunto il Q3, a conferma di un livello di guida ormai altissimo. Peccato per l’incidente con Tsunoda, un contatto di gara molto sfortunato dove nessuno dei due ha grandi colpe.
Aston Martin: 5 / 5
L’Aston Martin 2025 continua ad essere l’unica monoposto che non riesce a migliorarsi rispetto all’anno scorso. Sono in un momento davvero complicato e non arrivano neanche dei punticini che diano morale.
Lance Stroll: 5 / 5
Ancora una volta, Stroll continua a faticare tanto. Peccato, perché aveva iniziato bene la stagione, ma a Jeddah non si è mai trovato, che fosse il giro secco o il passo gara.
Fernando Alonso: 7 / 5
È un leone tornato a difendersi e attaccare senza mollare un colpo. Portare l’Aston Martin a due decimi dal Q3 è un gran risultato, e in gara sfiora la zona punti con un ritmo che dà un minimo di speranza.
Mercedes: 6.5 / 7
Nel 2025, le due Mercedes 5° e 6° sono una delusione. Questa riflessione fornisce il metro di quanto siano migliorati, eppure, le difficoltà sul passo a Jeddah sono una sorpresa davvero negativa, e un segnale da non sottovalutare.
Andrea Kimi Antonelli: 7.5 / 7
Kimi si difende bene in qualifica, anche se il picco di Russell rimane lontano. In gara corre in maniera brillante. Considerate che non stava bene dal mattino, la pista era una delle più fisiche dell’anno, e ha controllato Hamilton senza problemi e non ha mai perso un briciolo di passo.
George Russell: 6.5 / 8
Al sabato non mette tutto assieme e lascia due decimi per strada che potevano valere la Pole Position; alla fine, però, è sempre lì, e partendo terzo la gara prometteva bene. Invece la Mercedes si perde proprio nella gestione gomma, e George va in crisi totale con la Hard. Prima buccia di banana della stagione.
Red Bull: 7.5 / 8
Su un circuito favorevole alla RB21, la squadra mette insieme l’assetto giusto al sabato dopo un venerdì difficile. Pianificano alla grande la qualifica e mettono Max nella posizione perfetta per la corsa. Anche la strategia è buona: potevano fare poco di più.
Yuki Tsunoda: 5.5 / 6
Yuki raggiunge ancora una volta il Q3, ok. Ma sbatte nelle libere, sbatte in gara, anche se in una circostanza sfortunata, e rimane lontanuccio da Max come tempi. È meglio di Lawson ma i top rimangono lontani.
Max Verstappen: 8.5 / 9
Qualifica strepitosa, ma ormai ci ha abituati. L’errore grosso non è l’attacco banzai alla prima curva su Piastri; è l’errore in partenza. Capita, Verstappen ha fatto di tutto per rimanere davanti nel primo stint, ma senza quel pattinamento poteva vincere.
Ferrari: 7.5 / 8
I pit-stop continuano ad essere i migliori di tutti. La strategia è stata eccellente. Il ritmo in gara non è terribile, ma neanche vincente. Il vero problema rimane la qualifica: la SF-25 è quarta forza e festeggiare un podio come una vittoria dice tutto di questa stagione Ferrari.
Lewis Hamilton: 5.5 / 6
Nel 2024, a Jeddah, Bearman prese 530 millesimi in Q2 da Leclerc e pagò un distacco di 24 secondi alla fine della gara, con una Safety Car al giro 8. Nel 2025, Hamilton ha preso 531 millesimi in Q3 e 30 secondi in gara con una Safety al giro 1. Bearman era un rookie, Hamilton un sette volte campione del mondo. Poi la macchina può essere difficile, e tutte le giustificazioni del mondo, ma è un momento complicatissimo per Hamilton in Ferrari.
Charles Leclerc: 10 / 10
Fa un miracolo in qualifica, tirando il collo alla SF-25 talmente tanto da essere il più veloce nei curvoni veloci, e da prendersi i 4 decimi di distacco tutti nelle prime quattro curve, dove la macchina non gira. In gara fa un altro miracolo, con una gestione delle gomme e della corsa esemplare. Super TOP.
McLaren: 8.5 / 9
Alla fine, vincono sempre, e lo fanno anche in una pista che doveva metterli in difficoltà. Sono nettamente i più veloci, ma forse non i migliori nell’esecuzione del weekend. Per fortuna degli avversari.
Oscar Piastri: 9.5 / 10
In qualifica rischia di metterla a muro due volte nello stesso punto di Norris ma riesce ad evitare l’incidente. Forse è un po’ conservativo nell’ultimo tentativo, sapendo che Lando parte dietro, e si fa perdonare al via con una partenza perfetta. Per il resto, controlla il passo quel che serve per vincere senza patemi. Senza uno scroscio di pioggia e una sbavatura in qualifica a Suzuka, poteva vincerle tutte. TOP.
Lando Norris: 6 / 7
In qualche modo, Norris riesce sempre a portare a casa tanti punti in questi weekend difficili. Ma deve invertire la tendenza, perché a Jeddah era il più veloce e non ha solamente sbattuto in qualifica. Anche in gara ha commesso tanti piccoli errori che costano. Imperdonabile sbattere al primo tentativo del Q3, quando hai due tentativi FLOP.
Vi riassumo i TOP, che sono Leclerc, Sainz e Piastri, mentre i FLOP sono Norris, Doohan e la Sauber.
NASKA-QUIZ
Finiamo questo PostGP con il Naska-Quiz dedicato a Miami.
1) Quale parte del circuito, fuori dalla pista, fece molto scalpore nel 2022?
2) Da che posizione partì Verstappen in griglia nel 2023, quando vinse e distrusse le aspirazioni di titolo di Perez? Perché era finito in quella posizione?
3) Quale particolarità hanno gli uffici delle squadre dentro all’autodromo di Miami?
Alberto Naska e Luca Ruocco
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